Accordo privato fra il tenente G.B. Torriani, che agisce come procuratore del nipote Filippo Ferrari e Gio. Garobbi e frate Filippo Ferreri, procuratori del convento dei padri Serviti, entrambi dichiaratisi acquirenti di un fondo messo all'asta a Mendrisio, nel luogo detto Le Rime, proprietà degli eredi fu Carlo Marliani. L'accordo prevede che colui che si aggiudicherà il fondo dovrà estirpare tutti le piante di noci e sostituirle con dei gelsi ("moroni") a una distanza prescritta, il tutto entro la S. Martino del 1822.
Rossi, Giacomo AntonioLa serie riguarda documenti che hanno un'interesse per la storia famigliare di Giacomo Antonio Rossi, o che trattano specificamente tematiche legate agli affari della famiglia Rossi del Paolino. Fanno inoltre parte di questa serie i documenti direttamente collegati alla moglie Giuseppa Fontana e alla sua famiglie e al cognato don Giuseppe Fontana, parroco di Besazio, poichè il notaio Giacomo Antonio agiva come amministratore di entrambi i soggetti.
Rossi, Giacomo AntonioDue atti che riguardano Costanza Ferrari, figlia di Giovanni Antonio di Arzo e moglie del nob. cavaliere Paolo Orelli di Locarno:
- 1630, 12 agosto. Convenzione con Cristoforo Fossati di Arzo per l'affitto di "una casa grande con suoi edifficÿ de molini et sue peste dentro con un prato ivi contiguo et anesso esistenti nella terra di Arz suddetto ove se dice alla casa o sia molini di mezzo della p.da S.ra Constantia" . Il nobile cavaliere Paolo Orelli, figlio del consigliere Francesco, rappresenta la moglie Costanza nella transazione. Atto steso a Locarno nella casa di Paolo Orelli dal notaio Giovanni Leoni.
- 1654, 2 novembre. La nobile signora Costanza figlia di Gio. Antonio Ferrari e moglie del fu nobile cavaliere Paolo Orelli, assistita dal figlio Giovanni Antonio e dal genero suo curatore Giovanni Orelli, figlio del canc. Giovanni Stefano, vende ad un lontano cugino, Domenico Ferrari del fu Stefano (1626-1717), un terreno e una casa "con fontana, giardino et con piante de frutti, con altre case in fondo detto giardino, qual giace nella terra di Arzo suddetto dove si dice alla casa del q. Molto R.do sig.~ prete Rocho", per un totale di 370 scudi. Notaio Oliviero Bacciardi del fu Marco, notaio di Locarno.
Sull'esterno del doc. appare la scritta (attribuibile a Giovanni Maria Ferrari), "Instromento di compra fata della casa delli fratelli Ferrari di Ar(zi)o della Sig.ra Costanza Ferraria Orreli di Locarno e tocata in divisione alli fratelli Ferrari qm Simone di Arzio sudeto l'ano 1708". Costanza doveva aver ereditato la casa dello zio parroco Rocco Ferrari (deceduto attorno al 1625); per via ereditaria la casa del "prete Rocco" fu attribuita ai fratelli Domenico e Giuseppe Maria Ferrari che nel 1721 vollero modificarne l'assetto ed ebbero un contenzioso con la confinante parrocchia di Arzo.
[Intestazione:] Noi Reale Accademia parmense di pittura, scultura, ed architettura. Poichè avete Voi desiderato, Egregio signore, di essere alla Reale nostra Accademia delle Belle arti aggregato, (…) noi molto grado sapendo al gentile vostro desiderio (…) vi abbiamo (…) con universale applauso nominato, ed eletto in nostro accademico d'onore, Architetto civile e militare (…).
Porta sul retro : La Reale accademia parmense di pittura, scultura, ed architettura all'egregio Signore Il sign. Lorenzo Fontana.
Carlo Fossati (ca 1790-1850) figlio di Camillo é uno scalpellino e marmista di Arzo, che si trasferisce a Torino nei primi anni del 1820, dove apre una propria bottega. I documenti e in particolare le lettere indirizzate al notaio G.A. Rossi, riguardano le sue attività negli anni 1817-40, la gestione di alcuni beni posseduti ad Arzo e i rapporti con i famigliari rimasti in patria. La moglie, Caterina Bossi, fa ritorno regolarmente ad Arzo su incarico del marito per occuparsi dei loro beni, aiutata da Paolo Francesco Rossi e dal figlio, il notaio Giacomo Antonio procuratore di Carlo Fossati. Le proprietà di Fossati non sono note esattamente : di certo una casa e dei terreni ad Arzo, dei terreni a Besazio e forse a Meride. Negli anni 1819-1821 affitta e poi acquista dal cugino Antonio Fossati una casa ad Arzo, nel luogo detto "Canton là" con annesso fondo agricolo detto Vigna, successivamente dati in affitto. Nel 1823 o 1824 muore il fratello Francesco, sposato con Maria Antonia Gamba. Dopo la sua morte, Carlo cerca aiutare la famiglia, offrendo una parte della dote ad una delle figlie e pagando alcuni debiti. Particolarmente preoccupanti per Carlo i debiti della società creata negli anni 1820 dai fratelli Fossati, con il cugino Antonio Fossati e con Agostino Gamba, cognato di Francesco. La società importava dalla Svizzera "pietre" (marmo), che venivano poi lavorate sul posto. Ma gli affari non prosperano, secondo Carlo a causa del poco impegno dei soci negli affari e nella tenuta dei conti. La società sarà sciolta nel 1829. Negli anni successivi gli eredi di Francesco Fossati perderanno tutti i pochi beni loro rimasti. Nel 1830 Caterina Bossi da procura al marito Carlo Fossati per amministrare l'eredità del suo defunto padre Orazio Bossi. Un figlio di Carlo e Caterina, Giovan Maria, rientrerà ad Arzo per un breve periodo, fra il 1856 e il 1860, come riportato nei registri di popolazione. Lascerà il paese nel 1860 per destinazione ignota.
Descrizione del fascicolo:
- Lettere di Carlo Fossati a Paolo Francesco Rossi, Giacomo Antonio Rossi et al. (1823-1839)
- Tessera di divisione dei beni stabili fra i fratelli Fossati qdm Camillo d'Arzo (13 mar. 1816) ; con un libretto di misure dei fondi
- Lettera di Camillo Fossati al cugino parroco Andrea Allio perché rinnovi un contratto d'affitto (probabilmente della sua casa in Arzio) e perché si informi sul prezzo e la lavorazione di alcuni camini in vendita a Viggiù (Torino, 16.2.1833)
- Conti fra i fratelli Francesco e Carlo Fossati ; procura per il notaio Giacomo Antonio Rossi ; procura di Catterina Bossi moglie di Carlo Fossati al figlio Giovan Maria con bollo della R.a Segr. di Stato per l'autentificazione della firma (Torino, 1842)
- Documenti notarili relativi a debiti e crediti: ricognizioni di debito, quietanze, fatture
- Minute e annotazioni sulla gestione Fossati, di Paolo Francesco e Giacomo Ant. Rossi ; contiene un "Libretto per gli affari di Carlo Fossati" [calligr. di Paolo Francesco e Giacomo Ant. Rossi]
- Credito di Carlo Fossati vs Francesco Ruggia : atto notarile e lettere del segr. del Tribunale di Lugano
- Procura speciale ad negotia di Caterina Bossi a favore del marito Carlo Fossati (Torino, 1830)
- Lettera di Carlo Fossati a G.A. Rossi dove lo prega di riscuotere un credito in suo nome ((Torino, 1836)
Prestiti ricevuti e saldati, acquisizioni di beni fondiari, spese per atti notarili e diversi, amministrazone di proprietà, conti coi massari, tasse, il tutto riguardante l'attività di Giuseppe (Simone) Ferrari dopo la morte del padre Giuseppe (Maria).
Rossi, Giacomo AntonioGiovanni Battista Pogliani e la moglie Teresa Porta Maranesi, erede della metà del patronato di Santa Maria Nuova in Borgo di Vico in territorio di Como, amministrano i fondi del beneficio anche a nome di Giovanni Battista Torriani, che aveva acquistato l'altra metà del patronato dalle sorelle Bosia di Mendrisio. Gli amministratori redigono i conti dare e avere fra i patroni, e corrispondono con G.B. Torriani riferendo l'andamento dei raccolti, delle vendite e degli obblighi inerenti al patronato. La documentazione è frammentaria e riguarda i conti del 1801, 1804 e 1809, il conto della raccolta 1812 con una memoria sulle messe celebrate in S. Maria Nuova (per obbligo legato al patronato).
Rossi, Giacomo AntonioConfessi, documenti relativi ai debitori e ai creditori, inventari, procure al notaio Rossi.
Rossi, Giacomo Antonio