prodotti agricoli

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  • produzione, vendita o pagamenti con prodotti agricoli

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  • Thesaurus del nuovo soggettario. Bibl. nazionale centr. di Firenze [online] http://thes.bncf.firenze.sbn.it/index.html
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          Conti con i mezzadri e diversi creditori
          CH AFR RA.Serie A.b.26 · Pièce · 1908-1916
          Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

          Piccolo quaderno che porta sulla copertina: "Raimondo Rossi Arzo. Conti" .
          Contiene la lista degli affittuari delle case coloniche con i relativi terreni coltivati e un riassunto dello stato dei conti nel 1916 (dare e avere per affitti, crediti, e altri proventi). Concerne la casa colonica ad Arzo in Canton Là, affittata a Angelo Migliori, con i fondi Dosso a Saltrio verso Clivio e Minaso a Clivio; la casa colonica in Bonaga ad Arzo con il fondo adiacente e il Ronco, affittata a Leopoldo Valsecchi; il fondo Selbee a Besazio affittato a Lorenzo Zoppi ; mezza casa colonica in Besazio con i fondi Cesmo, Vendembié, Vignolo, Pradasc affittati a Battista Scacchi ; altra metà della casa di Besazio affittata ad Antonio Bernasconi con il vigneto Vignolo. A questi si aggiungono le iscrizioni riguardanti lo stato di alcuni debitori ai quali i genitori del produttore, Antonio e Antonietta, avevano concesso dei prestiti.

          Rossi, Raimondo
          Contratto Costé-Metzger : succo d'uva
          CH AFR RA.Serie A.b.21 · Dossier · 1931-1941
          Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

          R. Rossi stipula nel 1931 un contratto per la vendita ad un distributore di Ligornetto (Costé Baumgartner & Metzger) di 12 ettolitri di succo d'uva in damigiane. Il distributore si impegna a pagarlo fr 53 per ettolitro, garantirne il ritiro e il deposito nei suoi magazzini nonchè la vendita. Ma già dal 1932 il compratore tarda a pagare, in seguito cessa i pagamenti. Il fasc. contiene il contratto firmato dalle due parti e gli scambi di corrispondenza fra il produttore e la rappresentante del distributore, Katya Costé Von Baumgartner. Nel 1941 il debito non è ancora saldato ; in quell'anno R. Rossi è colpito da un attacco cerebrale, ma riesce ancora a reclamare il suo credito. Il fasc. è forse incompleto, manca la conclusione della vertenza.

          Rossi, Raimondo
          CH AFR PF.Serie A.03 · Dossier · 1779 - 1812
          Fait partie de Fondo Paolo Francesco Rossi

          Cristoforo Antonio Rossi e il nipote Paolo Francesco, figlio di suo fratello Giacomo Antonio, collaborano nella conduzione degli affari di famiglia, in particolare quelle relative allo sfruttamento del marmo di Arzo, proveniente dalla “Cava Nuova”, forse di loro proprietà, che occupano le scritture di questo registro.
          Il registro riporta in ordine cronologico a partire dal 1779 fino al 1799 i crediti e i debiti della famiglia (prestiti o anticipi spese a terzi, memorie, debiti, acquisti di terreni e di beni di diversa natura). Dalle scritture si evince che l'attività principale sia la fornitura di blocchi di marmo d'Arzo (macchiavecchia e broccatello principalmente) ma anche l'acquisto di marmo italiano, come pure la fornitura di camini e scalini. Come attività secondaria (ma forse di eguale importanza), la famiglia sfrutta terreni che affitta a mezzadria e concede prestiti in denaro a varie persone della regione, come per esempio ai commercianti di marmo che organizzano “condotte” verso e dall'Italia o agli artigiani e agricoltori che devono comprare prodotti per le loro attività. Completa il reddito della famiglia la compravendita di prodotti agricoli (uva, vino, granoturco, bestiame), mentre si annotano solo occasionalmente gli acquisti di beni alimentari, abbigliamento e di qualche suppellettile.

          Rossi, Paolo Francesco
          CH AFR PF.Serie A.08 · Pièce · 1792 - 1796
          Fait partie de Fondo Paolo Francesco Rossi

          Paolo Francesco Rossi annota più volte al mese e per ogni anno fino al 1796 i crediti e i debiti che riguardano l'attività del mezzadro Francesco Robbiani, che in quegli anni coltiva terreni a Arzo (La Pinta) e a Besazio (La Costa, Minaso) e dei mezzadri Giuseppe e Paolo Riva che coltivano il terreno detto “la Murgaleta”, probabilmente situato ad Arzo. Per uno stesso periodo le scritture sono riportate su due pagine a fronte: a sinistra i crediti del mezzadro e a destra i debiti che costui accumula verso il padrone. Nel dettaglio, si tratta essenzialmente di anticipi di spesa in contanti che il mezzadro riceve per l'acquisto di sementi, attrezzi o spese per il bestiame. I crediti vantati verso il padrone sono essenzialmente giornate di lavoro sulla proprietà padronale, destinati a rimborsare gli anticipi ricevuti. Il saldo é sempre negativo a svantaggio del mezzadro.
          Un foglio isolato (non cucito) alla fine del libro, riporta due conti saldati per il 1796 , dei massari Battista Pagani e Francesco Zoppi e una nota di giornate di lavoro fatte da Giovannino Robbiani.

          Rossi, Paolo Francesco
          CH AFR RA.Serie A.b.25 · Dossier · 1874-1903 ca
          Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

          Alla morte del padre Antonio, Raimondo Rossi riprende la gestione dei fondi agricoli e continua per alcuni anni un vecchio registro dei conti aggiungendo le sue annotazioni concernenti la produzione delle masserie della famiglia. Nel registro erano inseriti due libretti formati da pochi ff. quadrettati, con l'intestazione: Eredi fu avv. Antonio Rossi, e intitolati rispettivamente "Entrate Vendemmia" e "Entrate Fieno, frumento, bozzoli".

          Rossi, Raimondo
          CH AFR PF.Serie A.05 · Dossier · 1790 - 1851
          Fait partie de Fondo Paolo Francesco Rossi

          Nel “Libro rinovato 1796” sono consegnati i profitti derivati dai terreni agricoli della famiglia ad Arzo, Besazio e Meride e dati da coltivare con contratti a mezzadria. I contratti reelativi a ciascun massaro descrivono le condizioni di lavorazione dei fondi e di divisione del raccolto con il proprietario e l'ammontare dell'affitto per la casa d'abitazione. Generalmente il mezzadro é tenuto a coltivare e a migliorare i fondi e consegna metà di tutti i raccolti al proprietario ; in più può esser obbligato a fornire giornate di lavoro per il trasporto e la lavorazione dei prodotti in casa del proprietario. Costui possiede per metà anche gli animali d'allevamento o da soma, per i quali spesso anticipa i fondi dell'acquisto, mentre la somma a carico del mezzadro viene dedotta dai suoi guadagni. Contrariamente ad altri contratti dell'epoca, Paolo Francesco Rossi concede di dividere a metà anche la perdita di sostanza, in caso di cattivo raccolto o di diminuzione del valore dei prodotti o degli animali.

          • Documenti allegati al libro:
            05/02: contratti e conti con il massaro Francesco Robbiani e i figli Giovanni e Paolo (1791 - 1798)
            05/03: privata scrittura e conto del massaro Domenico Cattò per l'affitto dei terreni Cesmo e Costa a Besazio (1794 - 1801)
            05/04: contratto fra Paolo Francesco Rossi e il massaro Carlo Francesco Vassalli per il terreno Viras, a Meride e proventi ricevuti nelle successive annate (1792 - 1808)
            05/05: conti e contratti riguardanti diversi terreni situati a Besazio e affidati successivamente ai massari Roncoroni, Pocobelli, Allio, Zoppi, Realini ; con una “memoria per sapermi regolare coi mezzadri riguardo alla decima pagata al curato di Besazio” (1804 - 1813)
            05/06: conti e contratti con i massari Robbiani e Zoppi ; affitti, giornate di lavoro, e dei prodotti delle colture e della vigna ricevuti secondo quanto stabilito dal contratto di mezzadria. Decime dovute in territorio di Besazio (1810 - 1817)
            05/07: contratto fra Paolo Francesco Rossi ed i fratelli Francesco e Luigi Zoppi e conti di dare e avere con i massari (1793 - 1835)
            05/08: conti con i massari Quattropani e dettaglio dei fitti e dei prodotti ricevuti (1816 - 1820)
            05/09: memorie, annotazioni e conti riguardanti diversi massari (1811 - 1816)
            05/10: conti con il massaro Realini (1811 - 1842)
            05/11: conti con il massaro Santino Pagani (1832 - 1838)
            5/12: conti con i massari Francesco Robbiani di Arzo, Cattò di Besazio, fratelli Zoppi e Giovanni Fontana di Besazio
          Rossi, Paolo Francesco
          CH AFR PF.Serie A.10 · Pièce · ca1825 - 1859
          Fait partie de Fondo Paolo Francesco Rossi

          Libro dei conti “dare e avere” attenente agli affari di Paolo Francesco Rossi & figli. Si tratta di scritture che riguardano le vendite di prodotti agricoli provenienti dalle masserie, principalmente vino in botti ; altre vendite riguardano granoturco e frumento ; si ritrovano anche registrate le spese per i trasporti delle merci e spese di viaggi in vetture che venivano affittate.
          Sono pure registrati i prestiti in natura (frumento e granoturco) e in denaro, fatti a persone del luogo o dei paesi circostanti del circolo di Riva S. Vitale, inclusi i parenti e le figlie di Paolo Francesco.
          Fra le spese registrate si trovano in particolare l'acquisto di foglia di gelso per l'allevamento dei bachi da seta, praticato dalla famiglia durante la prima metà del secolo ; spese per la casa e l'acquisto di vettovaglie come burro, riso, pasta ; le spese anche in natura per le inservienti ; infine le giornate di lavoro effettuate dai massari o da diversi artigiani nella casa padronale, per riparare attrezzi o infissi, per tagliare e trasportare legna etc.

          Masserie Ferrari
          CH AFR GA.FE.Serie D.b · Sous-série organique · 1815-1864
          Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

          Le masserie di Balerna e Mendrisio furono sempre una risorsa importante per i Ferrari, soprattutto per Filippo al quale fornivano l'essenziale delle sue entrate. I fascicoli riguardano soprattutto la produzione della masseria di Mendrisio, contigua alla casa Ferrari, assegnata per quasi un secolo ai membri della famiglia Crivelli con l'attiguo "chioso" e vari terreni agricoli e vignati. Elisabetta "Betta" Crivelli fu la fedele domestica di casa Ferrari , dove rimase per volere di Filippo Ferrari dopo la morte dei genitori Ferrari, e fu accudita in vecchiaia a sue spese. La masseria di Mendrisio passò poi al notaio Giacomo Antonio Rossi, erede universale di Filippo Ferrari. La sotto serie copre il periodo immediatamente successivo alla morte di Giuseppe Simone Ferrari (1780-1813) padre di Filippo, fino agli anni 1864 circa, dopo la morte di Filippo Ferrari (1851) quando i Crivelli divennero massari del nuovo proprietario, il notaio Rossi. Il contenuto è composto da resoconti e calcoli delle rendite prodotte con la vendita di frumento e segale, vino e la produzione di bachi da seta (la galetta).

          Rossi, Giacomo Antonio
          CH AFR GA.FE.Serie A.b.11 · Pièce · ca 1716
          Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

          Annotazioni sui rendimenti generati da fondi non identificati, appartenuti al curato d'Arzo don Stefano Antonio Ferrari, morto il 2.11.1716. Vengono elencate le rese in frumento, segale e vino e i pagamenti delle taglie avvenuti fra il 1692 e il 1715, e che spetteranno dal 1716 agli eredi, più particolarmente al fratello Giuseppe [Maria] Ferrari il cui nome figura sull'esterno del documento.

          Rossi, Giacomo Antonio
          Vino bianco dei ronchi di Arzo e Besazio
          CH AFR RA.Serie A.b.22 · Dossier · 1937
          Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

          Due lettere di Maurice Vouga, ing. chimico di Neuchâtel, che analizza la qualità e il metodo di produzione del vino bianco proveniente dai ronchi di Arzo e Besazio del produttore, dal lui denominato "Bianco d'Arzo" e prodotto secondo un metodo tradizionale locale. Vouga analizza una bottiglia del 1929, che ritiene eccellente, e elargisce i suoi consigli per la produzione e un'eventuale distribuzione in Svizzera.

          Rossi, Raimondo