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  • Thesaurus del nuovo soggettario. Bib. nazionale centrale di Firenze (online) - http://thes.bncf.firenze.sbn.it/index.html
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        366 Description archivistique résultats pour Strumenti

        CH AFR GA.FE.Serie A.b.02 · Dossier · 1677
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Contratti e scritture private che regolano l'affitto del mulino dei Ferrari, situato ad Arzo, nel luogo detto "Mulino dello Zoppo":

        1. Istrumento del 29.12.1677 che stabilisce il livello per il godimento del mulino di proprietà dei fratelli Domenico, Antonio e Simone Ferrari, figli del fu Stefano dato in godimento a Pietro Masciotti figlio di Francesco e alla moglie Marta Fossati. Sulla 4a di copertina porta una scritta posteriore al rogito, attrib. al figlio di Simone: "Istromento del livelo del Molino del sig. Giuseppe Ferrari".
        2. Scrittura del 22 gen. 1743 fra Giuseppe Ferrari fu Simone e Giuseppe Ferrari fu Nazaro. Sul f. esterno: "Affito del molino a m[esser] Giuseppe filio di m. Nazaro Ferrari di Arzo sudeto per anni tre".
        3. Istrumento del 24 feb. 1766 a favore di Francesco Maria Aglio fu Pietro (1766). Sul f. esterno: "Instrumento fatto per il livello perpetuo del Molino d'Arzo nella persona del sig. Francesco Maria Aglio qm Pietro d'Arzo". Si specifica che si costituisce un "livello perpetuo e enfiteusi", contratto che prevede il diritto ad una futura possessione del bene.
        4. Tre scritture (1767-1777) private, a richiesta di Giuseppe Ferrari fu Giuseppe, che ribadiscono quanto pattuito nei precedenti contratti del Mulino, ossia che il fondo Costa, in territorio di Arzo, è parte del contratto d'affitto del Mulino e non è contenuto nell'atto di vendita di alcuni terreni ai fratelli Rossi del Gigantogno e Imperiali.
        Rossi, Giacomo Antonio
        CH AFR RA.Serie B.12 · Dossier · 1908
        Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

        Gli eredi di Francesco Carri fu Domenico vendono a Beniamino Galfetti fu Pietro la casa d'abitazione situata ad Arzo nel luogo detto Canton Sotto per il prezzo di fr 23'000. Rogito di R.Rossi del 15 agosto 1908

        Rossi, Raimondo
        CH AFR GA.FE.Serie A.c.04 · Pièce · 1709
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Copia del rogito del 30.9.1709 del notaio Giuseppe Martinola di Mendrisio, da lui eseguita.
        Lucrezia Ferrari figlia del fu Simone e moglie di Giovanni Battista Rossi di Arzo sottoscrive la sua liquidazione e rinuncia a qualsiasi eredità familiare, assistita dai parenti prossimi Domenico Ferrari fu Francesco e Giovanni Antonio Ferrari fu Marsilio, in favore del fratello Giuseppe Maria, in comunione con i fratelli don Stefano, curato di Arzo, Francesco, Domenico e Biagio.
        Sull'esterno del fasc. il titolo: " Fine fata di Legreza molia di M.ig~ Gio. Battista Rosi di Arzo a favore di Giuseppe Ferrari suo fratello."

        Rossi, Giacomo Antonio
        CH AFR GA.FE.Serie F.03 · Pièce · 1817
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Rogito del 27 feb. 1817, notaio Gaetano Perti di Como. Divisione fra Teresa Porta Maranesi e Giovanni Battista Torriani dei fondi situati in territorio di Cermenate, intestati al patronato di Santa Maria Nuova di Cosia in Borgo Vico (Como), appartenente per metà ai Maranesi e per l'altra metà al nobile Torriani, che lo aveva acquistato nel 1801 dalla famiglia Bosia.
        La divisione avviene dopo una stima dell'agrimensore Antonio Citterio. L'elenco dei terreni è dettagliato nel rogito. Vengono formati due lotti (piedi A e B) assegnati per estrazione a sorte ai due proprietari. Il valore dei due lotti corrisponde a 8977 Lire milanesi. L'atto notarile precisa che "Li beni stati come sopra divisi provengono dalla sostanza di compendio del così detto Ospitale di Santa Maria Nuova che apparteneva alla famiglia Maranesi e Bosia, e che in virtù della Legge 6 Termidoro [anno] V, § 7 si sono resi liberi nei possessori appartenendo al Sig. Torriani la metà per acquisto che fece dalle signore Lucrezia e Marianna sorelle Bosia di Mendrisio per Istromento ricevuto dal notaro di Mendrisio sig. Gio. Battista Rusca". La legge citata è quella del "codice civile napoleonico" del 24 lug 1797, che abolisce le primogeniture e parifica il diritto di successione fra uomini e donne, rendendo possibile alle sorelle Bosia di disporre interamente della loro parte ereditaria.

        Rossi, Giacomo Antonio
        CH AFR GA.FE.Serie C.c.09 · Pièce · 1813
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Copia non firmata (calligr. notaio Giacomo Antonio Rossi) del contratto fra Maddalena ved. di Giuseppe Ferrari e i cugini contadini Crivelli Giuseppe fu Lorenzo e Felice fu Pietro, che regola l'affitto e la coltivazione di vari terreni agricoli elencati nel contratto e situati a Mendrisio e l'occupazione della casa masserizia "attinente a quella dei sign. locatori". Maddalena agisce in qualità di amministratrice dei beni del figlio Filippo Ferrari assente. I massari erano già affittuari del padre Ferrari e prima di lui del canonico Carlo Felice Quartironi, dal quale Giuseppe Ferrari ereditò i fondi.

        Rossi, Giacomo Antonio
        CH AFR GA.FE.Serie G.03 · Dossier · 1851
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Inventario in due copie della sostanza stabile e mobile in territorio di Mendrisio appartenuta al defunto Giuseppe Filippo Ferrari, eseguito dal 20 al 29 dic. 1851 dal giudice di pace del distretto di Mendrisio Torriani, affiancato da tre periti. L'inventario viene eseguito su istanza del notaio Giacomo Antonio Rossi, erede nominato dal defunto, per permettergli di valutare se accettare o ripudiare l'eredità ricevuta.

        Rossi, Giacomo Antonio
        CH AFR GA.FE.Serie G.04 · Dossier · 1852
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Alla morte di Filippo Ferrari il notaio e giudice del tribunale d'appello G. A. Rossi, suo erede universale, si riservò l’accettazione dell’eredità con beneficio d'inventario. L'inventario di beni posseduti dal defunto in Sardegna fu eseguito fra il 15 ottobre 1851 e il 18 febbraio 1852 dal notaio Vincenzo Serra, assistito dall'esecutore testamentario Tommaso Marini Demuro e da Francesco de Cesaroni, nipote del defunto e procuratore rappresentante il notaio Rossi a Cagliari. Con l'aiuto di vari periti venne valutato il contenuto della casa d'abitazione di Filippo Ferrari e venne stabilito il valore delle quattro case da lui possedute nella città (di cui una fatiscente), nonché i suoi crediti e debiti. Nel testo viene specificato che la procura di Rossi per F. de Cesaroni non era ancora pervenuta, per cui venne concessa una dilazione di tre mesi al giudice, che non aveva potuto ancora occuparsene perché "in giro in esercizio delle corti d'Appello" [si intende che il giudice Rossi seguiva la capitale itinerante del cantone, che a fine 1851 si trovava a Lugano e da inizio 1852 a Bellinzona].

        Rossi, Giacomo Antonio
        CH AFR RA.Serie A.e.01.08 · Sous-dossier · 1913
        Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

        Contiene: un quaderno con l'inventario redatto da Raimondo Rossi; diverse ricevute per i legati; lista dei crediti esigibili, fatture e ricevute in relazione al patrimonio inventariato; contratto d'affitto per l'abitazione di Mendrisio (1907).

        Rossi, Raimondo
        CH AFR GA.FE.Serie C.c.16 · Dossier · 1823-1824
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Fascicolo composto da tre documenti relativi agli inventari post mortem di Giovanni Battista Torriani, (15.5.1823), amministratore della sostanza della sorella Maddalena vedova di Giuseppe Simone Ferrari, e della stessa Maddalena, deceduta l'anno seguente (12.8.1824). Incarico spettante al coamministratore della sostanza Ferrari Paolo Francesco Rossi di Arzo, che da procura al figlio notaio Giacomo Antonio. Si nota l'uso de cognome Ferrari-Quartironi che Giuseppe Simone Ferrari aveva adottato in qualità di erede universale di don Felice Quartironi, ultimo discendente di questa famiglia di notabili mendrisiensi.

        1. Procura di Paolo Francesco Rossi al figlio Giacomo Antonio del 13 sett. 1823 per "fare di concerto cogli eredi del fu Sig. tenente D. Giambattsta Torriani di Mendrisio l'inventario di tutto ciò che esisteva appresso al fu sud.to Sig. Tenente di ragione del sign. Filippo Ferrari qm Giuseppe di Mendr. e specialmente delle carte, documenti di famiglia e di crediti (...)"
        2. "1823, li 13 settembre. Inventario delle scritture e registri appartenuti alla sostanza del fu Giuseppe Ferrari-Quartironi di Mendrisio esistenti presso il fu Sr. G. B. Torriani di Mendrisio qual coamministratore testamentario insieme al signor giudice di pace Paolo Francesco Rossi di Arzo a cui si consegnarono". Due copie dell'inventario "fatto in doppio originale" e firmato da don Agostino Torriani per gli eredi Torriani, e da Giacomo Antonio Rossi che rappresenta l'erede Ferrari.
        3. "1824, li 21 agosto: atto di deposito di alcuni effetti preziosi di ragione Ferrari fatti presso li SS. prevosto e priore fratelli Torriani". Primo inventario degli oggetti preziosi della defunta Maddalena Torriani contenuti in casa Ferrari, eseguito dal notaio G. A. Rossi, procuratore di Filippo Ferrari, in presenza dei fratelli della defunta, prevosto don Ambrogio e priore don Agostino Torriani, che ricevono gli oggetti in deposito in una cassetta sigillata. Firmano l'atto il priore Torriani e il notaio Rossi che appone il suo timbro in ceralacca.
        Rossi, Giacomo Antonio
        CH AFR RA.Serie D.d.02 · Dossier · 1922
        Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

        Testo ms di 22 pag. che porta: "Conferenza richiesta dalla Società dei commercianti di Lugano, gio. 30 nov. 1922"
        Contiene un ritaglio di stampa [Il Paese?], non datato e intitolato: "L'iniziativa socialista per il prelevamento sul patrimonio (Votazione del 3 dic. 1922)" che riprende in parte il testo della conferenza.

        Rossi, Raimondo