Sub-fondo FE - Amministrazione Ferrari

Open original Oggetto digitale

Area dell'identificazione

Codice di riferimento

CH AFR GA.FE

Titolo

Amministrazione Ferrari

Date

  • 1580 ca. - 1874 (Creazione)

Livello di descrizione

Sub-fondo

Consistenza e supporto

20 scatole

Area del contesto

Nome del soggetto produttore

(1787/05/20 - 1866/06/07)

Nota biografica

È il primogenito di Paolo Francesco Rossi e di Apollonia Marchesi di Saltrio. Effettuò la soclarità obbligatoria a Mendrisio, presso i padri serviti e gli studi di legge verosimilmente a Pavia. Sposò nel 1814 Giuseppa Fontana di Carlo, originaria di Muggio e maggiore di 8 anni, dalla quale non ebbe figli. Esercitò la professione di notaio col fratello Cristoforo, di 17 anni più giovane, condividendo con lui la casa d'abitazione ad Arzo (oggi Mendrisio).

Nome del soggetto produttore

(1804/05/28 - 1873/02/08)

Nota biografica

Figlio di Paolo Francesco Rossi e di Apollonia Marchesi di Saltrio, segue gli studi secondari a Mendrisio e Como. Non é noto dove proseguì gli studi di legge. Con il fratello maggiore Giacomo Antonio condusse la sua attività di notaio occupandosi anche della gestione dei beni della famiglia. Nel 1828 sposò Caterina Casanova di Raimondo, originaria di Ligornetto, dalla quale avrà una figlia e quattro figli, di cui uno morto prima di compiere l'anno. La primogenita Giuseppa sposò Domenico Gamba di Arzo nel 1856, con il quale ebbe sei figli. Il secondogenito Raimondo Modesto, medico, sposò nel 1867 Teodolinda Piazza di Carlo, proveniente da Busto Arsizio. La moglie morì nel febbraio del 1867 undici giorni dopo aver dato alla luce una piccola Caterina, che non sopravvisse. Il dott. Raimondo muorì pochi anni dopo, nel 1871. Antonio e Paolo, ultimi due figli di Cristoforo, furono rispettivamente notaio e ingegnere. Dal matrimonio di Paolo con Lavinia Gabuzzi di Milano nel 1871 non vennero figli. Da Antonio, sposato nel 1869 con Antonietta Formenti di Milano, nacquero una figlia Caterina e un figlio Raimondo, capostipite del ramo oggi stabilito a Bellinzona.

Storia archivistica

Si suppone che le carte che compongono questo sub-fondo e riguardanti un ramo dei Ferrari di Arzo trasferitosi a Mendrisio a partire dal primo terzo del Settecento, furono conservate da Giuseppe Simone Ferrari nella sua abitazione di Mendrisio, nella quale il notaio Giacomo Antonio Rossi, loro lontano cugino, ebbe uno studio per circa una trentina d'anni. A partire dagli anni venti del secolo XIX, il notaio fu il procuratore e amministratore della sostanza di Filippo Ferrari, figlio di Giuseppe Simone e di Maddalena Torriani, dimorante a Cagliari, morto nel 1851 senza discendenti e nominando erede universale il cugino notaio. Le carte vennero poi trasportato nell'abitazione del notaio ad Arzo, dove dimorava con il fratello notaio Cristoforo. Il sub-fondo, costituito da faldoni legati con cordicelle e stipati in due grandi scatole, è stato riorganizzato interamente, poiché non sussisteva più nessun ordinamento visibile. Solamente un titolo generico "amministrazione Ferrari" figurava a volte sui fogli che avvolgevano i faldoni. Nella misura del possibile è stata rispettata la terminologia che contrassegnava alcuni insiemi di carte, riferita ad un soggetto o ad una vicenda familiare particolare (famiglie Quartironi, Torriani, eredi Grimaldi, nomi di possedimenti o fondi agricoli particolari). Altri documenti sono stati successivamente ritrovati fra le carte del notaio Giacomo Antonio Rossi e fra le carte del pronipote dir. Raimondo Rossi. Altri ancora portavano tracce di interventi risalenti alla fine del sec. XIX (notaio Antonio Rossi) e al sec. XX (avv. Raimondo Rossi e altri membri della famiglia), che hanno lasciato note a matita nei testi e sull'esterno dei fogli e che devono aver contribuito ad un'ulteriore dispersione delle carte.

Modalità di acquisizione

Area del contenuto e della struttura

Ambito e contenuto

Il sub-fondo è composto da documenti a volte assai frammentari, che coprono un periodo di più di due secoli, dalla fine del Cinquecento alla prima metà dell'Ottocento, e che riguardano i possedimenti (fondi e capitali) acquisiti nel tempo dagli antenati di Filippo Ferrari (1780-1851), figlio di Giuseppe Simone (1734-1813) e di Maddalena Torriani (1741-1824), ultimo discendente di questa famiglia originaria di Arzo e stabilita a Mendrisio verso il 1733. I Ferrari di Arzo potrebbero essere stati in origine un'unica famiglia, che si divise poi in vari rami. Il ramo dei Ferrari di Mendrisio ha come capostipite Stefano figlio di Simone e si imparentò con i Rossi del Paolino, per cui si comprende il legame fra "cugini" seppur lontani che persistette fra Filippo Ferrari e il notaio Giacomo Antonio Rossi.
Le carte più antiche (fine del sec. XVI - sec. XVIII) riguardano in gran parte atti di compravendita, concessioni di prestiti a terzi, sottoscrizioni di pegni per l'ottenimento di capitali, atti di fine ereditaria delle figlie sposate, doti, testamenti. La parte più consistente del sub-fondo riguarda il sec. XIX dopo la morte di Giuseppe Simone Ferrari nel 1813 e soprattutto dopo la morte della moglie Maddalena Torriani nel 1824, quando interviene il notaio Giacomo Antonio Rossi nella cura degli affari della famiglia. Il notaio Rossi fu in seguito il procuratore generale dell'erede Filippo Ferrari che risiedeva a Cagliari e che non tornò mai in Ticino. Filippo fece testamento nominando suo erede universale il cugino notaio. Anche nel periodo ottocentesco la documentazione si riassume ad atti che riguardano i possedimenti Ferrari in Ticino e nel territorio di Como, e la loro amministrazione. Una parte importante dei documenti di questo periodo riguarda la corrispondenza di Filippo con il notaio Rossi, che ruota essenzialmente attorno all'amministrazione dei fondi e alla riscossione dei fitti con le frequenti richieste di invio di denaro da parte di Filippo. Vengono anche descritte le non sempre facili relazioni fra Filippo e il cugino Giovanni Torriani, che venne ospitato e mantenuto a Cagliari per parecchio tempo, e le relazioni con i nipoti Grimaldi e Pollini, eredi del conte Gaetano Pollini, originario di Mendrisio.
Il sub-fondo contiene inoltre due serie particolari: la prima riguarda i beni del canonico Carlo Felice Quartironi di Mendrisio, che lasciò per motivi ignoti la sua eredità a Giuseppe Simone Ferrari, il quale assunse il cognome Ferrari-Quartironi. La seconda è costituita dalla corrispondenza e vari atti di vendita riguardanti il cugino Giovanni Torriani che doveva a Filippo Ferrari ingenti somme di denaro, per estinguere le quali alienò una gran parte della sua fortuna fondiaria.
Dopo la morte di Filippo Ferrari nel 1851, la corrispondenza del notaio Rossi continuò per alcuni anni con i fratelli Torriani e le famiglie Pollini, de Cesaroni e Grimaldi Colonna, per eseguire le disposizioni testamentarie di Filippo Ferrari loro cugino, zio e prozio. Nell'ultimo decennio della sua esistenza il notaio diventato giudice del tribuanle d'appello fu sempre più occupato e si fece rappresentare dal fratello notaio Cristoforo, di cui rimangono gli interventi nelle pratiche per l'eredità e presso i creditori del fu Filippo Ferrari.
Per una migliore comprensione dei contenuti di questo subfondo e della storia di questa famiglia Ferrari, delle parentele con i Rossi del Paolino e altre famiglie che figurano nelle carte, è consigliato fare riferimento alla genealogia Ferrari-Pollini, qui allegata in formato PDF, eseguita presso l'archivio diocesano di Lugano e completata con altri dati tratti dai documenti stessi o dalle fonti secondarie citate in nota.

Valutazione e scarto

Incrementi

Sistema di ordinamento

Area delle condizioni di accesso e uso

Condizioni di accesso

Condizioni di riproduzione

Lingua dei materiali

    Scrittura dei materiali

      Note sulla lingua e sulla scrittura

      Caratteristiche materiali e requisiti tecnici

      Strumenti di ricerca

      Area dei materiali collegati

      Esistenza e localizzazione degli originali

      Esistenza e localizzazione di copie

      Unità di descrizione collegate

      Descrizioni collegate

      Area delle note

      Nota

      Genealogia della famiglia Ferrari e Pollini (creazione G. Naghiero, 2022, Archivio diocesano di Lugano).

      Identificatori alternativi

      Punti di accesso

      Punti d'accesso per nome

      Punti d'accesso relativi al genere

      Area di controllo della descrizione

      Codice identificativo della descrizione

      Codice identificativo dell'istitituto conservatore

      Norme e convenzioni utilizzate

      Stato

      Rivisto

      Livello di completezza

      Intermedio

      Date di creazione, revisione, cancellazione

      creazione: 2022-04-03

      Lingue

      • italiano

      Scritture

        Fonti

        • Cassani R., Galli. B., Trapaletti A. Le predere "rosse" di Arzo, di Besazio e di Tremona. Viggiù : Parrocchia di Santo Stefano, 2003. (sui Ferrari di Arzo in particolare i capitoli " Il Mulino dei Ferrari" , p. 102 ss. e "Il nonno dei Ferrari", p. 106 ss.).
        • Lienhard-Riva, A. Armoriale ticinese : stemmario di famiglie ascritte ai patriziati della Repubblica e cantone del Ticino : corredato di cenni storico-genealogici. Pregassona-Lugano : Fontana Edizioni, 2022 (ristampa anastatica).
        • Martinola, G. Le maestranze d'arte del Mendrisiotto in Italia nei sec. XVI-XVIII. Bellinzona, Ed. dello Stato, 1964.
        • Martinola, G. Mastri ticinesi all’estero dal ’500 al ’700", in: BSSI, 1944, n. 1, p. 22-36.
        • Piffaretti, G. et al. (a cura di). La chiesa di Arzo : quattro secoli di storia : 1609-2009. Arzo : Parrocchia di Arzo, 2009.

        Atto / Diritto garantito

        Atto / Diritto garantito

        Atto / Diritto garantito

        Area dell'acquisizione