Mendrisio (Svizzera, Ticino)

Area degli elementi

Tassonomia

Codice

Note relative all'ambito

  • usato per la città e per il distretto di Mendrisio( prima del 1900)

Note sulla fonte

    Mostra le note

      Termini gerarchici

      Mendrisio (Svizzera, Ticino)

        Termini equivalenti

        Mendrisio (Svizzera, Ticino)

        • UF (termine non preferito) Distretto di Mendrisio

        Termini associati

        Mendrisio (Svizzera, Ticino)

          41 Descrizione archivistica risultati per Mendrisio (Svizzera, Ticino)

          41 risultati correlati direttamente Escludi termini specifici (subordinati)
          CH AFR PF.Serie B.05 · Unità documentaria · 1813.10.15
          Parte di Fondo Paolo Francesco Rossi

          Paolo Francesco Rossi, “dietro incombenza avuta” valuta dei beni appartenenti al monastero di S. Orsola in Mendrisio: un caseggiato rustico situato a Mendrisio poco distante dal monastero (Lire milanesi 1600) e due terreni a LIgornetto chaimati Mattarello (L. 550) e Alla Valle (L. 1012).

          Senza titolo
          CH AFR PF.Serie C.a · Sottoserie · ca 1780-1815
          Parte di Fondo Paolo Francesco Rossi

          La sottoserie raccoglie le taglie, decime e spese riguardanti le comunità della ex-Pieve di Riva San Vitale (a l'esclusione di Arzo) e alcuni comuni del distretto di Mendrisio e Lugano per i quali Paolo Francesco Rossi aveva fornito le sue competenze di agrimensore o era intervenuto come deputato della municipalità di Arzo.

          Senza titolo
          Relazioni con i comuni e il cantone
          CH AFR PF.Serie C.d · Sottoserie · ca 1799-1825
          Parte di Fondo Paolo Francesco Rossi

          La sottoserie raccoglie un insieme non omogeneo di atti e notifiche inviate dalle autorità cantonali a Paolo Francesco Rossi, nella sua qualità di giudice di pace del circolo di Riva S. Vitale, nel periodo in cui si costituiva il nuovo cantone Ticino. Comprende anche il breve periodo di esistenza del cantone di Lugano quando P.F. Rossi venne nominato commissario distrettuale per il circolo di Riva.

          Senza titolo
          CH AFR GA.FE.Serie B.a.03 · Unità archivistica · 1715-1752
          Parte di Fondo Giacomo Antonio Rossi

          Contiene documenti relativi alla sostanza mobile di Filippo Quartironi, con i crediti e debiti sottoscritti in varie forme fino a qualche anno prima della sua morte (1751). Il figlio reverendo Filippo interviene per saldare diversi debiti. Dettaglio dei fascicoli:
          1715: Polizza che deve Filippo Quartironi al Luogo Pio della Misericordia di Mendrisio (saldato dal figlio don Felice nel 1744)
          1722-1746: Prestito delle monache di S. Orsola a Filippo Quartironi
          1724-1752: Debiti di Filippo Quartironi con G. B. Rusca, saldati dal figlio rev. Felice
          1727: Obbligo di Filippo Quartironi a favore delle Ven.de monache di S. Orsola di Mendrisio (saldato dal figlio rev. Felice nel 1747)
          1730: Obbligo di Filippo Quartironi a favore di Gio. Battista Carati Orsati (saldato dal figlio rev. Felice nel 1744)
          1731-1732: Riconoscimento di debito di Filippo Quartironi verso la Confraternita del SS. Rosario
          1732: Debito di Filippo Quartironi e della moglie Maria Elisabetta Maderni verso Giuseppe Ferrari fu Simone
          1739: Retrovendita di tre censi sui terreni in Prella dai RR. PP. Serviti di Mendrisio a Filippo Quartironi
          1744: Obbligo fatto dal sig.r Filippo Quartironi a favore dei fratelli Lurà fu Domenico (saldato dal figlio rev. Felice nel 1747)
          1745: Ricevuta per il saldo degli interessi su un capitale dovuto da Filippo Quartironi all'eredità Verga di Coldrerio (saldati dal figlio rev. Felice nel 1745)
          1745-1769: Credito di Anna Caterina Carloni di Rovio verso Filippo e Felice Quartironi (con copia del rogito del notaio Francesco Martinola di Mendrisio)
          1748: Retrovendita di censo a favore del rev. Felice Quartironi

          Senza titolo
          CH AFR GA.FE.Serie C.c.09 · Unità documentaria · 1813
          Parte di Fondo Giacomo Antonio Rossi

          Copia non firmata (calligr. notaio Giacomo Antonio Rossi) del contratto fra Maddalena ved. di Giuseppe Ferrari e i cugini contadini Crivelli Giuseppe fu Lorenzo e Felice fu Pietro, che regola l'affitto e la coltivazione di vari terreni agricoli elencati nel contratto e situati a Mendrisio e l'occupazione della casa masserizia "attinente a quella dei sign. locatori". Maddalena agisce in qualità di amministratrice dei beni del figlio Filippo Ferrari assente. I massari erano già affittuari del padre Ferrari e prima di lui del canonico Carlo Felice Quartironi, dal quale Giuseppe Ferrari ereditò i fondi.

          Senza titolo
          CH AFR GA.FE.Serie C.c.11 · Unità archivistica · 1821
          Parte di Fondo Giacomo Antonio Rossi

          1 bifoglio sul quale è elencata in dettaglio la sostanza immobile di Filippo Ferrari (casa civile e masserie con le rispettive misurazioni), le rendite prodotte, il conto dei "miglioramenti e detterioramenti dalla morte del fu Sr. Giuseppe". Contiene le minute del notaio Rossi servite per comporre il documento.

          Senza titolo
          Eredi fu Giuseppe Ferrari : taglie comunali
          CH AFR GA.FE.Serie C.c.20 · Unità archivistica · ca. 1813-1847
          Parte di Fondo Giacomo Antonio Rossi

          Tagliandi rilasciati dai comuni di Mendrisio, Balerna, Chiasso e Pedrinate per le tasse sui fondi posseduti nei vari territori e per la residenza in Mendrisio (casa Ferrari). I tagliandi erano dispersi in parte fra la corrispondenza di Filippo Ferrari, in parte in altri fasc. relativi a debitori o in libri contabili, senza un nesso con il documento in cui erano inseriti. Si è scelto di riunirli in modo da avere uno scorcio temporale sulla tassazione dei beni Ferrari.

          Senza titolo
          Amministrazione Filippo Ferrari
          CH AFR GA.FE.Serie D · Serie · 1815-1864
          Parte di Fondo Giacomo Antonio Rossi

          Beni immobili e mobili di Filippo Ferrari, figlio di Giuseppe Simone e Maddalena Torriani, nato Venezia nel 1780 e morto a Cagliari nel 1851 dove risiedeva. L'amministrazione dei suoi beni in territorio ticinese (fondi agricoli, masserie e capitali), essenzialmente frutto dell'eredità paterna e materna venne affidata al lontano cugino notaio Giacomo Antonio Rossi. La documentazione è frammentaria. Si distinguono registri e conti, l'amministrazione delle masserie e quanto riguarda l'amministrazione dei capitali dati o ricevuti in prestito. L'insieme è da collegare alla corrispondenza con il notaio Rossi al quale Filippo Ferrari domandava mensilmente notizie e resoconti dei suoi beni e investimenti, e nella quale si precisano nel dettaglio entrate e spese o riferimenti a eventi associati ai documenti amministrativi.

          Senza titolo
          Eredi Grimaldi Pollini
          CH AFR GA.FE.Serie E · Serie · 1824-1851
          Parte di Fondo Giacomo Antonio Rossi

          Il 30 sett. 1820 moriva a Cagliari il conte Gaetano Pollini , originario di Mendrisio (Svizzera) e da vent'anni vedovo di Giulia Ferrari fu Giuseppe. Lasciava come eredi i figli Francesco che ereditava il titolo di conte, Giovanni Battista e Giuseppe (detto Peppino), la figlia Margherita maritata de Cesaroni e gli eredi della figlia defunta Maddalena maritata con il cavaliere Antonio Grimaldi di Catania (da cui il nome Grimaldi Pollini usato dai figli). Il figlio Enrico e le figlie Antonia e Giulia Grimaldi erano ancora minorenni e vennero rappresentati dal padre e dallo zio Filippo Ferrari, nominato procuratore generale dei Grimaldi per ovviare alla distanza che separava le famiglie e svolgere tutte le pratiche necessarie alla divisione. Le carte non contengono gli inventari dei beni del conte, che erano considerevoli in Sardegna e in territorio svizzero a Mendrisio e dintorni, né una distinta di quanto dovesse spettare ai Grimaldi, ma dalle lettere di Filippo Ferrari e di Antonio Grimaldi con il notaio Rossi risulta che le relazioni con gli zii Pollini, che gestivano la massa ereditaria, era assai teso. Il cav. Grimaldi li accusava di amministrare in modo disinvolto il patrimonio, di mancati riscontri sulle rendite e le proprietà da dividere e implicitamente di ledere gli interessi dei figli. In questo contesto la divisione ereditaria si protrasse fino al 1827 anno in cui finalmente venne rogato l'atto di divisione a Cagliari (13 luglio 1827) che non è presente in queste carte. Fra il 1827 e il 1828 il notaio G. A. Rossi ricevette due mandati dai Grimaldi per rappresentarli in Svizzera, allo scopo di finalizzare la divisione delle proprietà, dissipare i malintesi riguardanti gli interessi sulla massa ereditaria e, successivamente, di compiere tutti gli atti necessari a riscuotere i crediti e vendere i beni ereditati in Svizzera, che i Grimaldi desideravano al più presto trasformare in capitali da rimpatriare in Sicilia. Le liste e inventari sommari di quanto fosse stato assegnato ai Grimaldi, compresi alcuni crediti di difficile riscossione, suggeriscono che la divisione avvenne piuttosto a svantaggio della famiglia.

          Senza titolo