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        CH AFR PF.Serie A.04 · Dossier · 1795 - 1856
        Fait partie de Fondo Paolo Francesco Rossi

        Paolo Francesco Rossi, proprietario di terreni e già attivo nel commercio del marmo con lo zio Cristoforo Antonio, tiene i libri contabili relativi agli affari di famiglia a partire dagli anni 1781-1785. In questo "Libro Nuovo" vengono riportate le rendite generate dall'affitto di terreni o da prestiti di capitali, in parte già iniziati nel precedente “Libro dei capitali". I creditori sono principalmente residenti nel comune di Arzo, altri nei comuni di Besazio, Rancate, Riva S. Vitale, Ligornetto, Mendrisio, Castello a Obino, Meride, Saltrio e Viggiù. In questo registro l'attività di sfruttamento della cava di marmo non appare quasi più, se si eccettuano i rapporti con i parenti marmorari di Saltrio e Viggiù. Si può supporre l'esistenza di un registro specifico perduto, oppure che la Cava Nuova sia passata in altre mani (a cugini o venduta a terzi, la documentazione manca). Il “Libro rinovato” riporta essenzialmente i fitti di terreni agricoli e gli interessi di prestiti in denaro concessi a terzi nel territorio. Dal 1817 ca. appaiono annotazioni per mano dei due figli notai che chiudono vecchi debiti.
        Nel registro figurano prestiti a diversi comuni e prestiti forzati alle istituzioni pubbliche durante gli anni dell'occupazione francese e durante i primi anni di esistenza del cantone:

        • al comune di Lugano, f. 59: “1799, 13 giugno. La Comunità ossia la Nazione Luganese mi deve la somma di L.100 alla Grida di Lugano per requisizione fattami dal Governo provvisorio”. I capitale sarà retribuito al 3 1/4 % fino al 1816, poi al 5% “perchè così inteso colla comune di Arzo”.
        • al cantone Ticino, f. 66: “1806, 2 gennaio. Il cantone Ticino mi deve per tante versate nella cassa cantonale per prestito decretato ed assicurato dalla legge 7 sett. 1805, come dal buono rilasciato sotto la sudd.ta data 2 genn 1806, correnti di Milano L 125. Fitto annuo al 5 p.100 – L. 6.5”.
        • al f. 55: 21 feb. 1795, l'Onorando comune di Besazio devemi L. 750
        • ai ff. 57/v-58: 17 feb. 1797 prestito di Sovrani 44 1/2 ossia grida di Milano L. 2002:10 all'architetto Stefano Ignazio Melchioni di Meride ora residente a Novara. Stefano Melchioni (n.1765 – m.1837) é un architetto e ingengnere assai noto in Italia, dove realizzò fra le tante opere il ponte sul Ticino a Novara, il restauro di San Gaudenzio e i progetti per l'ampliamento dell'Ospedale Maggiore di Novara. Il prestito era stato concesso nel 1794 dallo scultore Giacomo Marchesi, già socio in affari con il padre di Melchioni, che lo cede poi al genero Paolo Francesco Rossi.
        • al f. 57: Il signor Pietro Antonio Andreazzi di Tremona devemi per capitale d'istromento d'obbligo rogato dal sign notaro Rusconi di Tremona il 7 aprile 1796 grida di Lugano L. 2000…"
        • ai ff.63-64: “1803, li 5 nov. Questo comune d'Arzo oltre aquanto sta notato al C. 41 del presente libro devemi per capitale di Polizza eretta sotto il giorno sud.tto la somma moneta e grida di Milano di L 2045” ; e ai ff. 81 e 94 si aggiungono prestiti per un totale di L di Milano 6562.
          Fogli allegati:
        • contratto ipotecario fra Silvestro Antonio Vassalli e i fratelli Cristoforo e Giacomo Rossi rappresentati dal loro nipote e figlio Paolo Francesco (1 dic. 1783, notaio Antonio Fossati di Arzo) su un terreno di 5 pertiche a Meride detto Filagno.
        • Conto fra l'on. comune di Arzo e i flli Rossi Cristoforo e Giacomo Antonio. Foglio doppio piegato e incollato fra i ff. 67-68 del libro che presenta la distinta del conto dare/avere fra il comune e i flli Rossi ; in allegato una lettera al comune, datata 16.11.1852 a firma Cristoforo Rossi [notaio], con incluse diversi giustificativi, note e ricevute delle taglie 1848-1854 etc. (10 ff.)
        Rossi, Paolo Francesco
        CH AFR PF.Serie A.05 · Dossier · 1790 - 1851
        Fait partie de Fondo Paolo Francesco Rossi

        Nel “Libro rinovato 1796” sono consegnati i profitti derivati dai terreni agricoli della famiglia ad Arzo, Besazio e Meride e dati da coltivare con contratti a mezzadria. I contratti reelativi a ciascun massaro descrivono le condizioni di lavorazione dei fondi e di divisione del raccolto con il proprietario e l'ammontare dell'affitto per la casa d'abitazione. Generalmente il mezzadro é tenuto a coltivare e a migliorare i fondi e consegna metà di tutti i raccolti al proprietario ; in più può esser obbligato a fornire giornate di lavoro per il trasporto e la lavorazione dei prodotti in casa del proprietario. Costui possiede per metà anche gli animali d'allevamento o da soma, per i quali spesso anticipa i fondi dell'acquisto, mentre la somma a carico del mezzadro viene dedotta dai suoi guadagni. Contrariamente ad altri contratti dell'epoca, Paolo Francesco Rossi concede di dividere a metà anche la perdita di sostanza, in caso di cattivo raccolto o di diminuzione del valore dei prodotti o degli animali.

        • Documenti allegati al libro:
          05/02: contratti e conti con il massaro Francesco Robbiani e i figli Giovanni e Paolo (1791 - 1798)
          05/03: privata scrittura e conto del massaro Domenico Cattò per l'affitto dei terreni Cesmo e Costa a Besazio (1794 - 1801)
          05/04: contratto fra Paolo Francesco Rossi e il massaro Carlo Francesco Vassalli per il terreno Viras, a Meride e proventi ricevuti nelle successive annate (1792 - 1808)
          05/05: conti e contratti riguardanti diversi terreni situati a Besazio e affidati successivamente ai massari Roncoroni, Pocobelli, Allio, Zoppi, Realini ; con una “memoria per sapermi regolare coi mezzadri riguardo alla decima pagata al curato di Besazio” (1804 - 1813)
          05/06: conti e contratti con i massari Robbiani e Zoppi ; affitti, giornate di lavoro, e dei prodotti delle colture e della vigna ricevuti secondo quanto stabilito dal contratto di mezzadria. Decime dovute in territorio di Besazio (1810 - 1817)
          05/07: contratto fra Paolo Francesco Rossi ed i fratelli Francesco e Luigi Zoppi e conti di dare e avere con i massari (1793 - 1835)
          05/08: conti con i massari Quattropani e dettaglio dei fitti e dei prodotti ricevuti (1816 - 1820)
          05/09: memorie, annotazioni e conti riguardanti diversi massari (1811 - 1816)
          05/10: conti con il massaro Realini (1811 - 1842)
          05/11: conti con il massaro Santino Pagani (1832 - 1838)
          5/12: conti con i massari Francesco Robbiani di Arzo, Cattò di Besazio, fratelli Zoppi e Giovanni Fontana di Besazio
        Rossi, Paolo Francesco
        CH AFR PF.Serie A.10 · Pièce · ca1825 - 1859
        Fait partie de Fondo Paolo Francesco Rossi

        Libro dei conti “dare e avere” attenente agli affari di Paolo Francesco Rossi & figli. Si tratta di scritture che riguardano le vendite di prodotti agricoli provenienti dalle masserie, principalmente vino in botti ; altre vendite riguardano granoturco e frumento ; si ritrovano anche registrate le spese per i trasporti delle merci e spese di viaggi in vetture che venivano affittate.
        Sono pure registrati i prestiti in natura (frumento e granoturco) e in denaro, fatti a persone del luogo o dei paesi circostanti del circolo di Riva S. Vitale, inclusi i parenti e le figlie di Paolo Francesco.
        Fra le spese registrate si trovano in particolare l'acquisto di foglia di gelso per l'allevamento dei bachi da seta, praticato dalla famiglia durante la prima metà del secolo ; spese per la casa e l'acquisto di vettovaglie come burro, riso, pasta ; le spese anche in natura per le inservienti ; infine le giornate di lavoro effettuate dai massari o da diversi artigiani nella casa padronale, per riparare attrezzi o infissi, per tagliare e trasportare legna etc.

        CH AFR GA.FE.Serie G.21 · Dossier · 1853-1874
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Documenti e corrispondenza del notaio Giacomo Antonio Rossi e del fratello Cristoforo, suo procuratore, con Francesco de Cesaroni incaricato di vendere i beni situati in Sardegna provenienti dall'eredità di Filippo Ferrari. Il notaio desiderava estinguere i debiti del defunto vendendo le proprietà e i beni immobili posseduti a Cagliari, progetto che si realizzò solo dopo parecchi anni perché non si trovavano compratori per le quattro case ereditate in cattivo stato; oltretutto in quel periodo il regime fiscale del Regno d'Italia non avvantaggiava i compratori. Dopo la morte del notaio Rossi, avvenuta nel 1866 e del suo procuratore De Cesaroni, rimasero alcuni legati da pagare per cui fu anche intentata una causa presso il tribunale di Cagliari, nel 1874, alla quale venne chiamato a rispondere l’avv. Antonio Rossi, nipote di Giacomo Antonio e erroneamente ritenuto suo figlio. Non ci sono testimonianze su come si concluse la vertenza. Il fasc. contiene:

        • Lettera di Francesco de Cesaroni a G. A. Rossi del 18.5.1853
        • Lettera di Francesco de Cesaroni a G. A. Rossi, da Mendrisio del 10.3.1854; minuta della risposta, s.d.
        • Lettera di Francesco de Cesaroni a G. A. Rossi del 3.5.1854, con allegata corrisp. dell'avv. Marini esecutore testamentario; minuta della risposta del 21.5.1854
        • Lettera di Tommaso Marini a Francesco de Cesaroni del 30.8.1854; con note di G. A. Rossi
        • Conto del legato a Matilde de Cesaroni, ricevute e corrispondenza, a cura del notaio Cristoforo Rossi (1954; 1856-57)
        • Lettere dell'esecutore testamentario alla contessa Matilde Pollini, che riassume lo stato dei legati Ferrari dopo la morte del notaio G. A. Rossi (deceduto ne 1866); lettera all'avv. Antonio Rossi del rappresentante legale di Angelina Motta, legataria, e citazione a comparire davanti al trib. di Cagliari (1873-874).
        Rossi, Giacomo Antonio
        CH AFR PF.Serie B.12 · Dossier · 1771-1818
        Fait partie de Fondo Paolo Francesco Rossi

        Il calzolaio di Riva S. Vitale Giovanni Maria Vassalli eredita vari debiti del padre Giovan Battista per i quali viene emessa una pubblica Grida dal tribunale di prima istanza di Mendrisio il 19.11.1817. Indebitato a sua volta ricorre a Paolo Francesco Rossi per la valutazione della sostanza. Costui raccoglie la documentazione relativa ai creditori (fatture, rogiti e atti vari relativi a prestiti e pegni), redige una tabella riassuntiva dello "Stato attivo e passivo del fu Giovan Battista e figlio Giovan Maria Vassalli" con la lista dei creditori e un memorandum datato 11 nov. 1818 intitolato "Nota e graduazione dei creditori dell'oberato Sgr Giovan Maria Vassalli detto d'Ostinetto e delle di lui sorelle Maria Angela e Giovanna, tutti di Riva".

        Rossi, Paolo Francesco
        CH AFR RA.Serie E.c.03 · Dossier · 1932-1933
        Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

        Conferenza pronunciata in diverse occasioni con titoli diversi. Il fasc. comprende :
        Un testo ms intitolato "La mistica dell'oro: note per conferenza al Circolo di Coltura, Lugano, martedì 21 febb. 1933". Non é pervenuta l'introd. alla prima conferenza, svoltasi il 30 genn. 1932 presso la Società Letteraria di Lugano (allegato un volantino di convocazione per sabato 30 gen. all'Albergo Pestalozzi). La doppia numerazione dei ff. attesta le modifiche introdotte. Inseriti nel ms. anche 3 ff. di una nuova introduzione destinata al "Corso di coltura italiana" della Scuola cantonale di commercio a Bellinzona, dove la conferenza venne ripetuta il 31 lug. 1933.
        Il fasc. comprende anche : diversi ritagli di stampa con i resoconti delle conferenze (gen.-feb. 1932) che attestano anche un intervento al Rotary Club il 21 gen. 1932 e divesi ritagli di stampa sul tema dell'oro, verosimilmente raccolti durante la preparazione.

        Rossi, Raimondo
        Luigi Chicherio e famiglia
        CH AFR RA.Serie A.c.11 · Dossier · 1908-1941
        Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

        Per la maggior parte contiene la corrispondenza di Raimondo Rossi - inviata e ricevuta - con il giovane cognato, del quale fu curatore durante la sua minore età dopo la morte dei genitori, e con il quale intrattenne rapporti assai conflittuali; contiene inoltre la corrispondenza di R. Rossi con terzi, sempre relativa alla vita professionale e familiare di Luigi Chicherio; alcune raccomandazioni per posti di lavoro ; documenti e testimonianze relativi ai figli di Luigi Chicherio ; corrispondenza con il nipote Tomaso, figlio di Luigi (1941; 1948-1952).

        Rossi, Raimondo
        CH AFR RA.Serie A.c.12 · Dossier · 1905-1933
        Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

        Raimondo Rossi tiene il resoconto delle spese e del capitale dei due ultimi minorenni fu Silvio Chicherio ancora sotto la sua autorità di curatore nel 1905, Luigi (1888-1952) e Angela (1910-19) su un quaderno probabilmente destinato all'autorità di sorveglianza. Continuerà poi, dopo la maggiore età dei due minorenni, con la tenuta dei conti di Angela diventata suor Maria Angela nell'ordine delle domenicane di St. Agnès, per la quale amministrerà il patrimonio fino al 1933 ca.
        Oltre al quaderno il fasc. contiene 8 fatture per le spese di pensione di Angela, allora alunna interna all'Institut Sainte Agnès di Lucerna (1909-1910).

        CH AFR GA.FE.Serie C.c.08 · Dossier · 1812-1813
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Il fasc. è composto da tre documenti:

        1. Misurazioni del fondo, minuta non datata né firmata, usata per avvolgere il fasc. Calligr. del notaio G. A. Rossi. Porta sull'esterno la scritta "Possessione di Bisio territorio di Balerna di provenienza G. F. Ferrari di Mendrisio".
        2. "Misura dei fondi componenti la Massaria detta di Bisio in territorio di Balerna di ragione del Sig.e Giuseppe Ferrari di Mendrisio"; eseguita nei giorni 11 e 19 maggio 1812 da Giacomo Antonio Rossi che si firma agrimensore.
        3. Atto di investitura del massaro di Bisio, 2 agosto 1813. Copia su carta bollata eseguita dal notaio Giacomo Antonio Rossi, che redige l'atto per conto di Maddalena Torriani vedova Ferrari. usufruttuaria e amministratrice della sostanza appartenente al figlio Filippo Ferrari, erede assente, residente a Cagliari, Sardegna. Si stabilisce un nuovo contratto fra il massaro Ceppi e il nuovo proprietario Filippo Ferrari.
        Rossi, Giacomo Antonio