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        307 Description archivistique résultats pour Attività

        CH AFR GA.FE.Serie G.16 · Dossier · 1852
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Viene messa all'asta casa Ferrari, già appartenuta al canonico Quartironi che la lasciò in eredità a Giuseppe Simone Ferrari. Il fasc. contiene due copie dell'Avviso d'asta datato Arzo, 20 sett. 1852, stampate dalla tipogr. Veladini di Lugano e una fattura "saldata" rilasciata dalla tipografia per la stampa e le inserzioni nella Gazzetta Ticinese. Nell'asta prevista il 19 ottobre 1852 vengono messi in vendita la casa civile detta Ferrari-Quartironi di proprietà del defunto Filippo Ferrari e gli annessi cortile, giardino e rustici, con la possibilità di vendita in due lotti ; nonché la possessione lavorata dal massaro Giacomo Ceppi in territorio di Balerna, frazione di Bisio, consistente in una casa masserizia e diversi fondi in territorio di Balerna, Chiasso e Pedrinate.

        Rossi, Giacomo Antonio
        CH AFR RA.Serie C.07 · Dossier · 1932-1940
        Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

        Documenti vari e corrispondenza raccolti dal produttore in due cartelle con i titoli "Banca nazionale" , "Direzione generale", "Diversi". Contiene in particolare:

        • una pianta architettonica del primo piano dell'appartamento di palazzo Albertolli ( "Progetto di trasformazione del palazzo Albertolli ad uso Banca e appartamenti" , arch. Arnoldo Ziegler, Lugano, 10-8-1928) ;
        • piccola corrisp. con il segr. della "Banque des réglements internationaux" (1932) ;
        • corrispondenza con la Dir. generale e con il presidente della Banca naz. Baumann;
        • corrisp. con Baumann riguardo alla domanda di Arnoldo Bettelini per il sostegno alle sue attività culturali (Corso di alta cultura 1936; Assoc. Civitas Nova, 1938-1940) ;
        • 2 lettere di Arnoldo Bettelini a R. Rossi (1937) ;
        • sovvenzione data dall'Assoc. Bancaria ticinese all'iniziativa "Ogni terra è pane" per i disoccupati ticinesi (1939)
        • diversi stampati
        Rossi, Raimondo
        Banca popolare ticinese in liquidazione
        CH AFR RA.Serie B.07 · Dossier · 1913-1927
        Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

        La Banca Popolare Ticinese viene chiusa con una procedura di concordato nel marzo del 1914. La commissione di liquidazione nominata dall'assemblea degli azionisti é composta da: Raimondo Rossi, presidente, Plinio Bernasconi, Carlo Censi, Giovanni Franciola e Luigi Ponzio. La banca verrà assorbita dalla Banca popolare di Lugano che ne riprenderà gli attivi e i passivi.
        Il dossier é suddiviso in due parti:

        • portfolio 1 (1913-1919) : contiene le note ms del Rossi relative alle attività da lui svolte nella commissione, appunti personali, appunti per il bilancio ; gli atti preparatori alla liquidazione (deposito di garanzia); copia della corrispondenza con vari interlocutori istituzionali e privati (magistratura , autorità politiche, membri della commissione, creditori) , la corrisp. con il commissario del concordato, avv. Alberto Vigizzi e con la Banca popolare di Lugano; una lettera al Rossi del cons. fed. Motta del 5 maggio 1914 che si esprime sulla vicende della BPT e la creazione della Banca del Ticino.
          Le schede di debitori della Banca popolare ticinese con la valutazione della loro solvabilità e reputazione, destinate visibilmente alla Banca della Svizzera italiana a Lugano ed ad altri stabilimenti, riguardano molte attività commerciali del bellinzonese, sia piccoli commerci e mercerie o artigiani con qualche possedimento, sia grossi commercianti come la ditta Dionigi Resinelli, la ditta Farinelli, la ditta Figli di Gaetano Ponzio.
        • portfolio 2 (1920-1927): nel 1920 R. Rossi si trova a dover gestire uno strascico del fallimento della BPT : la cancellazione delle ipoteche estinte dopo il 1897 che l'Ufficio registri esige, ma per le quali i debitori della BPT non hanno sufficienti documenti di prova. Essi si rivolgono alla Commissione di liquidazione e al Rossi in particolare.
        • portfolio 3 (1913, dic.): schede di debitori della Banca popolare ticinese, tutti della regione di Bellinzona, con la valutazione della loro solvabilità e reputazione, destinate alla Banca della Svizzera italiana a Lugano ed ad altri stabilimenti (note a matita con la calligr. di Raimondo Rossi). Tutte riferite ad attività del bellinzonese, piccoli commerci, artigiani con qualche possedimento e grossi commercianti come le ditte Dionigi Resinelli, Farinelli, Figli di Gaetano Ponzio.
        Rossi, Raimondo
        Beni della famiglia Quartironi
        CH AFR GA.FE.Serie B.a.01 · Dossier · 1628-1745
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Atti di compravendita e arbitrati riguardanti i fondi acquisiti nell'arco di un secolo dalla famiglia Quartironi (dagli antenati e dal padre del canonico Carlo Felice). I terreni si trovavano principalmente nel territorio di Mendrisio in zona detta Prella. Contenuto:
        1628: Istromento del luogo di Prella [titolo sul retro] : per appianare una lite Baldassare Comini di Carnago (Varese) come amministratore della moglie Camilla Maruca [Marrucha] (?) vende a Giovan Pietro Quartironi fu Giulio un terreno nel luogo detto "in Prauella" (Prella) (notaio Giov. Giacomo Rossi figlio di Prospero, di Mendrisio).
        1629: Lite fra Giovan Pietro Quartironi fu Giulio e Battista Vergo per l'accesso alla roggia sui terreni di Prella : esposto e interrogatorio di testimoni (notaio Bartolomeo Torriani fu Francesco, Mendrisio).
        1633: decisione sulla roggia della Prella (arbitro Francesco Ghiringhelli fu Giulio, notaio Mendrisio).
        1630: vendita di un terreno in territorio di Salorino a Pietro Quartironi fu Giulio (notaio Francesco Ghiringhelli fu Giulio di Mendrisio)
        1630: arbitrato riguardante un diritto di transito in Prella rivendicato da Pietro Quartironi (notaio Francesco Ghiringhelli fu Giulio di Mendrisio)
        1642: decisione riguardante una lite per il passaggio su di un terreno di proprietà di Giovanni Pietro Quartironi (atto del landfogto Bernardo Heuenstein)
        1650: vendita della vigna in Praella fatta da Antonio Quartironi (copia dell'atto, notaio Francesco Ghiringhelli fu Giulio di Mendrisio)
        1667: vendita fatta da Gio. Battista Franchini fu Nicola del prato "Praella" a Bartolomeo Quartroni e al nipote Giovan Pietro (notaio Francesco Ghiringhelli fu Giulio di Mendrisio)
        1702: vendita del Campo dei Moroni (Mendrisio) a Filippo Quartironi (notaio Giulio Cesare Roncaioli fu Gabriele, di Brusino Arsizio)
        1704: retrovendita del terreno al Dosso (Mendrisio) fra Filippo Quartironi fu Giov. Pietro e Donato Maderni fu Giov. Paolo (notaio Giovanni Oldelli diAlfonso, di Meride)
        1707-1719: vendite e retrovendite dei terreni Campo dei Moroni e Campo Guercio (Mendrisio) fra Filippo Quartironi e i fratelli Garone di Bissone (notaio Giulio Cesare Roncaioli fu Gabriele, di Brusino Arsizio)
        1723: prestito fatto da Giuseppe Ferrari fu Simone a Filippo Quartironi, che impegna un suo fondo a Mendrisio (con saldo nel 1732 in calce) ( copia dell'atto del notaio Giuseppe Martinola di Mendrisio)
        1726: retrovendita a Filippo Quartironi di pezze di un terreno in Prella (Mendrisio) ereditate dai figli della defunta sorella Maria Elisabetta Quartironi, moglie di Carpoforo Caratti Orsatti (notaio Giulio Cesare Roncaioli fu Gabriele, di Brusino Arsizio)
        1732-1745: pagherò di Filippo Quartironi saldato dal figlio don Carlo Felice nel 1745.
        1740: vendita di un terreno (a Novazzano?) degli eredi fu Gaspare Volta di Coldrerio a Filippo Quartironi (copia dell'atto, notaio Filippo Martinola fu Francesco, di Mendrisio)

        Rossi, Giacomo Antonio
        CH AFR RA.Serie A.c.03 · Dossier · 1883-1892
        Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

        39 lettere dei genitori soprattutto della madre Amalia spedite a Bianca durante i suoi soggiorni in vari istituti di educazione a Lugano, Lucerna e a Milano dove frequenta il conservatorio per circa due anni. Di questo periodo rimane anche una lettera del compositore Disma Fumagalli, che fu suo professore, che le augura di poter proseguire gli studi di pianoforte in patria (29 mag 1887).
        La corrispondenza rivela divesi aspetti della vita quotidiana della famiglia Chicherio. i frequenti viaggi del padre negoziante e trasportatore, i problemi di salute dei vari membri della famiglia, le cure dentarie che affliggono Amalia e alcune delle figlie, la celebrazione delle feste religiose, gli acquisti presso sarte e modiste ed altre piccole vicende quotidiane.

        Rossi, Raimondo
        CH AFR RA.Serie D.c.03 · Dossier · 1927
        Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

        Messaggio dattiloscritto con annotazioni di R. Rossi a matita sul retro delle pagine. Il fasc. comprende anche 5 opuscoli riguardanti la bonifica :

        • Forni, F. La bonifica del piano di Magadino : rapporto della dir. dell'ufficio cant. del reg. fondiario, 1926
        • Forni, F. I miglioramenti del suolo nel ct. Ticino dal 1913 al 1924 (estr. dal rapp. per l'esp. naz. di agricoltura , Berna 1925)
        • Rapporto della Comm. di verifica della bonifica del piano di Magadino : al lod. Cons. di Stato [del] 1 sett. 1922
        • Rapporto tecnico-finanziario annesso al prog. di massima per la bonifica e il ragruppamento dei terreni nel piano di Magadino. 2 fasc. 1925-1926
        Rossi, Raimondo
        CH AFR GA.FE.Serie A.b · Sous-série organique · 1660-1750
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Atti notarili e scritture private che riguardano vendite e riconoscimenti di debiti o crediti in relazione al patrimonio di Simone (Carlo Simone) Ferrari e in parte dei suoi fratelli Domenico e Antonio. Gli atti di inizio Settecento riguardano inoltre i figli Domenico, don Stefano parroco di Arzo e Giuseppe Maria, che ereditano dal padre morto nel 1696.

        Rossi, Giacomo Antonio
        CH AFR PF.Serie C.c.08 · Dossier · 1820
        Fait partie de Fondo Paolo Francesco Rossi

        Carlo Vassalli fu Girolamo (non si sa se domiciliato a Riva San Vitale) ha un contenzioso con Alessandro Vassalli fu Carlo, domiciliato a Genova. L'oggetto del dissenso non é noto. Le lettere si riferiscono alla comparizione di un rappresentante procuratore di A. Vassalli, che non é riconosciuto dalla parte avversa. Chiamato da Paolo Francesco Rossi a derimere la questione , il Consiglio di Stato interviene con due lettere firmate dal Landamano reggente G.A. Lotti.

        Rossi, Paolo Francesco
        CH AFR GA.Serie B.11 · Dossier · 1791-1818
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi
        • 1791, 21 sett. notaio Abbondio Bernasconi : due atti notarili per prestiti ipotecari sottoscritti da Giovanni Giuseppe Ferrari e da suo suocero Cristoforo Ferrari fu Antonio, di Arzo, in favore dei fratelli Pietro e Bartolomeo Rossi dei Romani allo scopo di "sanare la dote e antefatto di Tommasina (?) rimasta vedova del fu Giacomo", fratello di Giovanni Giuseppe. I due impegnano i terreni detti Palude e Valle ad Arzo.
        • 1812, 16 ott. notaio G.A. Rossi : Giovanni Giuseppe Ferrari e il dott. Domenico Gamba del fu Stefano scambiano due appezzamenti di terreno nel luogo detto Certara.
        • 1814, 16 marzo, notaio G.A. Rossi : Caterina nata Rossi di Beltrame fu Giovan Antonio, vedova di Giacomo Antonio Ferrari di Arzo, con l'assenso del figlio Pietro e dei suoi parenti più prossimi, fratelli e cugini Rossi, impegna la propria casa d'abitazione per un prestito di L. 390, ricevuto dal notaio stesso e da rimborsare ad una persona che costui designerà. Debitore solidale il fratello Manfredo Rossi che impegna il suo terreno detto la Colombera ad Arzo. In calce il notaio designa Tommasina Fossati fu Giovan Maria, nubile, da Riva San Vitale come beneficiaria del rimborso.
          Due ff. allegati indicano che nel 1817-1818 il debito é rilevato da Giovan Giuseppe Ferrario che lo estinguerà.
        • 1814, 7 maggio, notaio G.A. Rossi : Bernardino Rossi detto de Lazarina, marito di Eleonora Ferrari fu Cristoforo, con il consenso della stessa vende a Giovanni Giuseppe Ferrario fu Primo un terreno detto alla Fontana, che la moglie aveva ricevuto nella divisione con la sorella [non nominata, ma probabilmente Francesca la moglie dell'acquirente] .
        CH AFR GA.FE.Serie A.d.07 · Dossier · 1723-1734
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Fascicolo costituito da ff. sparsi, in origine intercalati ai fasc. dei testamenti Ferrari e visibilmente incompleti :

        • Decisione dell'illustrissimo capitano di Lugano relativa alla divisione di quanto lasciato dallo zio Antonio Ferrari fu Stefano, deceduto il 18 marzo 1723, ai nipoti e eredi dei suoi fratelli Simone e Domenico Ferrari.
        • legato per messe di Marta Franchini [seconda moglie di Giuseppe Maria Ferrari, fu Simone] del 1734;
        • conti dare e avere fra i Ferrari e i Franchini (ca 1732/1734)
        • nota di Giuseppe Ferrari per Diego Maderni (1734)