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  • Thesaurus del nuovo soggettario. Bib. nazionale centrale di Firenze (online) - http://thes.bncf.firenze.sbn.it/index.html
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        CH AFR RA.Serie A.c.15 · Dossier · 1906-1951
        Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

        Angela Chicherio (1890 - 1967) figlia di Silvio é ancora bambina quando i genitori muoiono a pochi anni di distanza (1897, 1901). Il cognato Raimondo Rossi diventa curatore suo e dei fratelli e sorelle minorenni Vincenzo, Maria, Ernesto, Luigi. Angela entra nel collegio delle suore domenicane St. Agnès di Lucerna verso il 1908 dove poi resterà come novizia e suora. Durante la Prima guerra mondiale soggiornerà per diversi anni nei conventi delle Domenicane in Belgio e in Francia come si vede dalla corrispondenza.
        R. Rossi amministra il suo capitale quando è minorenne e in seguito anche dopo la sua maggiore età, fino al 1920 quando la dote e buona parte del capitale ereditato dai genitori vengono trasferiti alla congregazione, in occasione del pronunciamento dei voti definitivi. R. Rossi amministrerà ancora un piccolo capitale che consegnerà nel 1933 al convento di Lucerna. Contenuto distribuito in due sottofascicoli: corrispondenza fra R. Rossi e suor Angela, dove vengono scambiate notizie sulla famiglia, sugli avvenimenti e sulla gestione del patrimonio (1911-1937) ; corrispondenza di R. Rossi con i familiari Chicherio, le amministrazioni pubbliche, la Madre Superiora del convento di Lucerna, alla quale invia i rendiconti annuali della gestione patrimoniale, doc. vari riguardanti il fisco, note spese per l'educazione di Angela, gestione del conto titoli della Società Bancaria ticinese (1908-1938)

        Rossi, Raimondo
        CH AFR GA.FE.Serie F.04 · Dossier · 1802-1823
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Giovanni Battista Pogliani e la moglie Teresa Porta Maranesi, erede della metà del patronato di Santa Maria Nuova in Borgo di Vico in territorio di Como, amministrano i fondi del beneficio anche a nome di Giovanni Battista Torriani, che aveva acquistato l'altra metà del patronato dalle sorelle Bosia di Mendrisio. Gli amministratori redigono i conti dare e avere fra i patroni, e corrispondono con G.B. Torriani riferendo l'andamento dei raccolti, delle vendite e degli obblighi inerenti al patronato. La documentazione è frammentaria e riguarda i conti del 1801, 1804 e 1809, il conto della raccolta 1812 con una memoria sulle messe celebrate in S. Maria Nuova (per obbligo legato al patronato).

        Rossi, Giacomo Antonio
        Amministrazione Carlo Fossati
        CH AFR GA.Serie B.03 · Dossier · 1817-1842
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Carlo Fossati (ca 1790-1850) figlio di Camillo é uno scalpellino e marmista di Arzo, che si trasferisce a Torino nei primi anni del 1820, dove apre una propria bottega. I documenti e in particolare le lettere indirizzate al notaio G.A. Rossi, riguardano le sue attività negli anni 1817-40, la gestione di alcuni beni posseduti ad Arzo e i rapporti con i famigliari rimasti in patria. La moglie, Caterina Bossi, fa ritorno regolarmente ad Arzo su incarico del marito per occuparsi dei loro beni, aiutata da Paolo Francesco Rossi e dal figlio, il notaio Giacomo Antonio procuratore di Carlo Fossati. Le proprietà di Fossati non sono note esattamente : di certo una casa e dei terreni ad Arzo, dei terreni a Besazio e forse a Meride. Negli anni 1819-1821 affitta e poi acquista dal cugino Antonio Fossati una casa ad Arzo, nel luogo detto "Canton là" con annesso fondo agricolo detto Vigna, successivamente dati in affitto. Nel 1823 o 1824 muore il fratello Francesco, sposato con Maria Antonia Gamba. Dopo la sua morte, Carlo cerca aiutare la famiglia, offrendo una parte della dote ad una delle figlie e pagando alcuni debiti. Particolarmente preoccupanti per Carlo i debiti della società creata negli anni 1820 dai fratelli Fossati, con il cugino Antonio Fossati e con Agostino Gamba, cognato di Francesco. La società importava dalla Svizzera "pietre" (marmo), che venivano poi lavorate sul posto. Ma gli affari non prosperano, secondo Carlo a causa del poco impegno dei soci negli affari e nella tenuta dei conti. La società sarà sciolta nel 1829. Negli anni successivi gli eredi di Francesco Fossati perderanno tutti i pochi beni loro rimasti. Nel 1830 Caterina Bossi da procura al marito Carlo Fossati per amministrare l'eredità del suo defunto padre Orazio Bossi. Un figlio di Carlo e Caterina, Giovan Maria, rientrerà ad Arzo per un breve periodo, fra il 1856 e il 1860, come riportato nei registri di popolazione. Lascerà il paese nel 1860 per destinazione ignota.

        Descrizione del fascicolo:

        • Lettere di Carlo Fossati a Paolo Francesco Rossi, Giacomo Antonio Rossi et al. (1823-1839)
        • Tessera di divisione dei beni stabili fra i fratelli Fossati qdm Camillo d'Arzo (13 mar. 1816) ; con un libretto di misure dei fondi
        • Lettera di Camillo Fossati al cugino parroco Andrea Allio perché rinnovi un contratto d'affitto (probabilmente della sua casa in Arzio) e perché si informi sul prezzo e la lavorazione di alcuni camini in vendita a Viggiù (Torino, 16.2.1833)
        • Conti fra i fratelli Francesco e Carlo Fossati ; procura per il notaio Giacomo Antonio Rossi ; procura di Catterina Bossi moglie di Carlo Fossati al figlio Giovan Maria con bollo della R.a Segr. di Stato per l'autentificazione della firma (Torino, 1842)
        • Documenti notarili relativi a debiti e crediti: ricognizioni di debito, quietanze, fatture
        • Minute e annotazioni sulla gestione Fossati, di Paolo Francesco e Giacomo Ant. Rossi ; contiene un "Libretto per gli affari di Carlo Fossati" [calligr. di Paolo Francesco e Giacomo Ant. Rossi]
        • Credito di Carlo Fossati vs Francesco Ruggia : atto notarile e lettere del segr. del Tribunale di Lugano
        • Procura speciale ad negotia di Caterina Bossi a favore del marito Carlo Fossati (Torino, 1830)
        • Lettera di Carlo Fossati a G.A. Rossi dove lo prega di riscuotere un credito in suo nome ((Torino, 1836)
        Rossi, Giacomo Antonio
        CH AFR RA.Serie B.01 · Dossier · 1901-1911
        Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

        Con testamento dell'8 dic. 1899 (notaio R. Rossi) Gerolamo Vassalli di Riva S. Vitale residente a Tremona lascia alcune proprietà e capitali alle due nipotine Anita e Annunziata, figlie di Pietro Vassalli residente a Firenze, delle quali aveva la tutela. La moglie Coloma rimane l'usufrutto di 1/4 della sostanza che rimane in coproprietà fra le minorenni e l'altro figlio erede, Giacomo. Dopo la morte di Girolamo (1901) il notaio Raimondo Rossi diventa amministratore del patrimonio delle minorenni Vassalli. Il fasc. contiene un quaderno di conti con i resoconti della gestione e le convalidazioni del Municipio di Tremona, molte fatture di artigiani e di commercianti e corrispondenza varia di R. Rossi in particolare con Giacomo Vassalli.

        Amministrazione Antonia Bomio Confaglia
        CH AFR RA.Serie B.27 · Dossier · 1918
        Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

        Antonia Bomio Confaglia detta "Togna" fu la domestica della famiglia Raimondo Rossi a Villino Bianca nel periodo 1905-1918. Si ritira il 3 feb. 1918 per malattia come si legge in una nota di R. Rossi che le consegna ca fr 7500 "frutto quasi esclusivo dei risparmi fatti al nostro servizio", depositati in vari libretti di risparmio. Negli anni seguenti egli contiuerà ad amministrare i risparmi di Antonia, investendoli in obbligazioni bancarie presso le banche ticinesi. A questo scopo tiene un registro su cui annota gli investimenti e gli interessi. Nel 1937 Raimondo Rossi trasmette l'amministrazione dei risparmi che ammontano allora a ca fr 17'000 al fratello Agostino Bomio Confaglia. Il fasc. contiene anche una piccola una corrispondenza fra Raimondo Rossi e Antonia Bomio Confaglia, con i rendiconti annuali sullo stato dei suoi risparmi.

        Rossi, Raimondo
        CH AFR GA.Serie A.02 · Pièce · 1795/05/26
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        [Intestazione:] Noi Reale Accademia parmense di pittura, scultura, ed architettura. Poichè avete Voi desiderato, Egregio signore, di essere alla Reale nostra Accademia delle Belle arti aggregato, (…) noi molto grado sapendo al gentile vostro desiderio (…) vi abbiamo (…) con universale applauso nominato, ed eletto in nostro accademico d'onore, Architetto civile e militare (…).
        Porta sul retro : La Reale accademia parmense di pittura, scultura, ed architettura all'egregio Signore Il sign. Lorenzo Fontana.

        Rossi, Giacomo Antonio
        CH AFR GA.FE.Serie A.a.05 · Dossier · 1630-1654
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Due atti che riguardano Costanza Ferrari, figlia di Giovanni Antonio di Arzo e moglie del nob. cavaliere Paolo Orelli di Locarno:

        • 1630, 12 agosto. Convenzione con Cristoforo Fossati di Arzo per l'affitto di "una casa grande con suoi edifficÿ de molini et sue peste dentro con un prato ivi contiguo et anesso esistenti nella terra di Arz suddetto ove se dice alla casa o sia molini di mezzo della p.da S.ra Constantia" . Il nobile cavaliere Paolo Orelli, figlio del consigliere Francesco, rappresenta la moglie Costanza nella transazione. Atto steso a Locarno nella casa di Paolo Orelli dal notaio Giovanni Leoni.
        • 1654, 2 novembre. La nobile signora Costanza figlia di Gio. Antonio Ferrari e moglie del fu nobile cavaliere Paolo Orelli, assistita dal figlio Giovanni Antonio e dal genero suo curatore Giovanni Orelli, figlio del canc. Giovanni Stefano, vende ad un lontano cugino, Domenico Ferrari del fu Stefano (1626-1717), un terreno e una casa "con fontana, giardino et con piante de frutti, con altre case in fondo detto giardino, qual giace nella terra di Arzo suddetto dove si dice alla casa del q. Molto R.do sig.~ prete Rocho", per un totale di 370 scudi. Notaio Oliviero Bacciardi del fu Marco, notaio di Locarno.
          Sull'esterno del doc. appare la scritta (attribuibile a Giovanni Maria Ferrari), "Instromento di compra fata della casa delli fratelli Ferrari di Ar(zi)o della Sig.ra Costanza Ferraria Orreli di Locarno e tocata in divisione alli fratelli Ferrari qm Simone di Arzio sudeto l'ano 1708". Costanza doveva aver ereditato la casa dello zio parroco Rocco Ferrari (deceduto attorno al 1625); per via ereditaria la casa del "prete Rocco" fu attribuita ai fratelli Domenico e Giuseppe Maria Ferrari che nel 1721 vollero modificarne l'assetto ed ebbero un contenzioso con la confinante parrocchia di Arzo.
        Rossi, Giacomo Antonio
        CH AFR RA.Serie D.b.06 · Dossier · 1924
        Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

        Contiene una documentazione sulla tassazione dei distributori automatici e delle affissioni e comprendente tra l'altro: lettere di ditte che si informano sulla tassa di bollo o inoltrano reclami al Dipartimento delle finanze per l'anno 1915 ; documenti relativi alle vertenze sulle tasse applicate dal cantone alle società Orell Füssli e Società svizzera degli apparecchi distrib. automatici ; il decreto del Cons. di Stato del 27 set. 1915 che autorizza il Dip. delle Finanze a "conchiudere convenzioni speciali" sulla tassazione del 1915, per chiudere le vertenze in corso. Note ms di R. Rossi.
        Contiene anche i resoconti di un inchiesta del 1924 sui fornitori di distributori automatici, con la lista deile località ticinesi aventi un fornitore censiti dai singoli posti di gendarmeria ; e l'opuscolo "Legge e regolamento per l'esercizio delle professioni di ambulanti, del 1918".

        Rossi, Raimondo
        Affari di famiglia
        CH AFR AN.Serie A · Série organique · ca 1814-1850
        Fait partie de Fondo Antonio Rossi

        La serie contiene i fascicoli, sovente incompleti, riguardanti la vita di famiglia, le attività del produttore, la corrispondenza privata in entrata, in particolare da parte dei famigliari della moglie Antonietta Formenti, la successione ereditaria materna e paterna con i fratelli, documenti riguardanti i fratelli Raimondo e Paolo, la gestione di alcuni beni di famiglia, rendiconti di spese di funerali e spese per l'economia domestica.

        Rossi, Antonio, avvocato
        Affari di famiglia
        CH AFR PF.Serie A · Série organique · ca 1700 - ca 1859
        Fait partie de Fondo Paolo Francesco Rossi

        Registri o libri contabili che riportano in dettaglio, anno per anno e mese per mese, le entrate e le uscite che costituivano il reddito della famiglie Rossi del Paolino, dal nome del capostipite Cristoforo dicto de Paolino (1644-1686). I primi documenti della serie risalgono al 1750 ca. e contengono scritture di crediti a volte già antichi che si tramandano di generazione in generazione e spesso vengono estinti dopo decenni. Si tratta dei libri di conto dei fratelli Cristoforo Antonio e Giacomo Antonio Rossi, figli di Paolo Francesco (1673-1752) e di Eurosia Margherita (1673-1730), figlia di Giacomo Rossi del Gigantogno. Cristoforo nasce il 23 luglio 1706 ad Arzo, secondogenito di 5 fratelli e sorelle: Lucia (1704), Marta Sidonia (1709) e Giovanna Sidonia (1716), che si ritrovano in diverse annotazioni per prestiti da esse ricevuti. Giacomo Antonio (1712-?) sposa Angela Maria Rossi, di Giorgio, dalla quale ebbe 7 figlie e 3 figli, fra i quali il produttore di questo fondo, Paolo Francesco (1761-1813), che collabora con lo zio nella conduzione delle attività famigliari. Cristoforo Antonio è forse scalpellino ma sembra possedere o sfruttare una “Cava Nuova” ad Arzo. Non sappiamo se il fratello Giacomo Antonio partecipi a questa attività o se invece si dedichi prevalentemente alla gestione dei terreni agricoli, né sappiamo quando muore ; ma i frontespizi dei registri fanno sempre riferimento a “zio e nipote” – cioé Cristoforo e Paolo Francesco. Non é sempre possibile stabilire a chi appartengano le scritture più antiche, se al solo Cristoforo oppure anche al fratello Giacomo Antonio. A partire dagli anni 1785-1790 si riscontra la calligrafia di Paolo Francesco che si occupa della tenuta dei libri contabili di famiglia. L'attività che svolge a fianco dello zio Cristoforo consiste principalmente nello sfruttamento del marmo della Cava Nuova, da cui si estraggono blocchi di macchia vecchia e broccatello che sono venduti come tali oppure lavorati come camini e scalini. La seconda attività che appare sui libri é l'affitto a mezzadria di terreni a Meride, Besazio e Rancate e il prestito di denaro a terzi, con interessi che possono arrivare al 5%. Più tardi, al volgere del 1800, interviene la vendita di legname, vino, uva e cereali. Negli ultimi anni dell'esistenza di Paolo Francesco i registri sono completati dai figli, i notai Giacomo Antonio e Cristoforo, ma l'attività della cava é scomparsa ed i redditi sono esclusivamente forniti dalle rendite fondiarie e dalla vendita di prodotti agricoli (uva, vino, bachi da seta, granoturco).

        Rossi, Paolo Francesco