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Description archivistique
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CH AFR AN.Serie A.c.02 · Dossier · 1814-1890
Fait partie de Fondo Antonio Rossi

Atti notarili e riconoscimenti di debito contratti da Paolo Francesco Rossi e dal figlio Cristoforo ereditati dai figli e in particolare dall'avv. Antonio. Il quale é pure debitore solidale per altri debiti contratti da terzi. Fanno parte di questo insieme di documenti:

  • 1814: debito di L. 3150 contratto da PaoloFrancesco Rossi verso il cugino canonico Carlo Giuseppe Vassalli fu Bartolomeo, di Riva S. Vitale. Nel 1828 i figli Giacomo Antonio e Cristoforo pagano gli interessi ma aumentano anche il debito fino a L 10'000. In calce al secondo documento si trovano le scritture degli eredi Vassalli e del cugino Antonio Rossi che estingue il debito fra il 1873 e il 1879.
  • 1858: debito contratto da Cristoforo Rossi presso i cugini avv. Giacinto e ing. Antonio Vassalli figli del fu notaio Bartolomeo. Saldato dagli eredi fratelli Antonio e Paolo Rossi nel 1873.
  • 1863: debito contratto dall'ing. Paolo Rossi, rappresentato dal fratello Antonio debitore solidale, verso Alessandro Cremonini di Cragno fraz. di Salorino ; con iscrizionii all'Ufficio delle ipoteche del distr. di Mendrisio. Debito saldato nel 1882.
  • 1873: riconoscimento di debito dell'avv. Antonio a favore di Amedeo Monzini (?) di Besazio
  • 1874 e 1879: Ufficio delle ipoteche di Mendrisio: iscrizioni ipotecarie sussistenti a carico dell'avv. Antonio Rossi
  • 1879-1889: ricevute e riconoscimenti di debiti
Rossi, Antonio, avvocato
Curatela assente Pusterla
CH AFR RA.Serie B.02 · Dossier · 1918-1931
Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

Pietro Giosué Pusterla detto Augusto, nato a Cernobbio e emigrato a Bellinzona nel 1888 con il fratello Carlo, parte per l'Argentina a Buenos Aires nel 1891. Augusto possiede un piccolo terreno a Pedevilla in zona Guasta detto Vigna Scani, che viene coltivato da Pietro e Stefano Dell'Ambrogio, padre e figlio, i quali asseriscono di averlo ricevuto in dono dall'amico prima della sua partenza.
Quasi subito Augusto non dà più notizie di sé e nel 1918 il fratello Carlo, che nel frattempo si é sposato e stabilito a Ambrì, ritenendolo oramai morto domanda l'apertura di una curatela che viene affidata all'avv. R. Rossi. Lo scopo é quello di ricuperare il terreno. In assenza di documenti che ne certifichino la morte, Pietro "Augusto" Pusterla è dichiarato ufficialmente morto nel 1892.
Il fratello Carlo muore nel 1923 e in rapprsentanza degli eredi subentra il figlio Pietro Pusterla, maestro residente a Ambri. Il terreno sarà venduto nel 1930 e R. Rossi rimette il mandato redigendo un rapporto per l'autorità di curatela (1931).
La documentazione raccolta da R. Rossi durante gli anni della curatela (1918 -1923) contiene in parte note manoscritte con leggere varianti che non rendono sempre certe le date e le relazioni famigliari.

Rossi, Raimondo
Cugino Edward C. Strutt
CH AFR RA.Serie A.c.14 · Dossier · 1937-1940
Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

Nell'agosto 1937 un certo Edward C. Strutt, residente a Roma, invia una lettera a R. Rossi per il tramite di un comune conoscente. Dice di essere nipote di Amalia Brunetti e Silvio Chicherio, i genitori di Bianca Chicherio moglie di Raimondo Rossi , che chiama "cugini". Afferma di avere "vincoli strettissimi con la Svizzera" poichè il suo defunto fratello Roberto nacque Bellinzona, ma non indica mai direttamente sua madre. Strutt afferma di discendere da Gottfried Struth von Winkelried, parente del leggendario Arnold Winkelried, emigrato in Inghilterra nel 1300. Il produttore sembra scorpire questo parente. Edward Strutt continua a dare notizie di sè durante alcuni anni, lamentando i pochi riscontri avuti dai "cugini" che non sembrano volerlo incoraggiare. Afferma di *"aver scritto parecchi libri di critica d'arte che hanno avuto un discreto successo"" e invia una sua foto e vari suoi articoli apparsi nei giornali italiani. Nel 1939 annuncia la prossima pubblicazione di un libro intitolato "Modelle e Modelli nell'arte e nella storia", che Raimondo prenotò versando lire 100 e che non fu mai pubblicato. Riesce ancora ad ottenere lire 100 nel 1940 per aquistare medicine a sua moglie Maria. La corrispondenza cessa nel 1940.

Rossi, Raimondo
Cugini Spinelli eredi fu dott. Giacomo
CH AFR RA.Serie A.e.06 · Dossier · 1920-1936
Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

I fratelli Mario Spinelli architetto a Morat, e Arnoldo Spinelli (emigrato in America) e la sorella Chiara Spinelli si dividono l'eredità del padre dottor Giacomo, medico morto a Cerano d'Intelvi nel 1919. Inoltre, congiuntamente ai cugini Francesco e Rinaldo e allo zio Michele Spinelli, devono dividere le parti nell'eredità dei defunti zii Clotilde Spinelli e don Raimondo Spinelli, parroco di Melano. Varie complicanze amministrative allungano il processo di divisione di cui si occupa in parte il produttore, con un mandato informale che esegue a titolo benevolo, come favore a questi suoi lontani cugini.

Rossi, Raimondo
CH AFR GA.FE.Serie F.08 · Dossier · 1824-1834
Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

Con atto notarile del 5 set. 1831 redatto a Cagliari, il nobile Giovanni Torriani fu Giovanni Battista nomina suo procuratore il notaio Giacomo Antonio Rossi. La sua condizione finanziaria è assai precaria. essendo il Torriani indebitato con diverse persone compresi alcuni membri della sua famiglia. Per chiarire la situazione il notaio e giudice Giacomo Antonio Rossi fa pubblicare il 30 luglio 1834 una Grida dal Trib. di Mendrisio "per conoscere in modo certo e invariabile lo stato attivo e passivo della sostanza [di Giovanni Torriani] e ... sistemare tutti gli affari del medesimo". Il fascicolo contiene:

  • Conferma della grida Torriani e istanze dei contraddittori: estratto del protocollo delle grida del Trib. di 1a istanza di Mendrisio relativo alla grida fatta pubblicare dal notaio giudice Giacomo Antonio Rossi d'Arzo, procuratore del Sr. Giovanni Torriani ; allegate le istanze di contraddizione alla grida inoltrate dai creditori.
  • Confesso di debito verso il fratello Alessandro Torriani e contraddizione dello stesso alla grida.
  • Debiti di Giovanni Torriani verso Felice Soldini, con note di G. A. Rossi.
  • Felice Soldini creditore di Giovanni Torriani: vari atti relativi agli anni 1824-1834.
  • Teresa Porta ved. Pogliani, creditrice.
  • Eredi fu Pietro Ferrazzini, creditori.
  • Luigi Rezzonico, creditore
Rossi, Giacomo Antonio
Creditori degli eredi Grimaldi
CH AFR GA.FE.Serie E.b.05 · Dossier · 1830-1847
Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

Le frequenti richieste di denaro che il cav. Grimaldi inviava al notaio Giacomo Antonio erano probabilmente soddisfatte a corto termine chiedendo prestiti che venivano poi rimborsati quando si incassavano le rendite dei fondi agricoli o gli interessi sui capitali impiegati presso terzi, come appare dalla corrispondenza con i Grimaldi.
Contenuto del fascicolo:

  • Prestiti degli anni 1830-1832: il notaio Giacomo Antonio Rossi chiede prestiti di L. 2000 per conto dei Grimaldi dapprima al parroco di Saltrio Carlo Patriarca (atto del 26.8.1830, in calce la ricevuta del rimborso 6.9.1831), poi al cugino notaio Bartolomeo Vassalli di Riva S. Vitale (atto del 15.11.1831, in calce la ricevuta del rimborso 17.1.1832).
  • Nuovo prestito sottoscritto il 18.10.1835 con il Vassalli; allegate due ricevute del 1846 e 1847, rilasciate dal Vassalli, per interessi di L. 112.10 pagati su un capitale non indicato.
  • Atto di liberazione di una polizza di L. 2000 sottoscritta nel 1846 con il fu conte Pietro Riva di Lugano, ritirata dall'avv. Giuseppe Realini. Firmato dagli eredi fu Pietro Riva. Certificato nello studio del notaio Edoardo Riva di Lugano il 15 marzo 1850.
Rossi, Giacomo Antonio
CH AFR RA.Serie B.13 · Dossier · 1896-1904
Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

Giocondo Quattropani con scrittura privata del 17 mag. 1895 si riconosce debitore di fr 1200 verso la moglie Sofia Quattropani nata Mantegazza, somma usata per l'acquisto di bestiame e attrezzi rurali e che proveniva dall'eredità paterna e materna della moglie. Scrive poi un testamento olografo datato 5 ottobre 1896 nel quale la moglie è usufruttuaria dei beni fino alla sua morte. Nel 1904 la vedova cede il suo credito al figlio Martino. Il fasc. contiene la scrittura privata del 1895 con aggiunta cessione del 1904, il testamento, un appunto del produttore.

Rossi, Raimondo
CH AFR GA.Serie B.15 · Dossier · 1841-1844
Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

Giovan Battista Tonchi, d'origine genovese e residente a Meride, lavora diversi anni sui fondi denominati Isacco, Tornaca (?) e Morena (?) appartenenti ai fratelli Oldelli e raccoglie le foglie di gelso. Alla morte di Giovanni Oldelli e in seguito alla grida pubblicata dal Tribunale del distretto di Mendrisio il 4 nov. 1841, incarica il notaio Andrea Fossati di riscuotere il suo credito Viene pagato il 23 dicembre 1841 con L. milanesi 1447.

Rossi, Giacomo Antonio
CH AFR GA.FE.Serie A.b.15 · Dossier · 1721
Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

Francesco Ferrari figlio del fu Simone è scalpellino e risiede a Roma. Vanta un credito di 286 scudi romani verso Margherita Leoni Martinetti moglie di Bernardino Martinetti. Con atto rogato a Roma dal notaio Giovan Battista Fratili il 18 ott. 1721 viene ribadito il credito e si da procura al fratello Giuseppe per riscuoterlo. Nel 1722 il credito è rimborsato con diversi terreni e case situati in Ticino a Montagnola e Certenago (oggi comune di Collina d'Oro). Il fasc. contiene i rogiti e vari atti e minute riguardanti i terreni ricevuti in compensazione.

Rossi, Giacomo
CH AFR RA.Serie B.21 · Dossier · 1940
Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

Corrispondenza relativa ad un debito della società "Musica Aurora" di Arzo verso Elisabetta Bianchi nata Allio. Il comitato della società incarica il produttore dell'esecuzione di tutte le pratiche per ottenere di un mutuo presso la Banca dello Stato. La pratica si svolge a rilento (gennaio a ottobre 1940) soprattutto per la lentezza con la quale la società Musica Aurora prende le sue decisioni; per finire il produttore trasmette la pratica all'avv. Achille Borella di Mendrisio.

Rossi, Raimondo