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          CH AFR GA.FE.Serie G.15 · Dossier · 1852-1863
          Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

          Il notaio Giacomo Ant. Rossi, erede universale del defunto Filippo Ferrari, esegue le volontà del testatore che aveva disposto un legato di lire 4000 ad ognuno dei cinque nipoti Pollini, figli di sua sorella Giulia, o ai loro eredi; inoltre aveva disposto che fosse saldato il prestito di Lire 7000 che il padre Giuseppe Ferrari aveva contratto presso il genero Gaetano Pollini nel 1791, per la dote della figlia Giulia. Su questo capitale i Ferrari padre e figlio avevano sempre corrisposto gli interessi annui del 4%. A ciascuno dei due figli Pollini superstiti, conte Francesco e cav. Giovanni Battista, spetta quindi la metà del capitale. In questo fasc. sono registrati i conti dare e avere (legato dello zio, la metà del capitale di dote, interessi) e relativa corrispondenza con G. B. Pollini, rappresentato il più sovente dal figlio avv. Pietro. Nel fasc. - incompleto - figura anche la corrispondenza per un litigio risalente agli anni 1859-1863, relativa a interessi dovuti questa volta dagli eredi del cav. G. B. Pollini (deceduto nel 1858) al notaio G. A. Rossi, rappresentato dal fratello Cristoforo Rossi.

          Rossi, Giacomo Antonio
          Eredi Grimaldi : fogli sparsi
          CH AFR GA.FE.Serie E.c.01 · Dossier · 1829-1833
          Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

          Diversi conteggi e annotazioni del notaio G. A. Rossi riguardanti i ricavati spettanti agli eredi Grimaldi:
          conto "Vendemia 1829 dei fondi di Mendrisio"; nota s.d. riguardante ricavati e decime sui fondi di Stabio; un f. datato nov. 1833 che elenca gli interessi dovuti dal 1828 al 1833 da un debitore sconosciuto, con vari calcoli a margine ( corno in filigrana) ; 1 f. (315 x 415 mm) piegato in due verticalmente con la scritta "Carte Grimaldi" , senza contenuto (giglio in filigrana); 1 f. (332 x 425 mm) piegato in due verticalmente, con calcoli e note riguardanti il valore di fondi da vendere a Stabio e Mendrisio, ca 1826-1827 (conchiglia in filigrana).

          Rossi, Giacomo Antonio
          CH AFR GA.FE.Serie A.d.05 · Dossier · 1727
          Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

          Due arbitrati e una contestazione sulla divisione ereditaria riguardante i figli maschi del fu Simone Ferrari:

          • 1727 maggio: Arbitrato fra i fratelli Ferrari fu Simone e i cugini Ferrari fu Stefano. Arbitrato fatto dal capitano reggente di Lugano. Testo riassuntivo in latino e italiano, per mano del notaio Giuseppe Rusca. Sull'esterno della carta la nota ; "Ai sign, Antonio e Simone fratelli Ferrari qdm Stefano di Arzo". I fratelli Giuseppe e Domenico Ferrari fu Simone sono condannati a versare ai fratelli Biagio e Francesco residenti a Roma parte di un legato lasciato dallo zio paterno Antonio (n. 1639). Sono inoltre condannati a versare ad Antonio e Simone, figli del fu Stefano [loro cugini] parte degli interessi ricevuti da un debitore Allio, e a rispettare un arbitrato che intimava di levare le opposizioni alla trasformazione di un'abitazione dei flli Ferrari fu Stefano. Unita una lettera di Giuseppe Ferrari a Gerolamo Maderni, riferita all'arbitrato.
          • 1730, 19 ott. Copia dell'atto originale, autentificata dal notaio Giovanni Oldelli di Meride. I fratelli Biagio e Francesco Ferrari del fu Simone, che convivono a Roma reclamano ai fratelli Giuseppe e Domenico, conviventi ad Arzo, la parte dell'eredità paterna e materna, nochè quella del defunto fratello Stefano curato d'Arzo; domandano inoltre i conti dell'amministrazione di quei beni che i due fratelli di Arzo hanno goduto in comune. Sono nominati arbitri il notaio Giovanni Oldelli di Meride, confidente dei fratelli Biagio e Francesco, e il cognato Giovan Battista Rossi, di Giacomo confidente di Giuseppe e Domenico. L'arbitrato "per togliere le controversie, odiose spese e liti" assegna ai fratelli di Roma 1600 scudi da versare in acconti di 400 scudi ogni due anni, dal 1730 al 1736, senza interessi ma con sanzioni previste in caso di mancato pagamento.
          • 1737, 23 gen. Decisione del Landscriba Beroldingen riguardo alla protesta dei fratelli Blasio e Francesco Ferrari per la parte loro spettante sulla proprietà di Bisio e riguardo al loro credito verso il fratello Giuseppe [l'altro fratello Domenico era deceduto nel 1730]. Copia destinata a Giuseppe Ferrari, che nota sull'esterno del f. : "25 genar 1737. Mi è stato consegnata la presente copia"; [sottostante, con altra calligr.¨]: "La quale coppia verte anche sopra la possesione di Bisio"
          Rossi, Giacomo Antonio
          Decima e canonici
          CH AFR PF.Serie C.b.02 · Dossier · ca 1798-1803
          Fait partie de Fondo Paolo Francesco Rossi

          La comune di Arzo incarica i parroci Antonio Rossi e Giuseppe Fontana di Besazio di trovare un accordo con i canonici della chiesa di Riva S. Vitale per la soppressione del pagamento della Decima, mediante una liquidazione unica.
          Contiene fra l'altro:

          • ricevuta del canonico Carlo Francesco Luvini per il pagamento della decima arretrata da parte del comune di Arzo (1802) ;
          • corrispondenza fra il Can. Carlo Francesco Luvini e i parroci Antonio Rossi di Arzo e Giuseppe Fontana di Besazio mediatori nella trattativa ;
          • deliberazione dell'assemblea dei cittadini attivi di Arzo per la liquidazione della Decima dovuta ai canonici Luvini e Vassalli di Riva S. Vitale, mediante un pagamento "una tantum" (20.3.1803);
          • fasc. contenente copie di vari atti (periodo ca 1798-1799) riguardanti le decime dovute alla canonica di Riva S.Vitale e di una supplica dei comuni di Arzo, Tremona, Besazio e Brusino Arsizio agli "Illustrissimi, Eccellentissimi e Potentissimi Signori", argomentata da fatti storici e norme ecclesiastiche sulle decime nei territori, affinché li si autorizzi a ricorrere alla Santa Sede per ottenere la soppressione della Decima dovuta alla canonica di Riva e l'assegnazione della stessa alle rispettive parrocchie.
          Rossi, Paolo Francesco
          Decima di Coldré
          CH AFR PF.Serie C.a.05 · Dossier · ca 1811-1812
          Fait partie de Fondo Paolo Francesco Rossi

          Copie o minute dei documenti prodotti dal perito Paolo Francesco Rossi.
          "Quiaternetto contenente tutte le partite de Signori possessori de fondi in territorio di Coldré soggetti alla Xma d'aspettanza per due terzi al rev.do Capitolo della cattedrale di Como e per un terzo alla casa Livio di Coldré" (1811, nov. 6) ; "Catalogo per la Decima di Coldré" ; "Somma generale del perticato approssimativo" ( elenco dei terreni seguito dall'elenco delle persone e enti sottoposti alla decima) ; nota relative a div. proprietari, lista della decima del vino di Coldré.

          Rossi, Paolo Francesco
          Decima di Balerna
          CH AFR PF.Serie C.a.04 · Dossier · 1812-1813
          Fait partie de Fondo Paolo Francesco Rossi

          Fondi e proprietari sottoposti alla Decima spettante al Capitolo di Balerna: documenti prodotti e raccolti da Paolo Francesco Rossi in qualità di perito. Contiene:
          "Decima spettante all'arcipretura e Capitolo di Balerna" ; "Quaternetto per esiggere dai Sign.ri proprietari de beni in territorio di Balerna i capitale ... della Decima..." (aprile 1812); "Territorio di Balerna, partite di Decima" (s.d.) ; "Catalogo per la Decima di Balerna" (s.d.) ; "Nota dei livelli di ragione del''arcipretura e Capitolo" ; elenchi di proprietari, minute, calcoli e misurazioni, corrispondenza.

          Rossi, Paolo Francesco
          CH AFR GA.FE.Serie F.08 · Dossier · 1824-1834
          Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

          Con atto notarile del 5 set. 1831 redatto a Cagliari, il nobile Giovanni Torriani fu Giovanni Battista nomina suo procuratore il notaio Giacomo Antonio Rossi. La sua condizione finanziaria è assai precaria. essendo il Torriani indebitato con diverse persone compresi alcuni membri della sua famiglia. Per chiarire la situazione il notaio e giudice Giacomo Antonio Rossi fa pubblicare il 30 luglio 1834 una Grida dal Trib. di Mendrisio "per conoscere in modo certo e invariabile lo stato attivo e passivo della sostanza [di Giovanni Torriani] e ... sistemare tutti gli affari del medesimo". Il fascicolo contiene:

          • Conferma della grida Torriani e istanze dei contraddittori: estratto del protocollo delle grida del Trib. di 1a istanza di Mendrisio relativo alla grida fatta pubblicare dal notaio giudice Giacomo Antonio Rossi d'Arzo, procuratore del Sr. Giovanni Torriani ; allegate le istanze di contraddizione alla grida inoltrate dai creditori.
          • Confesso di debito verso il fratello Alessandro Torriani e contraddizione dello stesso alla grida.
          • Debiti di Giovanni Torriani verso Felice Soldini, con note di G. A. Rossi.
          • Felice Soldini creditore di Giovanni Torriani: vari atti relativi agli anni 1824-1834.
          • Teresa Porta ved. Pogliani, creditrice.
          • Eredi fu Pietro Ferrazzini, creditori.
          • Luigi Rezzonico, creditore
          Rossi, Giacomo Antonio
          CH AFR GA.FE.Serie D.c.04 · Dossier · ca 1836-1860
          Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

          il contenuto riguarda le somme dovute ai Serviti di Mendrisio nel periodo compreso fra la morte di Maddalena Ferrari Torriani, madre di Filippo Ferrari (1824) e l'inizio del 1860, quando Ferrari era già deceduto e il notaio G. A. Rossi era diventato il suo erede universale. Contenuto:

          • conti con il convento dei padri Serviti di Mendrisio, presso i quali Filippo Ferrari aveva chiesto dei prestiti fra il 1824 e il 1830 per un totale di L. 8650. Nel 1836 il notaio Rossi riassume lo stato dei conti con i Serviti, dettagliando i capitali e gli interessi e il saldo dopo un rimborso di Lire 3500.
          • cedole ipotecarie e alcuni confessi per gli interessi ricevuti fino al 1847 ca, redatti da vari procuratori del convento.
          • copia di un atto notarile del 1842, redatto da Giacomo Antonio Rossi per la cessione ai padri Serviti di un credito di L. 6500 detenuto dagli eredi Grimaldi Pollini verso lo zio Filippo Ferrari, che si impegna a rimborsarlo al convento con gli interessi a partire dal 1 gen. 1843.
          • copia del rogito redatto il 22 sett. 1848 dal notaio Francesco Spinelli di Sagno con lo scopo di riunire diversi prestiti fatti dal notaio Bartolomeo Vassalli a Filippo Ferrari; l'ultimo nel 1848 dopo la confisca dei i beni dei conventi da parte del governo ticinese e la richiesta del cantone di saldare il debito dei Serviti senza ritardo, venne saldato solo nel 1860 (confessi sul retro del f.).
          Rossi, Giacomo Antonio
          CH AFR GA.FE.Serie D.d.15 · Dossier · 1839-1840
          Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

          Periodo: 31 dic. 1839 - 24 dic. 1840. Frammentaria, mancano diverse minute delle risposte del notaio Rossi, riscontrate nelle lettere di F. Ferrari. Le vicende legate ai crediti verso il cugino Giovanni Torriani sono ancora ben presenti nella corrispondenza. Procede la vendita dei cosiddetti fondi della Breggia, in territorio di Como. Molteplici scambi di corrispondenza per l'emissione di cambiali da parte di F. Ferrari verso il cugino notaio per pagamenti a terzi. Alcune lettere di terze persone.

          Rossi, Giacomo Antonio