Attività

Zone des éléments

Référentiel

Code

Note(s) sur la portée et contenu

  • Faccetta

Note(s) sur la source

  • Thesaurus del nuovo soggettario. Bibl. nazionale centr. di Firenze [online] http://thes.bncf.firenze.sbn.it/index.html
  • id:810

Note(s) d'affichage

    Termes hiérarchiques

    Attività

    Termes équivalents

    Attività

      Termes associés

      Attività

        307 Description archivistique résultats pour Attività

        Mancata nomina a Consigliere di Stato
        CH AFR RA.Serie D.c.01 · Dossier · 1926-1927
        Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

        Alle elezioni del gen. 1927, R. Rossi non viene rieletto in Consiglio di Stato e per alcuni giorni si discute l'offerta dei conservatori di cedere il loro secondo seggio all'uscente consigliere agrario. Proposta poi rifiutata dal partito e dall'interessato.
        Contenuto del fasc.:
        Programma del partito agrario con i candidati (Il Paese del 14.1.1927) ; telegramma della Cancelleria di stato con i risultati delle elezioni; brevi note ms non datate, in cui Rossi riassume la sua posizione dopo il riscontro delle urne ; scambi di corrispondenza con i colleghi di partito e di governo e con vari politici, che rappresentano la parte più importante del fasc. (corrispondenza ricevuta e inviata da ott.1926 a feb. 1927). Intervengono fra gli altri : Francesco Cattaneo, Ettore Brenni, Angelo Tarchini, Giuseppe Greco, Luigi Balestra, Giuseppe Motta. Sono presenti anche numerose lettere di sostegno da parte di privati cittadini, amici e famigliari (come il figlio Antonio o il vescovo Aurelio Bacciarini).
        In un fasc. separato all'origine e così conservato, si trova la corrispondenza con Agostino Soldati, unitamente all'articolo "Confessioni dell'on. Raimondo Rossi" publ. nel suppl. del Corr. del Ticino del 27.1.1927, nel quale Rossi spiega i motivi che lo hanno deciso - quasi controvoglia - ad accettare di ricandidarsi, in considerazione della convergenza fra i programmi agrario e conservatore e per evitare un cambio alla testa delle finanze cantonali. In fondo al fasc. sono stati ordinati gli articoli di stampa (Gazzetta ticinese, Il Paese, La Suisse) a cui si fa riferimento nella corrispondenza.

        Rossi, Raimondo
        CH AFR CB.31 · Pièce · 1771?
        Fait partie de Libri e stampati

        M. Tullii Ciceronis Epistolarum ad familiares Libri XVI : cum selectis variantibus lectionibus : addito indice copiosissimo. - Utini : typis Antonii a Pedro, [1771?].
        Data del permesso di stampa 1771.

        Cicero, Marcus Tullius
        CH AFR RA.Serie A.c.12 · Dossier · 1905-1933
        Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

        Raimondo Rossi tiene il resoconto delle spese e del capitale dei due ultimi minorenni fu Silvio Chicherio ancora sotto la sua autorità di curatore nel 1905, Luigi (1888-1952) e Angela (1910-19) su un quaderno probabilmente destinato all'autorità di sorveglianza. Continuerà poi, dopo la maggiore età dei due minorenni, con la tenuta dei conti di Angela diventata suor Maria Angela nell'ordine delle domenicane di St. Agnès, per la quale amministrerà il patrimonio fino al 1933 ca.
        Oltre al quaderno il fasc. contiene 8 fatture per le spese di pensione di Angela, allora alunna interna all'Institut Sainte Agnès di Lucerna (1909-1910).

        CH AFR RA.Serie A.b.24 · Dossier · 1942
        Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

        Nel 1941 R. Rossi concede un taglio di bosco sul suo fondo Vedesina-Pradaccio in territorio di Clivio (Saltrio, Italia) ad Antonio Rinaldi.
        Il contratto è una semplice dicharazione senza misurazioni esatte. Di conseguenza il Rinaldi taglia un settore appartenente ad un altro proprietario. Dovendolo rimborsare si rivolge a R. Rossi che però rifiuta di risarcirlo. Il fasc. contiene la corrispondenza e alcune riproduzioni approssimative del mappale.

        Rossi, Raimondo
        CH AFR PF.Serie C.d.11 · Dossier · 1821-1825
        Fait partie de Fondo Paolo Francesco Rossi

        Il Commissario di governo G.B. Rusca ordina al giudice di pace Paolo Francesco Rossi di sorteggiare i coscritti nei comuni del suo circolo come prescritto dal decreto governativo del 8 febb. 1821. Le richieste sono datate genn 1822 e giu 1825. Il fascicolo contiene la minuta della circolare che il giudice di pace invia ai comuni.

        Rossi, Paolo Francesco
        CH AFR PF.Serie B.12 · Dossier · 1771-1818
        Fait partie de Fondo Paolo Francesco Rossi

        Il calzolaio di Riva S. Vitale Giovanni Maria Vassalli eredita vari debiti del padre Giovan Battista per i quali viene emessa una pubblica Grida dal tribunale di prima istanza di Mendrisio il 19.11.1817. Indebitato a sua volta ricorre a Paolo Francesco Rossi per la valutazione della sostanza. Costui raccoglie la documentazione relativa ai creditori (fatture, rogiti e atti vari relativi a prestiti e pegni), redige una tabella riassuntiva dello "Stato attivo e passivo del fu Giovan Battista e figlio Giovan Maria Vassalli" con la lista dei creditori e un memorandum datato 11 nov. 1818 intitolato "Nota e graduazione dei creditori dell'oberato Sgr Giovan Maria Vassalli detto d'Ostinetto e delle di lui sorelle Maria Angela e Giovanna, tutti di Riva".

        Rossi, Paolo Francesco
        CH AFR GA.FE.Serie G.21 · Dossier · 1853-1874
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Documenti e corrispondenza del notaio Giacomo Antonio Rossi e del fratello Cristoforo, suo procuratore, con Francesco de Cesaroni incaricato di vendere i beni situati in Sardegna provenienti dall'eredità di Filippo Ferrari. Il notaio desiderava estinguere i debiti del defunto vendendo le proprietà e i beni immobili posseduti a Cagliari, progetto che si realizzò solo dopo parecchi anni perché non si trovavano compratori per le quattro case ereditate in cattivo stato; oltretutto in quel periodo il regime fiscale del Regno d'Italia non avvantaggiava i compratori. Dopo la morte del notaio Rossi, avvenuta nel 1866 e del suo procuratore De Cesaroni, rimasero alcuni legati da pagare per cui fu anche intentata una causa presso il tribunale di Cagliari, nel 1874, alla quale venne chiamato a rispondere l’avv. Antonio Rossi, nipote di Giacomo Antonio e erroneamente ritenuto suo figlio. Non ci sono testimonianze su come si concluse la vertenza. Il fasc. contiene:

        • Lettera di Francesco de Cesaroni a G. A. Rossi del 18.5.1853
        • Lettera di Francesco de Cesaroni a G. A. Rossi, da Mendrisio del 10.3.1854; minuta della risposta, s.d.
        • Lettera di Francesco de Cesaroni a G. A. Rossi del 3.5.1854, con allegata corrisp. dell'avv. Marini esecutore testamentario; minuta della risposta del 21.5.1854
        • Lettera di Tommaso Marini a Francesco de Cesaroni del 30.8.1854; con note di G. A. Rossi
        • Conto del legato a Matilde de Cesaroni, ricevute e corrispondenza, a cura del notaio Cristoforo Rossi (1954; 1856-57)
        • Lettere dell'esecutore testamentario alla contessa Matilde Pollini, che riassume lo stato dei legati Ferrari dopo la morte del notaio G. A. Rossi (deceduto ne 1866); lettera all'avv. Antonio Rossi del rappresentante legale di Angelina Motta, legataria, e citazione a comparire davanti al trib. di Cagliari (1873-874).
        Rossi, Giacomo Antonio
        CH AFR PF.Serie A.10 · Pièce · ca1825 - 1859
        Fait partie de Fondo Paolo Francesco Rossi

        Libro dei conti “dare e avere” attenente agli affari di Paolo Francesco Rossi & figli. Si tratta di scritture che riguardano le vendite di prodotti agricoli provenienti dalle masserie, principalmente vino in botti ; altre vendite riguardano granoturco e frumento ; si ritrovano anche registrate le spese per i trasporti delle merci e spese di viaggi in vetture che venivano affittate.
        Sono pure registrati i prestiti in natura (frumento e granoturco) e in denaro, fatti a persone del luogo o dei paesi circostanti del circolo di Riva S. Vitale, inclusi i parenti e le figlie di Paolo Francesco.
        Fra le spese registrate si trovano in particolare l'acquisto di foglia di gelso per l'allevamento dei bachi da seta, praticato dalla famiglia durante la prima metà del secolo ; spese per la casa e l'acquisto di vettovaglie come burro, riso, pasta ; le spese anche in natura per le inservienti ; infine le giornate di lavoro effettuate dai massari o da diversi artigiani nella casa padronale, per riparare attrezzi o infissi, per tagliare e trasportare legna etc.

        CH AFR PF.Serie A.05 · Dossier · 1790 - 1851
        Fait partie de Fondo Paolo Francesco Rossi

        Nel “Libro rinovato 1796” sono consegnati i profitti derivati dai terreni agricoli della famiglia ad Arzo, Besazio e Meride e dati da coltivare con contratti a mezzadria. I contratti reelativi a ciascun massaro descrivono le condizioni di lavorazione dei fondi e di divisione del raccolto con il proprietario e l'ammontare dell'affitto per la casa d'abitazione. Generalmente il mezzadro é tenuto a coltivare e a migliorare i fondi e consegna metà di tutti i raccolti al proprietario ; in più può esser obbligato a fornire giornate di lavoro per il trasporto e la lavorazione dei prodotti in casa del proprietario. Costui possiede per metà anche gli animali d'allevamento o da soma, per i quali spesso anticipa i fondi dell'acquisto, mentre la somma a carico del mezzadro viene dedotta dai suoi guadagni. Contrariamente ad altri contratti dell'epoca, Paolo Francesco Rossi concede di dividere a metà anche la perdita di sostanza, in caso di cattivo raccolto o di diminuzione del valore dei prodotti o degli animali.

        • Documenti allegati al libro:
          05/02: contratti e conti con il massaro Francesco Robbiani e i figli Giovanni e Paolo (1791 - 1798)
          05/03: privata scrittura e conto del massaro Domenico Cattò per l'affitto dei terreni Cesmo e Costa a Besazio (1794 - 1801)
          05/04: contratto fra Paolo Francesco Rossi e il massaro Carlo Francesco Vassalli per il terreno Viras, a Meride e proventi ricevuti nelle successive annate (1792 - 1808)
          05/05: conti e contratti riguardanti diversi terreni situati a Besazio e affidati successivamente ai massari Roncoroni, Pocobelli, Allio, Zoppi, Realini ; con una “memoria per sapermi regolare coi mezzadri riguardo alla decima pagata al curato di Besazio” (1804 - 1813)
          05/06: conti e contratti con i massari Robbiani e Zoppi ; affitti, giornate di lavoro, e dei prodotti delle colture e della vigna ricevuti secondo quanto stabilito dal contratto di mezzadria. Decime dovute in territorio di Besazio (1810 - 1817)
          05/07: contratto fra Paolo Francesco Rossi ed i fratelli Francesco e Luigi Zoppi e conti di dare e avere con i massari (1793 - 1835)
          05/08: conti con i massari Quattropani e dettaglio dei fitti e dei prodotti ricevuti (1816 - 1820)
          05/09: memorie, annotazioni e conti riguardanti diversi massari (1811 - 1816)
          05/10: conti con il massaro Realini (1811 - 1842)
          05/11: conti con il massaro Santino Pagani (1832 - 1838)
          5/12: conti con i massari Francesco Robbiani di Arzo, Cattò di Besazio, fratelli Zoppi e Giovanni Fontana di Besazio
        Rossi, Paolo Francesco