eredità

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  • Complesso dei beni e dei rapporti che si trasmettono mediante la successione legittima o mediante la successione testamentaria

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  • Thesaurus del nuovo soggettario. Bib. nazionale centrale di Firenze (online) - http://thes.bncf.firenze.sbn.it/index.html
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        CH AFR AN.Serie B.c.04 · File · 1852-1886
        Part of Fondo Antonio Rossi

        Il notaio Antonio è il procuratore del sacerdote Gaetano Perucchi fu Luigi, di Stabio, per conto del quale conduce una lunga vertenza giudiziaria con la cognata Anna Ferrari ved. di Ignazio Perucchi, relativa all'eredità del defunto. Durante più di 10 anni le parti in causa si scambiano accuse e intentano cause presso il tribunale civile di Mendrisio. Il fasc. contiene copie delle decisioni giudiziarie, convocazioni presso i tribunali, convenzioni fra le parti. Sono pure presenti vari documenti riguardanti il sacerdote e in particolare:
        la costituzione del patrimonio ecclesiastico del chierico Gaetano Perucchi, garantito dal padre Luigi (rogito Giov. Induni, Stabio 20.1.1858) ; spese per i funerali di Ignazio Perucchi (4.3.1877) ; estratti di nascita e morte di familiari Perucchi ; note di spese e annotazioni dell'avv. Antonio Rossi.

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        CH AFR RA.Serie A.c.04 · File · 1897- ca.1927
        Part of Fondo Raimondo Rossi

        Il fasc. é composto da un quaderno ms. redatto da R. Rossi, con l'inventario della sostanza del defunto Silvio Chicherio, gli attivi e passivi per ogni anno, il conto interessi, i crediti ancora aperti verso terzi, la liquidazione dei debiti e le spese correnti comuni agli eredi Chicherio. Sono allegate 3 cartelle contenenti: le note sulle imposte dovute, una nota riguardante la divisione del capitale dopo la vendita della casa di famiglia (1915-1916) e le fatture per il monumento funerario, i fiori e le messe in suffragio per gli anniversari di morte (anni 1897-1927).

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        Eredità Maria Chicherio
        CH AFR RA.Serie A.c.10 · File · 1919-1943
        Part of Fondo Raimondo Rossi

        Maria Chicherio (1883-1919), figlia di Silvio muore di tubercolosi a 36 anni , il 1.6.1919, nel sanatorio Sonnengarten di Lucerna. La sua parte ereditaria viene divisa fra le sorelle e i fratelli dopo che sono state dedotti vari generosi lasciti a istituzioni ticinesi, secondo le sue disposizioni testamentarie. L'esecutore testamentario é il cognato Raimondo Rossi. Il dossier contiene le sue ultime volontà , un inventario dei beni della defunta, documenti riguardanti la spartizione ereditaria e i pagamenti per i legati, corrispondenza varia. Continene inoltre una lettera del Capitolo della collegiata di Bellinzona (11.1.1943), che segnala l'insufficienza degli interessi sul capitale del legato di fr. 1000, previsto per celebrare due anniversari perpetui a suffragio della defunta e dei suoi genitori Silvio e Amalia, e chiede quindi di provvedere a un aumento del capitale o ad una riduzione degli oneri. Nella sua risposta (a matita sui margini del foglio) il produttore accorda la riduzione degli oneri.

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        CH AFR RA.Serie A.e.01.07 · Sub-file · 1903-1907
        Part of Fondo Raimondo Rossi

        Ulltime volontà, olografe, con modifiche varie fra il 1903 e il 1907; copie parziali ms e dattiloscr. effettuate da Raimondo Rossi.
        Con i testamenti del 14.8.1903 e codicillo 20.11.1907, Lavinia nomina eredi i fratelli e le sorelle Giuseppina sposata in seconde nozze con Giuseppe Salvatori, ing. Edoardo, colonnello Gustavo, Evelina (Eva) sposata con Luigi Serena, e il nipote Raimondo Rossi (nominato esecutore testamentario con Luigi Serena).
        Lascia poi vari legati alla cognata Silvia Resta, moglie di Edoardo e alle sue figlie, oltre che ad altri nipoti e pronipoti, alla domestica e a diverse opere benefiche. Non dimentica i nipoti da parte del marito Paolo, cioè Caterina Rossi e la nipote Lucrezia Gamba, figlia di sua cognata Giuseppa Gamba Rossi. Il 20 nov. 1907 modifica il testamento lasciando a Gustavo, che non ha figli, solo l’usufrutto della 5a parte a lui spettante, stipulando che alla sua morte questa sarà assegnata al nipote Raimondo.

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        CH AFR RA.Serie B.13 · File · 1896-1904
        Part of Fondo Raimondo Rossi

        Giocondo Quattropani con scrittura privata del 17 mag. 1895 si riconosce debitore di fr 1200 verso la moglie Sofia Quattropani nata Mantegazza, somma usata per l'acquisto di bestiame e attrezzi rurali e che proveniva dall'eredità paterna e materna della moglie. Scrive poi un testamento olografo datato 5 ottobre 1896 nel quale la moglie è usufruttuaria dei beni fino alla sua morte. Nel 1904 la vedova cede il suo credito al figlio Martino. Il fasc. contiene la scrittura privata del 1895 con aggiunta cessione del 1904, il testamento, un appunto del produttore.

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        CH AFR PF.Serie A.19 · File · 1768-1804
        Part of Fondo Paolo Francesco Rossi

        Corrispondenza e vari altri documenti relativi all'amministrazione della sostanza lasciata dal defunto Giovan Maria Rossi dell'Acquavita, figlio di Silvestro e di Sidonia Rossi del Paolino, zia del produttore Paolo Francesco Rossi. L'unità é stata suddivisa in sottofascicoli per distinguere vari tipi di documenti, ossia la corrispondenza fra Paolo Francesco Rossi e Giovanni Casanova curatore della ved. Rossi, seguita dalla corrispondenza con la vedova e il figlio (periodo 1786-1804 con lacune fra il 1792e il 1795) ; il testamento di Giovan Maria Rossi detto dell'Acquavita ; varie procure generali rilasciate dal defunto Giovan Maria Rossi e dai suoi eredi in favore di Sidonia Rossi e di Paolo Francesco Rossi ; attestati riguardanti Giovan Carlo Augusto Rossi ; documenti relativi all'amministrazione dei beni, come contratti agricoli, resoconti di Paolo Francesco Rossi, ricevute (confessi) per i fitti, ricavati dei fondi e cambiali destinate a Dresda.

        Avvenimenti : Giovan Maria Rossi detti del Acquavita, marmista, emigra a Dresda fra la fine del 1768 e l'inizio del 1769, dove già si trovava lo scultore arzese Andrea Salvatore Aglio. Lascia alla madre una procura che le attribuisce l'usufrutto di tutti i suoi beni mobili e immobili. A Dresda Giovan Maria riesce ad ottenere un posto di marmista alla corte del Principe Elettore di Sassonia. Si sposa con Sofia Elisabetta Neitlingin dalla quale avrà un figlio. Muore nel giugno del 1786 di tisi, o più probabilmente di silicosi, dopo aver rilasciato una procura per l'amministrazione dei suoi beni al cugino Paolo Francesco, e nominato nel suo testamento eredi universali la moglie ed il figlio di tre anni, Johannes Karl Augustus, che sarà affidato ad un tutore. Fino alla maggiore età del cugino, Paolo Francesco Rossi amministra i fondi e i capitali degli eredi in territorio di Arzo e Saltrio e intrattiene una regolare corrispondenza con i cugini di Dresda, inviando annualmente i ricavati dei fondi agricoli tramite mercanti e banchieri e malgrado le difficoltà dovute alle guerre e alle carestie. Nel 1801Giovan Carlo Augusto si rende ad Arzo allo scopo di ricevere l'attestato ufficiale di maggiore étà che gli permetterà di disporre liberamente della sua sostanza. Nel 1804 muore la madre Sofia Elisabetta e tutti i beni situati in Svizzera sono venduti per far fronte ai debiti contratti negli anni. La corrispondenza si interrompe a quel momento.

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        CH AFR PF.Serie A.19.01 · Sub-file · 1786-1804
        Part of Fondo Paolo Francesco Rossi

        Dal 1786 quando muore Giovan Maria Rossi dell'Acquavita fino al 1804, quando muore sua moglie Sofia Elisabetta Neidlingin, Paolo Francesco Rossi intrattiene una corrispondenza abbastanza regolare dapprima con il curatore dell'eredità e amico di famiglia Giovanni Casanova, direttore dell'Elettorale Accademia delle Belle Arti di Dresda, poi la cugina Sofia Elisabetta e negli ultimi anni con suo figlio Johann Karl Augustus.
        Si sono conservate quasi tutte le lettere, redatte in italiano e le copie delle rispose di Paolo Francesco. I contenuti riguardano quasi esclusivamente l'amministrazione dei loro beni e l'invio di cambiali per la riscossione delle rendite dei capitali e dei terreni posseduiti ad Arzo e dintorni, ma si percepiscono comunque gli avvenimenti drammatici degli anni 1798-1801, dove guerre e carestie colpisconi l'Europa e il Ticino.
        La vedova é in una situazione economica difficile e vorrebbe vendere i fondi e recuperare i capitali, ma questo sarà possibile solo con la maggiore étà del figlio. Giovan Carlo Augusto si renderà ad Arzo nel 1801 una volta compiuti i 18 anni, per ricevere l'attestato ufficiale di maggiore étà dal Tribunale del distretto di Lugano, che gli permetterà di disporre liberamente della sua sostanza. Dopo la morte della madre nel 1804, dovendo saldare vari debiti accumulati durante la sua malattia, rimane senza risorse e domanda al cugino PFR di vendere il più rapidamente possibile tutti i beni da lui posseduti. La corrispondenza si arresta in quell'anno e non si sa come la vendita fu conclusa.

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        CH AFR GA.Serie B.06 · File · 1837-1841
        Part of Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Il dossier riguarda il recupero di crediti che i figli e i fratelli del defunto Paolo Gamba fu Domenico vantano verso i cugini Agostino Gamba fu Antonio e i fratelli Fossati fu Francesco.
        Contenuto:

        • Nomina dei tutori e curatori dei figli minori del fu Paolo Gamba (la municipalità di Arzo nomina Lucrezia Marchesi loro madre, Elisabetta sorella maggiorenne e gli zii paterni rev. don Giacomo, avv. Francesco e dottor Donato ; procure e deleghe dei tutori al nipote Pietro Giov. Rossi per rappresentarli nella varie azioni legali di recupero dei crediti)
        • Agostino Gamba debitore insolvente degli eredi fu Paolo Gamba (domande di messa all'asta dei beni di Agostino Gamba inoltrate al Tribunale di 1a istanza di Mendrisio ; nomina di un curatore per Agostino Gamba, partito all'estero; pianta e stima del valore di una vigna di Agostino Gamba)
        • Promessa di vendita di due terreni appartenenti ai figli del fu Francesco Fossati in favore di Francesco Gamba, per sanare un debito del loro genitore
        • Lettera di Francesco Gamba a G. Ant. Rossi che giustifica il versamento di un legato ad un loro nipote Giuseppe Gamba di Antonio
        • Minuta di un atto notarile (forse not. Cristoforo Rossi): vendita di un fondo degli eredi fu Francesco Fossati a favore dell'avv. Francesco Gamba
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        CH AFR GA.FE.Serie A.c.02 · Item · 1691
        Part of Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Lucia Ferrari, figlia di Simone di Arzo e moglie di Giovanni Ferrari fu Giovanni Maria di Tremona, assistita dallo zio Domenico e dal cugino Stefano, sottoscrive la rinuncia a qualsiasi pretesa ereditaria, dopo aver ricevuto una dote di 250 scudi d'oro versata dal padre. Rogito del notaio Alfonso Oldelli di Meride, 10 feb. 1691.

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