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  • Thesaurus del nuovo soggettario. Bib. nazionale centrale di Firenze (online) - http://thes.bncf.firenze.sbn.it/index.html
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        CH AFR GA.FE.Serie G.13 · Dossier · 1853-1866
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Nel suo testamento Filippo Ferrari lega L. 6000 a dei cugini del ramo paterno da lui definiti "parenti poveri". Forse Filippo non si rese conto che i discendenti diretti erano quasi tutti scomparsi e che sussistevano numerosi discendenti di famiglie imparentate tramite matrimoni. Il notaio Giacomo Antonio Rossi, erede universale di Filippo Ferrari, fece allora pubblicare dal Trib. di Mendrisio una grida in data 6 nov. 1852, per conoscere "... gli aventi pretese al legato del fu Giuseppe Ferrari [i.e. Giuseppe Filippo] fu altro Giuseppe di Mendrisio di distribuire lire seimille antiche italiane ai parenti poveri del prefato suo genitore Giuseppe". Si annunciano allora dei parenti discendenti delle figlie di questo ramo Ferrari. Dalle note appare che il notaio dovette effettuare numerose ricerche nei registri parrocchiali, raccogliendo verosimilmente anche testimonianze orali. Si adoperò a redigere schizzi di alberi genealogici con varie ipotesi successorie per certificare le parentele dei pretendenti al legato che risposero alla grida. Finalmente la distribuzione del legato, suddiviso fra i numerosi aventi diritto in piccole somme, occupò il notaio fino alla sua morte nel 1866. Negli ultimi anni intervenne in suo aiuto il fratello notaio Cristoforo Rossi.

        Rossi, Giacomo Antonio
        CH AFR GA.FE.Serie G.11 · Dossier · 1857-1858
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Matilde De Cesaroni, figlia unica di Francesco e di Margherita Pollini del fu conte Gaetano, sposò nel 1843 lo zio Giuseppe Pollini, vedovo e di 23 anni più grande. Rimasta vedova nel 1847, Matilde si trovò ad essere l'erede delle parti di legato che il prozio Filippo Ferrari aveva disposto per i suoi cinque nipoti Pollini, figli di sua sorella Giulia e del conte Gaetano Pollini.
        In questo documento, redatto dal notaio Cristoforo Rossi per conto del fratello Giacomo Antonio, si descrivono le modalità dei versamenti a lei dovuti, cioè la parte della sua defunta madre Margherita e quella del suo defunto marito e zio Giuseppe Pollini. La somma venne versata a Matilde Pollini dai fratelli Croci, ai quali il notaio Giacomo Antonio Rossi, erede universale di Filippo Ferrari, aveva venduto ad un prezzo di favore alcuni fondi in Mendrisio, alla condizione che si prestassero ad anticipare una parte delle somme dovute per i legati e i debiti che gravavano l’eredità Ferrari.

        Rossi, Giacomo Antonio
        Legato Luigi Giudici fu Cesare
        CH AFR RA.Serie B.14 · Dossier · 1913
        Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

        Luigi Giudici fu Giovan Battista lascia diversi legati a parenti e al comune di Arzo, somme che vengono affidate al produttore per essere investite in titoli bancari. Il fasc. contiene due lettere della Muncipalità di Arzo, una corrisp. bancaria e le ricevute di liberazione firmate dagli eredi per le somme consegnate all'avv. Rossi. Fasc. probabilmente incompleto, non permette di ricostituire l'esatto tenore dei legati, perchè non è presente nessuna copia o trascrizione delle volontà del defunto.

        Rossi, Raimondo
        CH AFR GA.FE.Serie G.12 · Dossier · 1852-1853
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        "Supplica al Ill.mo e Rev.dmo Monsignor Vescovo di Como sul legato di messe istituito dal fu G. Filippo Ferrari morto a Cagliari" dove si chiede che una parte delle messe da celebrarsi in Mendrisio sia assegnata alla parrocchia di Arzo, dove la famiglia aveva le sue origini e come aiuto al parroco Realini che si trova in difficoltà economiche. La domanda non venne accolta.
        Contenuto:

        • copia della lettera del 23 nov. 1852 di Giacomo Ant. Rossi (redatta dal fratello Cristoforo Rossi) e minute (calligr. sconosciuta) con annotazioni di G. A. Rossi.
        • copia della lettera al vescovo del 23 nov. 1852 di Giacomo Ant. Rossi, seguita dalla risposta del vescovo Carlo [Romanò] delegato apostolico, eseguita dalla cancelleria episcopale di Como il 31.3.1852
        Rossi, Giacomo Antonio
        Lettera alla nuora Ida Rossi Bonzanigo
        CH AFR RA.Serie A.a.04.03 · Pièce · 1946-07-26
        Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

        Lettera di Raimondo Rossi alla nuora Ida Bonzanigo, moglie del figlio Antonio (Ninetto) dove comunica notizie di sè e della moglie Bianca e dei loro problemi di salute. La informa anche del suo desiderio di lasciare al nipote Paolo alcuni terreni che possiede sul confine italo-svizzero.

        Rossi, Raimondo
        CH AFR PF.Serie D.03 · Pièce · 1810
        Fait partie de Fondo Paolo Francesco Rossi

        Il canonico Carlo Giuseppe Vassalli, figlio di Bartolomeo, invita in cugino Paolo Francesco a raggiungerlo a Ligornetto, nella casa del suo massaro, per constatare “uno scorzamento fatto di fresco a quattro piante di rovere grandi di nostra ragione (…) per non errare nella denunzia che stiamo per fare”

        Rossi, Paolo Francesco
        CH AFR GA.FE.Serie A.e.05 · Pièce · 1716
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Il parroco Stefano Ant. Ferrari scrive una lettera (in data 9 luglio 1716) ad un'autorità ignota (forse ecclesiastica) per lamentare il comportamento di certi parrocchiani che sembrano non voler pagare le messe da lui celebrate. Critica l'operato del suo predecessore, non vuole presentare il libro delle messe ma chiede che gli si presentino i confessi da lui rilasciati, per provare ii pagamenti versati. Termina dicendo "V.S. soleciti perché questi sono partiti di tirar alla longa". Conosciuto come irascibile e anche violento, il parroco Ferrari muore il 2 nov. di quello stesso anno, ucciso da un creditore.

        Rossi, Giacomo Antonio
        Lettera di Filippo Ferrari alla madre
        CH AFR GA.FE.Serie C.c.01 · Dossier · 1813
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Filippo scrive alla madre Maddalena Torriani da Cagliari il 25 sett. 1813 una lunga lettera dopo la morte del padre Giuseppe, deceduto da poco . Si dice addolorato di non aver potuto riabbracciarlo prima della morte, nè di poter essere al fianco della madre per consolarla, evocando "delle circostanze imperiose" che gli impediscono di lasciare la Sardegna. Si dilunga descrivendo un suo disagio, ma senza spiegarne le cause chiaramente "per non accrescere li disgusti e rendermi anche a Lei tedioso massime in questo momento." È probabile che si riferisca alla vicenda dei suoi ingenti debiti con il cognato Gaetano Pollini, al quale aveva provocato un danno finanziario notevole, evocata in altra corrispondenza dello zio Torriani. Il fasc. contiene due esemplari della lettera: una versione con incipit "Sig.ra Madre Carissima" e indirizzo "Alla Sig.ra Maddalena Ferrari nata Torriani, Mendrisio" presenta molteplici tagli orizzontali ; l'altra versione, redatta con maggior cura ma con pochissime varianti , inizia con "Carissima Sig. ra Madre", porta l'indirizzo "Alla Sig.ra Maddalena Ferrari, Mendrisio" e porta il sigillo cartaceo lacerato.

        Rossi, Giacomo Antonio
        CH AFR GA.FE.Serie G.17 · Pièce · 1852
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Lettera del 24 dic. 1852 di Marietta Messina al notaio Rossi, erede di Filippo Ferrari, dove reclama un suo credito verso il defunto, per i servizi resi nei 16 anni durante i quali gli fornì cibo e alloggio in casa propria e, negli ultimi due anni della sua esistenza, in casa della figlia e del genero dove lei stessa dovette ritirarsi "per la decaduta fortuna". Da quanto scrive la donna, F. Ferrari non pagò mai interamente la pensione, ma la sua ospite sperava si sarebbe ricordato di lei nel suo testamento. Riceve invece un modesto legato che non copre, a suo dire, le spese sopportate durante gli anni. Nella lettera sono descritte le abitudini del Ferrari e le sue ristrettezze economiche.

        Rossi, Giacomo Antonio
        CH AFR GA.FE.Serie C.c.02 · Pièce · 1814
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Fascioletto contenete le minute di due lettere scritte da Giovanni Battista Torriani : "Lettera scritta al nipote Ferrari in data del 26 feb. 1814" [seguita da] "Li 25 feb. 1814, Lettera scritta al Sr. Conte Polini".
        Giovanni Battista Torriani, zio di Filippo Ferrari, si prodiga in consigli per arrivare ad una conciliazione fra Filippo e il cognato conte Gaetano Pollini, marito della defunta sorella Giulia. Torriani scrive al nipote Filippo perchè preoccupato da quanto ha appreso riguardo ad un conto spese di oltre 60'000 scudi sardi che Filippo avrebbe presentato al cognato Pollini dopo che costui gli aveva affidato dei negozi. Torriani esprime la sua contrarietà per quanto ha appreso e rimprovera il nipote per essere poco esplicito nelle sue lettere. Scrive poi a Gaetano Pollini, per avere notizie precise e conferma dell'accaduto, nel qual caso raccomanda che venga trovata un'intesa.

        Rossi, Giacomo Antonio