La serie é composta per la maggior parte dalla corrispondenza ricevuta dal produttore e dalle copie di quella inviata ; vi sono poi rendiconti amministrativi e appunti personali. Riguarda le cariche pubbliche e amministrative coperte da Paolo Francesco Rossi prima e durante la creazione del cantone Ticino, nella Pieve di Riva S. Vitale e poi circolo di Riva, nel periodo fra il 1798 e i primi decenni del sec. XIX. dove egli fu Giudice di pace del circolo di Riva e deputato della municipalità di Arzo, nonchè agrimensore. P. F. Rossi esegue numerose misure e valutazioni dei terreni sottoposti alla taglia ad Arzo e Riva S. Vitale e corrisponde con le istituzioni (le municipalità, il Commissario di governo del distr. di Mendrisio, il Landamano e il Consiglio di Stato) e i cittadini. I contenuti riguardano le spese e le entrate (taglie e decime) del comune di Arzo e di altri comuni del Mendrisiotto (ex-Pieve di Riva e distr. di Lugano), nonchè le attività di P. F. Rossi come Commissario distrettuale del cantone di Lugano e come membro della Commissione della Camera amministrativa, incaricata di riordinare le finanze, riscuotere i debiti e identificare i crediti che i privati e i comuni avevano verso il nuovo Cantone (1801-1802).
Rossi, Paolo FrancescoDocumenti - principalmente corrispondenza - con la Commissione distrettuale della Camera amministrativa del cantone di Lugano nel periodo 1801-1803, durante il quale Paolo Francesco Rossi fu commissario per il distretto di Riva S. Vitale ; corrispondenza con il commissario Pietro Airoldi riguardo al funzionamento della commissione ; relazioni del commissario, convocazioni. Nel giugno del 1802 la Camera amministrativa di Lugano decide di aggiornare la commissione e Paolo Francesco ne approfitta per inoltrare le sue dimissioni. Contenuti:
-
- Lettere della Commissione distr. a PFR (9 giu, 2 settembre 1801).
-
- Lettera di Stefano Riva (?) a P.F. Rossi (1802).
-
- Lettera del commissario Airoldi a Paolo Rossi con documenti allegati da copiare e rinviare (4 marzo 1802): conti dei caneparo Romagnoli di Bissone, minuta della Taglia di Riva S. Vitale, 1799-1801 (copie eseguite da P.F. Rossi) ; sottoscrizione di sigurtà a favore del comune di Riva del notaio Venanzio Ant. Rusconi.
-
- Quattro lettere di Pietro Airoldi a P.F. Rossi (maggio-giugno 1802)
-
- Corrispondenza fra la Commissione e la Camera amministrativa e P.F.Rossi che presenta le sue dimissioni nel giu. 1802; corrispondenza con il commissario Pietro Airoldi (1802-1803).
-
- Due comunicazioni della Camera amministrativa del cantone di Lugano riguardo all'aggiornamento della Commissione distrettuale.
-
- Corrispondenza con la municipalità di Rovio riguardo al loro ricorso sul pagamento delle tasse (1802)
-
- Convocazione per affari urgenti di tutti i membri della Commisisone distrettuale del cantone di Lugano per il 16 marzo alle "ore 13 italiane".
6 lettere e 6 ff. di annotazioni che riguardano i conti dell'ex-Pieve di Riva S. Vitale da presentare al cantone di Lugano. Il Commissario distrettuale Paolo Francesco Rossi, rappresentante della ex-Pieve e incaricato di raccogliere lo stato delle finanze, riferisce alla Camera Amministrativa di Lugano quanto ha intrapreso per ottenere chiarezza da parte dei diversi comuni. Il caneparo (tesoriere) di Riva S. Vitale Alfonso Bernasconi é richiamato al suo dovere ma Paolo Francesco sembra non riuscire ad ottenere quanto richiesto e se ne lamenta. Il dossier contiene fra l'altro:
- una lista dei “Fuochi ed estimi” riguardanti i comuni della ex-Pieve ; in aggiunta, la distinta delle spese dichiarate dall'esattore Romagnoli di Bissone.
- 1793, 12 genn, copia di Poliza de citt. fratelli Rossi del Testore d'Arzo per la somma di L. 1700: i fratelli Cesare, Giacomo e Girolamo, quondam Angelo Rossi del Testore di Arzo, concedono un prestito al comune di Riva S. Vitale da restituirsi nel 1800 e 1801. Scrittura firmata: Giovanni Oldelli de Merete sostituto Reg.te della sud.ta magn.ca Pieve, in qualità di deputato ; Abbondio Bernasconi cancelliere condep.to.
Il Ministro dell'interno, in data 2 aprile 1801, approva il regolamento del Cantone del 14 dic. 1800 e invita gli amministratori ad attivarsi per far cessare "il disordine e i reclami che devono necessariamente nascere dallo stato delle cose attuali". Copia della lettera per mano di P.F. Rossi.
Rossi, Paolo FrancescoIl Governo provvisorio di Lugano invia una circolare he impone un prestito obbligatorio ai cittadini renitenti a fornire un prestito spontaneo per far fronte alle spese del nuovo cantone. Paolo Francesco Rossi risponde affermando di non avere disponibilità al momento, ma che avrebbe sollecitato alcuni suoi debitori, aggiungendo "violenze non ne so' usare, e riuscendomi di poterne ricavare [dei pagamenti] ne avrò tutta la premura in qualche parte di prestarmi alla domanda, e se altrimenti io non posso far miracoli.”
Rossi, Paolo FrancescoPaolo Francesco Rossi, proprietario di terreni e già attivo nel commercio del marmo con lo zio Cristoforo Antonio, tiene i libri contabili relativi agli affari di famiglia a partire dagli anni 1781-1785. In questo "Libro Nuovo" vengono riportate le rendite generate dall'affitto di terreni o da prestiti di capitali, in parte già iniziati nel precedente “Libro dei capitali". I creditori sono principalmente residenti nel comune di Arzo, altri nei comuni di Besazio, Rancate, Riva S. Vitale, Ligornetto, Mendrisio, Castello a Obino, Meride, Saltrio e Viggiù. In questo registro l'attività di sfruttamento della cava di marmo non appare quasi più, se si eccettuano i rapporti con i parenti marmorari di Saltrio e Viggiù. Si può supporre l'esistenza di un registro specifico perduto, oppure che la Cava Nuova sia passata in altre mani (a cugini o venduta a terzi, la documentazione manca). Il “Libro rinovato” riporta essenzialmente i fitti di terreni agricoli e gli interessi di prestiti in denaro concessi a terzi nel territorio. Dal 1817 ca. appaiono annotazioni per mano dei due figli notai che chiudono vecchi debiti.
Nel registro figurano prestiti a diversi comuni e prestiti forzati alle istituzioni pubbliche durante gli anni dell'occupazione francese e durante i primi anni di esistenza del cantone:
- al comune di Lugano, f. 59: “1799, 13 giugno. La Comunità ossia la Nazione Luganese mi deve la somma di L.100 alla Grida di Lugano per requisizione fattami dal Governo provvisorio”. I capitale sarà retribuito al 3 1/4 % fino al 1816, poi al 5% “perchè così inteso colla comune di Arzo”.
- al cantone Ticino, f. 66: “1806, 2 gennaio. Il cantone Ticino mi deve per tante versate nella cassa cantonale per prestito decretato ed assicurato dalla legge 7 sett. 1805, come dal buono rilasciato sotto la sudd.ta data 2 genn 1806, correnti di Milano L 125. Fitto annuo al 5 p.100 – L. 6.5”.
- al f. 55: 21 feb. 1795, l'Onorando comune di Besazio devemi L. 750
- ai ff. 57/v-58: 17 feb. 1797 prestito di Sovrani 44 1/2 ossia grida di Milano L. 2002:10 all'architetto Stefano Ignazio Melchioni di Meride ora residente a Novara. Stefano Melchioni (n.1765 – m.1837) é un architetto e ingengnere assai noto in Italia, dove realizzò fra le tante opere il ponte sul Ticino a Novara, il restauro di San Gaudenzio e i progetti per l'ampliamento dell'Ospedale Maggiore di Novara. Il prestito era stato concesso nel 1794 dallo scultore Giacomo Marchesi, già socio in affari con il padre di Melchioni, che lo cede poi al genero Paolo Francesco Rossi.
- al f. 57: Il signor Pietro Antonio Andreazzi di Tremona devemi per capitale d'istromento d'obbligo rogato dal sign notaro Rusconi di Tremona il 7 aprile 1796 grida di Lugano L. 2000…"
- ai ff.63-64: “1803, li 5 nov. Questo comune d'Arzo oltre aquanto sta notato al C. 41 del presente libro devemi per capitale di Polizza eretta sotto il giorno sud.tto la somma moneta e grida di Milano di L 2045” ; e ai ff. 81 e 94 si aggiungono prestiti per un totale di L di Milano 6562.
Fogli allegati: - contratto ipotecario fra Silvestro Antonio Vassalli e i fratelli Cristoforo e Giacomo Rossi rappresentati dal loro nipote e figlio Paolo Francesco (1 dic. 1783, notaio Antonio Fossati di Arzo) su un terreno di 5 pertiche a Meride detto Filagno.
- Conto fra l'on. comune di Arzo e i flli Rossi Cristoforo e Giacomo Antonio. Foglio doppio piegato e incollato fra i ff. 67-68 del libro che presenta la distinta del conto dare/avere fra il comune e i flli Rossi ; in allegato una lettera al comune, datata 16.11.1852 a firma Cristoforo Rossi [notaio], con incluse diversi giustificativi, note e ricevute delle taglie 1848-1854 etc. (10 ff.)
"Libertà, Eguaglianza, Arzo @ 4 aprile 1799. Nota di tutti i livelli di raggione della vicinanza e Comune di Arzo che ricava annualmente in grano e frumento (....) la qual nota la sudd.ta Comune la trasmette per mezzo del sottoscritto deputato all'Offizio di Liquidazione in esecuzione del Proclama fatto pubblicare della Camera Amministrativa del cantone di Lugano, li 15 marzo pmo scorso."
Paolo Francesco Rossi trasmette un fascicoletto con commenti sull'origine dei prelievi nel comune e con i nomi dei proprietari, i loro fondi e quanto versano annualmente.
La sottoserie raccoglie un insieme non omogeneo di atti e notifiche inviate dalle autorità cantonali a Paolo Francesco Rossi, nella sua qualità di giudice di pace del circolo di Riva S. Vitale, nel periodo in cui si costituiva il nuovo cantone Ticino. Comprende anche il breve periodo di esistenza del cantone di Lugano quando P.F. Rossi venne nominato commissario distrettuale per il circolo di Riva.
Rossi, Paolo FrancescoPaolo Francesco Rossi é il commissario incaricato dall'amministrazione del “Cantone di Lugano” di riscuotere i debiti e rifondere gli eventuali crediti sul territorio della ex-Pieve di Riva S. Vitale. Fra questi le taglie non ancora riscosse negli anni precedenti la nuova amministrazione. Il fascicolo contiene la corrispondenza con i rappresentanti dei comuni di Riva e Bissone, una lettera del commissario Airoldi che siede con Paolo Francesco nella stessa commissione luganese, e un estratto (copia) di una lettera del Commissario Imperiale Cocastelli, che autorizza i proprietari svizzeri a estrarre i prodotti dai fondi posseduti nel territorio di Milano.
Rossi, Paolo FrancescoFasc. ricostituito con documenti dispersi in parte fra la corrisp. di Filippo Ferrari e in parte col testamento e legati Felice Quartironi. Riguarda il pagamento della tassa ereditaria compresi i legati per messe lasciati dal reverendo. Corrispondenza con le autorità amministrative della Repubblica Elvetica.
1) "La Chambre d'administration du Canton de Lugano au citoyen Giuseppe Ferrari di Mendrisio" : comunicazione n. 519, della Camera amministrativa di Lugano, in data 14 luglio 1801, che trasmette a Giuseppe Ferrari la decisione del Ministro delle finanze della Rep. Elvetica ; "Dalla compiegata copia della lettera del Ministro delle Finanze rileverete essere voi tenuto al pagamento del diritto di registro sopra la capitale somma del legato, ed autorizzato a ritenervi ciò che avrete pagato". Allegato alla lettera: "Le Ministère des finances de la République Helvétique, 1re Division, Bureau d'Imposition, Berne, ce 3me juillet 1801":
2) "Il segretario del tribunale del distretto di Mendrisio al cittadino Giuseppe Ferrari di Mendrisio, 7 agosto 1801"* : esazione del 3% sull'eredità Quartironi ;
Minuta della risposta a nome di Giuseppe Ferrari in contestazione del 3% della tassa di registro (calligrafia ignota).