La corrispondenza è in parte frammentaria. Le lettere hanno un tenore assai formale e si riferiscono per la maggior parte all'amministrazione dei fondi agricoli del Ferrari, che chiede al notaio Rossi dettagli e resoconti su quanto producono e rendono i fondi e i capitali piazzati a prestito. Frequenti anche le sue domande di invio di denaro dal Ticino alla Sardegna, tramite intermediari e cambiali, o le domande di pagamento a terzi per motivi che non sono sempre chiari, forse dovuti ai suoi affari in Sardegna di cui non si conosce il tenore, o per versare gli interessi sui prestiti e saldare debiti. Non fornisce particolari sulla sua esistenza a Cagliari, se si eccettuano le lamentele per la presenza del cugino Giovanni Torriani, che si fece mantenere alcuni anni e diventato suo debitore, o le vicissitudini dell'eredità Pollini spettante ai nipoti Grimaldi, dei quali fu procuratore per un certo periodo. Nelle risposte del cugino notaio vi sono accenni ad avvenimenti familiari o relativi a personalità del luogo e accenni alle epidemie di colera che colpirono il Ticino nel 1836. Filippo Ferrari non è ricco, si può definire agiato quando muoiono i genitori, ma col passare degli anni la sua fortuna sembra diminuire regolarmente e sul finire della sua esistenza traspare un tenore di vita modesto.
Rossi, Giacomo AntonioLettere di Giovanni Torriani al notaio e giudice Giacomo Antonio Rossi, al giudice Francesco Borella e lettere di Carlo Emanuele Torriani, fratello di Giovanni a Giacomo Antonio Rossi. Riguardano la situazione finanziaria dei Torriani e certe loro pretese su alcuni beni del defunto loro cugino Filippo Ferrari. La corrispondenza comporta alcune minute delle risposte del notaio Rossi, assai disordinate e difficili da decifrare.
Rossi, Giacomo AntonioCorrispondenza con il console italiano Nuvolari che richiede segnalazioni e informazioni sui fuorusciti italiani in Svizzera e sulle loro attività che ottiene senza grandi difficoltà. Si sorvegliano anche cittadini svizzeri appartenenti alla massoneria. Oggetto di particolare attenzione Cesare Rossi (indagato nel dopoguerra per il delitto Matteotti), e il dirigente comunista Vittorio Codovilla (erroneamente indicato come Codevilla dal consolato), proveniente da Buenos Aires via Amburgo. Il dip. di polizia si premura di segnalarne l'arrivo alle frontiere, domanda una fotografia al consolato e assicura che l'individuo non sarà fatto entrare in Svizzera. Da parte Svizzera si richiedono facilitazioni per il passaggio della frontiera a Chiasso e per il riconoscimemnto delle tessere di frontiera, molto utilizzate dai cittadini del Mendrisiotto.
Rossi, RaimondoParte dei documenti, conservati uniti dal produttore, riguarda diverse corrispondenze con dirigenti scolastici relative alle nomine o a casi di singoli insegnanti ; contiene pure reclami di insegnanti contro i loro trasferimenti o ringraziamenti per trasferimenti ottenuti e raccomandazioni per posti nell'insegnamento. Una seconda cartella riguarda una proposta del cons. Rossi al Cons. di Stato per la riduzione degli onorari degli insegnanti delle scuole secondarie, con vari calcoli in brutta copia sulle ore d'insegnamento al Liceo cant. di Lugano ("ore di insegnamento, posti di insegnamento, riparto")
Rossi, RaimondoCorrispondenza ricevuta e inviata con privati cittadini, enti privati e istituzioni pubbliche. Contiene:
- lettere di raccomandazione per impieghi nell'amministrazione, richieste di referenze da ex-studenti della Scuola cantonale di commercio o dalle ditte presso le quali hanno inviato le loro offerte; inviti a cerimonie; domande particolari.
- una lettera di Brenno Bertoni sul trasferimento del pretorio di Blenio (maggio 1926)
- incarto riguardante il soggiorno in Ticino della pseudo-duchessa Anastasia di Russia (apr.-lug. 1926)
- cessione delle forze idriche del Ticino (lettere e telegrammi) : ripresa delle trattative con l'Italia. Il 16 sett. 1926, R.R. risponde alla lettera riservata del Commissario prefettizio di Milano Ernesto Belloni, invitandolo a contattare il cons. Canevascini, capo del dip. pubbliche costruzioni; contemporaneamente scrive al cons. fed. Motta, per avere un incontro nei giorni seguenti, durante un suo prossimo soggiorno a Berna, onde comunicargli informazioni riservate sul tema e riceverne un suo parere.
- litigio in seno alla municipalità di Curio, fra il municipale Andina e i suoi colleghi (corrisp. ott.-nov. 1926)
Corrispondenza ricevuta e inviata con privati e imprese: richieste di intervento, reclami e raccomandazioni per impieghi nell'amministrazione pubblica ; corrisp. con collaboratori dell'amministrazione ; corrisp. con alcune ditte che richiedono referenze su candidati agli impieghi. Contiene pure uno scambio di missive con il giornalista Giuseppe Anastasi riguardante la sovvenzione fed. alla futura strada di Gandria, il cui tracciato, non ancora stabilito, preoccupa l'Anastasi.
Rossi, RaimondoCorrispondenza ricevuta e inviata con privati e più raramente imprese, in gran parte domande per assunzioni, raccomandazioni fornite a terzi per impieghi nell'amministrazione pubblica, richieste di referenze, inviti e cerimonie. Vi sono pure impiegati statali che inoltrano richieste relative al loro impiego o di miglioramento della loro condizione salariale. La corrispondenza relativa ad un unico soggetto é stata ragruppata, come per esempio : "Concorso per la nomina di un gerndarme (giu 1924)" ; "Concorso per la carica di dattilografo (set. 1924)" ; "Soc. del Linoleum, Milano (lug. 1924)" .
Rossi, RaimondoSi tratta delle lettere inviate da Novara dall'ingegnere Stefano Ignazio Melchioni a Paolo Francesco Rossi, per trattare la vendita di una sua proprietà agricola a Besazio. Esistono solo 3 minute delle risposte fornite da Paolo Francesco. Nelle sue lettere Melchioni si raccomanda per avere una transazione equa, ma l'affare prende parecchi anni, poichè il prezzo desiderato sembra essere troppo alto secondo il parere di Paolo Francesco Rossi. Interviene anche, come mediatore, il notaio Giovanni Oldelli di Meride, cognato di Melchioni. L'acquirente sarà finalmente il dottor Giovanni Schiera di Milano, attorno al 1809, che aveva affidato la gestione di questo affare a Paolo Francesco Rossi. Come primo intervento saranno realizzati grandi lavori di riattamento della casa masserizia, di cui si é conservata la testimonianza nell'archivio, attraverso diversi documenti che riportano le spese per i lavori effettuati.
Nello stesso periodo Melchioni sta rimborsando una somma di L. 2000 di cui é debitore verso P.F. Rossi
Contiene due lettere di Jean Renoux, ex-allievo della Scuola cantonale di commercio e direttore all'esportazione dei "Laboratoires du Docteur F. Debat" . Scrive al produttore per dargli notizie della sua famiglia e della sua attività dopo la guerra. Nella lettera seguente si intuisce che il produttore gli ha comunicato la morte dell'adorato nipote e il deterioramento delle sue condizioni fisiche. Sulla seconda lettera il produttore ha riassunto la sua risposta (risposto 22.7.1946, ms. a matita).
Rossi, RaimondoBreve scambio con queste conoscenti, residenti a Lugano, partecipi alcuni anni prima di una divisione ereditaria curata dal produttore. Le tre sorelle Leoni, Giuditta impiegata al Lido di Lugano, Anna-Maria e Leonide impiegate d'ufficio, dopo la morte della madre affittano alcune camere nella loro casa. La corrispondenza riguarda in particolare l'affitto di una camera da parte di Luigi Chicherio, cognato del produttore.
Rossi, Raimondo