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            17 Description archivistique résultats pour testamento

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            CH AFR GA.FE.Serie A.f.14 · Dossier · 1742
            Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

            Bifoglio con il dettaglio delle spese sostenute da Giuseppe Zezio di Como, procuratore di Giuseppe Maria Ferrari, nel periodo 1740-1742 per una causa condotta contro il cugino Francesco e riguardante i testamenti del sacerdote Antonio Ferrari e Stefano Ferrari, loro avi. La lista comporta nel dettaglio le spese per la redazione di atti e di un "voluminoso studio", nonchè per il tempo dedicato a disamina di articoli di legge e sedute con le parti. Il conto fu saldato il 18 luglio 1742. Sul verso del bifoglio con calligr. attribuibile a Giuseppe Ferrari si legge: "Adi 18 Iulis 1742 Como. Confeso fatomi a me Giuseppe Ferrari di Arzio del Sig.r Giuseppe Zezio di aver pagato delle spese fate nella causa con mio cugno S.re Francesco Ferrari per li testamenti del Sig: Pre. Antonio Ferrari mio zio et di Stefano Ferrario mio avo."
            G. Zezio allega un f. in-8° con la scritta :" Li testamenti del Sig.r P. Antonio Ferario e di Stefano Ferrario sono nelli atti di cancelleria vescovile di Como dell'anno 1742".
            G. Ferrari aggiunge a penna " frateli di Arzio" per sottolineare che si tratta dei testamenti di suo nonno Stefano Ferrari (ca 1585-1653) e del fratello sacerdote Giovanni "Antonio" (1594-1649).

            Rossi, Giacomo Antonio
            Fondazione Paganini-Ré
            CH AFR RA.Serie B.08 · Dossier · 1919-1952
            Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

            Per volere testamentario di Flora Ré vedova Paganini, tutta la sua sostanza fu destinata alla creazione di una Fondazione Pio Ricovero Paganini-Ré, con lo scopo di soccorrere le persone anziane e inabili al lavoro, bisognose d'assistenza e residenti a Bellinzona. L'avv. Raimondo Rossi esecutore testamentario fu iniziatore della Fondazione Pio Ricovero Paganini-Ré, membro della prima Commissione amministrativa . Il dossier contiene la documentazione relativa alla successione ereditaria del colonnello Severino Paganini fu Giuseppe, morto il 22 nov. 1918 e della moglie Flora, morta poco dopo, il 18 aprile 1919.
            Contenuto:

            • Eredità Severino Paganini e coeredi Paganini-Ré
              -Testamento olografo e documenti relativi all'apertura del testamento
            • Annunci di morte, necrologi, conteggi e note per la liquidazione, inventario
            • Corrispondenza con gli eredi, imposte di successione (1919-1921)
            • "Il primo decennio di vita", redatto da R. Rossi, tip. Leins & Vescovi, 1932
            • Registro contabile della Fondazione (periodo 1.5.1919-31.12.1946) l
            • Piccola corrispondenza relativa agli affari dell'istituto: lettera di don Giosué Prada, assistente spirituale del Ricovero, che domanda di essere esonerato dal pagamento dell'alloggio e pensione (1926); lettera di ringraziamento delle suore del ricovero per la gratificazione ricevuta in occasione del Natale 1946 ; corrisp. con il figlio Attilio riguardo alle informazioni richieste dall'Uff. svizzero di compensazione sui fondi esteri della Fondazione ; minuta di un reclamo delle suore riguardo alla gestione delll'istituto (incompleta) ; minuta o progetto di lettera manoscritta del produttore, datata 25.9.1952, indirizzata al Vescovo Bacciarini, dove raccomanda che sia riconfermato l'incarico alla madre Superiora del Paganini-Ré. Nel 1952 il produttore è anziano e affaticato, ha subito un ictus e si esprime in modo confuso. Non è noto se la lettera fu mai recapitata.
            Rossi, Raimondo
            Eredità Maria Chicherio
            CH AFR RA.Serie A.c.10 · Dossier · 1919-1943
            Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

            Maria Chicherio (1883-1919), figlia di Silvio muore di tubercolosi a 36 anni , il 1.6.1919, nel sanatorio Sonnengarten di Lucerna. La sua parte ereditaria viene divisa fra le sorelle e i fratelli dopo che sono state dedotti vari generosi lasciti a istituzioni ticinesi, secondo le sue disposizioni testamentarie. L'esecutore testamentario é il cognato Raimondo Rossi. Il dossier contiene le sue ultime volontà , un inventario dei beni della defunta, documenti riguardanti la spartizione ereditaria e i pagamenti per i legati, corrispondenza varia. Continene inoltre una lettera del Capitolo della collegiata di Bellinzona (11.1.1943), che segnala l'insufficienza degli interessi sul capitale del legato di fr. 1000, previsto per celebrare due anniversari perpetui a suffragio della defunta e dei suoi genitori Silvio e Amalia, e chiede quindi di provvedere a un aumento del capitale o ad una riduzione degli oneri. Nella sua risposta (a matita sui margini del foglio) il produttore accorda la riduzione degli oneri.

            Rossi, Raimondo
            CH AFR GA.FE.Serie B.b.01 · Dossier · 1771-1806
            Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

            Il fasc. contiene una copia di un testamento del rev. Quartironi (verosimilmente non l'ultimo poiché l'erede universale Giuseppe Ferrari non è ancora contemplato) e varie disposizioni per i suoi legati e la loro esecuzione che si protrasse diversi anni dopo la sua morte:

            • 1771, 9 dic. : Testamento noncupativo del rev. Felice Quartironi fatto quando erano ancora viventi il fratello Pietro e le sorelle Pellegrina e Marianna che vivevano con lui (rogito Ambrogio Catenazzi di Morbio Inf., copia eseguita dal notaio).
            • 1786: Istituzione di un legato per una messa quotidiana perpetua da celebrarsi nella chiesa del convento di S. Giovanni Battista di Mendrisio (rogito di Giov. Battista Rusca, rogito di Giov. Battista Rusca, copia eseguita dal notaio) ; con un parere del vicario Giuseppe Stoppani del 1790.
            • 1790: Legato per una messa festiva "ebdomadale" nella chiesa del monastero delle Orsoline di Mendrisio (rogito di Giovan Battista Rusca, 28 giu. 1790, copia eseguita dal notaio) e, Istituzione di una fondazione e approvazione del vescovo di Como ( rogito del notaio Tommaso Mainoni fu Giacomo Giuseppe di Como, 22 lug. 1790).
            • 1801: Richiesta del segretario del Trib. di Mendrisio a Giuseppe Ferrari di fornire l'inventario e la stima dell'asse ereditario ; inventario (copia) ; notifica alla municipalità di Mendrisio dei fondi della casa Quartironi.
            • 1805: 7 febr. esecuzione di due legati alla nipote Albertina Pottgietter [i.e. Potgieter] e alla pronipote Caterina Potgieter, residenti in Inghilterra. Testo firmato dai testimoni e copia con ricevuta dei procuratori delle legatarie.
            • 1805: Memoria del priore Filippo Ferrari di Mendrisio sul legato Quartironi per le messe nella chiesa di S. Giovanni Battista, convento dei PP. Serviti.
            • 1806: Legato a favore di Teresa Rossi di Giambattista, di Mendrisio: risoluzione del conflitto con l'erede Giuseppe Ferrari ( rogito di Giovanni Battista Torriani di Mendrisio, copia eseguita dal notaio).
            Rossi, Giacomo Antonio
            Eredi fu Magno Rossi della Marcona
            CH AFR GA.Serie B.01 · Dossier · 1777 - 1814
            Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

            I Rossi della Marcona erano marmorini e sfruttavano alcune cave di marmo ad Arzo. Il dossier riguarda i possedimenti di questa famiglia all'inizio dell'800 e in particolare i beni e gli affari di Magno Rossi della Marcona (ca 1750-1813) e la sua successione ereditaria. Contiene appunti ed inventari del liquidatore della sostanza, il notaio Giacomo Antonio Rossi, incaricato con mandato del 19 nov. 1813 dagli eredi del fu Magno Rossi.
            In dettaglio:

            1. Pubblica grida e contraddicenti (15.6.1813)
            2. Madato del notaio G.A. Rossi per la liquidazione della sostanza (19 nov. 1813)
            3. Nota dei debiti approvati e nota sul ricavato e spese del defunto
            4. Obbligo di Elisabetta fu Pietro Ant. Rossi del Giorgino vs. il signr. Provino Rossi [del Paolino] e i suoi fratelli "molto rev. don Agostino, chierico Giacomo e Carlo Giorgio … con esso conviventi" ; credito riscattato da Magno Rossi (18 ag. 1777).
            5. Cauzione di dote e antefatto in favore di Anna Maria Imperiali moglie di Magno Rossi della Marcona (19 mag. 1793) ; e Testamento noncupativo della medesima (8 lug. 1793)
            6. Compensazione della dote e scambio di proprietà riguardanti Sidonia Rossi della Marcona fu Giacomo, ved. Andrea Aglio (1787 ; 1806)
            7. Francesco e Benedetto Imperiali, padre e figlio, creditori vs. Pietro Aglio, poi vs. Magno Rossi della Marcona (periodo: 1793-1814)
            8. Obblighi fra Carlo Domenico, Paolo e Martino Roncoroni, padre e figli, e Magno Rossi della Marcona (periodo: 1810-1812)
            9. Debiti di Giacomo Rossi della Marcona vs. il fratello Magno (periodo: 1796-1811)
            10. Compra del fondo Rappiantino (Saltrio) da parte dei fratelli Magno e Giovan Angelo Rossi della Marcona (13 dic. 1811)
            11. Credito di Pietro Aglio contro Caterina Rossi del Beltrame, ved. di Giacomo Ant. Ferrari, riscosso e versato agli eredi fu Magno Rossi per saldo di un debito (2 gen. 1812 ;mar. 1814)
            12. Credito di Stefano Giudice vs. Francesco Allio, ceduto agli eredi fu Magno Rossi della Marcona (1814)
            13. -31. Conti e fatture di artigiani e commercianti, provenienti dal territorio di Arzo, Saltrio e Viggiù presentati agli eredi fu Magno Rossi della Marcona e riguardanti il periodo 1805-1814.
            Rossi, Giacomo Antonio
            CH AFR RA.Serie B.13 · Dossier · 1896-1904
            Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

            Giocondo Quattropani con scrittura privata del 17 mag. 1895 si riconosce debitore di fr 1200 verso la moglie Sofia Quattropani nata Mantegazza, somma usata per l'acquisto di bestiame e attrezzi rurali e che proveniva dall'eredità paterna e materna della moglie. Scrive poi un testamento olografo datato 5 ottobre 1896 nel quale la moglie è usufruttuaria dei beni fino alla sua morte. Nel 1904 la vedova cede il suo credito al figlio Martino. Il fasc. contiene la scrittura privata del 1895 con aggiunta cessione del 1904, il testamento, un appunto del produttore.

            Rossi, Raimondo
            CH AFR PF.Serie A.19 · Dossier · 1768-1804
            Fait partie de Fondo Paolo Francesco Rossi

            Corrispondenza e vari altri documenti relativi all'amministrazione della sostanza lasciata dal defunto Giovan Maria Rossi dell'Acquavita, figlio di Silvestro e di Sidonia Rossi del Paolino, zia del produttore Paolo Francesco Rossi. L'unità é stata suddivisa in sottofascicoli per distinguere vari tipi di documenti, ossia la corrispondenza fra Paolo Francesco Rossi e Giovanni Casanova curatore della ved. Rossi, seguita dalla corrispondenza con la vedova e il figlio (periodo 1786-1804 con lacune fra il 1792e il 1795) ; il testamento di Giovan Maria Rossi detto dell'Acquavita ; varie procure generali rilasciate dal defunto Giovan Maria Rossi e dai suoi eredi in favore di Sidonia Rossi e di Paolo Francesco Rossi ; attestati riguardanti Giovan Carlo Augusto Rossi ; documenti relativi all'amministrazione dei beni, come contratti agricoli, resoconti di Paolo Francesco Rossi, ricevute (confessi) per i fitti, ricavati dei fondi e cambiali destinate a Dresda.

            Avvenimenti : Giovan Maria Rossi detti del Acquavita, marmista, emigra a Dresda fra la fine del 1768 e l'inizio del 1769, dove già si trovava lo scultore arzese Andrea Salvatore Aglio. Lascia alla madre una procura che le attribuisce l'usufrutto di tutti i suoi beni mobili e immobili. A Dresda Giovan Maria riesce ad ottenere un posto di marmista alla corte del Principe Elettore di Sassonia. Si sposa con Sofia Elisabetta Neitlingin dalla quale avrà un figlio. Muore nel giugno del 1786 di tisi, o più probabilmente di silicosi, dopo aver rilasciato una procura per l'amministrazione dei suoi beni al cugino Paolo Francesco, e nominato nel suo testamento eredi universali la moglie ed il figlio di tre anni, Johannes Karl Augustus, che sarà affidato ad un tutore. Fino alla maggiore età del cugino, Paolo Francesco Rossi amministra i fondi e i capitali degli eredi in territorio di Arzo e Saltrio e intrattiene una regolare corrispondenza con i cugini di Dresda, inviando annualmente i ricavati dei fondi agricoli tramite mercanti e banchieri e malgrado le difficoltà dovute alle guerre e alle carestie. Nel 1801Giovan Carlo Augusto si rende ad Arzo allo scopo di ricevere l'attestato ufficiale di maggiore étà che gli permetterà di disporre liberamente della sua sostanza. Nel 1804 muore la madre Sofia Elisabetta e tutti i beni situati in Svizzera sono venduti per far fronte ai debiti contratti negli anni. La corrispondenza si interrompe a quel momento.

            Rossi, Paolo Francesco