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  • Thesaurus del nuovo soggettario. Bibl. nazionale centr. di Firenze [online] http://thes.bncf.firenze.sbn.it/index.html
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        307 Description archivistique résultats pour Attività

        CH AFR GA.Serie B.05 · Dossier · 1811-1840
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Dossier riguardante le attività del cognato di Maria Antonia Fossati, figlia di Antonio Gamba e vedova di Francesco Fossati, marmista, morto attorno al 1823 e i rapporti fra le due famiglie. La vedova deve liquidare la sua sostanza per far fronte alle spese di famiglia ed ai debiti contratti in parte dal marito e in parte da lei stessa. Maria Antonia viene assistita dai parenti (lo zio Domenico, il fratello Agostino) nella vendita di alcuni terreni. Ma il fratello Agostino Gamba é anche debitore del marito per varie migliaia di lire che non può rimborsare. Debitore insolvente, espatriato in Italia e successivamente in Francia, é in gran parte responsabile della liquidazione dei beni rimasti alla vedova ed ai figli di Francesco Fossati. Il cognato Carlo Fossati, altro creditore di Agostino Gamba, cerca di venire in aiuto agli eredi del fratello, rimborsando alcuni debiti rimasti in sospeso. Il notaio Cristoforo Rossi di Arzo rappresenta i creditori e incarica Stefano Rossi fu Cesare di Arzo di valutare i beni rimasti, cioè un quarto di una casa posseduto dalla vedova e tre fondi nominati Vigna, Crosago e Colombara.
        Il dossier contiene :

        • diversi atti di vendite di terreni e di prestiti contratti dalla vedova con l'assenso di vari prossimi parenti.
        • la scala graduatoria dei creditori che fece seguito alla grida pubblica sulla sostanza messa in liquidazione
        • le contraddizioni dei creditori che espongono i loro crediti verso gli eredi di Francesco Fossati
        • le misure dei terreni messi in vendita e la valutazione del perito Stefano Rossi
        Rossi, Giacomo Antonio
        CH AFR RA.Serie A.b.04 · Dossier · 1874-1894
        Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

        L'avv. Antonio Rossi eredita dal padre Cristoforo una casa a Mendrisio, situata in Contrada Gismonda n. 26, un tempo sede dell'ufficio notarile di suo zio, l'avv. Giacomo Antonio e dell'avv. Giovanni Rossi di Giacomo, loro lontano cugino. Fu venduta nel 1894 dal figlio Raimondo, dopo la morte del padre, all'ultimo occupante, l'avv. Achille Borella (1845-1922), dopo diversi anni di trattative. Venti anni prima (1873) la casa era stata profondamente ristrutturata dall'avv. Antonio che aveva comandato i lavori all'imprenditore Antonio Mantegazza sotto la dir. dell'architetto I. Cremonini di Mendrisio. Fu poi trascurata, forse per mancanza di mezzi, cosicchè venne venduta a circa la metà del suo valore iniziale. La proprietà è tuttora conosciuta come Casa Borella in Via Gismonda 15.
        Il fasc. contiene la corrispondenza con i Borella, diverse note di R. Rossi e il dettaglio della ristrutturazione.

        Rossi, Raimondo
        CH AFR RA.Serie A.b.09 · Dossier · 1900-1938
        Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

        Nel 1899-1900 Raimondo Rossi acquista per la moglie Bianca Chicherio, investendo una parte del patrimonio ereditato dalla stessa, un villino in periferia di Bellinzona, presso la chiesa di S. Biagio, che verrà battezzata "Villino Bianca". Nel 1919 il figlio Attilio si sposa con Noemi Barili e occupa l'ultimo piano della villa, poi l'intera abitazione quando il padre si trasferisce a Lugano nel 1928, per dirigere la sede ticinese della Banca nazionale. Due fatture (1934 e 1938) indicano che l'ultimo piano rimase affittato per alcuni anni,. Il fasc. contiene i piani di riattazione della casa, la descrizione dei lavori eseguiti, le fatture delle maestranze e una piccola corrispondenza, nonché documenti relativi ai diritti d'acqua e varie polizze assicurative; il preventivo e le fatture del sistema di risacaldamento ordinato alla ditta milanese Cortese & Cattaneo ; varie fatture dei lavori di rifacimento degli interni e dell'allestimento del giardino, che viene abbellito con essenze e arbusti decorativi e completato da un orto e un pollaio.

        Rossi, Raimondo
        CH AFR GA.FE.Serie C.b.09 · Pièce · 1803-1807
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Giuseppe Ferrari fu Giuseppe costituisce un censo di L. 45 annue sopra la sua possessione di Bisio (Balerna), da pagarsi annualmente al Beneficio canonicato eretto nella chiesa dei SS. Cosmo e Damiano di Mendrisio. Fa quindi vendita del censo al canonico Giov. Battista Fontana, titolare del Beneficio, Vicario delle Tre Valli e rettore del seminario di Pollegio, contro un prestito di L 1000 di Milano, con diritto di retrocessione del censo dopo il rimborso del capitale. Nel 1806 Giuseppe Ferrari rimborsa il prestito, come si legge in calce al rogito.
        (Copia del rogito del 12.8.1803, tratto dalle imbreviature del notaio Giov. Battista Rusca, fu Giov. Battista, eseguita da lui stesso).

        Rossi, Giacomo Antonio
        CH AFR AN.Serie A.a.01 · Pièce · 1875
        Fait partie de Fondo Antonio Rossi

        Redazione di un testo, con varie correzioni, per sostenere la propria candidatura all'elezione al Gran Consiglio ticinese, come deputato del circolo di Riva S. Vitale. Non é noto se il testo fosse destinato ad un discorso o ad un manifesto. Antonio Rossi sarà eletto una prima volta nel 1877 poi ancora nel 1889, carica che abbandona nel 1890 per assumere quella di giudice del tribunale d'Appello di Mendrisio.

        Rossi, Antonio, avvocato
        CH AFR RA.Serie E.d.17 · Dossier · 1924-1940
        Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

        Articoli, dattiloscritti e opuscoli:

        • Questioni economiche e rivendicazioni ticinesi : conferenza del 6 giu 1937 dell'on. cons. di Stato Isidoro Antognini. Bellinzona, Istit. editoriale ticinese, [1937].
        • Memoria dell'Assoc. bancaria ticinese contro la nuova legge tributaria (1940).
        • "Discorso del duce ai dirigenti sindacali, XXI aprile XVII" [=1940] ; testo dattiloscr. con la nota ms: "consegnatomi dall'avv. Brenni, console svizzero a Napoli il 10.5.1940".
        • La verità sul miracolismo finanziario del Governo di Paese, discorso di I. Antognini al comizio distrett. di Mendrisio, 18 gen 1931. In: Il Dovere, 21 gen 1931 ( ritaglio di giornale).
        • Rigasse, G. La détresse du Tessin. In: Gazette de Lausanne e Jr de Genève, 4 mar 1924 (ritaglio di giornale).
        • Atlas des monnaies et des heures, par Fréd. Meyer-Redard, chef du bureau de change de la Banque comm. de Bâle, dec. 1934.
        • Canevascini, Guglielmo. I liberali contro il liberalismo : dal fatto personale ad un' interessante visione panoramica : (discorso parlamentare sulla dimostrazione antifascista del 16 settembre 1923 e avvenimenti successivi). Lugano : Biblioteca rossa, 1923.
        • Cérésole, Alfred. Aux soldats suisses : Dieux, Patrie, Honneur. 2e éd. Lausanne, G. Bridel, 1890.
        • Ente Nazionale Industrie Turistiche. Fêtes traditionnelles en Italie. Ed. francese. Roma, ENIT,"Novissima", s.d.
        • Zur Erinnerung an Roger Dollfus von Volckersberg (1876-1948). Aarau : Tip. A. Trüb [1949?]. Sulla copertina nota ms. "Raim. Rossi, da Kiesen 1.1.49".
        Rossi, Raimondo
        CH AFR RA.Serie C.06 · Dossier · 1936-1937
        Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

        R. Rossi presiede il comitato d'azione incaricato di sollecitare le sottoscrizioni al prestito di 80 milioni votato dal Cons. Nazionale e dal Cons. degli Stati, per assicurare la difesa dell'indipendenza e della neutralità della Svizzera. Il fasc. contiene corrispondenza varia, bozze di discorsi, volantini in partee annotati da R. Rossi, l'appello "A voi tutti uomini, donne e giovani della Svizzera italiana !" , volantino con 3 ill. composto da R. Rossi, con il testo dattiloscr.

        Rossi, Raimondo
        CH AFR AN.Serie A.c.09 · Pièce · 1877
        Fait partie de Fondo Antonio Rossi

        L'avv. Antonio Rossi accusa tale Antonio Rossi fu Francesco di Arzo di deviare stabilmente l'acqua del fiume che irriga la Bonaga e di aver ostruito il canale d'irrigazione di proprietà del'avvocato con del materiale al fine di convogliare l'acqua su un suo canale secondario. Il giudice di pace del Circolo di Riva S. Vitale stabilisce quindi che Antonio Rossi fu Francesco debba ristabilire le condizioni di scorrimento dell'acqua nel canale, essendo autorizzato a prelevarla senza ostruire completamente il canale solo nei giorni feriali, mentre dovrà lasciarla affluire completamente nel fondo Bonaga "dalla vigilia del giorno festivo fino alla mezzanotte del giorno festivo stesso".

        Rossi, Antonio, avvocato
        Concorso fu Antonio Rossi di Provino
        CH AFR GA.Serie B.02 · Dossier · 1834-1845
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Si tratta di un dossier assai incompleto, composto da atti amministrativi, scritture notarili e minute dei notai Giacomo Antonio Rossi e Cristoforo Rossi (quest'ultimo per il periodo 1843-45), riguardante la liquidazione della sostanza di Antonio Rossi fu Giovanni del Provino, cugino dei notai Rossi, figlio di Maria Eufrosina Rossi del Paolino loro zia. La liquidazione é dichiarata nel 1839 ma Antonio Rossi muore durante la procedura di liquidazione, probabilmente nel 1844. Si aggiungono quindi le pratiche per la successione ereditaria che si risolverà nel 1845.
        Antonio é scalpellino e marmista. Fra gli attivi della sua sostanza figurano terreni, crediti verso terzi e delle cave di marmo "nei monti d'Arzo". Non si sa quale evento abbia provocato il suo indebitamento (forse dovuto a creditori morosi). Dagli elenchi dei capitali passivi e attivi, si intuisce che Antonio Rossi doveva essere benestante perchè sono messi in vendita vari terreni a Besazio, Meride e Arzo, denominati Minaso, Sassello, Presciucco. Sappiamo però che aveva anche sottoscritto parecchi prestiti. Vari membri della comunità locale (Fossati, Ferrari, Gamba, il parroco di Besazio don Fontana e gli stessi notai Rossi) sono creditori o intervengono per riscattare pegni e ricomprare beni immobili. La stessa moglie di Antonio, Rosa Rossi dell'Acquavite, figlia di Giuseppe riscatta nel 1839 una casa con terreno nel luogo detto Bonaga per sottrarlo alla massa ereditaria in liquidazione.

        Rossi, Giacomo Antonio