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  • Thesaurus del nuovo soggettario. Bib. nazionale centrale di Firenze (online) - http://thes.bncf.firenze.sbn.it/index.html
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        Concorso fu Antonio Rossi di Provino
        CH AFR GA.Serie B.02 · Dossier · 1834-1845
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Si tratta di un dossier assai incompleto, composto da atti amministrativi, scritture notarili e minute dei notai Giacomo Antonio Rossi e Cristoforo Rossi (quest'ultimo per il periodo 1843-45), riguardante la liquidazione della sostanza di Antonio Rossi fu Giovanni del Provino, cugino dei notai Rossi, figlio di Maria Eufrosina Rossi del Paolino loro zia. La liquidazione é dichiarata nel 1839 ma Antonio Rossi muore durante la procedura di liquidazione, probabilmente nel 1844. Si aggiungono quindi le pratiche per la successione ereditaria che si risolverà nel 1845.
        Antonio é scalpellino e marmista. Fra gli attivi della sua sostanza figurano terreni, crediti verso terzi e delle cave di marmo "nei monti d'Arzo". Non si sa quale evento abbia provocato il suo indebitamento (forse dovuto a creditori morosi). Dagli elenchi dei capitali passivi e attivi, si intuisce che Antonio Rossi doveva essere benestante perchè sono messi in vendita vari terreni a Besazio, Meride e Arzo, denominati Minaso, Sassello, Presciucco. Sappiamo però che aveva anche sottoscritto parecchi prestiti. Vari membri della comunità locale (Fossati, Ferrari, Gamba, il parroco di Besazio don Fontana e gli stessi notai Rossi) sono creditori o intervengono per riscattare pegni e ricomprare beni immobili. La stessa moglie di Antonio, Rosa Rossi dell'Acquavite, figlia di Giuseppe riscatta nel 1839 una casa con terreno nel luogo detto Bonaga per sottrarlo alla massa ereditaria in liquidazione.

        Rossi, Giacomo Antonio
        CH AFR PF.Serie C.b.09 · Dossier · 1792-1802
        Fait partie de Fondo Paolo Francesco Rossi

        1792-1802: "Opera del castello e li sceppi del campanile di Arzo" : capitoli dell'appalto, rendiconti e confessi, spese del console Andrea Aglio;
        1793-1800 ca: Ricevute, confessi e pagherò per la parrocchia e oratorio della Beata Vergine;
        1798: messa all'incanto di lavori pubblici;
        ca 1798: spese per il campanile, la campana e la manutenzione dell'orologio

        Rossi, Paolo Francesco
        CH AFR PF.Serie C.d.03 · Dossier · 1802-1803
        Fait partie de Fondo Paolo Francesco Rossi

        Documenti - principalmente corrispondenza - con la Commissione distrettuale della Camera amministrativa del cantone di Lugano nel periodo 1801-1803, durante il quale Paolo Francesco Rossi fu commissario per il distretto di Riva S. Vitale ; corrispondenza con il commissario Pietro Airoldi riguardo al funzionamento della commissione ; relazioni del commissario, convocazioni. Nel giugno del 1802 la Camera amministrativa di Lugano decide di aggiornare la commissione e Paolo Francesco ne approfitta per inoltrare le sue dimissioni. Contenuti:

          1. Lettere della Commissione distr. a PFR (9 giu, 2 settembre 1801).
          1. Lettera di Stefano Riva (?) a P.F. Rossi (1802).
          1. Lettera del commissario Airoldi a Paolo Rossi con documenti allegati da copiare e rinviare (4 marzo 1802): conti dei caneparo Romagnoli di Bissone, minuta della Taglia di Riva S. Vitale, 1799-1801 (copie eseguite da P.F. Rossi) ; sottoscrizione di sigurtà a favore del comune di Riva del notaio Venanzio Ant. Rusconi.
          1. Quattro lettere di Pietro Airoldi a P.F. Rossi (maggio-giugno 1802)
          1. Corrispondenza fra la Commissione e la Camera amministrativa e P.F.Rossi che presenta le sue dimissioni nel giu. 1802; corrispondenza con il commissario Pietro Airoldi (1802-1803).
          1. Due comunicazioni della Camera amministrativa del cantone di Lugano riguardo all'aggiornamento della Commissione distrettuale.
          1. Corrispondenza con la municipalità di Rovio riguardo al loro ricorso sul pagamento delle tasse (1802)
          1. Convocazione per affari urgenti di tutti i membri della Commisisone distrettuale del cantone di Lugano per il 16 marzo alle "ore 13 italiane".
        Rossi, Paolo Francesco
        Chioso Bosia
        CH AFR GA.FE.Serie F.05 · Dossier · 1824-1832
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Contenuto: minute del notaio Rossi che riassumono la situazione dalla costituzione del censo nel 1755 alla vendita a favore di Antonio Marliani; lettere di Teresa Pogliani Porta, detentrice di metà del patronato di S. Maria Nuova, a Giovanni Torriani (1828), a Agostino Torriani (1819-1824) e al notaio Rossi con minute delle sue risposte (1832). Le carte relative al censo sul Chioso Bosia sono incompleti e non permettono di chiarire esattamente la vicenda.
        Contesto: nel 1801 Giovan Battista Torriani acquistò dalle sorelle Bosia, contro un vitalizio, metà del patronato sopra l'Ospedale e la chiesa di S. Maria Nuova di Cosia, in borgo di Vico (Como), diventando così il beneficiario di diversi fondi della chiesa. Inoltre rilevò un censo costituito nel 1755 dal fu Paolo Bosia, padre delle sorelle, in favore della chiesa contro il versamento di un capitale di circa 3000 Lire milanesi, garantito sopra un chioso (terreno recintato) a Mendrisio. G. B. Torriani riprese il censo garantendolo anche con altri suoi fondi e liberando dall'obbligo le sorelle Bosia. Nel 1806 vendette il Chioso Bosia al cognato Antonio Marliani, marito di sua sorella Girolama, per L. 4000, contro un interesse annuo di L 120. Questo credito venne poi trasmesso per via ereditaria al figlio Giovanni Torriani. Alla morte di Marliani nell'agosto 1841, il nipote Giovanni Battista Calvi eredita il chioso con l'obbligo di pagare gli interessi. Questi vennero poi assegnati dalla giustizia di Pace di Mendrisio a Filippo Ferrari per coprire parte delle somme che gli doveva il cugino Giovanni Torriani.

        Rossi, Giacomo Antonio
        CH AFR GA.FE.Serie C.b.09 · Pièce · 1803-1807
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Giuseppe Ferrari fu Giuseppe costituisce un censo di L. 45 annue sopra la sua possessione di Bisio (Balerna), da pagarsi annualmente al Beneficio canonicato eretto nella chiesa dei SS. Cosmo e Damiano di Mendrisio. Fa quindi vendita del censo al canonico Giov. Battista Fontana, titolare del Beneficio, Vicario delle Tre Valli e rettore del seminario di Pollegio, contro un prestito di L 1000 di Milano, con diritto di retrocessione del censo dopo il rimborso del capitale. Nel 1806 Giuseppe Ferrari rimborsa il prestito, come si legge in calce al rogito.
        (Copia del rogito del 12.8.1803, tratto dalle imbreviature del notaio Giov. Battista Rusca, fu Giov. Battista, eseguita da lui stesso).

        Rossi, Giacomo Antonio
        Catalogo della decima di Arzo : 1804
        CH AFR PF.Serie C.b.03 · Dossier · 1804
        Fait partie de Fondo Paolo Francesco Rossi

        Un registro contenente una lista di nomi di proprietari, con i rispettivi terreni e le loro superfici le decime loro spettanti. Sul frontespizio del registro: “Catalogo dei pezzi di terreno arativo in questo territorio d'Arzo sottoposto al pagamento della Decima col nome dei rispettivi Proprietari, con a cadeuno d'Essi la sua partita e quantitativo approssimativo di cadaun pezzo secondo ne risultato dalla visita occulare”.

        Rossi, Paolo Francesco
        CH AFR RA.Serie A.b.09 · Dossier · 1900-1938
        Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

        Nel 1899-1900 Raimondo Rossi acquista per la moglie Bianca Chicherio, investendo una parte del patrimonio ereditato dalla stessa, un villino in periferia di Bellinzona, presso la chiesa di S. Biagio, che verrà battezzata "Villino Bianca". Nel 1919 il figlio Attilio si sposa con Noemi Barili e occupa l'ultimo piano della villa, poi l'intera abitazione quando il padre si trasferisce a Lugano nel 1928, per dirigere la sede ticinese della Banca nazionale. Due fatture (1934 e 1938) indicano che l'ultimo piano rimase affittato per alcuni anni,. Il fasc. contiene i piani di riattazione della casa, la descrizione dei lavori eseguiti, le fatture delle maestranze e una piccola corrispondenza, nonché documenti relativi ai diritti d'acqua e varie polizze assicurative; il preventivo e le fatture del sistema di risacaldamento ordinato alla ditta milanese Cortese & Cattaneo ; varie fatture dei lavori di rifacimento degli interni e dell'allestimento del giardino, che viene abbellito con essenze e arbusti decorativi e completato da un orto e un pollaio.

        Rossi, Raimondo
        Casa e masseria in "Canton Là", Arzo
        CH AFR RA.Serie A.b.29 · Dossier · 1909-1948
        Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

        Riparazioni e ristrutturazioni della casa colonica in Arzo e dell'abitazione contigua con negozio e panetteria, nel luogo detto "Canton Là" (mappale 478) . Il fasc. contiene: fatture per migliorie, resoconti e fatture dei danni dovuti a due incendi ; il descrittivo del fondo e altri terreni ad Arzo e dintorni nel 1945, con offerta di vendita presentata all'avv. Bernasconi, nuovo acquirente del terreno il Loro; contratti di affitto del 1961 fra Attilio Rossi, figlio del produttore, e Virgilio Cazzaniga, affittuario del negozio e del prestino in Canton Là: l'affittuario si impegna ad attivare il forno del pane entro un anno, oppure a ridarlo al proprietario.

        Rossi, Raimondo
        CH AFR RA.Serie A.b.04 · Dossier · 1874-1894
        Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

        L'avv. Antonio Rossi eredita dal padre Cristoforo una casa a Mendrisio, situata in Contrada Gismonda n. 26, un tempo sede dell'ufficio notarile di suo zio, l'avv. Giacomo Antonio e dell'avv. Giovanni Rossi di Giacomo, loro lontano cugino. Fu venduta nel 1894 dal figlio Raimondo, dopo la morte del padre, all'ultimo occupante, l'avv. Achille Borella (1845-1922), dopo diversi anni di trattative. Venti anni prima (1873) la casa era stata profondamente ristrutturata dall'avv. Antonio che aveva comandato i lavori all'imprenditore Antonio Mantegazza sotto la dir. dell'architetto I. Cremonini di Mendrisio. Fu poi trascurata, forse per mancanza di mezzi, cosicchè venne venduta a circa la metà del suo valore iniziale. La proprietà è tuttora conosciuta come Casa Borella in Via Gismonda 15.
        Il fasc. contiene la corrispondenza con i Borella, diverse note di R. Rossi e il dettaglio della ristrutturazione.

        Rossi, Raimondo