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  • Thesaurus del nuovo soggettario. Bibl. nazionale centr. di Firenze [online] http://thes.bncf.firenze.sbn.it/index.html
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        60 Description archivistique résultats pour Strutture

        Affari di famiglia
        CH AFR PF.Serie A · Série organique · ca 1700 - ca 1859
        Fait partie de Fondo Paolo Francesco Rossi

        Registri o libri contabili che riportano in dettaglio, anno per anno e mese per mese, le entrate e le uscite che costituivano il reddito della famiglie Rossi del Paolino, dal nome del capostipite Cristoforo dicto de Paolino (1644-1686). I primi documenti della serie risalgono al 1750 ca. e contengono scritture di crediti a volte già antichi che si tramandano di generazione in generazione e spesso vengono estinti dopo decenni. Si tratta dei libri di conto dei fratelli Cristoforo Antonio e Giacomo Antonio Rossi, figli di Paolo Francesco (1673-1752) e di Eurosia Margherita (1673-1730), figlia di Giacomo Rossi del Gigantogno. Cristoforo nasce il 23 luglio 1706 ad Arzo, secondogenito di 5 fratelli e sorelle: Lucia (1704), Marta Sidonia (1709) e Giovanna Sidonia (1716), che si ritrovano in diverse annotazioni per prestiti da esse ricevuti. Giacomo Antonio (1712-?) sposa Angela Maria Rossi, di Giorgio, dalla quale ebbe 7 figlie e 3 figli, fra i quali il produttore di questo fondo, Paolo Francesco (1761-1813), che collabora con lo zio nella conduzione delle attività famigliari. Cristoforo Antonio è forse scalpellino ma sembra possedere o sfruttare una “Cava Nuova” ad Arzo. Non sappiamo se il fratello Giacomo Antonio partecipi a questa attività o se invece si dedichi prevalentemente alla gestione dei terreni agricoli, né sappiamo quando muore ; ma i frontespizi dei registri fanno sempre riferimento a “zio e nipote” – cioé Cristoforo e Paolo Francesco. Non é sempre possibile stabilire a chi appartengano le scritture più antiche, se al solo Cristoforo oppure anche al fratello Giacomo Antonio. A partire dagli anni 1785-1790 si riscontra la calligrafia di Paolo Francesco che si occupa della tenuta dei libri contabili di famiglia. L'attività che svolge a fianco dello zio Cristoforo consiste principalmente nello sfruttamento del marmo della Cava Nuova, da cui si estraggono blocchi di macchia vecchia e broccatello che sono venduti come tali oppure lavorati come camini e scalini. La seconda attività che appare sui libri é l'affitto a mezzadria di terreni a Meride, Besazio e Rancate e il prestito di denaro a terzi, con interessi che possono arrivare al 5%. Più tardi, al volgere del 1800, interviene la vendita di legname, vino, uva e cereali. Negli ultimi anni dell'esistenza di Paolo Francesco i registri sono completati dai figli, i notai Giacomo Antonio e Cristoforo, ma l'attività della cava é scomparsa ed i redditi sono esclusivamente forniti dalle rendite fondiarie e dalla vendita di prodotti agricoli (uva, vino, bachi da seta, granoturco).

        Rossi, Paolo Francesco
        CH AFR RA.Serie D.b.06 · Dossier · 1924
        Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

        Contiene una documentazione sulla tassazione dei distributori automatici e delle affissioni e comprendente tra l'altro: lettere di ditte che si informano sulla tassa di bollo o inoltrano reclami al Dipartimento delle finanze per l'anno 1915 ; documenti relativi alle vertenze sulle tasse applicate dal cantone alle società Orell Füssli e Società svizzera degli apparecchi distrib. automatici ; il decreto del Cons. di Stato del 27 set. 1915 che autorizza il Dip. delle Finanze a "conchiudere convenzioni speciali" sulla tassazione del 1915, per chiudere le vertenze in corso. Note ms di R. Rossi.
        Contiene anche i resoconti di un inchiesta del 1924 sui fornitori di distributori automatici, con la lista deile località ticinesi aventi un fornitore censiti dai singoli posti di gendarmeria ; e l'opuscolo "Legge e regolamento per l'esercizio delle professioni di ambulanti, del 1918".

        Rossi, Raimondo
        CH AFR GA.FE.Serie A.a.05 · Dossier · 1630-1654
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Due atti che riguardano Costanza Ferrari, figlia di Giovanni Antonio di Arzo e moglie del nob. cavaliere Paolo Orelli di Locarno:

        • 1630, 12 agosto. Convenzione con Cristoforo Fossati di Arzo per l'affitto di "una casa grande con suoi edifficÿ de molini et sue peste dentro con un prato ivi contiguo et anesso esistenti nella terra di Arz suddetto ove se dice alla casa o sia molini di mezzo della p.da S.ra Constantia" . Il nobile cavaliere Paolo Orelli, figlio del consigliere Francesco, rappresenta la moglie Costanza nella transazione. Atto steso a Locarno nella casa di Paolo Orelli dal notaio Giovanni Leoni.
        • 1654, 2 novembre. La nobile signora Costanza figlia di Gio. Antonio Ferrari e moglie del fu nobile cavaliere Paolo Orelli, assistita dal figlio Giovanni Antonio e dal genero suo curatore Giovanni Orelli, figlio del canc. Giovanni Stefano, vende ad un lontano cugino, Domenico Ferrari del fu Stefano (1626-1717), un terreno e una casa "con fontana, giardino et con piante de frutti, con altre case in fondo detto giardino, qual giace nella terra di Arzo suddetto dove si dice alla casa del q. Molto R.do sig.~ prete Rocho", per un totale di 370 scudi. Notaio Oliviero Bacciardi del fu Marco, notaio di Locarno.
          Sull'esterno del doc. appare la scritta (attribuibile a Giovanni Maria Ferrari), "Instromento di compra fata della casa delli fratelli Ferrari di Ar(zi)o della Sig.ra Costanza Ferraria Orreli di Locarno e tocata in divisione alli fratelli Ferrari qm Simone di Arzio sudeto l'ano 1708". Costanza doveva aver ereditato la casa dello zio parroco Rocco Ferrari (deceduto attorno al 1625); per via ereditaria la casa del "prete Rocco" fu attribuita ai fratelli Domenico e Giuseppe Maria Ferrari che nel 1721 vollero modificarne l'assetto ed ebbero un contenzioso con la confinante parrocchia di Arzo.
        Rossi, Giacomo Antonio
        Appalto per il ponte sul fiume Cercera
        CH AFR PF.Serie C.d.09 · Dossier · 1823
        Fait partie de Fondo Paolo Francesco Rossi

        Ad inizio Ottocernto il cantone sta costruendo la sua rete stradale. Nel 1821 viene decisa la costruzione della strada carrozzabile che collega Mendrisio con Rancate attraverso il ponte di Cercera. Il fasc. contiene rapporti, minute e prescrizioni per la costruzione, nonché la corrispondenza inviata dalla municipalità di Rancate a P. F. Rossi incaricato di sorvegliare l'opera appaltata al signor Alessandro Ponti di Salorino. Il contratto specifica che " l'opera sarà cominciata al principio di Marzo [1823] e terminata alla fine di aprile prossimo futuro" .
        Contenuto:

        • prescrizioni da osservarsi ed eseguirsi da chi assumerà l'appalto della costruzione (...). [firmato]: Ing. Giambattista Rusca (1822)
        • lettera della municipalità di Mendrisio e Rancate al giudice di pace P.F. Rossi perchè sorvegli l'appalto (14 febb. 1823]
        • lettera della municipalità di Rancate al giudice Rossi che segnala irregolarità nelle travi di costruzione [ 4 maggio 1823]
        • lettera della municipalità di Rancate riguardo al non rispetto delle prescrizioni da parte dell'appaltatore [29? maggio 1823]
        • minuta, forse per la preparazione del contatto, che ne elenca i dettagli [ s.d., attribuibile a P.F. Rossi ]
        • Visite di ispezone eseguite da Paolo Francesco Rossi (29 agosto e 15 dic. 1823)
        Rossi, Paolo Francesco
        CH AFR GA.FE.Serie A.b.18 · Pièce · 1723-1732
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Rogito della vendita fatta dai fratelli Giuseppe e Domenico Ferrari a Camillo Fossati fu Camillo, di una casa con orto, acquistata nel 1717 da Angela Fossati fu Silvestro ( 11.12.1723, notaio Antonio Fossati fu Silvestro di Arzo). La vendita venne apparentemente contestata da una nipote della venditrice, Tommasina Fossati moglie di Giovan Domenico Rossi del Beltrame. In calce al rogito Antonio Fossati con il padre Camillo, firma una ricevuta, datata 16 gen 1732, dove dichiara di aver avuto il rimborso della vendita e delle spese dai fratelli Ferrari, come stabilito dal lodevole Sindacato. Sull'esterno del rogito Giuseppe Maria Ferrari nota: "Istrometo con soto il suo confeso di dentro fatomi di mis. Camil Fosati di Arzio nel dare la casa e orto a Tomasina deta di Beltramo di Arzio"

        Rossi, Giacomo Antonio
        CH AFR GA.FE.Serie G.16 · Dossier · 1852
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Viene messa all'asta casa Ferrari, già appartenuta al canonico Quartironi che la lasciò in eredità a Giuseppe Simone Ferrari. Il fasc. contiene due copie dell'Avviso d'asta datato Arzo, 20 sett. 1852, stampate dalla tipogr. Veladini di Lugano e una fattura "saldata" rilasciata dalla tipografia per la stampa e le inserzioni nella Gazzetta Ticinese. Nell'asta prevista il 19 ottobre 1852 vengono messi in vendita la casa civile detta Ferrari-Quartironi di proprietà del defunto Filippo Ferrari e gli annessi cortile, giardino e rustici, con la possibilità di vendita in due lotti ; nonché la possessione lavorata dal massaro Giacomo Ceppi in territorio di Balerna, frazione di Bisio, consistente in una casa masserizia e diversi fondi in territorio di Balerna, Chiasso e Pedrinate.

        Rossi, Giacomo Antonio
        CH AFR GA.Serie B.11 · Dossier · 1791-1818
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi
        • 1791, 21 sett. notaio Abbondio Bernasconi : due atti notarili per prestiti ipotecari sottoscritti da Giovanni Giuseppe Ferrari e da suo suocero Cristoforo Ferrari fu Antonio, di Arzo, in favore dei fratelli Pietro e Bartolomeo Rossi dei Romani allo scopo di "sanare la dote e antefatto di Tommasina (?) rimasta vedova del fu Giacomo", fratello di Giovanni Giuseppe. I due impegnano i terreni detti Palude e Valle ad Arzo.
        • 1812, 16 ott. notaio G.A. Rossi : Giovanni Giuseppe Ferrari e il dott. Domenico Gamba del fu Stefano scambiano due appezzamenti di terreno nel luogo detto Certara.
        • 1814, 16 marzo, notaio G.A. Rossi : Caterina nata Rossi di Beltrame fu Giovan Antonio, vedova di Giacomo Antonio Ferrari di Arzo, con l'assenso del figlio Pietro e dei suoi parenti più prossimi, fratelli e cugini Rossi, impegna la propria casa d'abitazione per un prestito di L. 390, ricevuto dal notaio stesso e da rimborsare ad una persona che costui designerà. Debitore solidale il fratello Manfredo Rossi che impegna il suo terreno detto la Colombera ad Arzo. In calce il notaio designa Tommasina Fossati fu Giovan Maria, nubile, da Riva San Vitale come beneficiaria del rimborso.
          Due ff. allegati indicano che nel 1817-1818 il debito é rilevato da Giovan Giuseppe Ferrario che lo estinguerà.
        • 1814, 7 maggio, notaio G.A. Rossi : Bernardino Rossi detto de Lazarina, marito di Eleonora Ferrari fu Cristoforo, con il consenso della stessa vende a Giovanni Giuseppe Ferrario fu Primo un terreno detto alla Fontana, che la moglie aveva ricevuto nella divisione con la sorella [non nominata, ma probabilmente Francesca la moglie dell'acquirente] .
        CH AFR PF.Serie C.b.10 · Dossier · 1821
        Fait partie de Fondo Paolo Francesco Rossi

        Un piccolo quaderno con la dichiarazione di un prestito levato dal comune presso il canonico di Riva S. Vitale Carlo Giuseppe Vassalli per riattare una casa destinata al cappellano del comune di Arzo. Fatture di vari artigiani e fornitori di materialii. Dettaglio delle spese redatto da Paolo Francesco Rossi.

        Rossi, Paolo Francesco
        CH AFR RA.Serie A.b.04 · Dossier · 1874-1894
        Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

        L'avv. Antonio Rossi eredita dal padre Cristoforo una casa a Mendrisio, situata in Contrada Gismonda n. 26, un tempo sede dell'ufficio notarile di suo zio, l'avv. Giacomo Antonio e dell'avv. Giovanni Rossi di Giacomo, loro lontano cugino. Fu venduta nel 1894 dal figlio Raimondo, dopo la morte del padre, all'ultimo occupante, l'avv. Achille Borella (1845-1922), dopo diversi anni di trattative. Venti anni prima (1873) la casa era stata profondamente ristrutturata dall'avv. Antonio che aveva comandato i lavori all'imprenditore Antonio Mantegazza sotto la dir. dell'architetto I. Cremonini di Mendrisio. Fu poi trascurata, forse per mancanza di mezzi, cosicchè venne venduta a circa la metà del suo valore iniziale. La proprietà è tuttora conosciuta come Casa Borella in Via Gismonda 15.
        Il fasc. contiene la corrispondenza con i Borella, diverse note di R. Rossi e il dettaglio della ristrutturazione.

        Rossi, Raimondo
        Casa e masseria in "Canton Là", Arzo
        CH AFR RA.Serie A.b.29 · Dossier · 1909-1948
        Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

        Riparazioni e ristrutturazioni della casa colonica in Arzo e dell'abitazione contigua con negozio e panetteria, nel luogo detto "Canton Là" (mappale 478) . Il fasc. contiene: fatture per migliorie, resoconti e fatture dei danni dovuti a due incendi ; il descrittivo del fondo e altri terreni ad Arzo e dintorni nel 1945, con offerta di vendita presentata all'avv. Bernasconi, nuovo acquirente del terreno il Loro; contratti di affitto del 1961 fra Attilio Rossi, figlio del produttore, e Virgilio Cazzaniga, affittuario del negozio e del prestino in Canton Là: l'affittuario si impegna ad attivare il forno del pane entro un anno, oppure a ridarlo al proprietario.

        Rossi, Raimondo