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Description archivistique
Amministrazione Nazaro Ferrari
CH AFR GA.Serie B.04 · Dossier · 1836-1840
Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

Scritture notarili e quietanze. Nazaro affitta parte della casa paterna situata nel luogo detto "Canton là" ad Arzo ad un altro Antonio Ferrari fu Giacomo Antonio, non si sa se suo parente. Inoltre impartisce istruzioni per riscattare alcuni debiti sottoscritti da Antonio Rossi del Provino la cui sostanza é messa in liquidazione. Da Antonio Rossi acquista un terreno in luogo Minaso a Besazio, E probabile che negli anni 1840 lavorasse a Torino, forse come scalpellino, perché il notaio fa riferimento alle istruzioni ricevute per lettera in provenienza da questa città.

Rossi, Giacomo Antonio
CH AFR GA.FE.Serie A.b · Sous-série organique · 1660-1750
Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

Atti notarili e scritture private che riguardano vendite e riconoscimenti di debiti o crediti in relazione al patrimonio di Simone (Carlo Simone) Ferrari e in parte dei suoi fratelli Domenico e Antonio. Gli atti di inizio Settecento riguardano inoltre i figli Domenico, don Stefano parroco di Arzo e Giuseppe Maria, che ereditano dal padre morto nel 1696.

Rossi, Giacomo Antonio
CH AFR GA.Serie B.11 · Dossier · 1791-1818
Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi
  • 1791, 21 sett. notaio Abbondio Bernasconi : due atti notarili per prestiti ipotecari sottoscritti da Giovanni Giuseppe Ferrari e da suo suocero Cristoforo Ferrari fu Antonio, di Arzo, in favore dei fratelli Pietro e Bartolomeo Rossi dei Romani allo scopo di "sanare la dote e antefatto di Tommasina (?) rimasta vedova del fu Giacomo", fratello di Giovanni Giuseppe. I due impegnano i terreni detti Palude e Valle ad Arzo.
  • 1812, 16 ott. notaio G.A. Rossi : Giovanni Giuseppe Ferrari e il dott. Domenico Gamba del fu Stefano scambiano due appezzamenti di terreno nel luogo detto Certara.
  • 1814, 16 marzo, notaio G.A. Rossi : Caterina nata Rossi di Beltrame fu Giovan Antonio, vedova di Giacomo Antonio Ferrari di Arzo, con l'assenso del figlio Pietro e dei suoi parenti più prossimi, fratelli e cugini Rossi, impegna la propria casa d'abitazione per un prestito di L. 390, ricevuto dal notaio stesso e da rimborsare ad una persona che costui designerà. Debitore solidale il fratello Manfredo Rossi che impegna il suo terreno detto la Colombera ad Arzo. In calce il notaio designa Tommasina Fossati fu Giovan Maria, nubile, da Riva San Vitale come beneficiaria del rimborso.
    Due ff. allegati indicano che nel 1817-1818 il debito é rilevato da Giovan Giuseppe Ferrario che lo estinguerà.
  • 1814, 7 maggio, notaio G.A. Rossi : Bernardino Rossi detto de Lazarina, marito di Eleonora Ferrari fu Cristoforo, con il consenso della stessa vende a Giovanni Giuseppe Ferrario fu Primo un terreno detto alla Fontana, che la moglie aveva ricevuto nella divisione con la sorella [non nominata, ma probabilmente Francesca la moglie dell'acquirente] .
Concorso fu Antonio Rossi di Provino
CH AFR GA.Serie B.02 · Dossier · 1834-1845
Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

Si tratta di un dossier assai incompleto, composto da atti amministrativi, scritture notarili e minute dei notai Giacomo Antonio Rossi e Cristoforo Rossi (quest'ultimo per il periodo 1843-45), riguardante la liquidazione della sostanza di Antonio Rossi fu Giovanni del Provino, cugino dei notai Rossi, figlio di Maria Eufrosina Rossi del Paolino loro zia. La liquidazione é dichiarata nel 1839 ma Antonio Rossi muore durante la procedura di liquidazione, probabilmente nel 1844. Si aggiungono quindi le pratiche per la successione ereditaria che si risolverà nel 1845.
Antonio é scalpellino e marmista. Fra gli attivi della sua sostanza figurano terreni, crediti verso terzi e delle cave di marmo "nei monti d'Arzo". Non si sa quale evento abbia provocato il suo indebitamento (forse dovuto a creditori morosi). Dagli elenchi dei capitali passivi e attivi, si intuisce che Antonio Rossi doveva essere benestante perchè sono messi in vendita vari terreni a Besazio, Meride e Arzo, denominati Minaso, Sassello, Presciucco. Sappiamo però che aveva anche sottoscritto parecchi prestiti. Vari membri della comunità locale (Fossati, Ferrari, Gamba, il parroco di Besazio don Fontana e gli stessi notai Rossi) sono creditori o intervengono per riscattare pegni e ricomprare beni immobili. La stessa moglie di Antonio, Rosa Rossi dell'Acquavite, figlia di Giuseppe riscatta nel 1839 una casa con terreno nel luogo detto Bonaga per sottrarlo alla massa ereditaria in liquidazione.

Rossi, Giacomo Antonio
CH AFR GA.FE.Serie A.f.02 · Pièce · 1729
Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

Confesso datato 1 dic. 1729, in favore di Giuseppe Ferrari fu Simone, redatto dal notaio Martinola di Mendrisio per ordine del debitore Francesco Scantonato di Besazio, che sottoscrive una polizza di Lire 50 per coprire una precedente polizza di suo padre Giovanni, sottoscritta nel 1683 a favore di Domenico Maggi di Rancate. Morto il creditore, la figlia Giovanna la cede a Carlo Giovanni Rossi di Arzo, che a sua volta la cede a Giuseppe Maria Ferrari.

Rossi, Giacomo Antonio
CH AFR GA.FE.Serie A.f.11 · Dossier · 1736-1752
Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

Documenti relativi alle vertenze e ai conti dare e avere fra Giuseppe Maria Ferrari fu Simone e i fratelli Antonio Maria e don Alessandro Franchini, figli del fu Giovanni Battista. Il saldo definitivo dei conti con gli eredi Franchini venne confermato il 12.12.1752, dopo la morte di Giuseppe Ferrari, dai curatori del figlio Giuseppe Simone, ancora minorenne.

Rossi, Giacomo Antonio
CH AFR GA.FE.Serie G.20 · Dossier · ca 1856-1857
Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

Fascicolo raccolto dal notaio Cristoforo Rossi che agiva come procuratore del fratello, avvolto in una fascetta di carta con il seguente testo: "Carte intorno alla pendenza di conti dare ed avere fra il falegname Carlo Bernasconi di Mendrisio e il not. Giacomo Ant. Rossi di Arzo erede del sign. q. F. Ferrari di Mendrisio, finalmente deciso da arbitri in pagamento e saldo d'ogni suo avere a Bernasconi. In giugno 1857". Fatture per lavori eseguiti dal falegname in casa Ferrari e nella masseria durante più di 20 anni.

Rossi, Giacomo Antonio
Conti di don Felice Quartironi
CH AFR GA.FE.Serie B.a.05 · Dossier · 1770-1796
Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

Il fasc. raccoglie i conti dare-avere del reverendo, che redige delle liste di pagamenti fatti e ricevuti durante uno o più anni, alle quali sono a volte allegati i rispettivi "confessi" (ricevute) o fatture di artigiani, commercianti e speziali.

Rossi, Giacomo Antonio
CH AFR RA.Serie A.e.01.09 · Sous-dossier · 1913
Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

La divisione della successione di Lavinia Rossi si protrae per parecchi anni soprattutto perché nasce un litigio fra alcuni nipoti eredi e il co-esecutore testamentario Serena, marito della sorella Evelina Gabuzzi, che lascerà il suo incarico prima della fine della divisione. Raimondo Rossi intrattiene così una assai abbodante corrispondenza, che riguarda sia i dissensi che gli aspetti pratici e legali, con complicazioni dovute al fatto che molti eredi risiedono in Italia, Francia e Turchia. La corrispondenza è stata suddivisa in tre parti:

  • corrispondenza con Evelina Serena Gabuzzi, eredi Edoardo Gabuzzi e ved. Gustavo Gabuzzi;
  • corrispondenza con le pronipoti Fanny Croci e Jenny Resta, eredi fu Edoardo Gabuzzi;
  • corrispondenza con i figli della defunta Giuseppina Salvatori Gabuzzi, ved. Donizetti.
Rossi, Raimondo
CH AFR GA.FE.Serie D.c.04 · Dossier · ca 1836-1860
Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

il contenuto riguarda le somme dovute ai Serviti di Mendrisio nel periodo compreso fra la morte di Maddalena Ferrari Torriani, madre di Filippo Ferrari (1824) e l'inizio del 1860, quando Ferrari era già deceduto e il notaio G. A. Rossi era diventato il suo erede universale. Contenuto:

  • conti con il convento dei padri Serviti di Mendrisio, presso i quali Filippo Ferrari aveva chiesto dei prestiti fra il 1824 e il 1830 per un totale di L. 8650. Nel 1836 il notaio Rossi riassume lo stato dei conti con i Serviti, dettagliando i capitali e gli interessi e il saldo dopo un rimborso di Lire 3500.
  • cedole ipotecarie e alcuni confessi per gli interessi ricevuti fino al 1847 ca, redatti da vari procuratori del convento.
  • copia di un atto notarile del 1842, redatto da Giacomo Antonio Rossi per la cessione ai padri Serviti di un credito di L. 6500 detenuto dagli eredi Grimaldi Pollini verso lo zio Filippo Ferrari, che si impegna a rimborsarlo al convento con gli interessi a partire dal 1 gen. 1843.
  • copia del rogito redatto il 22 sett. 1848 dal notaio Francesco Spinelli di Sagno con lo scopo di riunire diversi prestiti fatti dal notaio Bartolomeo Vassalli a Filippo Ferrari; l'ultimo nel 1848 dopo la confisca dei i beni dei conventi da parte del governo ticinese e la richiesta del cantone di saldare il debito dei Serviti senza ritardo, venne saldato solo nel 1860 (confessi sul retro del f.).
Rossi, Giacomo Antonio