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        CH AFR GA.FE.Serie C.c.13 · Pièce · 1822
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Accordo privato fra il tenente G.B. Torriani, che agisce come procuratore del nipote Filippo Ferrari e Gio. Garobbi e frate Filippo Ferreri, procuratori del convento dei padri Serviti, entrambi dichiaratisi acquirenti di un fondo messo all'asta a Mendrisio, nel luogo detto Le Rime, proprietà degli eredi fu Carlo Marliani. L'accordo prevede che colui che si aggiudicherà il fondo dovrà estirpare tutti le piante di noci e sostituirle con dei gelsi ("moroni") a una distanza prescritta, il tutto entro la S. Martino del 1822.

        Rossi, Giacomo Antonio
        CH AFR GA.FE.Serie A.a.05 · Dossier · 1630-1654
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Due atti che riguardano Costanza Ferrari, figlia di Giovanni Antonio di Arzo e moglie del nob. cavaliere Paolo Orelli di Locarno:

        • 1630, 12 agosto. Convenzione con Cristoforo Fossati di Arzo per l'affitto di "una casa grande con suoi edifficÿ de molini et sue peste dentro con un prato ivi contiguo et anesso esistenti nella terra di Arz suddetto ove se dice alla casa o sia molini di mezzo della p.da S.ra Constantia" . Il nobile cavaliere Paolo Orelli, figlio del consigliere Francesco, rappresenta la moglie Costanza nella transazione. Atto steso a Locarno nella casa di Paolo Orelli dal notaio Giovanni Leoni.
        • 1654, 2 novembre. La nobile signora Costanza figlia di Gio. Antonio Ferrari e moglie del fu nobile cavaliere Paolo Orelli, assistita dal figlio Giovanni Antonio e dal genero suo curatore Giovanni Orelli, figlio del canc. Giovanni Stefano, vende ad un lontano cugino, Domenico Ferrari del fu Stefano (1626-1717), un terreno e una casa "con fontana, giardino et con piante de frutti, con altre case in fondo detto giardino, qual giace nella terra di Arzo suddetto dove si dice alla casa del q. Molto R.do sig.~ prete Rocho", per un totale di 370 scudi. Notaio Oliviero Bacciardi del fu Marco, notaio di Locarno.
          Sull'esterno del doc. appare la scritta (attribuibile a Giovanni Maria Ferrari), "Instromento di compra fata della casa delli fratelli Ferrari di Ar(zi)o della Sig.ra Costanza Ferraria Orreli di Locarno e tocata in divisione alli fratelli Ferrari qm Simone di Arzio sudeto l'ano 1708". Costanza doveva aver ereditato la casa dello zio parroco Rocco Ferrari (deceduto attorno al 1625); per via ereditaria la casa del "prete Rocco" fu attribuita ai fratelli Domenico e Giuseppe Maria Ferrari che nel 1721 vollero modificarne l'assetto ed ebbero un contenzioso con la confinante parrocchia di Arzo.
        Rossi, Giacomo Antonio
        Amministrazione Nazaro Ferrari
        CH AFR GA.Serie B.04 · Dossier · 1836-1840
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Scritture notarili e quietanze. Nazaro affitta parte della casa paterna situata nel luogo detto "Canton là" ad Arzo ad un altro Antonio Ferrari fu Giacomo Antonio, non si sa se suo parente. Inoltre impartisce istruzioni per riscattare alcuni debiti sottoscritti da Antonio Rossi del Provino la cui sostanza é messa in liquidazione. Da Antonio Rossi acquista un terreno in luogo Minaso a Besazio, E probabile che negli anni 1840 lavorasse a Torino, forse come scalpellino, perché il notaio fa riferimento alle istruzioni ricevute per lettera in provenienza da questa città.

        Rossi, Giacomo Antonio
        CH AFR GA.FE.Serie A.b.18 · Pièce · 1723-1732
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Rogito della vendita fatta dai fratelli Giuseppe e Domenico Ferrari a Camillo Fossati fu Camillo, di una casa con orto, acquistata nel 1717 da Angela Fossati fu Silvestro ( 11.12.1723, notaio Antonio Fossati fu Silvestro di Arzo). La vendita venne apparentemente contestata da una nipote della venditrice, Tommasina Fossati moglie di Giovan Domenico Rossi del Beltrame. In calce al rogito Antonio Fossati con il padre Camillo, firma una ricevuta, datata 16 gen 1732, dove dichiara di aver avuto il rimborso della vendita e delle spese dai fratelli Ferrari, come stabilito dal lodevole Sindacato. Sull'esterno del rogito Giuseppe Maria Ferrari nota: "Istrometo con soto il suo confeso di dentro fatomi di mis. Camil Fosati di Arzio nel dare la casa e orto a Tomasina deta di Beltramo di Arzio"

        Rossi, Giacomo Antonio
        Beni della famiglia Quartironi
        CH AFR GA.FE.Serie B.a.01 · Dossier · 1628-1745
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Atti di compravendita e arbitrati riguardanti i fondi acquisiti nell'arco di un secolo dalla famiglia Quartironi (dagli antenati e dal padre del canonico Carlo Felice). I terreni si trovavano principalmente nel territorio di Mendrisio in zona detta Prella. Contenuto:
        1628: Istromento del luogo di Prella [titolo sul retro] : per appianare una lite Baldassare Comini di Carnago (Varese) come amministratore della moglie Camilla Maruca [Marrucha] (?) vende a Giovan Pietro Quartironi fu Giulio un terreno nel luogo detto "in Prauella" (Prella) (notaio Giov. Giacomo Rossi figlio di Prospero, di Mendrisio).
        1629: Lite fra Giovan Pietro Quartironi fu Giulio e Battista Vergo per l'accesso alla roggia sui terreni di Prella : esposto e interrogatorio di testimoni (notaio Bartolomeo Torriani fu Francesco, Mendrisio).
        1633: decisione sulla roggia della Prella (arbitro Francesco Ghiringhelli fu Giulio, notaio Mendrisio).
        1630: vendita di un terreno in territorio di Salorino a Pietro Quartironi fu Giulio (notaio Francesco Ghiringhelli fu Giulio di Mendrisio)
        1630: arbitrato riguardante un diritto di transito in Prella rivendicato da Pietro Quartironi (notaio Francesco Ghiringhelli fu Giulio di Mendrisio)
        1642: decisione riguardante una lite per il passaggio su di un terreno di proprietà di Giovanni Pietro Quartironi (atto del landfogto Bernardo Heuenstein)
        1650: vendita della vigna in Praella fatta da Antonio Quartironi (copia dell'atto, notaio Francesco Ghiringhelli fu Giulio di Mendrisio)
        1667: vendita fatta da Gio. Battista Franchini fu Nicola del prato "Praella" a Bartolomeo Quartroni e al nipote Giovan Pietro (notaio Francesco Ghiringhelli fu Giulio di Mendrisio)
        1702: vendita del Campo dei Moroni (Mendrisio) a Filippo Quartironi (notaio Giulio Cesare Roncaioli fu Gabriele, di Brusino Arsizio)
        1704: retrovendita del terreno al Dosso (Mendrisio) fra Filippo Quartironi fu Giov. Pietro e Donato Maderni fu Giov. Paolo (notaio Giovanni Oldelli diAlfonso, di Meride)
        1707-1719: vendite e retrovendite dei terreni Campo dei Moroni e Campo Guercio (Mendrisio) fra Filippo Quartironi e i fratelli Garone di Bissone (notaio Giulio Cesare Roncaioli fu Gabriele, di Brusino Arsizio)
        1723: prestito fatto da Giuseppe Ferrari fu Simone a Filippo Quartironi, che impegna un suo fondo a Mendrisio (con saldo nel 1732 in calce) ( copia dell'atto del notaio Giuseppe Martinola di Mendrisio)
        1726: retrovendita a Filippo Quartironi di pezze di un terreno in Prella (Mendrisio) ereditate dai figli della defunta sorella Maria Elisabetta Quartironi, moglie di Carpoforo Caratti Orsatti (notaio Giulio Cesare Roncaioli fu Gabriele, di Brusino Arsizio)
        1732-1745: pagherò di Filippo Quartironi saldato dal figlio don Carlo Felice nel 1745.
        1740: vendita di un terreno (a Novazzano?) degli eredi fu Gaspare Volta di Coldrerio a Filippo Quartironi (copia dell'atto, notaio Filippo Martinola fu Francesco, di Mendrisio)

        Rossi, Giacomo Antonio
        CH AFR GA.FE.Serie A.b · Sous-série organique · 1660-1750
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Atti notarili e scritture private che riguardano vendite e riconoscimenti di debiti o crediti in relazione al patrimonio di Simone (Carlo Simone) Ferrari e in parte dei suoi fratelli Domenico e Antonio. Gli atti di inizio Settecento riguardano inoltre i figli Domenico, don Stefano parroco di Arzo e Giuseppe Maria, che ereditano dal padre morto nel 1696.

        Rossi, Giacomo Antonio
        CH AFR GA.Serie B.11 · Dossier · 1791-1818
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi
        • 1791, 21 sett. notaio Abbondio Bernasconi : due atti notarili per prestiti ipotecari sottoscritti da Giovanni Giuseppe Ferrari e da suo suocero Cristoforo Ferrari fu Antonio, di Arzo, in favore dei fratelli Pietro e Bartolomeo Rossi dei Romani allo scopo di "sanare la dote e antefatto di Tommasina (?) rimasta vedova del fu Giacomo", fratello di Giovanni Giuseppe. I due impegnano i terreni detti Palude e Valle ad Arzo.
        • 1812, 16 ott. notaio G.A. Rossi : Giovanni Giuseppe Ferrari e il dott. Domenico Gamba del fu Stefano scambiano due appezzamenti di terreno nel luogo detto Certara.
        • 1814, 16 marzo, notaio G.A. Rossi : Caterina nata Rossi di Beltrame fu Giovan Antonio, vedova di Giacomo Antonio Ferrari di Arzo, con l'assenso del figlio Pietro e dei suoi parenti più prossimi, fratelli e cugini Rossi, impegna la propria casa d'abitazione per un prestito di L. 390, ricevuto dal notaio stesso e da rimborsare ad una persona che costui designerà. Debitore solidale il fratello Manfredo Rossi che impegna il suo terreno detto la Colombera ad Arzo. In calce il notaio designa Tommasina Fossati fu Giovan Maria, nubile, da Riva San Vitale come beneficiaria del rimborso.
          Due ff. allegati indicano che nel 1817-1818 il debito é rilevato da Giovan Giuseppe Ferrario che lo estinguerà.
        • 1814, 7 maggio, notaio G.A. Rossi : Bernardino Rossi detto de Lazarina, marito di Eleonora Ferrari fu Cristoforo, con il consenso della stessa vende a Giovanni Giuseppe Ferrario fu Primo un terreno detto alla Fontana, che la moglie aveva ricevuto nella divisione con la sorella [non nominata, ma probabilmente Francesca la moglie dell'acquirente] .
        CH AFR GA.Serie B.05 · Dossier · 1811-1840
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Dossier riguardante le attività del cognato di Maria Antonia Fossati, figlia di Antonio Gamba e vedova di Francesco Fossati, marmista, morto attorno al 1823 e i rapporti fra le due famiglie. La vedova deve liquidare la sua sostanza per far fronte alle spese di famiglia ed ai debiti contratti in parte dal marito e in parte da lei stessa. Maria Antonia viene assistita dai parenti (lo zio Domenico, il fratello Agostino) nella vendita di alcuni terreni. Ma il fratello Agostino Gamba é anche debitore del marito per varie migliaia di lire che non può rimborsare. Debitore insolvente, espatriato in Italia e successivamente in Francia, é in gran parte responsabile della liquidazione dei beni rimasti alla vedova ed ai figli di Francesco Fossati. Il cognato Carlo Fossati, altro creditore di Agostino Gamba, cerca di venire in aiuto agli eredi del fratello, rimborsando alcuni debiti rimasti in sospeso. Il notaio Cristoforo Rossi di Arzo rappresenta i creditori e incarica Stefano Rossi fu Cesare di Arzo di valutare i beni rimasti, cioè un quarto di una casa posseduto dalla vedova e tre fondi nominati Vigna, Crosago e Colombara.
        Il dossier contiene :

        • diversi atti di vendite di terreni e di prestiti contratti dalla vedova con l'assenso di vari prossimi parenti.
        • la scala graduatoria dei creditori che fece seguito alla grida pubblica sulla sostanza messa in liquidazione
        • le contraddizioni dei creditori che espongono i loro crediti verso gli eredi di Francesco Fossati
        • le misure dei terreni messi in vendita e la valutazione del perito Stefano Rossi
        Rossi, Giacomo Antonio
        CH AFR RA.Serie A.b.04 · Dossier · 1874-1894
        Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

        L'avv. Antonio Rossi eredita dal padre Cristoforo una casa a Mendrisio, situata in Contrada Gismonda n. 26, un tempo sede dell'ufficio notarile di suo zio, l'avv. Giacomo Antonio e dell'avv. Giovanni Rossi di Giacomo, loro lontano cugino. Fu venduta nel 1894 dal figlio Raimondo, dopo la morte del padre, all'ultimo occupante, l'avv. Achille Borella (1845-1922), dopo diversi anni di trattative. Venti anni prima (1873) la casa era stata profondamente ristrutturata dall'avv. Antonio che aveva comandato i lavori all'imprenditore Antonio Mantegazza sotto la dir. dell'architetto I. Cremonini di Mendrisio. Fu poi trascurata, forse per mancanza di mezzi, cosicchè venne venduta a circa la metà del suo valore iniziale. La proprietà è tuttora conosciuta come Casa Borella in Via Gismonda 15.
        Il fasc. contiene la corrispondenza con i Borella, diverse note di R. Rossi e il dettaglio della ristrutturazione.

        Rossi, Raimondo
        CH AFR GA.FE.Serie C.b.09 · Pièce · 1803-1807
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Giuseppe Ferrari fu Giuseppe costituisce un censo di L. 45 annue sopra la sua possessione di Bisio (Balerna), da pagarsi annualmente al Beneficio canonicato eretto nella chiesa dei SS. Cosmo e Damiano di Mendrisio. Fa quindi vendita del censo al canonico Giov. Battista Fontana, titolare del Beneficio, Vicario delle Tre Valli e rettore del seminario di Pollegio, contro un prestito di L 1000 di Milano, con diritto di retrocessione del censo dopo il rimborso del capitale. Nel 1806 Giuseppe Ferrari rimborsa il prestito, come si legge in calce al rogito.
        (Copia del rogito del 12.8.1803, tratto dalle imbreviature del notaio Giov. Battista Rusca, fu Giov. Battista, eseguita da lui stesso).

        Rossi, Giacomo Antonio