riscatto convenzionale

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Note relative all'ambito

  • Il riscatto convenzionale è il patto in forza del quale il venditore si riserva il diritto di riacquistare il bene che vende, perché ha necessità di denaro, ma che spera in un secondo momento di riacquistare. In caso di rivendita a terzi da parte del compratore il diritto di riscatto permane. Nel contesto di questo archivio e relativamente al periodo (sec. XVI-XIX) il termine è usato per estenso anche nell'accezione "patto di retrovendita" che non deve essere trascritto. In questo caso il compratore si obbliga a rivendere al venditore la cosa comprata, dietro richiesta di quest'ultimo e mediante la stipulazione di un nuovo contratto di trasferimento, che non ripristina la situazione precedente alla vendita, ma crea una nuova situazione giuridica. Inoltre, se il compratore aliena la cosa a un terzo, il venditore non potrà più recuperarla e dovrà limitarsi a chiedere il risarcimento del danno.

Note sulla fonte

  • Thesaurus del nuovo soggettario. Bib. nazionale centrale di Firenze (online) - https://thes.bncf.firenze.sbn.it/termine.php?id=37548
  • id:37548
  • AltalexPedia, di Paolo Franceschetti, avv. e docente. "Vendita con patto di riscatto", voce agg. al 11/08/2016 https://www.altalex.com/documents/altalexpedia/2016/07/08/vendita-con-patto-di-riscatto#_Toc455575253 (cons. 2024-08-12)

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    Termini gerarchici

    riscatto convenzionale

    BT (termine più generale) Attività

    riscatto convenzionale

      Termini equivalenti

      riscatto convenzionale

      • UF (termine non preferito) vendita con patto di riscatto
      • UF (termine non preferito) patto di retrovendita
      • UF (termine non preferito) retrovendita

      Termini associati

      riscatto convenzionale

      2 Descrizione archivistica risultati per riscatto convenzionale

      2 risultati correlati direttamente Escludi termini specifici (subordinati)
      Proprietà di Bisio a Balerna
      CH AFR GA.FE.Serie C.b.07 · Unità archivistica · 1789-1791
      Parte di Fondo Giacomo Antonio Rossi

      Giuseppe Simone Ferrari eredita fondi e masseria in territorio di Balerna, nel luogo detto Bisio, acquistati da suo padre ad inizio Settecento dal suocero Antonio Franchini, padre della seconda moglie, e successivamente dalle cognate Franchini. Giuseppe Simone effettua un ulteriore acquisto di terreni e una casa con giardino negli anni 1780, da Maria Margherita Pagani Chiesa, vedova di Bartolomeo Pagani, e da Innocenzo Regazzoni precedente acquirente.
      Il fasc. contiene: atti di vendita della ved. Pagani (1783 e 1793, copie dei rogiti del notaio Antonio Praemio di Balerna, da lui eseguite); confessi vari , note per crediti da riscuotere, taglie di Balerna (1789-1791); atto di retrovendita con Innocenzo Regazzoni per una casa già Pagani (1791, copia del rogito di Giov. Battista Torriani fu Giovanni da lui eseguita); contratto di locazione e affitto al massaro Antonio Quadri fu Giovanni (scrittura privata, Mendrisio 31.10.1794

      Senza titolo
      CH AFR GA.FE.Serie C.b.09 · Unità documentaria · 1803-1807
      Parte di Fondo Giacomo Antonio Rossi

      Giuseppe Ferrari fu Giuseppe costituisce un censo di L. 45 annue sopra la sua possessione di Bisio (Balerna), da pagarsi annualmente al Beneficio canonicato eretto nella chiesa dei SS. Cosmo e Damiano di Mendrisio. Fa quindi vendita del censo al canonico Giov. Battista Fontana, titolare del Beneficio, Vicario delle Tre Valli e rettore del seminario di Pollegio, contro un prestito di L 1000 di Milano, con diritto di retrocessione del censo dopo il rimborso del capitale. Nel 1806 Giuseppe Ferrari rimborsa il prestito, come si legge in calce al rogito.
      (Copia del rogito del 12.8.1803, tratto dalle imbreviature del notaio Giov. Battista Rusca, fu Giov. Battista, eseguita da lui stesso).

      Senza titolo