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  • Thesaurus del nuovo soggettario. Bib. nazionale centrale di Firenze (online) - http://thes.bncf.firenze.sbn.it/index.html
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        CH AFR RA.Serie B.19 · Dossier · 1890-1939
        Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

        Nel marzo 1890, con rogito del notaio Antonio Rossi, padre del produttore, tutta la sostanza del defunto Magno Rossi fu Manfredo, deceduto nel 1889, fu ritirata dai suoi quattro generi che la divisero fra di loro, compresi i debiti da saldare. Negli anni 1937-1939 gli eredi discendenti chiedono l'aiuto del produttore per una divisione complementare di vari fondi e stabili situati ad Arzo. Il fasc. contiene annotazioni del produttore sulle famiglie presenti nella successione ereditaria, una piccola corrispondenza, atti notarili e copie di atti del notaio Antonio Rossi.

        Rossi, Raimondo
        CH AFR GA.FE.Serie A.a.03 · Dossier · 1603
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Divisione fra i fratelli Simone e Andrea figli del fu Domenico che per conservare una buona intesa separano la loro sostanza rimasta in comune, con rogito di Giov. Oldelli del 3 marzo 1603 (copia del rogito autentificata dal notaio). Vengono elencati i beni immobli in parte tirati a sorte e in parte divisi a metà, secondo quanto deciso nel testamento del padre Domenico rogato dallo stesso notaio l'anno precedente (1602). I fondi sono numerosi, fra Arzo, Rancate, Besazio, Ligornetto e Stabio. Vengono poi divisi a metà crediti e debiti e beni immobili compresi i mulini per il grano e per il taglio della pietra. Vengono ricordati due debiti verso Sidonia, moglie di Simone : il primo di scudi 400 per la dote sottoscritta da Domenico e dal figlio con atto del notaio Oldelli, e il secondo di scudi 50 legati alla nuora da Domenico nel suo testamento. Inoltre viene specificato che beni da dividere comprendono il ricavato della divisione precedente fra i fratelli defunti Domenico e Giovan Maria, dopo la cessazione della loro attività, avvenuta nel 1586.

        Rossi, Giacomo Antonio
        CH AFR RA.Serie B.23 · Dossier · 1939-1940
        Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

        I coniugi Severino Scacchi di Andrea e Angela Maria (Angiolina) figlia di Dario Rossi, ambedue di Arzo, muoiono senza lasciare testamento rispettiv. nel 1923 e nel 1939. Uniche eredi le figlie Agostina, vedova di Domenico Rossi, e Costanza moglie di Pietro Piffaretti. Il produttore deve dapprima regolarizzare le iscrizioni dei beni di Severino Scacchi, situati a Arzo e Meride, che non erano registrati in modo conforme presso il registro fondiario di Mendrisio e far eseguire i relativi trapassi ereditari. Il fasc. contiene corrispondenza, annotazioni e note spese del notaio Rossi.

        Rossi, Raimondo
        CH AFR PF.Serie B.04 · Dossier · 1804-1805
        Fait partie de Fondo Paolo Francesco Rossi

        I fratelli Giovanni, Francesco e Antonio Rossi fu Cesare detti di Provino mettono per iscritto la divisione di tutti i loro beni “siccome la comunione spesse volte partorisce liti discordie e disunioni”. Paolo Francesco Rossi, "comune confidente" e cognato di Giovanni stabilisce l'inventario e la valutazione dei beni suddividendoli in tre parti uguali (case, terreni, crediti e debiti) che saranno poi tirate a sorte . Nella scrittura finale, redatta su carta bollata, sono descritti in dettaglio i beni immobili e mobili toccati ad ogni fratello. La divisione della casa d'abitazione viene decisa di comune accordo, scegliendo ciascuno “quella partita di caseggiato più confacente al proprio bisogno ed alla propria famiglia” prevedendo una compensazione per il minor valore che dovesse risultare per l'una o l'altra parte. ll fasc. contiene

        • misurazioni e valori dei beni appartenuti a Cesare Rossi del Provino, effettuate da Paolo Francesco Rossi;
        • divisione dei fondi agricoli e delle case
        • divisione delle bestie bovine
        • divisione dei capitali e dei crediti
        • divisione di una quarantina di camini che i fratelli realizzano nelle loro botteghe di Alessandria e di Torino.
        Rossi, Paolo Francesco
        CH AFR PF.Serie B.14 · Dossier · 1814-1819
        Fait partie de Fondo Paolo Francesco Rossi

        Divisione e riassunto dei debito degli eredi fu Giovanni Caslani, preparata da Paolo Francesco Rossi con interventi del figlio notaio Giacomo Antonio. Contiene in gran parte attestati e fatture dei creditori verso l'eredità Caslani.

        Rossi, Paolo Francesco
        Divisione zii e nipote Rossi di Beltrame
        CH AFR PF.Serie B.03 · Dossier · 1809-1811
        Fait partie de Fondo Paolo Francesco Rossi

        Paolo Francesco Rossi, “comune confidente” degli eredi del fu Giovanni Antonio Rossi detto di Beltrame, prepara la divisione dei beni in 3 parti equivalenti, da estrarre a sorte e redige i dettagli della spartizione. Ereditano i due figli Giovanni e Manfredo e il nipote Antonio Rossi, orfano già sotto tutela del defunto suo zio.
        1 foglio, firmato dai fratelli Giovanni e Manfredo Rossi, dal minore Antonio Rossi e dal suo curatore Giov. Giuseppe Ferrario, nominato dalla municipalità di Arzo, presenta l'elenco dei beni da ripartire, distribuiti su tre colonne (A,B,C). Una minuta datata 16 ott. 1811, stabilisce nel dettaglio le condizioni di spartizione di beni e dei debiti, dà giustificazione delle valutazioni e indica le altre modalità d'uso. La casa paterna, situata nel luogo detto Canton Là ad Arzo, viene divisa in tre parti con relative modifiche per permettere la coabitazione. La vedova riceve un capitale in usufrutto con un interesse annuale di 100 Lire di Milano, mentre é fatto obbligo ai due figli maggiorenni di provvedere al suo sostentamento, se ciò non dovesse bastarele. Si legge : "sono pure divise le Pietrare [i.e.pietraie, cave] di marmo bianco e rosso e cavanova ed é tocato quella di cavanova al Piodé al minore Antonio, quella vicino ai Ronchi a Giovanni ed a Manfredo quella di Brocatello acquistata dal fu Giacomo Antonio Ferrari, valutate tutte e tre di egual valore”.
        Due ricevute del 1809 e 1811 firmate da Luigi Galli amministratore del Beneficio Maderni, provano un debito verso la cappellania fondata dal Rev. P. Carlo Maderni.

        Rossi, Paolo Francesco
        CH AFR GA.FE.Serie A.d.05 · Dossier · 1727
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Due arbitrati e una contestazione sulla divisione ereditaria riguardante i figli maschi del fu Simone Ferrari:

        • 1727 maggio: Arbitrato fra i fratelli Ferrari fu Simone e i cugini Ferrari fu Stefano. Arbitrato fatto dal capitano reggente di Lugano. Testo riassuntivo in latino e italiano, per mano del notaio Giuseppe Rusca. Sull'esterno della carta la nota ; "Ai sign, Antonio e Simone fratelli Ferrari qdm Stefano di Arzo". I fratelli Giuseppe e Domenico Ferrari fu Simone sono condannati a versare ai fratelli Biagio e Francesco residenti a Roma parte di un legato lasciato dallo zio paterno Antonio (n. 1639). Sono inoltre condannati a versare ad Antonio e Simone, figli del fu Stefano [loro cugini] parte degli interessi ricevuti da un debitore Allio, e a rispettare un arbitrato che intimava di levare le opposizioni alla trasformazione di un'abitazione dei flli Ferrari fu Stefano. Unita una lettera di Giuseppe Ferrari a Gerolamo Maderni, riferita all'arbitrato.
        • 1730, 19 ott. Copia dell'atto originale, autentificata dal notaio Giovanni Oldelli di Meride. I fratelli Biagio e Francesco Ferrari del fu Simone, che convivono a Roma reclamano ai fratelli Giuseppe e Domenico, conviventi ad Arzo, la parte dell'eredità paterna e materna, nochè quella del defunto fratello Stefano curato d'Arzo; domandano inoltre i conti dell'amministrazione di quei beni che i due fratelli di Arzo hanno goduto in comune. Sono nominati arbitri il notaio Giovanni Oldelli di Meride, confidente dei fratelli Biagio e Francesco, e il cognato Giovan Battista Rossi, di Giacomo confidente di Giuseppe e Domenico. L'arbitrato "per togliere le controversie, odiose spese e liti" assegna ai fratelli di Roma 1600 scudi da versare in acconti di 400 scudi ogni due anni, dal 1730 al 1736, senza interessi ma con sanzioni previste in caso di mancato pagamento.
        • 1737, 23 gen. Decisione del Landscriba Beroldingen riguardo alla protesta dei fratelli Blasio e Francesco Ferrari per la parte loro spettante sulla proprietà di Bisio e riguardo al loro credito verso il fratello Giuseppe [l'altro fratello Domenico era deceduto nel 1730]. Copia destinata a Giuseppe Ferrari, che nota sull'esterno del f. : "25 genar 1737. Mi è stato consegnata la presente copia"; [sottostante, con altra calligr.¨]: "La quale coppia verte anche sopra la possesione di Bisio"
        Rossi, Giacomo Antonio
        CH AFR GA.FE.Serie F.10 · Dossier · 1831-1840
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Nel 1831 il notaio Giacomo Antonio Rossi accetta di rappresentare Giovanni Torriani fu Giovan Battista, residente in quel momento a Cagliari presso il cugino negoziante Filippo Ferrari, per rappresentarlo in Ticino. Sarà suo procuratore fino al 1840 quando G. Torriani decise di togliergli il mandato. Il notaio è anche procuratore di Filippo Ferrari creditore di somme importanti verso il cugino Giovanni Torriani. Nel 1840 il notaio Rossi raccoglie documenti e atti notarili sulla situazione finanziaria del Torriani che provano i prestiti da lui ricevuti, redige una memoria cronologica e ordina i documenti in fascicoli numerati da 1 a 9 con brevi descrizioni del contenuto:

        1. "1831, 2 sett. Vendita e dato in pagamento dal Nob.e Sr. d. Giovanni Torriani al Sr. Filippo Ferrari della settima parte dei beni di Breggia ...". Rogito del trapasso fatto in Cagliari; atto di dazione in pagamento e cessione in solutum.
        2. "1831, 5 set. Procura del Sr. d. Gio. Torriani al Not. G. A. Rossi datata da Cagliari ...". Si fa riferimento alla procura e alla revoca della stessa nel maggio 1840. Gli atti mancano ; restano due lettere di G. Torriani del 5.9.1831 (dove indica di aver allegato la procura) e del 19.07.1831.
        3. "1834, 1. ottobre. Ratifica d'obbligo di L. 6m [6000] e nuova obbligazione per altre progressive somme seguite fra Torriani e Ferrari a Cagliari per rogito Not. Satta...". Rogito del notaio Demetrio Satta, Cagliari 1.10.1834. Ratificato dal consolato di Francia in Sardegna e del commissario di governo Catenazzi in Mendrisio.
        4. "1836, 29 feb. altro mandato speciale del sud. d. Gio.ni relativo ai beni di Breggia...". Mandato rogato dal notaio Demetrio Satta in Cagliari che autorizza il notaio G. A. Rossi a ottenere dal vescovo di Como la licenza sulla vendita dei fondi della Breggia.
        5. "1838, 15 luglio. Liquidazone fatta in Cagliari fra Torriani e Ferrari." Contiene il Conto generale di don Giovanni Torriani con il cugino Filippo Ferrari dal 1.1.1829 al 1838, firmato dai due cugini. Con una minuta del notaio G. A. Rossi sulla liquidazione dei conti.
        6. "1840,1 giugno. Istromento di deposito presso il notaio Pini di Como ...". Copia conforme attestata dal notaio Pietro Pini del rogito che ratifica la vendita fatta da Filippo Ferrari al signor Francesco Faverio di Vacallo del diretto dominio di alcuni beni posti nei comuni di Cernobbio e Piazza.
        7. "1840, 3 giugno. Liquidazione di conti fra d. Giovanni ed il notaio Rossi procuratore Ferrari dalla quale risulta debitore il signor Torriani di L. 3123." Conto su carta bollata redatto dal notaio Rossi, con in calce una dichiarazione di debito di G. Torriani e firme dello stesso e di due testimoni, datato 1840, 3 giugno in Arzo.
        8. "1841, 6 settembre. Atti giuridici [relativi] al Priore Torriani e al S. notaio G. B. Calvi [ in odio?] del S. d. Gio. Torriani il quale nel 9 agosto 1842 ha dichiarato di nulla avere ad opporre ai med.mi.". Tre decisioni della giustizia di pace di Mendrisio che intimano a Giovanni Torriani di versare la rendita lasciatagli dallo zio Ambrogio e gli interessi sul capitale di vendita del Chioso Bosia al suo creditore Filippo Ferrari.
        9. "Plico contenente confessi di pagamento fatti dal Sr. d. Giovanni...[illeg.]". Ricevute dell'ufficio postale per invii di denaro a G. Torriani a Pavia; confesso del 1840 firmato Torriani. Carta avvolgente il plico con filigrana (corno postale sormontato da corona)
        Rossi, Giacomo Antonio
        Don Gaetano Perucchi fu Luigi, di Stabio
        CH AFR AN.Serie B.c.04 · Dossier · 1852-1886
        Fait partie de Fondo Antonio Rossi

        Il notaio Antonio è il procuratore del sacerdote Gaetano Perucchi fu Luigi, di Stabio, per conto del quale conduce una lunga vertenza giudiziaria con la cognata Anna Ferrari ved. di Ignazio Perucchi, relativa all'eredità del defunto. Durante più di 10 anni le parti in causa si scambiano accuse e intentano cause presso il tribunale civile di Mendrisio. Il fasc. contiene copie delle decisioni giudiziarie, convocazioni presso i tribunali, convenzioni fra le parti. Sono pure presenti vari documenti riguardanti il sacerdote e in particolare:
        la costituzione del patrimonio ecclesiastico del chierico Gaetano Perucchi, garantito dal padre Luigi (rogito Giov. Induni, Stabio 20.1.1858) ; spese per i funerali di Ignazio Perucchi (4.3.1877) ; estratti di nascita e morte di familiari Perucchi ; note di spese e annotazioni dell'avv. Antonio Rossi.

        Rossi, Antonio, avvocato
        CH AFR RA.Serie A.d.04.02 · Sous-dossier · 1931-1932
        Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

        Ferdinando Bustelli orig. di Arzo e emigrato in Argentina dove si crea una fortuna desidera donare al suo comune di origine una struttura sportiva formata da campo di calcio e bagno piscina. Il fasc. contiene la corrispondenza con l'amico Raimondo Rossi che incarica delle transazioni ; altra corrispondenza con Edoardo Bustelli fratello di Ferdinando, elettricista ad Arzo, che si occupa dell'acquisto dei terreni nel comparto detto Linée, contattando i vari proprietari degli appezzamenti ; una mappa dei terreni interessati dal campo sportivo su carta velina ; estratti dei registri censuari e dell'Ufficio registri di Mendrisio; copia del discorso di inaugurazione del complesso sportivo pronunciato da Raimondo Rossi il 31 lug. 1932.

        Rossi, Raimondo