Testamento di Marta Rodari del fu Giovan Battista di Maroggia, moglie del fu Francesco Fossati detto del Stocco, di Arzo, rogato il 3 set. 1716 da Giovanni Oldelli di Meride. La vedova Fossati lascia tutti i suoi beni all'unica figlia sopravvissuta, Maria Lucia, moglie di Domenico Ferrari fu Simone. Lascia pure dei legati ai nipoti Domenico e Vincenzo Rodari. Sul retro del f. , sotto al titolo, ricevuta dei fratelli Domenico e Vincenzo Rodari rilasciata ai Ferrari, per un anticipo sul legato della zia Marta, datata 15.2.1723.
Allegati al testamento tre note : nota delle spese per il funerale di Marta Fossati (12-13 mag. 1721) ; confesso di Domenico Rodari (8.3.1730) anche a nome del fratello Vincenzo per il saldo del legato; nota datata 1709 intitolata "Nota delli dinari di Maria Lucia, quelli si spendono per suo conto" con l'elenco di alcune offerte fatte alla chiesa; anche se non direttamente collegata al testamento è stata lasciata dove trovata in origine.
Giuseppe Simone Ferrari, figlio di Giuseppe Maria, originario di Arzo ma residente a Mendrisio muore il 10 giugno 1813 a Mendrisio. È il cognato Giovanni Battista Torriani che si occupa delle pratiche amministrative e religiose. Il fasc. contiene:
Conto delle visite mediche, operazioni e medicazioni chirurgiche fatte da Antonio Soldati nell'ultima malattia del fu Giuseppe Ferrari (28.6.1813); vari confessi di creditori ; memoria di quanto è stato fatto per organizzare le esequie, con calcoli delle spese; nota della cera servita per il funerale ; confesso di Carlo Lavizzari incaricato dell'organizzazione delle esequie e dei pagamenti relativi, rimborsato dalla vedova Ferrari ; conto dello speziale Lavizzari (periodo mag-giu 1813); inventario "Denaro ritrovato nel canterà del fu Sig.e Giuseppe Ferrario" ; "1813, l'11 giugno: nota della spesa occorsa per la sorella Maddalena vedova Ferrari dopo la morte del Sr. Giuseppe di Lei marito"; autore: G. B. Torriani, copre il periodo 11.6.1813-9.7.1814.
"Fatto nella mattina del giorno 13 agosto 1824" : minute del notaio Giacomo Antonio Rossi riguardanti le spese per il funerale di Maddalena Torriani ved. Ferrari e confessi rilasciati per le messe in suffragio (1824-1828).
Rossi, Giacomo AntonioContiene documenti relativi alla sostanza mobile di Filippo Quartironi, con i crediti e debiti sottoscritti in varie forme fino a qualche anno prima della sua morte (1751). Il figlio reverendo Filippo interviene per saldare diversi debiti. Dettaglio dei fascicoli:
1715: Polizza che deve Filippo Quartironi al Luogo Pio della Misericordia di Mendrisio (saldato dal figlio don Felice nel 1744)
1722-1746: Prestito delle monache di S. Orsola a Filippo Quartironi
1724-1752: Debiti di Filippo Quartironi con G. B. Rusca, saldati dal figlio rev. Felice
1727: Obbligo di Filippo Quartironi a favore delle Ven.de monache di S. Orsola di Mendrisio (saldato dal figlio rev. Felice nel 1747)
1730: Obbligo di Filippo Quartironi a favore di Gio. Battista Carati Orsati (saldato dal figlio rev. Felice nel 1744)
1731-1732: Riconoscimento di debito di Filippo Quartironi verso la Confraternita del SS. Rosario
1732: Debito di Filippo Quartironi e della moglie Maria Elisabetta Maderni verso Giuseppe Ferrari fu Simone
1739: Retrovendita di tre censi sui terreni in Prella dai RR. PP. Serviti di Mendrisio a Filippo Quartironi
1744: Obbligo fatto dal sig.r Filippo Quartironi a favore dei fratelli Lurà fu Domenico (saldato dal figlio rev. Felice nel 1747)
1745: Ricevuta per il saldo degli interessi su un capitale dovuto da Filippo Quartironi all'eredità Verga di Coldrerio (saldati dal figlio rev. Felice nel 1745)
1745-1769: Credito di Anna Caterina Carloni di Rovio verso Filippo e Felice Quartironi (con copia del rogito del notaio Francesco Martinola di Mendrisio)
1748: Retrovendita di censo a favore del rev. Felice Quartironi
Diverse carte relative al patrimonio familiare ereditato dal rev. Felice Quartironi. Contiene polizze e pegni per l'ottenzione di capitali sottoscritti dal padre Filippo e poi saldate decenni più tardi. Altre carte riguardano invece l'amministrazione del patrimonio personale del reverendo, con vendite e confessi per interessi dovuti o ricevuti e relazioni con il fratello Giovanni Pietro Quartironi, che risiedeva a Genova con la moglie Valeria Spinedi:
1727-1750: Conti dare-avere di Filippo Quartironi con Francesco Conti di Lugano, con il quale Filippo ha sottoscritto polizze con la garanzia del figlio rev. Felice, per prestiti ai figli Giovan Pietro dimorante a Genova e Santino dimorante a Bonn.
1752: Vendita di una cantina con terreno in zona "al Bosco" al rev. Felice Quartironi
1753: Debito del fu Filippo Quartironi verso il notaio Rusca, saldato nel 1753 dal rev. Felice Quartironi
1754: Polizza contro il rev. don Felice Quartironi a favore degli eredi fu Paolo Vassalli di Riva S. Vitale
1769: Confesso di Giuseppe Carloni di Rovio per interessi ricevuti dagli eredi fu Filippo Quartironi
1772: Vendita fatta dai figli di Giovanni Baroffio a favore del rev. Felice Quartironi
1773: Nota sul Giuspatronato dell'Ospedale di S. Maria Nuova a Como
1780: Vendita di un terreno a Mendrisio fatta da Maria Simona Mondelli a favore del rev. Felice Quartironi (copia di un rogito del notaio Alessandro Maderni)
1780: Confessi riguardanti Giovanni Pietro Quartironi (restituzione di capitali e alcune lettere di cambio per trasferimenti di denaro verso Genova, per ordine del rev. Carlo Felice )
1780: Pagherò di Giovanni Pietro Quartironi
1794: Confessi per taglie della famiglia Quartironi
1795: Confesso del rev. don Gerolamo de' Beroldingen per messe celebrate alla Torre
Tre scritture di riconoscimento di debiti contratti da tre privati con i fratelli Giuseppe e Domenico Ferrari fu Simone, di Arzo:
- 1717, 25 agosto: polizza contro Antonio Maria Morniroli di Brusata per Lire 105. (Comporta le ricevute dei rimborsi in denaro e in natura e con giornate di lavoro, fino al 1728).
- 1723, 15 luglio: polizza di Lire 37:3:3 contro Nazaro Rossi fu Gabriele detto di Sina (comporta le ricevute dei versamenti fatti fino al 1727).
- 1724, 2 agosto: obbligo di Bartolomeo Cometta fu Gaspare di Campora, abitante a Monte, pieve di Balerna (oggi comune di Castel S. Pietro) verso i fratelli Giuseppe e Domenico Ferrari per la somma di L. 250 in garanzia della quale Cometta impegna un terreno.
Sei ricevute rilasciate da Alessandro Cremonini di Cragno, fraz. di Salorino per gli interessi pagati da Paolo Rossi al quale ha prestato, in epoca non precisata (rogito Borella), la somma di L. 1000 sulla quale l'ing. paga un'interesse annuo di L. 50.
Rossi, Antonio, avvocato"Confessio fauere D.D. fratrum Ferrari.om qm. D. Smonis Artÿy a D. Donato Maderno". Donato Maderni del fu Giov. Paolo di Capolago, anche a nome del fratello Cristoforo, riconosce di aver ricevuto da don Stefano Ferrari curato di Arzo la somma di L. imperiali 700 e 148 L. di interessi, per un debito contratto nel 1694 dal padre Simone Ferrari con don Carlo Maderni, parroco di Clivio pieve di Arcisate, suo fratello defunto. Rogito di Giovanni Oldelli del 22 feb. 1702, copia autentificata datata 7 dic. 1708.
Rossi, Giacomo AntonioI signori Antonio e Gaetano Prestinari del fu Dionigi, con il nipote Giovanni del fu Francesco, di Magenta (Pavia) si fanno carico della costruzione di un organo per la chiesa parrocchiale di Arzo, da consegnare entro 2 anni dalla firma del contratto e con una garanzia di 3 anni. Il prezzo concordato fu di L 3500 da pagarsi ad opera finita e altre L. 1500 da versarsi al termine dei 3 anni. Un contratto fra i fratelli Prestinari e la municipalità di Arzo descrive in dettaglio le caratteristiche richieste dall'istrumento , i materiali forniti e gli obblighi dei costruttori, che comportano il trasporto da Magenta, le spese daziarie e la collocazione nella chiesa.
Descrizione del contenuto:
- 1836, 25 aprile : due copie del contratto stipulato fra la municipalità di Arzo, rappresentata dai molto rev. Parroco Andrea Allio, sign. Giov. Maria Rossi qdm Pietro, Stefano Rossi qdm Cesare e Gio. Maria Rossi qdm Antonio da una parte e dall'altra Giovanni Prestinari del fu Francesco in rappresentanza degli zii Antonio e Gaetano fratelli Prestinari del fu Dionigi, di Magenta. In calce la firma delle parti e dei testimoni e la ratifica dei fratelli Prestinari datata 29 luglio 1836.
Calligrafie diverse, la copia redatta dall'avv. Giacomo Ant. Rossi porta sul lato esterno del bifoglio, in data 1841, 3 dic. Arzo, la ricevuta firmata da Gaetano Prestinari per le ultime lire 500 a saldo del prezzo pattuito; firma autentificata dal notaio. - 1836: Copia del contratto con i Prestinari
- 1835-1838: copie conformi del registro delle risoluzioni dell'assemblea comunale di Arzo riguardanti: la decisione di finanziamento dell'organo ; la nomina della deputazione incaricata di sottoscrivere il contratto e sorvegliare i lavori (parroco Andrea Aglio, Giovan Maria Rossi fu Pietro, l'amministratore della chiesa Stefano Rossi) ; predisposizione dell'arrivo dell'organo, dell'alloggio per gli artigiani e del pagamento.
- conti e pagamenti a cura del notaio Giacomo Antonio Rossi
Insieme di vari atti, ricognizioni di debito e rimborsi parziali per i prestiti accordati dal defunto parroco di Besazio Giuseppe Fontana ad Agostino Gamba ed ai fratelli Carlo e Francesco Fossati per fondare la loro società di manufatti di marmo. Gli eredi del parroco cioè la sorella Giuseppa Fontana moglie del notaio Giacomo Antonio Rossi sembrano voler recuperare le somme ancora dovute. Il fascicolo é forse incompleto, forse all'origine era annesso ai fascicoli relativi ai fratelli Fossati poichè il contenuto fa riferimento agli altri documenti Fossati-Gamba.
Rossi, Giacomo Antonio