Persone e gruppi

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  • Faccetta
  • ambito: l’insieme delle varie categorie e tipologie di esseri umani, compresi i loro vari raggruppamenti e aggregati (es. Famiglia, Classi sociali, etc.)
  • ambito AFR: nomi propri di persone rilevati nelle descr. archivistiche senza altre informazioni e che non possono essere inclusi nell'indice Autorità

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  • Thesaurus del nuovo soggettario. Bibl. nazionale centr. di Firenze [online] http://thes.bncf.firenze.sbn.it/index.html
  • id:685

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      113 Description archivistique résultats pour Persone e gruppi

      CH AFR RA.Serie A.c.08 · Dossier · 1900-ca. 1905
      Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

      I coniugi Silvio Chicherio e Amalia Brunetti muoiono rispettivamente il 4 giugno 1897 e il 18 gennaio 1901. RaimondoRossi, marito di Bianca Chicherio loro figlia, già amministrava la sostanza in usufrutto alla vedova dopo la morte del marito e i capitali degli eredi minorenni Chicherio. Dopo la morte della madre viene nominato curatore unico dei minori Vincenzo, Maria, Ernesto, Luigi e Angela fino alla loro graduale maggiore età (l'ultima a diventare maggiorenne fu Angela nel 1910). Il mandato sembra svolgersi con difficoltà, tanto che nel 1902 Rossi dichiara al municipio di Bellinzona di voler rinunciare alla curatela a causa delle incomprensioni che suscita il suo operato presso i suoi pupilli ("constato che il mio sistema di educazione urta troppo colle inclinazioni de' miei pupilli e forse colle loro abitudini"). La misura non venne messa in atto perché il mandato continuerà poi fino al 1911.
      Il fasc. contiene: 1 quaderno di cassa che dettaglia le entrate e le uscite per le spese di sostentamento della vedova e dei minori Chicherio; formulari di dichiarazione per le imposte dei minorenni Angela e Luigi (non datato ma prima del 1908) ; la lettera di R.Rossi al Municipio di Bellinzona con la dichiarazione di abbandono del mandato di curatela, verosimilmente mai spedita ; 1 cartella con div. documenti riguardanti il capitale comune negli anni 1900-1905 (movimenti bancari, obligazioni, crediti).

      Rossi, Raimondo
      Amministrazione Filippo Ferrari
      CH AFR GA.FE.Serie D · Série organique · 1815-1864
      Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

      Beni immobili e mobili di Filippo Ferrari, figlio di Giuseppe Simone e Maddalena Torriani, nato Venezia nel 1780 e morto a Cagliari nel 1851 dove risiedeva. L'amministrazione dei suoi beni in territorio ticinese (fondi agricoli, masserie e capitali), essenzialmente frutto dell'eredità paterna e materna venne affidata al lontano cugino notaio Giacomo Antonio Rossi. La documentazione è frammentaria. Si distinguono registri e conti, l'amministrazione delle masserie e quanto riguarda l'amministrazione dei capitali dati o ricevuti in prestito. L'insieme è da collegare alla corrispondenza con il notaio Rossi al quale Filippo Ferrari domandava mensilmente notizie e resoconti dei suoi beni e investimenti, e nella quale si precisano nel dettaglio entrate e spese o riferimenti a eventi associati ai documenti amministrativi.

      Rossi, Giacomo Antonio
      Amministrazione Ferrari
      CH AFR GA.FE · Sous-fonds · 1580 ca. - 1874
      Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

      Il sub-fondo è composto da documenti a volte assai frammentari, che coprono un periodo di più di due secoli, dalla fine del Cinquecento alla prima metà dell'Ottocento, e che riguardano i possedimenti (fondi e capitali) acquisiti nel tempo dagli antenati di Filippo Ferrari (1780-1851), figlio di Giuseppe Simone (1734-1813) e di Maddalena Torriani (1741-1824), ultimo discendente di questa famiglia originaria di Arzo e stabilita a Mendrisio verso il 1733. I Ferrari di Arzo potrebbero essere stati in origine un'unica famiglia, che si divise poi in vari rami. Il ramo dei Ferrari di Mendrisio ha come capostipite Stefano figlio di Simone e si imparentò con i Rossi del Paolino, per cui si comprende il legame fra "cugini" seppur lontani che persistette fra Filippo Ferrari e il notaio Giacomo Antonio Rossi.
      Le carte più antiche (fine del sec. XVI - sec. XVIII) riguardano in gran parte atti di compravendita, concessioni di prestiti a terzi, sottoscrizioni di pegni per l'ottenimento di capitali, atti di fine ereditaria delle figlie sposate, doti, testamenti. La parte più consistente del sub-fondo riguarda il sec. XIX dopo la morte di Giuseppe Simone Ferrari nel 1813 e soprattutto dopo la morte della moglie Maddalena Torriani nel 1824, quando interviene il notaio Giacomo Antonio Rossi nella cura degli affari della famiglia. Il notaio Rossi fu in seguito il procuratore generale dell'erede Filippo Ferrari che risiedeva a Cagliari e che non tornò mai in Ticino. Filippo fece testamento nominando suo erede universale il cugino notaio. Anche nel periodo ottocentesco la documentazione si riassume ad atti che riguardano i possedimenti Ferrari in Ticino e nel territorio di Como, e la loro amministrazione. Una parte importante dei documenti di questo periodo riguarda la corrispondenza di Filippo con il notaio Rossi, che ruota essenzialmente attorno all'amministrazione dei fondi e alla riscossione dei fitti con le frequenti richieste di invio di denaro da parte di Filippo. Vengono anche descritte le non sempre facili relazioni fra Filippo e il cugino Giovanni Torriani, che venne ospitato e mantenuto a Cagliari per parecchio tempo, e le relazioni con i nipoti Grimaldi e Pollini, eredi del conte Gaetano Pollini, originario di Mendrisio.
      Il sub-fondo contiene inoltre due serie particolari: la prima riguarda i beni del canonico Carlo Felice Quartironi di Mendrisio, che lasciò per motivi ignoti la sua eredità a Giuseppe Simone Ferrari, il quale assunse il cognome Ferrari-Quartironi. La seconda è costituita dalla corrispondenza e vari atti di vendita riguardanti il cugino Giovanni Torriani che doveva a Filippo Ferrari ingenti somme di denaro, per estinguere le quali alienò una gran parte della sua fortuna fondiaria.
      Dopo la morte di Filippo Ferrari nel 1851, la corrispondenza del notaio Rossi continuò per alcuni anni con i fratelli Torriani e le famiglie Pollini, de Cesaroni e Grimaldi Colonna, per eseguire le disposizioni testamentarie di Filippo Ferrari loro cugino, zio e prozio. Nell'ultimo decennio della sua esistenza il notaio diventato giudice del tribuanle d'appello fu sempre più occupato e si fece rappresentare dal fratello notaio Cristoforo, di cui rimangono gli interventi nelle pratiche per l'eredità e presso i creditori del fu Filippo Ferrari.
      Per una migliore comprensione dei contenuti di questo subfondo e della storia di questa famiglia Ferrari, delle parentele con i Rossi del Paolino e altre famiglie che figurano nelle carte, è consigliato fare riferimento alla genealogia Ferrari-Pollini, qui allegata in formato PDF, eseguita presso l'archivio diocesano di Lugano e completata con altri dati tratti dai documenti stessi o dalle fonti secondarie citate in nota.

      Rossi, Giacomo Antonio
      CH AFR AN.Serie B · Série organique · 1700-1900
      Fait partie de Fondo Antonio Rossi

      Amministrazione di beni, vendite con procure, esecuzione di testamenti etc. effettuate dall'avv. Antonio.
      Serie in fase d'inventario

      Rossi, Antonio, avvocato
      CH AFR PF.Serie A.19 · Dossier · 1768-1804
      Fait partie de Fondo Paolo Francesco Rossi

      Corrispondenza e vari altri documenti relativi all'amministrazione della sostanza lasciata dal defunto Giovan Maria Rossi dell'Acquavita, figlio di Silvestro e di Sidonia Rossi del Paolino, zia del produttore Paolo Francesco Rossi. L'unità é stata suddivisa in sottofascicoli per distinguere vari tipi di documenti, ossia la corrispondenza fra Paolo Francesco Rossi e Giovanni Casanova curatore della ved. Rossi, seguita dalla corrispondenza con la vedova e il figlio (periodo 1786-1804 con lacune fra il 1792e il 1795) ; il testamento di Giovan Maria Rossi detto dell'Acquavita ; varie procure generali rilasciate dal defunto Giovan Maria Rossi e dai suoi eredi in favore di Sidonia Rossi e di Paolo Francesco Rossi ; attestati riguardanti Giovan Carlo Augusto Rossi ; documenti relativi all'amministrazione dei beni, come contratti agricoli, resoconti di Paolo Francesco Rossi, ricevute (confessi) per i fitti, ricavati dei fondi e cambiali destinate a Dresda.

      Avvenimenti : Giovan Maria Rossi detti del Acquavita, marmista, emigra a Dresda fra la fine del 1768 e l'inizio del 1769, dove già si trovava lo scultore arzese Andrea Salvatore Aglio. Lascia alla madre una procura che le attribuisce l'usufrutto di tutti i suoi beni mobili e immobili. A Dresda Giovan Maria riesce ad ottenere un posto di marmista alla corte del Principe Elettore di Sassonia. Si sposa con Sofia Elisabetta Neitlingin dalla quale avrà un figlio. Muore nel giugno del 1786 di tisi, o più probabilmente di silicosi, dopo aver rilasciato una procura per l'amministrazione dei suoi beni al cugino Paolo Francesco, e nominato nel suo testamento eredi universali la moglie ed il figlio di tre anni, Johannes Karl Augustus, che sarà affidato ad un tutore. Fino alla maggiore età del cugino, Paolo Francesco Rossi amministra i fondi e i capitali degli eredi in territorio di Arzo e Saltrio e intrattiene una regolare corrispondenza con i cugini di Dresda, inviando annualmente i ricavati dei fondi agricoli tramite mercanti e banchieri e malgrado le difficoltà dovute alle guerre e alle carestie. Nel 1801Giovan Carlo Augusto si rende ad Arzo allo scopo di ricevere l'attestato ufficiale di maggiore étà che gli permetterà di disporre liberamente della sua sostanza. Nel 1804 muore la madre Sofia Elisabetta e tutti i beni situati in Svizzera sono venduti per far fronte ai debiti contratti negli anni. La corrispondenza si interrompe a quel momento.

      Rossi, Paolo Francesco
      CH AFR RA.Serie A.c.15 · Dossier · 1906-1951
      Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

      Angela Chicherio (1890 - 1967) figlia di Silvio é ancora bambina quando i genitori muoiono a pochi anni di distanza (1897, 1901). Il cognato Raimondo Rossi diventa curatore suo e dei fratelli e sorelle minorenni Vincenzo, Maria, Ernesto, Luigi. Angela entra nel collegio delle suore domenicane St. Agnès di Lucerna verso il 1908 dove poi resterà come novizia e suora. Durante la Prima guerra mondiale soggiornerà per diversi anni nei conventi delle Domenicane in Belgio e in Francia come si vede dalla corrispondenza.
      R. Rossi amministra il suo capitale quando è minorenne e in seguito anche dopo la sua maggiore età, fino al 1920 quando la dote e buona parte del capitale ereditato dai genitori vengono trasferiti alla congregazione, in occasione del pronunciamento dei voti definitivi. R. Rossi amministrerà ancora un piccolo capitale che consegnerà nel 1933 al convento di Lucerna. Contenuto distribuito in due sottofascicoli: corrispondenza fra R. Rossi e suor Angela, dove vengono scambiate notizie sulla famiglia, sugli avvenimenti e sulla gestione del patrimonio (1911-1937) ; corrispondenza di R. Rossi con i familiari Chicherio, le amministrazioni pubbliche, la Madre Superiora del convento di Lucerna, alla quale invia i rendiconti annuali della gestione patrimoniale, doc. vari riguardanti il fisco, note spese per l'educazione di Angela, gestione del conto titoli della Società Bancaria ticinese (1908-1938)

      Rossi, Raimondo
      Amministrazione Carlo Fossati
      CH AFR GA.Serie B.03 · Dossier · 1817-1842
      Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

      Carlo Fossati (ca 1790-1850) figlio di Camillo é uno scalpellino e marmista di Arzo, che si trasferisce a Torino nei primi anni del 1820, dove apre una propria bottega. I documenti e in particolare le lettere indirizzate al notaio G.A. Rossi, riguardano le sue attività negli anni 1817-40, la gestione di alcuni beni posseduti ad Arzo e i rapporti con i famigliari rimasti in patria. La moglie, Caterina Bossi, fa ritorno regolarmente ad Arzo su incarico del marito per occuparsi dei loro beni, aiutata da Paolo Francesco Rossi e dal figlio, il notaio Giacomo Antonio procuratore di Carlo Fossati. Le proprietà di Fossati non sono note esattamente : di certo una casa e dei terreni ad Arzo, dei terreni a Besazio e forse a Meride. Negli anni 1819-1821 affitta e poi acquista dal cugino Antonio Fossati una casa ad Arzo, nel luogo detto "Canton là" con annesso fondo agricolo detto Vigna, successivamente dati in affitto. Nel 1823 o 1824 muore il fratello Francesco, sposato con Maria Antonia Gamba. Dopo la sua morte, Carlo cerca aiutare la famiglia, offrendo una parte della dote ad una delle figlie e pagando alcuni debiti. Particolarmente preoccupanti per Carlo i debiti della società creata negli anni 1820 dai fratelli Fossati, con il cugino Antonio Fossati e con Agostino Gamba, cognato di Francesco. La società importava dalla Svizzera "pietre" (marmo), che venivano poi lavorate sul posto. Ma gli affari non prosperano, secondo Carlo a causa del poco impegno dei soci negli affari e nella tenuta dei conti. La società sarà sciolta nel 1829. Negli anni successivi gli eredi di Francesco Fossati perderanno tutti i pochi beni loro rimasti. Nel 1830 Caterina Bossi da procura al marito Carlo Fossati per amministrare l'eredità del suo defunto padre Orazio Bossi. Un figlio di Carlo e Caterina, Giovan Maria, rientrerà ad Arzo per un breve periodo, fra il 1856 e il 1860, come riportato nei registri di popolazione. Lascerà il paese nel 1860 per destinazione ignota.

      Descrizione del fascicolo:

      • Lettere di Carlo Fossati a Paolo Francesco Rossi, Giacomo Antonio Rossi et al. (1823-1839)
      • Tessera di divisione dei beni stabili fra i fratelli Fossati qdm Camillo d'Arzo (13 mar. 1816) ; con un libretto di misure dei fondi
      • Lettera di Camillo Fossati al cugino parroco Andrea Allio perché rinnovi un contratto d'affitto (probabilmente della sua casa in Arzio) e perché si informi sul prezzo e la lavorazione di alcuni camini in vendita a Viggiù (Torino, 16.2.1833)
      • Conti fra i fratelli Francesco e Carlo Fossati ; procura per il notaio Giacomo Antonio Rossi ; procura di Catterina Bossi moglie di Carlo Fossati al figlio Giovan Maria con bollo della R.a Segr. di Stato per l'autentificazione della firma (Torino, 1842)
      • Documenti notarili relativi a debiti e crediti: ricognizioni di debito, quietanze, fatture
      • Minute e annotazioni sulla gestione Fossati, di Paolo Francesco e Giacomo Ant. Rossi ; contiene un "Libretto per gli affari di Carlo Fossati" [calligr. di Paolo Francesco e Giacomo Ant. Rossi]
      • Credito di Carlo Fossati vs Francesco Ruggia : atto notarile e lettere del segr. del Tribunale di Lugano
      • Procura speciale ad negotia di Caterina Bossi a favore del marito Carlo Fossati (Torino, 1830)
      • Lettera di Carlo Fossati a G.A. Rossi dove lo prega di riscuotere un credito in suo nome ((Torino, 1836)
      Rossi, Giacomo Antonio
      CH AFR RA.Serie B.01 · Dossier · 1901-1911
      Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

      Con testamento dell'8 dic. 1899 (notaio R. Rossi) Gerolamo Vassalli di Riva S. Vitale residente a Tremona lascia alcune proprietà e capitali alle due nipotine Anita e Annunziata, figlie di Pietro Vassalli residente a Firenze, delle quali aveva la tutela. La moglie Coloma rimane l'usufrutto di 1/4 della sostanza che rimane in coproprietà fra le minorenni e l'altro figlio erede, Giacomo. Dopo la morte di Girolamo (1901) il notaio Raimondo Rossi diventa amministratore del patrimonio delle minorenni Vassalli. Il fasc. contiene un quaderno di conti con i resoconti della gestione e le convalidazioni del Municipio di Tremona, molte fatture di artigiani e di commercianti e corrispondenza varia di R. Rossi in particolare con Giacomo Vassalli.

      Amministrazione Antonia Bomio Confaglia
      CH AFR RA.Serie B.27 · Dossier · 1918
      Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

      Antonia Bomio Confaglia detta "Togna" fu la domestica della famiglia Raimondo Rossi a Villino Bianca nel periodo 1905-1918. Si ritira il 3 feb. 1918 per malattia come si legge in una nota di R. Rossi che le consegna ca fr 7500 "frutto quasi esclusivo dei risparmi fatti al nostro servizio", depositati in vari libretti di risparmio. Negli anni seguenti egli contiuerà ad amministrare i risparmi di Antonia, investendoli in obbligazioni bancarie presso le banche ticinesi. A questo scopo tiene un registro su cui annota gli investimenti e gli interessi. Nel 1937 Raimondo Rossi trasmette l'amministrazione dei risparmi che ammontano allora a ca fr 17'000 al fratello Agostino Bomio Confaglia. Il fasc. contiene anche una piccola una corrispondenza fra Raimondo Rossi e Antonia Bomio Confaglia, con i rendiconti annuali sullo stato dei suoi risparmi.

      Rossi, Raimondo
      Altri parenti
      CH AFR RA.Serie A.e · Sous-série organique · 1850-1940
      Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

      Documenti che riguardano la zia Lavinia Gabuzzi ved. dell'ing. Paolo Rossi e altri lontani parenti per i quali il produttore si era adoperato, principalmente in casi di successioni ereditarie o vendite di beni.

      Rossi, Raimondo