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  • Thesaurus del nuovo soggettario. Bibl. nazionale centr. di Firenze [online] http://thes.bncf.firenze.sbn.it/index.html
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        63 Description archivistique résultats pour Materia

        Contratto Costé-Metzger : succo d'uva
        CH AFR RA.Serie A.b.21 · Dossier · 1931-1941
        Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

        R. Rossi stipula nel 1931 un contratto per la vendita ad un distributore di Ligornetto (Costé Baumgartner & Metzger) di 12 ettolitri di succo d'uva in damigiane. Il distributore si impegna a pagarlo fr 53 per ettolitro, garantirne il ritiro e il deposito nei suoi magazzini nonchè la vendita. Ma già dal 1932 il compratore tarda a pagare, in seguito cessa i pagamenti. Il fasc. contiene il contratto firmato dalle due parti e gli scambi di corrispondenza fra il produttore e la rappresentante del distributore, Katya Costé Von Baumgartner. Nel 1941 il debito non è ancora saldato ; in quell'anno R. Rossi è colpito da un attacco cerebrale, ma riesce ancora a reclamare il suo credito. Il fasc. è forse incompleto, manca la conclusione della vertenza.

        Rossi, Raimondo
        Contratto d'affitto con Ernesto Egger
        CH AFR RA.Serie A.b.23 · Dossier · 1940-1943
        Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

        Contiene: bozza di contratto e contratto finale con Ernesto Egger di Breganzona, che si trasferisce ad Arzo per coltivare alcuni fondi del produttore. Il contratto prevede la coltivazione dei fondi Ronco e Borgioli ad Arzo, con prati, bosco e vigna e dei fondi Fontana Busnone e Prée a Meride. L'affittuario gode di un'abitazione contigua alla casa del proprietario e con essa comunicante, e usufrusice del cortile comune e della stalla per le sue due mucche. In cambio deve occuparsi di coltivare l'orto e curare le piante da frutta e i fiori della casa padronale. La corrispondenza nel fascicolo riferisce il susseguirsi dei rapporti fra il produttore e l'affittuario, dapprima eccellenti e poi via via deteriorati, dopo una scorribanda del giovane figlio Egger che si introduce in casa Rossi in assenza dei proprietari, provocando alcuni danni alle serrature. Il contratto viene rescisso nel 1943.

        Rossi, Raimondo
        CH AFR GA.FE.Serie C.b.10 · Dossier · 1806
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Giuseppe Ferrari fu Giuseppe di Mendrisio scambia un suo terreno a Balerna nel luogo detto Sedone, con un altro pezzo di terra nel luogo detto Bozascia appartenente al dott. Carlo Francesco Ciceri fu Marco, "già Decurione e dottore collegiato di Como". Il rogito regola i dettagli concernenti le piante poste sui terreni e il pagamento delle copie del rogito (copia del rogito del 4.7.1806, notaio Antonio Isidoro Rusca fu Giov. Battista di Mendrisio, eseguita da lui stesso). Accompagna il rogito una stima dei terreni eseguita dal perito agrimensore Giambattista Barberini.

        Rossi, Giacomo Antonio
        CH AFR RA.Serie A.a.04.06 · Sous-dossier · 1946-1947
        Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

        3 lettere ai figli Antonio (Ninetto) e Attilio e una nota sulla vendemmia del 1947 nelle quali Raimondo Rossi dà notizie di sè e della moglie Bianca, riferisce dei loro problemi di salute, ma soprattutto dà notizie del rendimento dei fondi agricoli.

        Rossi, Raimondo
        CH AFR GA.FE.Serie A.b.15 · Dossier · 1721
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Francesco Ferrari figlio del fu Simone è scalpellino e risiede a Roma. Vanta un credito di 286 scudi romani verso Margherita Leoni Martinetti moglie di Bernardino Martinetti. Con atto rogato a Roma dal notaio Giovan Battista Fratili il 18 ott. 1721 viene ribadito il credito e si da procura al fratello Giuseppe per riscuoterlo. Nel 1722 il credito è rimborsato con diversi terreni e case situati in Ticino a Montagnola e Certenago (oggi comune di Collina d'Oro). Il fasc. contiene i rogiti e vari atti e minute riguardanti i terreni ricevuti in compensazione.

        Rossi, Giacomo
        CH AFR GA.Serie B.15 · Dossier · 1841-1844
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Giovan Battista Tonchi, d'origine genovese e residente a Meride, lavora diversi anni sui fondi denominati Isacco, Tornaca (?) e Morena (?) appartenenti ai fratelli Oldelli e raccoglie le foglie di gelso. Alla morte di Giovanni Oldelli e in seguito alla grida pubblicata dal Tribunale del distretto di Mendrisio il 4 nov. 1841, incarica il notaio Andrea Fossati di riscuotere il suo credito Viene pagato il 23 dicembre 1841 con L. milanesi 1447.

        Rossi, Giacomo Antonio
        Diritto di passo sul fondo Trascièe
        CH AFR RA.Serie A.b.13 · Pièce · 1903
        Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

        Alla Lod. cancelleria civile del Trib. distrett. di Mendrisio. Contraddizione alla grida pubblicata sul F. ufficiale del 29 gen. 1903 (a firma Raimondo Rossi notaio). La vendita alle Dogane svizzere del fondo Trasié, in territorio di Arzo, appartenuto agli eredi Lucrezia Gamba preoccupa i confinanti del fondo Campit, proprietà degli eredi fu avv. Antonio Rossi. Costoro chiedono che sia riconosciuto come nel passato il diritto di passaggio con carri e buoi sul tratto di strada comunale ora acquistato dalle Dogane.

        Rossi, Raimondo
        CH AFR RA.Serie B.23 · Dossier · 1939-1940
        Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

        I coniugi Severino Scacchi di Andrea e Angela Maria (Angiolina) figlia di Dario Rossi, ambedue di Arzo, muoiono senza lasciare testamento rispettiv. nel 1923 e nel 1939. Uniche eredi le figlie Agostina, vedova di Domenico Rossi, e Costanza moglie di Pietro Piffaretti. Il produttore deve dapprima regolarizzare le iscrizioni dei beni di Severino Scacchi, situati a Arzo e Meride, che non erano registrati in modo conforme presso il registro fondiario di Mendrisio e far eseguire i relativi trapassi ereditari. Il fasc. contiene corrispondenza, annotazioni e note spese del notaio Rossi.

        Rossi, Raimondo
        CH AFR GA.FE.Serie A.c.05 · Pièce · 1713
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Carlo Giuseppe Rossi de Sina, figlio del fu Vitale e di Sidonia Ferrari fu Giovanni Maria, redige un contratto dove conferma la dote della sorella Angela sposata con mastro Bernardo Antonio Fossati de Mafio. Vengono condonati al marito gli interessi sulla dote e altri prestiti che Vitale Rossi, morto senza testamento, aveva concesso alla coppia. Inoltre Carlo Giuseppe lascia alla sorella il terreno Tamporida ad Arzo, contro l'impegno di pagare gli interessi su un debito, fatto dalla loro madre e garantito dal terreno, al detentore del credito il sacerdote Carlo Giorgio Rossi del Paolino. L'atto viene autentificato con sigillo cartaceo dal console della libera città di Hredes, marchesato di Moravia, dove Bernardo Antonio Fossati de Mafio lavorava ed era conosciuto fra le maestranze del Barocco.
        Sull'esterno dell'atto - con calligrafia prob. di Giuseppe Maria Ferrari - si legge: "Instrumento di carta di dote di Angela Fossata moglie di M.is Bernardo Antonio Fossato di Arzo fatagli da suo fratello Carlo Giuseppe".

        Rossi, Giacomo Antonio
        Ferrari Quartironi
        CH AFR GA.FE.Serie B · Série organique · 1628-1849
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        La serie raccoglie una documentazione incompleta che riguarda l'acquisizione di fondi agricoli da parte della famiglia Quartironi di Mendrisio e l'amministrazione dei beni mobili e immobili. Gli atti notarili , in gran parte copie, documentano la costituzione del patrimonio familiare a partire dalla fine del sec. XVII, con obblighi e ipoteche su terreni per raccogliere altri capitali, successioni ereditarie, prestiti di capitali propri e altre attività di compravendita. Il nome a cui fanno riferimento gli atti più antichi è quello di Filippo Quartironi, padre dall'ultimo discendente della famiglia, il rev. Carlo Felice Quartironi, che nominò suo erede universale Giuseppe Ferrari fu Giuseppe, con il quale intratteneva rapporti di affari e forse lontani rapporti familiari. Giuseppe Ferrari ottenne di aggiungere al suo cognome quello dei Quartironi. Nelle carte conservate non risultano atti che documentino la ragione di questa eredità, né le ragioni avanzate dal Ferrari per ottenere il cambiamento del cognome, che non fu peraltro mai veramente adottato dalla famiglia, e cadde in disuso dopo pochi anni.

        Rossi, Giacomo Antonio