immobili

Elements area

Taxonomy

Code

Scope note(s)

  • tutto ciò che è naturalmente o artificialmente incorporato al suolo

Source note(s)

  • Thesaurus del nuovo soggettario. Bib. nazionale centrale di Firenze (online) - http://thes.bncf.firenze.sbn.it/termine.php?id=2270
  • id:2270

Display note(s)

    Hierarchical terms

    immobili

    immobili

      Equivalent terms

      immobili

      • UF beni immobili

      Associated terms

      13 Archival description results for immobili

      13 results directly related Exclude narrower terms
      CH AFR AN.Serie B.c.01 · File · 1751-1885
      Part of Fondo Antonio Rossi

      La Confraternita del Santo Rosario è un'associazione di fedeli della Chiesa cattolica, approvata per la prima volta nel 1476 dal cardinale Alessandro Nanni Malatesta, legato pontificio e vescovo di Forlì [fonte 1].
      La confraternita del SS Rosario di Besazio fu eretta nel 1653 con rogito del notaio F. Fossati di Meride, che la metteva sotto il patronato e la presidenza del parroco pro tempore di Besazio. Poco più di dieci anni dopo, la confaternita é beneficiaria nel testamento del concittadino Antonio Maria Fontana di Besazio, maestro lapicida emigrato a Roma e morto in quella città nel dicembre 1668. Riceve un legato in denari e degli immobili presso la chiesa di S. Andrea delle Fratte a Roma, con l'obbligo di effettuare beneficenza, celebrare numerose messe in suffragio della sua anima e assegnare annualmente una dote di 35 scudi a due zitelle povere del paese, per il matrimonio o la monacazione [fonte 2].
      Nel "Libro di Spesa e Ricavata" (unità 01/01) sono inseriti i commenti dei parroci Carlambrogio Croce e Giuseppe Baroffi a questo riguardo, essendo responsabili della tesoreria della Confraternita negli anni tra il 1775 e il 1840. In particolare viene ricordato che gli obblighi del lascito testamentario di Antonio Fontana furono rispettati fino al 1778, quando la Confraternita, indebitata nella costruzione della nuova chiesa di Besazio non riesce ad ottemperare pienamente agli obblighi del testatore, e ottiene quindi dal vescovo di Como Giambattista Mugiasca, con decreto vescovile del 24 luglio 1785, di poter usare la metà dei redditi per sanare il debito e distribuire l'altra metà in proporzione ; con la clausola che una volta sanata la situazione si ritorni alle distribuzioni previste. Il parroco Giuseppe Baroffi attesta poi nel 1838 che i debiti furono pagati in pochi anni e che "presentemente la Confraternita é creditrice contro la Comune di Besazio stesso di L 5000 milanesi circa, e ne tiene in cassa circa altre quattro mille." Da quel momento la Confraternita continuerà nei suoi investimenti, con l'autorizzazione del vescovo Romanó, acquisendo beni immobili e prestando capitali per poi distribuire in proporzione ai parrocchiani e alla chiesa, aumentando anche il numero delle doti assegnate annualmente alle fanciulle bisognose del paese. Dopo la metà del sec. XIX, a cui principalmente si riferiscono queste unità archivistiche, i conti sono sottomessi durante alcuni anni anche al vescovo di Como. L'avv. Antonio Rossi funge da tesoriere negli anni 1873-1884.

      Untitled
      CH AFR RA.Serie B.04 · File · 1907-1946
      Part of Fondo Raimondo Rossi

      La società fu creata nel 1907 (rogiti del 2 feb. e 8 apr. 1907 di R. Rossi) con lo scopo di acquistare e vedere terreni situati a Bellinzona in zona Pratocarasso. Soci fondatori: Secondo Antognini, Francesco Carmine, Domenico Giambonini, Dr. Raimondo Rossi, Dr. Silvio Bruni e rag. Mario Molo. Il fasc. contiene una copia del contratto di società (con annotazioni a mano di R. Rossi) e vari documenti e note relativi alla gestione 1907-1946.

      Untitled
      CH AFR AN.Serie A.c.03 · File · ca. 1875
      Part of Fondo Antonio Rossi

      Minute e annotazioni di Antonio Rossi sul valore dei vari beni di famiglia (case e terreni). Un f. con lo stemma e l'intestazione del Municipio di Arzo, usato per minuta sul retro, porta la data 1875. Questa data può verosimilmente indicare l'epoca delle annotazioni.

      Untitled
      CH AFR RA.Serie A.b · Sub-series · ca. 1870-1952
      Part of Fondo Raimondo Rossi

      La sottoserie raccoglie documenti riguardanti le azioni intraprese per sanare i debiti dell'avv. Antonio Rossi, con la vendita di beni immobili. Contiene: Inventari, conti e atti notarili riguardanti la successione del padre di Raimondo e Caterina Rossi; documenti relativi all'eredità della madre Antonietta Formenti; documenti vari isolati riguardanti interventi di ristrutturazione o riparazione nelle proprietà famigliari ; documenti riguardanti i beni personali di R. Rossi e della moglie Bianca Chicherio.

      Untitled
      CH AFR RA.Serie B.17 · File · 1941
      Part of Fondo Raimondo Rossi

      Corrispondenza con l'ingegnere Agostino Nizzola residente a Baden, che desidera acquistare uno stabile a Lugano e per questo si rivolge all'amico Raimondo. A sua volta il produttore gli chiede di appoggiarlo per entrare in consigli di amministrazione di società o fondazioni che potrebbero assicurargli un piccolo complemento alla sua pensione.

      Untitled
      CH AFR PF.Serie B.02 · File · 1807-1817
      Part of Fondo Paolo Francesco Rossi

      Il dottor Giovanni Schiera é un medico di Milano, figlio di Giovanni Maria, medico milanese assai conosciuto secondo quanto riferisce il Dizionario degli uomini illustri dell'abate Oldelli. Il dott. Schiera acquista la proprietà (masseria) dell'ing. Stefano Ignazio Melchioni, ticinese di Meride ma stabilito a Novara, che aveva affidato a Paolo Francesco Rossi la vendita dei suoi beni. Paolo Francesco diventa amministratore della proprietà del dott. Schiera, occupandosi in particolare del riattamento della casa masserizia, come documentano il libretto dei lavori eseguiti fra il 1809 e il 1810 e le numerose note di spesa dei vari artigiani che eseguono lavori a giornata ( muratori, falegnami, fabbri, manovali, carrettieri). Sono così documentati i dettagli dei materiali usati, il tempo impiegato per il riattamento, i trasporti dall'Italia (ricevute daziarie). Paolo Francesco si occupa pure del pagamento delle taglie a Besazio per conto dello Schiera. Nel 1817 sono intrapresi nuovi lavori sempre dettagliatamente registrati da P.F. Rossi.
      Descrizione del contenuto:

      • Libretto per affari relativi al Sign.e dottor Schiera : elenca le spese per la gestione dei beni del medico Schiera negli anni 1814-1817, a volte con anticipi di denaro da parte di Paolo Francesco Rossi, a cominciare dall'acquisto di una casa "al cittadino Andrea Aglio di Arzo". Seguono le spese per i trasporti e il riattamento della masseria, le ricevute di denaro inviato dallo Schiera, le taglie e altre spese per giornate pagate a diversi lavoranti. Contiene fra le pag. 11 ff. di ricevute varie.
      • 1 libretto datato 1808 e intitolato: "Sfogliazzo delle giornate dei muratori e manovali che lavorano nella fabbrica del sign. dr. fisico Schiera in Besazio";
      • Ricevuta dell'esattore di Besazio Antonio Castani per il pagamento della taglia per l'anno 1810 spettante al sign. Schiera ;
      • diverse ricevute daziarie, numerose piccole ricevute e liste di spese dei lavoranti artigiani, a volte redatte a loro stessi, a volte riassunte in liste redatte da Paolo Francesco.
      • 1817 : segue la spesa per la fabbrica rustica del sign. dottor fisico Giovanni Schiera a Besazio. Forse parte di un quaderno di spese ; diverse fatture di artigiani.
      Untitled
      Fondo Giacomo Antonio Rossi
      CH AFR GA · Fonds · ca 1580 - ca 1874

      Faldoni e carte sparse raccolte o create dal notaio G. A. Rossi, o a lui attribuibili con certezza. Con l'aggiunta di un sub-fondo "Ferrari" proveniente da un'eredità tardiva del notaio. Nell'ultimo decennio della sua esistenza venne coadiuvato dal fratello più giovane notaio Cristoforo che agiva anche come suo procuratore.
      Comprende:

      • documenti relativi alla gestione dei beni della famiglia, della moglie e di varie famiglie imparentate con i Rossi del Paolino, che includono a volte documenti più antichi raccolti come documentazione allegata;
      • documenti relativi all'attività notarile;
      • documenti conservati separatamente anche se non totalmente ordinati, relativi alla cosiddetta "amministrazione Ferrari", cioè l'attività svolta dal notaio come amministratore dei beni di Filippo Ferrari, figlio di Giuseppe Simone, famiglia di Arzo stabilita a Mendrisio con la quale i Rossi del Paolino avevano una lontana parentela. Filippo Ferrari, morto senza eredi e ultimo discendente della famiglia, nominò suo erede universale il notaio Rossi. Per questa ragione tutta la documentazione della famiglia Ferrari, raccolta e conservata verosimilmente dall'antenato Giuseppe Maria Ferrari, venne recuperata dal notaio.
      Untitled
      CH AFR GA.FE.Serie A.f.08 · Item · 1731
      Part of Fondo Giacomo Antonio Rossi

      Giuseppe Ferrari acquista dai fratelli Biagio e Francesco residenti a Roma i fondi che erano stati loro assegnati come parte dell'eredità paterna, per la somma di 1600 scudi. Sui fondi Giuseppe deve pagare una tassa (Abzug) che però viene rivendicata sia dal Landfogto di Mendrisio che dal Capitano reggente di Lugano. Il Capitano di Lugano intima al Ferrari di non pagare fino a risoluzione della vertenza, mentre il Landfogto gli invia un precetto di pagamento. Con una supplica datata 22 giugno 1731, Giuseppe Ferrari domanda che non venga fatta eseguire "la minacciata e temuta molestia ed esecuzione" fino a che le due autorità non trovino un accordo. La domanda è accettata. Copia per Giuseppe Ferrari eseguita dal Landscriba e cancelliere Beroldingen.
      Porta sull'esterno del f.: "Per il S.re Gioseppe Ferrario d'Arzo" e sotto, con calligr. di Giuseppe Ferrari: "Per Lapcocho [i.e.Abzug] pagato per li miei frateli di Roma".

      Untitled
      CH AFR PF.Serie B.08 · File · 1796-1797
      Part of Fondo Paolo Francesco Rossi

      Documenti raccolti e redatti da P. F. Rossi che esegue la divisione dei beni e fondi paterni e materni ereditati dalle sorelle Martini fu Francesco Antonio di Meride: Giuseppa maritata Giorgioli, Anna Maria maritata Gamba e Maria Domenica, maritata Roggia. Il fasc. contiene:
      Un quadernetto intitolato "Libretto nel quale si contengono tutte le misure e figure de fondi nella divisione da me fatta delle Sre sorelle nate Martini di Merite e maritate e delle loro sostanze in territorio di Saltrio"; diversi ff. con calcoli per le misurazioni agrarie, minute relative ai termini della divisione dei fondi ereditati dalla madre e inventari completati con i relativi valori dei terreni situati a Meride e Saltrio.

      Untitled
      CH AFR GA.Serie B.03 · File · 1817-1842
      Part of Fondo Giacomo Antonio Rossi

      Carlo Fossati (ca 1790-1850) figlio di Camillo é uno scalpellino e marmista di Arzo, che si trasferisce a Torino nei primi anni del 1820, dove apre una propria bottega. I documenti e in particolare le lettere indirizzate al notaio G.A. Rossi, riguardano le sue attività negli anni 1817-40, la gestione di alcuni beni posseduti ad Arzo e i rapporti con i famigliari rimasti in patria. La moglie, Caterina Bossi, fa ritorno regolarmente ad Arzo su incarico del marito per occuparsi dei loro beni, aiutata da Paolo Francesco Rossi e dal figlio, il notaio Giacomo Antonio procuratore di Carlo Fossati. Le proprietà di Fossati non sono note esattamente : di certo una casa e dei terreni ad Arzo, dei terreni a Besazio e forse a Meride. Negli anni 1819-1821 affitta e poi acquista dal cugino Antonio Fossati una casa ad Arzo, nel luogo detto "Canton là" con annesso fondo agricolo detto Vigna, successivamente dati in affitto. Nel 1823 o 1824 muore il fratello Francesco, sposato con Maria Antonia Gamba. Dopo la sua morte, Carlo cerca aiutare la famiglia, offrendo una parte della dote ad una delle figlie e pagando alcuni debiti. Particolarmente preoccupanti per Carlo i debiti della società creata negli anni 1820 dai fratelli Fossati, con il cugino Antonio Fossati e con Agostino Gamba, cognato di Francesco. La società importava dalla Svizzera "pietre" (marmo), che venivano poi lavorate sul posto. Ma gli affari non prosperano, secondo Carlo a causa del poco impegno dei soci negli affari e nella tenuta dei conti. La società sarà sciolta nel 1829. Negli anni successivi gli eredi di Francesco Fossati perderanno tutti i pochi beni loro rimasti. Nel 1830 Caterina Bossi da procura al marito Carlo Fossati per amministrare l'eredità del suo defunto padre Orazio Bossi. Un figlio di Carlo e Caterina, Giovan Maria, rientrerà ad Arzo per un breve periodo, fra il 1856 e il 1860, come riportato nei registri di popolazione. Lascerà il paese nel 1860 per destinazione ignota.

      Descrizione del fascicolo:

      • Lettere di Carlo Fossati a Paolo Francesco Rossi, Giacomo Antonio Rossi et al. (1823-1839)
      • Tessera di divisione dei beni stabili fra i fratelli Fossati qdm Camillo d'Arzo (13 mar. 1816) ; con un libretto di misure dei fondi
      • Lettera di Camillo Fossati al cugino parroco Andrea Allio perché rinnovi un contratto d'affitto (probabilmente della sua casa in Arzio) e perché si informi sul prezzo e la lavorazione di alcuni camini in vendita a Viggiù (Torino, 16.2.1833)
      • Conti fra i fratelli Francesco e Carlo Fossati ; procura per il notaio Giacomo Antonio Rossi ; procura di Catterina Bossi moglie di Carlo Fossati al figlio Giovan Maria con bollo della R.a Segr. di Stato per l'autentificazione della firma (Torino, 1842)
      • Documenti notarili relativi a debiti e crediti: ricognizioni di debito, quietanze, fatture
      • Minute e annotazioni sulla gestione Fossati, di Paolo Francesco e Giacomo Ant. Rossi ; contiene un "Libretto per gli affari di Carlo Fossati" [calligr. di Paolo Francesco e Giacomo Ant. Rossi]
      • Credito di Carlo Fossati vs Francesco Ruggia : atto notarile e lettere del segr. del Tribunale di Lugano
      • Procura speciale ad negotia di Caterina Bossi a favore del marito Carlo Fossati (Torino, 1830)
      • Lettera di Carlo Fossati a G.A. Rossi dove lo prega di riscuotere un credito in suo nome ((Torino, 1836)
      Untitled