divisione ereditaria

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      Termini gerarchici

      divisione ereditaria

      BT (termine più generale) Strumenti

      divisione ereditaria

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        divisione ereditaria

        • UF (termine non preferito) Divisione dell'eredità

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        divisione ereditaria

        16 Descrizione archivistica risultati per divisione ereditaria

        16 risultati correlati direttamente Escludi termini specifici (subordinati)
        Eredi Grimaldi Pollini
        CH AFR GA.FE.Serie E · Serie · 1824-1851
        Parte di Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Il 30 sett. 1820 moriva a Cagliari il conte Gaetano Pollini , originario di Mendrisio (Svizzera) e da vent'anni vedovo di Giulia Ferrari fu Giuseppe. Lasciava come eredi i figli Francesco che ereditava il titolo di conte, Giovanni Battista e Giuseppe (detto Peppino), la figlia Margherita maritata de Cesaroni e gli eredi della figlia defunta Maddalena maritata con il cavaliere Antonio Grimaldi di Catania (da cui il nome Grimaldi Pollini usato dai figli). Il figlio Enrico e le figlie Antonia e Giulia Grimaldi erano ancora minorenni e vennero rappresentati dal padre e dallo zio Filippo Ferrari, nominato procuratore generale dei Grimaldi per ovviare alla distanza che separava le famiglie e svolgere tutte le pratiche necessarie alla divisione. Le carte non contengono gli inventari dei beni del conte, che erano considerevoli in Sardegna e in territorio svizzero a Mendrisio e dintorni, né una distinta di quanto dovesse spettare ai Grimaldi, ma dalle lettere di Filippo Ferrari e di Antonio Grimaldi con il notaio Rossi risulta che le relazioni con gli zii Pollini, che gestivano la massa ereditaria, era assai teso. Il cav. Grimaldi li accusava di amministrare in modo disinvolto il patrimonio, di mancati riscontri sulle rendite e le proprietà da dividere e implicitamente di ledere gli interessi dei figli. In questo contesto la divisione ereditaria si protrasse fino al 1827 anno in cui finalmente venne rogato l'atto di divisione a Cagliari (13 luglio 1827) che non è presente in queste carte. Fra il 1827 e il 1828 il notaio G. A. Rossi ricevette due mandati dai Grimaldi per rappresentarli in Svizzera, allo scopo di finalizzare la divisione delle proprietà, dissipare i malintesi riguardanti gli interessi sulla massa ereditaria e, successivamente, di compiere tutti gli atti necessari a riscuotere i crediti e vendere i beni ereditati in Svizzera, che i Grimaldi desideravano al più presto trasformare in capitali da rimpatriare in Sicilia. Le liste e inventari sommari di quanto fosse stato assegnato ai Grimaldi, compresi alcuni crediti di difficile riscossione, suggeriscono che la divisione avvenne piuttosto a svantaggio della famiglia.

        Senza titolo
        CH AFR GA.FE.Serie A.b.10 · Unità archivistica · 1716-1750
        Parte di Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Contiene ricevute per pagamenti, debiti, legati e alcune note:

        • confessi e note (prima metà del '700) verosimilmente raccolti da Giuseppe Maria Ferrari;
        • confessi di Giuseppe Ma Ferrari per l'affitto della sua casa d'abitazione e pagamenti a G. B. Riva;
        • ricevuta del medico Antonio Torriani di Mendrisio del 20 lug. 1739 "per cure e visite fatte alla Sign.ra Benedetta moglie del Sr. Giuseppe Ferrari". Benedetta Bardella era la quarta moglie di Giuseppe Maria, sposata nel 1735;
        • confesso di don Stefano Antonio Ferrari parroco di Arzo per aver celebrato 30 messe su ordine di Giovani Fossati nel 1716;
        • "Nota fatta del nobile Sig.e Carlo Gelolamo Castagna di Lugano". Carlo Gerolamo Castagna di Lugano valuta alcuni capitali e beni rimasti indivisi fra gli eredi del fu Carlo Simone Ferrari. [Nota non datata, probabilmente parte di un insieme di ff., posteriore al 1726; il titolo è attribuibile a Giuseppe Maria Ferrari].
        Senza titolo
        CH AFR GA.FE.Serie A.a.04 · Unità archivistica · ca 1637-1638
        Parte di Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Documento incompleto. Il notaio Giovanni Oldelli di Meride redige la lista degli atti stesi da lui stesso e dal padre Giovanni Antonio, durante un periodo di circa 50 anni (dall' inizio del 1580 alla fine del 1630 circa), per conto dei fratelli Simone e Andrea Ferrari del fu Domenico e dei figli di Simone, Giovanni Maria, Antonio (sacerdote) e Stefano. Vengono indicati il prezzo dell'atto e quanto dovuto da ciascuno, secondo una divisione cui fa riferimento. Viene indicata anche la data di un testamento del fu Domenico Ferrari redatto il 2 aprile 1584 (apparentemente un secondo testamento venne redatto più tardi nel 1602 come appare nel documento GA.FE.Serie A.a.04).
        Descrizione dei fogli:

        • ff. 1-2 [incipit]: "Instr. spectantia Dd. Simoni et Andree fratribus Ferrarÿs uti filÿs et heredibus qm D. Simoni de Artio rogato à D. Joanne Oldello not. , que sunt in communione inter eos fratres et d. D. Simonis filios [segue sul verso:] Sequntur Instra. spectantia antedicto D. Simone filio antedicti D. Dominici que sunt in communione cum Dd. Stephano, JO:Maria et Rev. D. prbro Ant. eius filiis ...";
          f. 3 [incipit]: "Instr. spectantia D. Dominico Ferrari Artii, et d. Simoni et Andrea filÿs rogata à d. Joanne Oldello not. [segue sul verso:] Sequntur Instra.rogata à qm. D. Jo: Antonio Oldello";
          f.4 : foglio con calcoli
          f. 5 [incipit]: "Instr. spectantia D. Stephano Ferrari f. qm. Simonis de Artio, rogata à D. Joanne Oldello not.o". l foglio porta nell'angolo in alto a sin. la lettera B che indica il riferimento alla parte assegnata a Stefano Ferrari (ca 1585 - 1653), nonno di Giuseppe Maria Ferrari.
        Senza titolo
        Cugini Spinelli eredi fu dott. Giacomo
        CH AFR RA.Serie A.e.06 · Unità archivistica · 1920-1936
        Parte di Fondo Raimondo Rossi

        I fratelli Mario Spinelli architetto a Morat, e Arnoldo Spinelli (emigrato in America) e la sorella Chiara Spinelli si dividono l'eredità del padre dottor Giacomo, medico morto a Cerano d'Intelvi nel 1919. Inoltre, congiuntamente ai cugini Francesco e Rinaldo e allo zio Michele Spinelli, devono dividere le parti nell'eredità dei defunti zii Clotilde Spinelli e don Raimondo Spinelli, parroco di Melano. Varie complicanze amministrative allungano il processo di divisione di cui si occupa in parte il produttore, con un mandato informale che esegue a titolo benevolo, come favore a questi suoi lontani cugini.

        Senza titolo
        CH AFR RA.Serie B.19 · Unità archivistica · 1890-1939
        Parte di Fondo Raimondo Rossi

        Nel marzo 1890, con rogito del notaio Antonio Rossi, padre del produttore, tutta la sostanza del defunto Magno Rossi fu Manfredo, deceduto nel 1889, fu ritirata dai suoi quattro generi che la divisero fra di loro, compresi i debiti da saldare. Negli anni 1937-1939 gli eredi discendenti chiedono l'aiuto del produttore per una divisione complementare di vari fondi e stabili situati ad Arzo. Il fasc. contiene annotazioni del produttore sulle famiglie presenti nella successione ereditaria, una piccola corrispondenza, atti notarili e copie di atti del notaio Antonio Rossi.

        Senza titolo
        CH AFR RA.Serie B.23 · Unità archivistica · 1939-1940
        Parte di Fondo Raimondo Rossi

        I coniugi Severino Scacchi di Andrea e Angela Maria (Angiolina) figlia di Dario Rossi, ambedue di Arzo, muoiono senza lasciare testamento rispettiv. nel 1923 e nel 1939. Uniche eredi le figlie Agostina, vedova di Domenico Rossi, e Costanza moglie di Pietro Piffaretti. Il produttore deve dapprima regolarizzare le iscrizioni dei beni di Severino Scacchi, situati a Arzo e Meride, che non erano registrati in modo conforme presso il registro fondiario di Mendrisio e far eseguire i relativi trapassi ereditari. Il fasc. contiene corrispondenza, annotazioni e note spese del notaio Rossi.

        Senza titolo
        Eredi fu Cesare Bernasconi
        CH AFR AN.Serie B.c.03 · Unità archivistica · 1864-1883
        Parte di Fondo Antonio Rossi

        Cesare Bernasconi orig. di Chiasso, commerciante e imprenditore e esponente politico di rilievo del partito liberale-radicale ticinese, muore il 7 aprile 1864 lasciando, con testamento del 6 sett. 1860, una sostanza del valore di più di un milione e mezzo di fr. ai figli maschi Augusto e Luigi, mentre lascia la legittima alla figlia Ersilia. L'eredità del figlio Luigi, ancora minorenne, é affidata alla curatela della madre Virginia e del fratello Augusto. Ad inizio degli anni 1880 l'avv. Antonio rappresenta la famiglia in una causa intentata dagli operai della ditta De Luca Fogliardi, rappresentati da Isidoro Caccia, della quale era socia la ved. Viginia Bernasconi, defunta nel frattempo. Si presume che per i bisogni della causa l'avv. Antonio abbia acquisito i registri dell'amministrazione ereditaria.
        Contenuto:

        • Resoconto pupillare : entrate e uscita della sostanza degli eredi del fu sign. Cesare Bernasconi amministrata dai tutori testamentari sign.ra Virginia De Marchi ved. Bernasconi e sign. Augusto Bernasconi : in base all'inventario del 30 giu 1864 ...
        • Atto di divisione fra gli eredi del 28 nov. 1868 approvato dall'autorità pupillare , la Municipalità di Riva S. Vitale, comune di domicilio della famiglia (copia, con appunti di spese alla fine in posizione bifronte).
        • fasc. stampa: Conclusioni dei patrocinatori fu eredi Bernasconi sulla causa pendente in grado di appello fra Berenasconi Chiasso e il sign, Caccia Isidoro. Firmato dagli avv. Pietro Mola e Antonio Rossi, procuratori Bernasconi (fasc. a stampa, titolo manoscr., 22 pag. Lugano, tip. Veladini, 1883)
        Senza titolo
        CH AFR PF.Serie B.08 · Unità archivistica · 1796-1797
        Parte di Fondo Paolo Francesco Rossi

        Documenti raccolti e redatti da P. F. Rossi che esegue la divisione dei beni e fondi paterni e materni ereditati dalle sorelle Martini fu Francesco Antonio di Meride: Giuseppa maritata Giorgioli, Anna Maria maritata Gamba e Maria Domenica, maritata Roggia. Il fasc. contiene:
        Un quadernetto intitolato "Libretto nel quale si contengono tutte le misure e figure de fondi nella divisione da me fatta delle Sre sorelle nate Martini di Merite e maritate e delle loro sostanze in territorio di Saltrio"; diversi ff. con calcoli per le misurazioni agrarie, minute relative ai termini della divisione dei fondi ereditati dalla madre e inventari completati con i relativi valori dei terreni situati a Meride e Saltrio.

        Senza titolo
        CH AFR PF.Serie B.10 · Unità archivistica · 1796
        Parte di Fondo Paolo Francesco Rossi

        Paolo Francesco Rossi stabilisce l'inventario con superficie e valore dei terreni e delle case lasciati dal fu Antonio Rossi del Paolino, suo lontano cugino. I fondi sono in gran parte già venduti. L'inventario è sicuramente posteriore di diversi anni alla morte di Antonio Rossi, poichè viene indicato in calce che "si ricerca il testamento del padre". Le misurazioni e stime riguardano i terreni detti Robbiana a Besazio, Dosso e Dossetto a Saltrio, Minaso (Besazio) e Dosso di Beltrame (Arzo?), Crosago a Besazio. Ai quali si aggiungono la casa vecchia paterna e una casa acquistata dai Ferrari per un totale di L 11'997.

        Senza titolo
        Testamenti e beni ereditari
        CH AFR GA.FE.Serie A.d · Sottoserie · 1696-1756
        Parte di Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Questa sottoserie raccoglie alcuni testamenti e divisioni ereditarie riguardanti la famiglia di Simone Ferrari fu Stefano (1634-1696) e famiglie imparentate. In molte di queste carte figura come beneficiario il figlio Giuseppe Maria Ferrari, al quale si deve probabilmente la conservazione degli atti.

        Senza titolo