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  • Thesaurus del nuovo soggettario. Bib. nazionale centrale di Firenze (online) - http://thes.bncf.firenze.sbn.it/index.html
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        366 Description archivistique résultats pour Strumenti

        CH AFR RA.Serie A.b.06 · Dossier · 1900-1909
        Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

        Tagliandi delle notifiche di tassazione emessi dalle varie autorità comunali dove la famiglia possedeva fondi agricoli: la municipalità di Bellinzona a R. Rossi, formulario per l'imposta cantonale 1899-1900; le municipalità di Arzo, Besazio, Meride, Ligornetto, Mendrisio, Saltrio, a Raimondo Rossi e alla madre Antonietta in Arzo, taglie e imposte comunali e cantonali relative al reddito e alla sostanza (periodo 1903-1909).

        Rossi, Raimondo
        CH AFR AN.Serie A.c.13 · Dossier · 1880-1892
        Fait partie de Fondo Antonio Rossi

        I fratelli Antonio e Raimondo Modesto prestano al ragioniere Filippo Stabile di Milano l'ingente somma di L. 25'000 milanesi (in monete d'oro) probabilmente negli anni 1870 e in ragione del legame di amicizia con l'avv. Antonio. Da quanto si apprende dalle poche lettere conservate, l'uomo era al servizio di una nobile famiglia di Milano, i conti Pullé. In seguito ad una malattia muscolare cronica che gli causa dolori e difficoltà di ambulazione rimane semi-invalido e per questa ragione sarebbe stato licenziato nel 1879. Si intuisce un rag. Stabile in affanno, incapace di rimborsare l'amico dovendo sostenere economicamente un figlio malato ed un altro disoccupato.Irregolarmente invia piccole somme di 50 o 100 Lire, oppure paga con dello zolfo che i Rossi dovevano usare per la disinfezione delle bachicolture (non si capisce da dove Stabile tragga il possesso di questo materiale).
        Muore senza aver rimborsato quasi nulla, cosa che nemmeno i suoi eredi sembrano in grado di fare. L'avvocato Antonio si rivolge allora ad un avvocato milanese, Giovanni Tacconi, che però non gli lascia molte speranze di recuperare la somma. Il fasc. contiene le lettere del rag. Stabile ad Antonio Rossi e la corrispondenza di quest'ultimo con l'avvocato Tacconi.Dopo la morte di Antonio si notano anche interventi del figlio avv, Raimondo Rossi che paga gli avvocati e cerca invano di recuperare parte del capitale.

        Rossi, Antonio, avvocato
        CH AFR GA.FE.Serie C.b.06 · Pièce · 1789-1806
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Copia del rogito del 02.03.1789 del notaio Antonio Maggi di Castel S. Pietro, da lui eseguita.
        Giuseppe Ferrari impegna la sua possessione di Bisio a Balerna a favore dei fratelli Giovanni Francesco Pozzi e don Carlo Pozzi, arciprete di Riva S. Vitale, che gli prestano Lire 1800, con interessi del 4 1/2 percento. La proprietà è gravata da L. 3000 di dote e antefatto della moglie del Ferrari, la nobile Maddalena Torriani. Il capitale sarà rimborsato nel 1806 a Francesco Pozzi nipote di Giovanni, che aveva ricevuto il credito dal padre.

        Rossi, Giacomo Antonio
        CH AFR GA.FE.Serie A.e.02 · Pièce · 1711
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Rogito estratto dalle imbreviature del fu notaio Alfonso Oldelli di Meride, datato 4 ott. 1689, copia eseguita dal figlio Giovanni nel 1711.
        Il parroco di Tremona Joseph Matius acquista un terreno di poco più di 2 pertiche a Tremona, con promessa di pagamento entro otto anni, dal rev. Andrea Fossati fu Silvestro e da sua nipote Francesca Lucia, figlia del fu Sebastiano. Il documento ritrovato fra le carte degli "antenati Ferrari" non trova riscontro con altri documenti dei Ferrari; figurano solo due Ferrari di Tremona fra i testimoni e pronotai.

        Rossi, Giacomo Antonio
        CH AFR RA.Serie D.b.05 · Dossier · 1923-1925
        Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

        Contiene le proposte del dip. delle Finanze, il messaggio e progetto di legge (1925) sulla revisione degli stipendi dei funzionari statali ; con la documentazione preparatoria di cui si servì R. Rossi, in particolare: documenti sugli stipendi dei funzionari della Banca dello Stato con l'elenco nominale dei funzionari ; note ms sugli stipendi del personale della Banca nazionale svizzera e dattiloscritto sugli stipendi dell'amministrazione del Regno d'Italia (1923) oltre ad opuscoli riguardanti la legge federale e le leggi cantonali.
        Come Rossi ebbe poi a dichiarare in Gran Consiglio nel dic. 1927, quando presideva la Commissione di Gestione, il Consiglio di Stato non volle approvare il progetto per cui egli lo portò con sé come ricordo della sua vita di consigliere di Stato.
        [fonte cit. in Note alla scheda]

        Rossi, Raimondo
        CH AFR GA.Serie B.14 · Dossier · 1836-1840
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        I signori Antonio e Gaetano Prestinari del fu Dionigi, con il nipote Giovanni del fu Francesco, di Magenta (Pavia) si fanno carico della costruzione di un organo per la chiesa parrocchiale di Arzo, da consegnare entro 2 anni dalla firma del contratto e con una garanzia di 3 anni. Il prezzo concordato fu di L 3500 da pagarsi ad opera finita e altre L. 1500 da versarsi al termine dei 3 anni. Un contratto fra i fratelli Prestinari e la municipalità di Arzo descrive in dettaglio le caratteristiche richieste dall'istrumento , i materiali forniti e gli obblighi dei costruttori, che comportano il trasporto da Magenta, le spese daziarie e la collocazione nella chiesa.
        Descrizione del contenuto:

        • 1836, 25 aprile : due copie del contratto stipulato fra la municipalità di Arzo, rappresentata dai molto rev. Parroco Andrea Allio, sign. Giov. Maria Rossi qdm Pietro, Stefano Rossi qdm Cesare e Gio. Maria Rossi qdm Antonio da una parte e dall'altra Giovanni Prestinari del fu Francesco in rappresentanza degli zii Antonio e Gaetano fratelli Prestinari del fu Dionigi, di Magenta. In calce la firma delle parti e dei testimoni e la ratifica dei fratelli Prestinari datata 29 luglio 1836.
          Calligrafie diverse, la copia redatta dall'avv. Giacomo Ant. Rossi porta sul lato esterno del bifoglio, in data 1841, 3 dic. Arzo, la ricevuta firmata da Gaetano Prestinari per le ultime lire 500 a saldo del prezzo pattuito; firma autentificata dal notaio.
        • 1836: Copia del contratto con i Prestinari
        • 1835-1838: copie conformi del registro delle risoluzioni dell'assemblea comunale di Arzo riguardanti: la decisione di finanziamento dell'organo ; la nomina della deputazione incaricata di sottoscrivere il contratto e sorvegliare i lavori (parroco Andrea Aglio, Giovan Maria Rossi fu Pietro, l'amministratore della chiesa Stefano Rossi) ; predisposizione dell'arrivo dell'organo, dell'alloggio per gli artigiani e del pagamento.
        • conti e pagamenti a cura del notaio Giacomo Antonio Rossi
        Rossi, Giacomo Antonio
        Parenti Torriani
        CH AFR GA.FE.Serie F · Série organique · 1749-1853
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        La serie raccoglie una documentazione frammentaria che riguarda la famiglia di Giovanni Battista Torriani (1757-1823), zio per parte materna di Filippo Ferrari. Vi si riscontrano scritture private e rogiti notarili riguardanti l'eredità di G. B. Torriani divisa fra i sette figli, e più particolarmente la settima parte ereditata dal figlio Giovanni (fondi agricoli nel territorio di Como e Mendrisio). La parte più importante e coesa riguarda la corrispondenza fra Giovanni Torriani e il cugino Filippo Ferrari, e fra Torriani e il notaio Giacomo Antonio Rossi, procuratore di Filippo Ferrari, che fu anche procuratore di Giovanni Torriani per una decina d'anni (1831-1840). Oggetto della corrispondenza sono quasi sempre i litigi di Giovanni con i fratelli durante la divisione ereditaria paterna e materna o le sue richieste di denaro. Le carte illustrano le attività del notaio nell'amministrazione dei beni ereditati da Giovanni Torriani a Mendrisio ("Chioso Bosia") e in territorio comasco (settima parte dei fondi di Cermenate e Bregnano e fondi della Breggia, sui comuni di Piazza, Cernobbio e Monte Olimpino), e i suoi sforzi per risolvere i numerosi debiti accumulati da Giovanni verso i familiari, verso il cugino Filippo Ferrari e verso terze persone, che portò alla graduale alienazione dei fondi.

        Rossi, Giacomo Antonio
        Patrimonio di Bianca Rossi n. Chicherio
        CH AFR RA.Serie A.b.08 · Dossier · 1893-1907
        Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

        Inventario del patrimonio di Bianca Chicherio, moglie di R. Rossi redatto in un quaderno con gli investimenti effettuati dal marito nel periodo 1893-1907, compreso il prestito che egli ottiene sull'anticipo di eredità della moglie per sanare i debiti lasciati dal padre Antonio Rossi. Il produttore descrive in dettaglio gli attivi e i passivi della sostanza della moglie per il periodo 1905-1907, compreso il debito che le deve. Sull'ultima pag. del quaderno, in una nota datata 11 nov. 1907 e redatta con inchiostro rosso, egli esprime la sua grande preoccupazione per lo stato del patrimonio suo e della moglie, investito in gran parte presso la Società Bancaria ticinese, allora in grande difficoltà a causa della crisi finanziaria che stava investendo la Svizzera e le banche ticinesi ("attraverso una crisi terribile, perso in borsa 46000, la Bancaria è in critica posizione ...")

        Rossi, Raimondo
        CH AFR RA.Serie A.b · Sous-série organique · ca. 1870-1952
        Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

        La sottoserie raccoglie documenti riguardanti le azioni intraprese per sanare i debiti dell'avv. Antonio Rossi, con la vendita di beni immobili. Contiene: Inventari, conti e atti notarili riguardanti la successione del padre di Raimondo e Caterina Rossi; documenti relativi all'eredità della madre Antonietta Formenti; documenti vari isolati riguardanti interventi di ristrutturazione o riparazione nelle proprietà famigliari ; documenti riguardanti i beni personali di R. Rossi e della moglie Bianca Chicherio.

        Rossi, Raimondo
        Piccola corrispondenza
        CH AFR RA.Serie A.e.01.06 · Pièce · 1888-1903
        Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

        Torino 24 lug 1888: un biglietto di visita di Lavinia con i complimenti al nipote Raimondo per l'ottenimento della maturità
        Busto Arsizio, 6 aprile 1903: Lettera dell'avv. Giacomo Decio riguardante l'eredità del defunto cugino Luigi Corvi, e quindi spettante a Lavinia vedova Paolo Rossi o ai suoi eredi.

        Rossi, Raimondo