Nel periodo fra il 1843 e il 1848 il notaio Giacomo Antonio Rossi cerca dei capitali per i bisogni del suo mandante Filippo Ferrari. Fa ricorso al cugino notaio Bartolomeo Vassalli di Riva S. Vitale che gli concede diversi prestiti anche usando i capitali della moglie Carolina Vannelli.
Rossi, Giacomo AntonioAtti che riguardano prestiti di capitali e cessione di crediti da parte dei fratelli Cristoforo e Giacomo Rossi [del Paolino], figli del fu Paolo Francesco, in favore di Giuseppe Ferrari fu Giuseppe, ancora minorenne e assistito dai curatori Carlo Rossi fu Giov. Battista e Antonio Quartironi fu Bartolomeo. Si esplicita come parte dei prestiti debbano servire a liquidare la dote delle sorelle Ferrari Giusppa Caterina e Teresa Agostina, monache Orsoline, secondo quanto stabilito nel testamento del padre.
Copie di due rogiti del 20 feb. e 7 mag. 1753 estratti dalle imbreviature del notaio Giovan Battista Rusca di Mendrisio e eseguite dallo stesso.
Il notaio Vitale Vassalli registra il pegno di una terra arativa detta Trasé (?) in territorio di Arzo, per un prestito di L 5000 date a Domenico Canzani da Paolo Francesco Rossi e da rimborsare con un interesse del 5%
Rossi, Paolo FrancescoNel 1910 il dott. Malé apre uno stabilimento di cura sul Monte Ceneri e chiede alla cognata Angela un prestito. Raimondo Rossi, che amministrava il patrimonio di Angela, gli concede fr 10'000 vendendo alcuni titoli del patrimonio. L'impresa si rivelerà subito difficoltosa e fallirà quando l'esercito decise di creare sul Ceneri una piazza d'armi, occupando parte del terreno nel 1912, poi l'albergo stesso durante la guerra e procedendo infine all'esproprio della proprietà.
Il fasc. contiene della corrispondenza bancaria riguardante le obbligazioni vendute e due lettere, di Raimondo a Luigi Malé nel 1910, e di L. Malé a Raimondo nel 1917.
Copia (non datata) del rogito del 4.11.1710 estratto dalle imbreviature del notaio Cosimo Damiano Pahemius fu Marco, di Balerna. Antonio Franchini fu Domenico di Mendrisio, riceve un prestito di Lire mille da Giovan Paolo Monti figlio di Giovan Maria di Balerna, residente a Breggia. In pegno vengono dati tre terreni a Balerna. In calce al rogito, confesso datato Balerna, 24 gen. 1728 dei fratelli Monti fu Giovan Maria, che dichiarano di aver ricevuto il saldo del debito e degli interessi da Giuseppe Maria Ferrari, genero di Antonio Franchini. Sul retro del f., alla stessa data, Giuseppe Ferrari nota di aver pagato i fratelli Monti e che la somma gli è stata scontata nel contratto di acquisto della "possessione di Bisio sotto Balerna".
Rossi, Giacomo AntonioNel 1915 e nel 1917 Ernesto Chicherio ottiene dalla sorella suor Angela due prestiti. Il credito viene successivamente ceduto da Angela alla sorella Bice, che si trovava in ristrettezze economiche. Il fasc. contiene uno scambio di corrispondenza fra Ernesto Chicherio e Raimondo Rossi, cognato e amministratore del patrimonio di suor Angela, e una fattura dell'Orologeria Oreficeria Tettamenti di Bellinzona per 49 posate d'argento, regalo di nozze a Ernesto (31.7.1918).
Rossi, RaimondoCopia del rogito del 5.6.1720 estratto dalle imbreviature del notaio Cosimo Valentino Franchini (non datata, 1728?).
Antonio Franchini impegna un terreno a Morbio Inferiore nel luogo detto Camparina per garantire un prestito concessogli dal genero Giuseppe Ferrari. Sul retro in una nota datata 20.1.1728, Giuseppe Ferrari attesta che la somma è stata inclusa il giorno stesso nella vendita del fondo di Bisio a Balerna che gli ha fatto il suocero.
Corrispondenza, conti d'esercizio, previsioni sugli introiti
Rossi, RaimondoLettera del Commissario di governo di Mendrisio al giudice di pace del circolo di Riva S. Vitale, Paolo Francesco Rossi, datata Mendrisio, 17 luglio 1819, con annessa copia del decreto che fissa il prezzo dei bachi da seta per l'anno 1819. Ogni giudice di pace é incaricato di informare i comuni del suo circolo. La lettera é firmata dal segretario e ingegnere cantonale Rusca.
Rossi, Paolo FrancescoIncipit: “Noi Reale Accademia di pittura, scultura ed architettura. Facciamo piena fede a chiunque questa nostra Certificazione vedrà, qualmente il Signor Lorenzo Fontana di Muggio, instruito dal Sign. Simone Cantone à egli per riconosciuto superior merito riportato fra i Concorrenti di Architettura il Primo — proposto Premio in quest'anno 1793 (…).. Dalla nostra residenza in Parma questo dì 9 di giugno l'anno 1793”.
Lorenzo Fontana é il fratello Giuseppa Fontana, moglie di Giacomo Antonio Rossi. Nato a Muggio (1762-1801) , fu allievo e collaboratore dell'architetto Simone Cantoni (1739-1818), pure originario. della valle di Muggio che si illustrò in Lombardia con varie opere, eseguite in parte con il fratello Gaetano. Lorenzo é imparentato con Simone Cantoni, a causa di due matrimoni consanguinei. Suo zio Giacomo Giuseppe sposa la sorella di Simone, Maria Antonietta Cantoni ; in seguito due delle figlie nate dal matrimonio e cugine di Lorenzo, sposano gli zii Simone e Gaetano Cantoni. Di Lorenzo si sa che divenne professore d'ornato nell'accademia di Genova e fu poi iscritto fra gli edili di quella città. Riceve il Primo premio della Reale accademia di Parma nel 1793 e nel 1795 é nominato Accademico d'onore, architetto civile e militare presso la stessa Accademia. Muore assai giovane nel 1801.
Rossi, Giacomo Antonio