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  • Thesaurus del nuovo soggettario. Bib. nazionale centrale di Firenze (online) - http://thes.bncf.firenze.sbn.it/index.html
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        366 Description archivistique résultats pour Strumenti

        Confessi e fatture per casa Ferrari
        CH AFR GA.FE.Serie C.c.06 · Dossier · 1813-1829
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Il fasc. contiene: una raccolta di ricevute rilasciate da vari creditori, fra cui i PP. Serviti di Mendrisio e il canonico Carlo Giuseppe Vassalli di Riva S. Vitale, per gli interessi maturati sui capitali da loro prestati alla famiglia Ferrari, o allo stesso Filippo Ferrari (i motivi dei dei prestiti non sono specificati) ; ricevute di pagamenti effettuati per conto di Maddalena Ferrari, pagamenti effettuati dal notaio G. A. Rossi procuratore di Filippo Ferrari; fatture di artigiani per lavori eseguiti in casa Ferrari e sui fondi agricoli.

        Rossi, Giacomo Antonio
        CH AFR GA.FE.Serie C.c.10 · Dossier · 1798-1848
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Ricevute dei versamenti che attestano un prestito di L. 7000 fatto da Gaetano Pollini a Giuseppe Ferrari per la dote della figlia Giulia "come da scrittura", con l'interesse del 4% corrispondente a L. 280 annue. La scrittura non è pervenuta. Gaetano Pollini sposò Giulia Ferrari, figlia di Giuseppe e di Maddalena Torriani il 2 maggio 1791 a Mendrisio. Nel fasc. sono raccolte le ricevute per gli interessi annui versati a Gaetano Pollini (18 aprile 1798) , poi al fratello Giuseppe (periodo 1799-1816) e infine dai figli di Gaetano Pollini, Francesco e Giovanni Battista, residenti a Mendrisio (periodo 1818-1829), da Giuseppe Ferrari e successivamente dagli eredi. Che si tratti della dote di Giulia Ferrari è specificato solo in alcuni confessi dei figli, che dichirano di ricevere gli interessi sul capitale di dote della loro defunta madre.

        Rossi, Giacomo Antonio
        CH AFR GA.FE.Serie A.b.10 · Dossier · 1716-1750
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Contiene ricevute per pagamenti, debiti, legati e alcune note:

        • confessi e note (prima metà del '700) verosimilmente raccolti da Giuseppe Maria Ferrari;
        • confessi di Giuseppe Ma Ferrari per l'affitto della sua casa d'abitazione e pagamenti a G. B. Riva;
        • ricevuta del medico Antonio Torriani di Mendrisio del 20 lug. 1739 "per cure e visite fatte alla Sign.ra Benedetta moglie del Sr. Giuseppe Ferrari". Benedetta Bardella era la quarta moglie di Giuseppe Maria, sposata nel 1735;
        • confesso di don Stefano Antonio Ferrari parroco di Arzo per aver celebrato 30 messe su ordine di Giovani Fossati nel 1716;
        • "Nota fatta del nobile Sig.e Carlo Gelolamo Castagna di Lugano". Carlo Gerolamo Castagna di Lugano valuta alcuni capitali e beni rimasti indivisi fra gli eredi del fu Carlo Simone Ferrari. [Nota non datata, probabilmente parte di un insieme di ff., posteriore al 1726; il titolo è attribuibile a Giuseppe Maria Ferrari].
        Rossi, Giacomo Antonio
        CH AFR GA.FE.Serie A.e.06 · Pièce · 1719
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Dichiarazione fatta a Milano il 25 sett. 1719, davanti al notaio Carlo Antonio D'Alberti e testimoni, da Antonio Rossi fu Giovan Maria, che dichiara di aver ucciso il 2 nov. 1716 il parroco Stefano Antonio Ferrari, del fu Simone "mosso semplicemente dalla propria passione", dopo una lite provocata dal mancato pagamento di "un busto d'un mio quadro che detto sign. curato mi negava e che per tal causa mi aveva fatto fare molte spese e che mi ha reso miserabile". Il dichiarante afferma di essere il solo responsabile del delitto e confessa di aver estorto ai fratelli del parroco e in particolare a Giuseppe Ferrari la somma di 50 Filippi, minacciandoli di confessare la loro partecipazione come istigatori del delitto. L'atto viene stipulato dal notaio nell'abitazione del marchese Alessandro Trivulzi situata nella parrocchia di S. Alessandro in Zebedia (oggi Palazzo Trivulzi in Piazza S. Alessandro).
        Sull'esterno dell'atto (calligrafia attribuita a Giuseppe Maria Ferrari): *"Carta fata di Antonio Rossi Fosati ucisore del fu povero curato di Arzo".

        Rossi, Giacomo Antonio
        CH AFR GA.FE.Serie A.f.02 · Pièce · 1729
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Confesso datato 1 dic. 1729, in favore di Giuseppe Ferrari fu Simone, redatto dal notaio Martinola di Mendrisio per ordine del debitore Francesco Scantonato di Besazio, che sottoscrive una polizza di Lire 50 per coprire una precedente polizza di suo padre Giovanni, sottoscritta nel 1683 a favore di Domenico Maggi di Rancate. Morto il creditore, la figlia Giovanna la cede a Carlo Giovanni Rossi di Arzo, che a sua volta la cede a Giuseppe Maria Ferrari.

        Rossi, Giacomo Antonio
        Confraternita del S. Rosario di Besazio
        CH AFR AN.Serie B.c.01 · Dossier · 1751-1885
        Fait partie de Fondo Antonio Rossi

        La Confraternita del Santo Rosario è un'associazione di fedeli della Chiesa cattolica, approvata per la prima volta nel 1476 dal cardinale Alessandro Nanni Malatesta, legato pontificio e vescovo di Forlì [fonte 1].
        La confraternita del SS Rosario di Besazio fu eretta nel 1653 con rogito del notaio F. Fossati di Meride, che la metteva sotto il patronato e la presidenza del parroco pro tempore di Besazio. Poco più di dieci anni dopo, la confaternita é beneficiaria nel testamento del concittadino Antonio Maria Fontana di Besazio, maestro lapicida emigrato a Roma e morto in quella città nel dicembre 1668. Riceve un legato in denari e degli immobili presso la chiesa di S. Andrea delle Fratte a Roma, con l'obbligo di effettuare beneficenza, celebrare numerose messe in suffragio della sua anima e assegnare annualmente una dote di 35 scudi a due zitelle povere del paese, per il matrimonio o la monacazione [fonte 2].
        Nel "Libro di Spesa e Ricavata" (unità 01/01) sono inseriti i commenti dei parroci Carlambrogio Croce e Giuseppe Baroffi a questo riguardo, essendo responsabili della tesoreria della Confraternita negli anni tra il 1775 e il 1840. In particolare viene ricordato che gli obblighi del lascito testamentario di Antonio Fontana furono rispettati fino al 1778, quando la Confraternita, indebitata nella costruzione della nuova chiesa di Besazio non riesce ad ottemperare pienamente agli obblighi del testatore, e ottiene quindi dal vescovo di Como Giambattista Mugiasca, con decreto vescovile del 24 luglio 1785, di poter usare la metà dei redditi per sanare il debito e distribuire l'altra metà in proporzione ; con la clausola che una volta sanata la situazione si ritorni alle distribuzioni previste. Il parroco Giuseppe Baroffi attesta poi nel 1838 che i debiti furono pagati in pochi anni e che "presentemente la Confraternita é creditrice contro la Comune di Besazio stesso di L 5000 milanesi circa, e ne tiene in cassa circa altre quattro mille." Da quel momento la Confraternita continuerà nei suoi investimenti, con l'autorizzazione del vescovo Romanó, acquisendo beni immobili e prestando capitali per poi distribuire in proporzione ai parrocchiani e alla chiesa, aumentando anche il numero delle doti assegnate annualmente alle fanciulle bisognose del paese. Dopo la metà del sec. XIX, a cui principalmente si riferiscono queste unità archivistiche, i conti sono sottomessi durante alcuni anni anche al vescovo di Como. L'avv. Antonio Rossi funge da tesoriere negli anni 1873-1884.

        Rossi, Antonio, avvocato
        CH AFR GA.FE.Serie G.18 · Dossier · 1857-1859
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Cristoforo Rossi, fratello del notaio Giacomo Antonio e suo procuratore speciale, tratta la vendita di alcuni fondi e di una masseria in Mendrisio con i fratelli Croci. I beni immobili erano parte dell'eredità che Filippo Ferrari lascia al cugino notaio Giacomo Antonio. I Croci ottengono un prezzo di favore e uno sconto del 4% alla condizione di assumersi il pagamento dei “vecchi e nuovi legati di cui è gravata l’eredità ", in particolare la parte di legato lasciato da Filippo ai nipoti Giambattista Pollini e Matilde Cesaroni ved. Pollini.

        Rossi, Giacomo Antonio
        CH AFR GA.FE.Serie A.f.11 · Dossier · 1736-1752
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Documenti relativi alle vertenze e ai conti dare e avere fra Giuseppe Maria Ferrari fu Simone e i fratelli Antonio Maria e don Alessandro Franchini, figli del fu Giovanni Battista. Il saldo definitivo dei conti con gli eredi Franchini venne confermato il 12.12.1752, dopo la morte di Giuseppe Ferrari, dai curatori del figlio Giuseppe Simone, ancora minorenne.

        Rossi, Giacomo Antonio
        Conti con i mezzadri e diversi creditori
        CH AFR RA.Serie A.b.26 · Pièce · 1908-1916
        Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

        Piccolo quaderno che porta sulla copertina: "Raimondo Rossi Arzo. Conti" .
        Contiene la lista degli affittuari delle case coloniche con i relativi terreni coltivati e un riassunto dello stato dei conti nel 1916 (dare e avere per affitti, crediti, e altri proventi). Concerne la casa colonica ad Arzo in Canton Là, affittata a Angelo Migliori, con i fondi Dosso a Saltrio verso Clivio e Minaso a Clivio; la casa colonica in Bonaga ad Arzo con il fondo adiacente e il Ronco, affittata a Leopoldo Valsecchi; il fondo Selbee a Besazio affittato a Lorenzo Zoppi ; mezza casa colonica in Besazio con i fondi Cesmo, Vendembié, Vignolo, Pradasc affittati a Battista Scacchi ; altra metà della casa di Besazio affittata ad Antonio Bernasconi con il vigneto Vignolo. A questi si aggiungono le iscrizioni riguardanti lo stato di alcuni debitori ai quali i genitori del produttore, Antonio e Antonietta, avevano concesso dei prestiti.

        Rossi, Raimondo