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Description archivistique
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CH AFR GA.FE.Serie G.19 · Dossier · 1847-1861
Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

Conto del debito dell'oste Giuseppe Fontana verso Filippo Ferrari per il vino vendutogli ; ipoteca generale del 1847 e saldo finale del conto, pagato nel 1861 dal figlio Angelo Fontana al notaio Giacomo Antonio Rossi, erede di Filippo Ferrari. Parte degli incarti sono stati trattati da Cristoforo Rossi, notaio e fratello di Giacomo Antonio.

Rossi, Giacomo Antonio
CH AFR GA.FE.Serie A.f.05 · Pièce · 1724
Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

Documento del 27 sett. 1724. Titolo esterno (calligr. di Giuseppe Ferrari): "A di 27 7bre 1724. Istromento ò vero poli[za] contra al comune di Arzio di 322 L (?) con altre partite ancora come dentro sta scrito".
Conti dare e avere fra il comune di Arzo e Giuseppe Ferrari e fratelli, creditori del comune, come stabilito da un arbitrato. Copia dell'originale eseguita da Antonio Riva di Lugano, mediatore.

Rossi, Giacomo Antonio
CH AFR GA.FE.Serie A.d.04 · Dossier · 1724-1727
Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

Contiene:

  • Sentenza del 28 nov. 1724 del consigliere di Lugano Giov. Ludovico Aloisi che condanna gli eredi del fu prevosto Giovan Maria Canetti di Meride (non nominati singolarmente) a versare a Giuseppe Ferrari fu Simone 10 filipponi e la restituzione di una schioppetta, in saldo di un prestito.
  • Allegati: un sollecito del dic. 1724 e dichiarazioni del messo Soldini per la consegna di documenti a Pietro Giuseppe Pozzi di Meride e a sua madre, eredi Canetti (dic. 1726 e nel gen. 1727).
  • Lettera non datata di Giuseppe Ferrari a Girolamo Maderni di Lugano dove gli riferisce di non aver ricevuto nulla dagli eredi Canetti e gli domanda di rappresentarlo di nuovo in tale causa, come pure in un'altro litigio con Prospero e Giovan Maria Allio qm. Antonio, di Arzo.
Rossi, Giacomo Antonio
CH AFR GA.FE.Serie A.a · Sous-série organique · 1583-1654
Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

Alcuni atti notarili eseguiti fra il 1583 e i primi decenni del 1600 e purtroppo in cattivo stato. Riguardano le divisioni e le compravendite che formarono la sostanza assai importante dei fratelli Simone e Andrea Ferrari, del fu Domenico e dei loro figli. Sostanza che si trasmetterà in parte ai Ferrari delle generazioni successive. Il padre Domenico Ferrari e lo zio Giovanni Maria, figli di Simone (deceduto già nel 1567) erano attivi come magistri lapicidi fra il 1560 e il 1600 circa, lavorando anche per diversi decenni per la Fabbrica del duomo di Milano. Giovanni Maria morì poco dopo aver diviso la società con il fratello (1586) e Domenico morì verosimilmente nel 1602. I discendenti, Giovanni Antonio figlio di Giovanni Maria, Simone e Andrea, figli di Domenico, che già lavoravano con loro, continuarono l'attività di scalpellini e marmisti. Simone (ca 1555-1628) risulta essere l'antenato in linea diretta della famiglia Ferrari che si trasferì a Mendrisio ad inizio 1700, con Giuseppe Maria, che conservò e fece fruttare i beni di famiglia ereditati.

Rossi, Giacomo Antonio
Giornale l'Adula e irredentismo ticinese
CH AFR RA.Serie D.e · Sous-série organique · 1915-1935
Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

Corrispondenza e collezione di ritagli di stampa che coprono il periodo 1915-1935, riferitial le vicende degli irredentisti ticinesi, in particolare le polemiche con il produttore, l'appello a G. D'Annunzio e le agitazioni di A. Carmine, il processo a Teresina Bontempi redattrice del giornale L'Adula, intentato dalla giustizia militare su denuncia di R. Rossi, la messa al bando della pubblicazione decretata dal Cons. federale.
Contenuto:
01: Processo intentato contro Teresina Bontempi e il giornale l'Adula.
02: Corrispondenza sui temi dell'italianità e del patriottismo (1915-1920) ; con 1 cartolina illustrata anonima intitolata: "Ritirati!"
03: Corrispondenza sul tema dell' irredentismo ticinese e il caso Carmine-Adula e le polemiche sulla raccolta di firme in sostegno a Gabriele D'Annunzio.
04: Corrispondenza con i ticinesi della Società Svizzera di Livorno (contrari alla posozione dell'Adula).
05: Lettera di G. Motta e copia della risposta riguardo alle misure prese contro l'Adula e i redattori Emilio Colombi e Cigni (1935).
06: Collezione di ritagli dell'Adula (generalmente la prima e ultima pag. in f. doppio: anni 1915-1917).
07: Collezione di ritagli stampa di div. testate sui temi del pattriottismo, irredentismo, polemiche riguardanti R. Rossi e il suo stipendio di direttore della Scuola Cant. di commercio (1915-1917).
08: Collezione di ritagli stampa di div. testate sull'affare Carmine-D'Annunzio e sul tema irredentismo ( 1920-1926).
09: Collezione di ritagli di stampa, collages e articoli riferiti alle polemiche con l'Adula nel periodo 1913-1920 (problemi relativi alla scuola, al sistema educativo, alla cultura in Svizzera ; polemica dopo il discorso "Helvetia docet" pronunciato dal produttore davanti all'Associazione svizzera per l'educazione commerciale il 12 ott. 1913 a La Chaux-de-Fonds).
10: Bolzani, Antonio. "La fine dell'Ádula" : (ricordi e note). Articolo ritagliato dalla rivista Militare ticinese, a. VIII; n. 4 (1935), pp. 61-68.

Rossi, Raimondo
CH AFR PF.Serie A.03 · Dossier · 1779 - 1812
Fait partie de Fondo Paolo Francesco Rossi

Cristoforo Antonio Rossi e il nipote Paolo Francesco, figlio di suo fratello Giacomo Antonio, collaborano nella conduzione degli affari di famiglia, in particolare quelle relative allo sfruttamento del marmo di Arzo, proveniente dalla “Cava Nuova”, forse di loro proprietà, che occupano le scritture di questo registro.
Il registro riporta in ordine cronologico a partire dal 1779 fino al 1799 i crediti e i debiti della famiglia (prestiti o anticipi spese a terzi, memorie, debiti, acquisti di terreni e di beni di diversa natura). Dalle scritture si evince che l'attività principale sia la fornitura di blocchi di marmo d'Arzo (macchiavecchia e broccatello principalmente) ma anche l'acquisto di marmo italiano, come pure la fornitura di camini e scalini. Come attività secondaria (ma forse di eguale importanza), la famiglia sfrutta terreni che affitta a mezzadria e concede prestiti in denaro a varie persone della regione, come per esempio ai commercianti di marmo che organizzano “condotte” verso e dall'Italia o agli artigiani e agricoltori che devono comprare prodotti per le loro attività. Completa il reddito della famiglia la compravendita di prodotti agricoli (uva, vino, granoturco, bestiame), mentre si annotano solo occasionalmente gli acquisti di beni alimentari, abbigliamento e di qualche suppellettile.

Rossi, Paolo Francesco
Gestione del personale e assicurazione
CH AFR RA.Serie B.10.05 · Sous-dossier · 1911-1939
Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

Regolamento per gli impiegati del 1911; variazioni del personale ; Convenzione con la Società Basilese per le assicurazioni sulla vita; tabelle di gestione dell'organico; corrispondenza varia

Rossi, Raimondo
CH AFR RA.Serie E.d.12 · Dossier · 1938-1939
Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

Contiene due testi con alcune variantI:

  • testo dattiloscr. (6 ff.) di una conferenza per il Rotary Club di Lugano (nota: "per Rotary martedì 12.7.1938")
  • testo dattiloscr. per l'Almanacco ticinese 1939 datato 10 ott. 1938 ; la busta orig. portava la nota: "testo per l'almanacco Grassi 1939 con amplificazioni e adattamenti".
Rossi, Raimondo
Genealogia Gamba
CH AFR CO.06.03 · Partie · 1650-1900
Fait partie de Collezione di oggetti

Genealogia stabilita dal personale dell'archivio diocesano di Lugano, con l'aggiunta di dati tratti dell'archivio Rossi del Paolino e dai Registri della popolazione di Arzo, anno 1854 (Archivio di stato del canton Ticino)

Rossi del Paolino (famiglia, di Arzo)
Funicolare degli Angioli (Lugano)
CH AFR RA.Serie B.10.11 · Sous-dossier · 1938
Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

Corrispondenza con il Comune di Lugano riguardante un'eventuale gestione della funicolare degli Angioli da parte della Società funicolare Mte Bré

Rossi, Raimondo