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  • Cessioni di quantitativi di beni o di somme di denaro fatte dal proprietario a un terzo, contro l'impegno di restituire gli stessi o altri della stessa specie in uguale (prestito gratuito) o in maggiore quantità, e le somme così concesse o ottenute

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  • Thesaurus del nuovo soggettario. Bibl. nazionale centr. di Firenze [online] http://thes.bncf.firenze.sbn.it/index.html
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          CH AFR GA.Serie B.16 · Dossier · 1828-1857
          Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

          Titolo completo su una fascetta avvolgente (calligrafia di Cristoforo Rossi) :" Memorie con Rossi Martina moglie di Carlo e cogli eredi fu Gio. Maria Rossi fu Angelo del Testore di Arzo".
          Si tratta dei conti "dare e avere" fra le famiglie del fu Angelo Rossi del Testore e fu Giovan Antonio Rossi di Beltrame, scrupolosamente annotati e commentati dal 1828 al 1857. In seguito alla liquidazione amichevole dei beni di Manfredo Rossi di Beltrame, figlio di Giovan Antonio, debitore di L. 300 verso i Rossi del Testore, si procede anche alla vendita del suo fondo agricolo La Colombera acquistato da sua cognata Teresa, vedova di suo fratello Giovanni Rossi di Beltrame. Il notaio Giacomo Antonio Rossi costruisce un complicato sistema di compensazione fra creditori e debitori, anticipando lui stesso i capitali per l'acquisto del terreno. Gli interessi sul capitale sono pagati da Teresa e poi dalla figlia Martina a volte in denaro e a volte in natura (capretti, vino). La memoria riassuntiva e alcune note aggiunte a quelle di Giacomo Antonio, sono opera del notaio Cristoforo Rossi.

          Rossi, Giacomo Antonio
          CH AFR AN.Serie A.c.13 · Dossier · 1880-1892
          Fait partie de Fondo Antonio Rossi

          I fratelli Antonio e Raimondo Modesto prestano al ragioniere Filippo Stabile di Milano l'ingente somma di L. 25'000 milanesi (in monete d'oro) probabilmente negli anni 1870 e in ragione del legame di amicizia con l'avv. Antonio. Da quanto si apprende dalle poche lettere conservate, l'uomo era al servizio di una nobile famiglia di Milano, i conti Pullé. In seguito ad una malattia muscolare cronica che gli causa dolori e difficoltà di ambulazione rimane semi-invalido e per questa ragione sarebbe stato licenziato nel 1879. Si intuisce un rag. Stabile in affanno, incapace di rimborsare l'amico dovendo sostenere economicamente un figlio malato ed un altro disoccupato.Irregolarmente invia piccole somme di 50 o 100 Lire, oppure paga con dello zolfo che i Rossi dovevano usare per la disinfezione delle bachicolture (non si capisce da dove Stabile tragga il possesso di questo materiale).
          Muore senza aver rimborsato quasi nulla, cosa che nemmeno i suoi eredi sembrano in grado di fare. L'avvocato Antonio si rivolge allora ad un avvocato milanese, Giovanni Tacconi, che però non gli lascia molte speranze di recuperare la somma. Il fasc. contiene le lettere del rag. Stabile ad Antonio Rossi e la corrispondenza di quest'ultimo con l'avvocato Tacconi.Dopo la morte di Antonio si notano anche interventi del figlio avv, Raimondo Rossi che paga gli avvocati e cerca invano di recuperare parte del capitale.

          Rossi, Antonio, avvocato
          CH AFR GA.FE.Serie C.b.06 · Pièce · 1789-1806
          Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

          Copia del rogito del 02.03.1789 del notaio Antonio Maggi di Castel S. Pietro, da lui eseguita.
          Giuseppe Ferrari impegna la sua possessione di Bisio a Balerna a favore dei fratelli Giovanni Francesco Pozzi e don Carlo Pozzi, arciprete di Riva S. Vitale, che gli prestano Lire 1800, con interessi del 4 1/2 percento. La proprietà è gravata da L. 3000 di dote e antefatto della moglie del Ferrari, la nobile Maddalena Torriani. Il capitale sarà rimborsato nel 1806 a Francesco Pozzi nipote di Giovanni, che aveva ricevuto il credito dal padre.

          Rossi, Giacomo Antonio
          CH AFR PF.Serie A.15 · Pièce · 1765-1786
          Fait partie de Fondo Paolo Francesco Rossi

          Scrittura privata datata 1761, 1 dicembre, “come se fossa publicho et istrumento rogato di un publicho notaro” fra Giovan Angelo Rossi fu Maino della Marcona e Giacomo Rossi fu Paulo Francesco di Paulino che presta al primo 200 lire di Milano in monete d'oro e d'argento, da rendere entro un mese o da rendere con interesse del 5%. Il documento é firmato dal solo debitore e da due testimoni.
          Si tratta quindi di un prestito fatto dal padre di Paolo Francesco Rossi , Giacomo figlio di Paulo Francesco Rossi detto del Paolino (1673-1752) e Eurosia Maria Rossi (ca 1673).
          In calce vengono aggiunte con un'altra scrittura le scadenze e i montanti degli interessi pagati negli anni 1765-1786. Il documento porta su retro il titolo la parola “saldata”. La calligrafia delle aggiunte é di Paolo Francesco , che deve aver ereditato il documento dal padre molto più tardi per completarlo con i dettagli dei pagamenti ricevuti. E uno dei pochi documenti tutt'ora ritrovati in cui figura il nomignolo della famiglia Rossi "del Paolino" e una testimonianza diretta delle attività del padre di Paolo Francesco.

          Rossi, Paolo Francesco
          CH AFR GA.FE.Serie C.b.02 · Dossier · 1753
          Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

          Atti che riguardano prestiti di capitali e cessione di crediti da parte dei fratelli Cristoforo e Giacomo Rossi [del Paolino], figli del fu Paolo Francesco, in favore di Giuseppe Ferrari fu Giuseppe, ancora minorenne e assistito dai curatori Carlo Rossi fu Giov. Battista e Antonio Quartironi fu Bartolomeo. Si esplicita come parte dei prestiti debbano servire a liquidare la dote delle sorelle Ferrari Giusppa Caterina e Teresa Agostina, monache Orsoline, secondo quanto stabilito nel testamento del padre.
          Copie di due rogiti del 20 feb. e 7 mag. 1753 estratti dalle imbreviature del notaio Giovan Battista Rusca di Mendrisio e eseguite dallo stesso.

          Rossi, Giacomo Antonio
          Prestito al cognato Luigi Malé
          CH AFR RA.Serie A.c.15.05 · Sous-dossier · 1909-1917
          Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

          Nel 1910 il dott. Malé apre uno stabilimento di cura sul Monte Ceneri e chiede alla cognata Angela un prestito. Raimondo Rossi, che amministrava il patrimonio di Angela, gli concede fr 10'000 vendendo alcuni titoli del patrimonio. L'impresa si rivelerà subito difficoltosa e fallirà quando l'esercito decise di creare sul Ceneri una piazza d'armi, occupando parte del terreno nel 1912, poi l'albergo stesso durante la guerra e procedendo infine all'esproprio della proprietà.
          Il fasc. contiene della corrispondenza bancaria riguardante le obbligazioni vendute e due lettere, di Raimondo a Luigi Malé nel 1910, e di L. Malé a Raimondo nel 1917.

          Rossi, Raimondo
          CH AFR RA.Serie A.c.15.06 · Sous-dossier · 1915-1920
          Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

          Nel 1915 e nel 1917 Ernesto Chicherio ottiene dalla sorella suor Angela due prestiti. Il credito viene successivamente ceduto da Angela alla sorella Bice, che si trovava in ristrettezze economiche. Il fasc. contiene uno scambio di corrispondenza fra Ernesto Chicherio e Raimondo Rossi, cognato e amministratore del patrimonio di suor Angela, e una fattura dell'Orologeria Oreficeria Tettamenti di Bellinzona per 49 posate d'argento, regalo di nozze a Ernesto (31.7.1918).

          Rossi, Raimondo
          CH AFR GA.FE.Serie A.f.04 · Pièce · 1728
          Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

          Copia del rogito del 5.6.1720 estratto dalle imbreviature del notaio Cosimo Valentino Franchini (non datata, 1728?).
          Antonio Franchini impegna un terreno a Morbio Inferiore nel luogo detto Camparina per garantire un prestito concessogli dal genero Giuseppe Ferrari. Sul retro in una nota datata 20.1.1728, Giuseppe Ferrari attesta che la somma è stata inclusa il giorno stesso nella vendita del fondo di Bisio a Balerna che gli ha fatto il suocero.

          CH AFR PF.Serie C.d.14 · Pièce · 1805-1828
          Fait partie de Fondo Paolo Francesco Rossi

          [Intestazione]: “Registro nel quale si contiene la descrizione dei crediti che ha il Circolo di Riva S. Vitale verso la Repubblica e Cantone Ticino per imprestiti. E dei debiti che detto Circolo tiene verso li diversi Particolari contrati per fare i premessi imprestiti, colla descrizione dei interessi che si ricevono sui primi, e di quelli che si pagano sui secondi” .
          [Porta sul verso del f.] “In giugno 1815. Il presente registro viene formato dal sottoscritto Giudice di Pace del Circolo di Riva S. Vitale per la regolarità, e chiarezza della cassa in ogni tempo avvenire. Paolo Francesco Rossi”

          Su ogni foglio e sul verso dei ff. 3 e 5 si riconoscono aggiunte per mano del figlio di Paolo Francesco Rossi, il notaio Giacomo Antonio che annota gli interessi versati a diversi particolari negli anni 1816-1818. 1 f. piegato inserito nel registro, datato 1820-1821, porta: “Nota dei fitti da pagarsi con denaro ricevuto dal cantone per conto delle cinque comuni di Arzo, Meride, Tremona, Besazio e Rancate. Nota riguardante il notaio Venanzio Rusconi” [nota di Giacomo Antonio Rossi]

          Rossi, Paolo Francesco
          CH AFR GA.FE.Serie C.c.14 · Pièce · 1822-1836
          Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

          Registro creato dal notaio Giacomo Antonio Rossi, che già curava gli interessi del padre di Filippo Ferrari, per il periodo 1822-1836. Il registro inizia con un indice di 25 nomi e le rispettive somme dovute. Per ognuno sono riservati 2 ff. del registro, che portano i pagamenti e varie annotazioni relative al saldo del debito o al modo di pagamento. La metà del registro è stata privata dei fogli che risultano tagliati ma tutti i nominativi elencati nell'indice sono presenti nel registro.

          Rossi, Giacomo Antonio