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Description archivistique
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CH AFR GA.FE.Serie A.f.08 · Pièce · 1731
Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

Giuseppe Ferrari acquista dai fratelli Biagio e Francesco residenti a Roma i fondi che erano stati loro assegnati come parte dell'eredità paterna, per la somma di 1600 scudi. Sui fondi Giuseppe deve pagare una tassa (Abzug) che però viene rivendicata sia dal Landfogto di Mendrisio che dal Capitano reggente di Lugano. Il Capitano di Lugano intima al Ferrari di non pagare fino a risoluzione della vertenza, mentre il Landfogto gli invia un precetto di pagamento. Con una supplica datata 22 giugno 1731, Giuseppe Ferrari domanda che non venga fatta eseguire "la minacciata e temuta molestia ed esecuzione" fino a che le due autorità non trovino un accordo. La domanda è accettata. Copia per Giuseppe Ferrari eseguita dal Landscriba e cancelliere Beroldingen.
Porta sull'esterno del f.: "Per il S.re Gioseppe Ferrario d'Arzo" e sotto, con calligr. di Giuseppe Ferrari: "Per Lapcocho [i.e.Abzug] pagato per li miei frateli di Roma".

Rossi, Giacomo Antonio
CH AFR RA.Serie B.03 · Dossier · 1945-1950
Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

Con testamento olografo del 5 gen. 1945, pubblicato il 21 giu 1945 dal notaio Raimondo Rossi, Elvira Gandini vedova di Valentino Rossi di Arzo (ramo detto Rossi dell Testore), senza figli, lascia l'usufrutto dei suoi beni al fratello e l'eredità a più di una decina di nipoti e pronipoti. Il notaio abbandona il mandato nel 1946 in favore dello studio Maspoli-Noseda di Chiasso, in seguito a disaccordi fra gli eredi sulla soluzione da lui proposta. La vertenza sul testamento si protrae per diversi anni (1945-1950). R. Rossi è comunque ancora sollecitato da vari eredi, curatori e avvocati. Il fascicolo contiene la sua corrispondenza e le sue note.

Rossi, Raimondo
Reclami relativi all'anno 1824
CH AFR PF.Serie C.c.05.02 · Sous-dossier · 1824
Fait partie de Fondo Paolo Francesco Rossi

Corrispondenza del giudice di pace Paolo Francesco Rossi con la Municipalità di Riva S. Vitale e con il Landamano del Consiglio di Stato.1824 ; contestazioni dei cittadini Clemente Vassalli di Michele, Manfredo Vassalli fu Giuseppe, Giov. Battista Vassalli di Manfredo e altri.

Rossi, Paolo Francesco
Reclami relativi agli anni 1821 e 1822
CH AFR PF.Serie C.c.05.01. · Sous-dossier · 1821-1822
Fait partie de Fondo Paolo Francesco Rossi

Contestazioni dei cittadini Giuseppe Vassalli della Gada figlio di Vitale, Clemente Vassalli di Michele, Primo e Pietro Battista Bernasconi [et al.] ; corrisp. con il sindaco di Riva S. Vitale Francesco Vassalli e con il Commissario di Governo G.B. Rusca.

Rossi, Paolo Francesco
CH AFR PF.Serie C.c.05 · Dossier · 1821-1824
Fait partie de Fondo Paolo Francesco Rossi

Negli anni 1820-1824 si svolge un contenzioso fra la Municipalità di Riva S. Vitale per la quale risponde il sindaco Francesco Vassalli ed alcuni cittadini che si ritengono ingiustamente esclusi dall'assemblea comunale e che reclamano la lori iscrizione sul registro dei cittadini attivi. Il giudice di pace del circolo di Riva é chiamato a risolvere la controversia. Sollecitati da tutte le parti il Commissario di Governo e il Landamano e Consiglio di Stato intervengono più volte per ribadire le competenze di ciascuna delle parti e per incitare il giudice di pace ad agire con solerzia, fino alla sospensione delle assemblee comunali.
Il fasc. comprende la corrispondenza in entrata del Giudice di pace del circolo di Riva, parte delle minute delle sue risposte e altra corrispondenza riferita a fatti avvenuti nel comune di Riva S. Vitale.

Rossi, Paolo Francesco
Querela a Libera Stampa
CH AFR RA.Serie C.03 · Dossier · 1915
Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

Il 20 genn. 1915 R. Rossi sporge denuncia contro G. Canevascini e Pietro Giugni, rispett. direttore e editore di Libera Stampa, per un articolo del 15 gen. 1915 che criticava il suo operato di amministratore in varie società, poco compatibile secondo l'articolista con la sua funzione di direttore della Scuola cantonale di commercio. Secondo il querelante l'articolo aveva lo scopo di denigrarlo presso la pubblica opinione. Libera Stampa si fa gioco della denuncia pubblicandola con vari commenti satirici il 7 sett. 1915 (articolo nel fasc.). Il fasc. contiene la denucia al procuratore pubblico, alcuni articoli di stampa (orig. e riprodotti) , alcune lettere di R. Rossi, che ritirerà poi la denuncia nel dic. 1915.

Rossi, Raimondo
CH AFR AN.Serie A.c.13 · Dossier · 1880-1892
Fait partie de Fondo Antonio Rossi

I fratelli Antonio e Raimondo Modesto prestano al ragioniere Filippo Stabile di Milano l'ingente somma di L. 25'000 milanesi (in monete d'oro) probabilmente negli anni 1870 e in ragione del legame di amicizia con l'avv. Antonio. Da quanto si apprende dalle poche lettere conservate, l'uomo era al servizio di una nobile famiglia di Milano, i conti Pullé. In seguito ad una malattia muscolare cronica che gli causa dolori e difficoltà di ambulazione rimane semi-invalido e per questa ragione sarebbe stato licenziato nel 1879. Si intuisce un rag. Stabile in affanno, incapace di rimborsare l'amico dovendo sostenere economicamente un figlio malato ed un altro disoccupato.Irregolarmente invia piccole somme di 50 o 100 Lire, oppure paga con dello zolfo che i Rossi dovevano usare per la disinfezione delle bachicolture (non si capisce da dove Stabile tragga il possesso di questo materiale).
Muore senza aver rimborsato quasi nulla, cosa che nemmeno i suoi eredi sembrano in grado di fare. L'avvocato Antonio si rivolge allora ad un avvocato milanese, Giovanni Tacconi, che però non gli lascia molte speranze di recuperare la somma. Il fasc. contiene le lettere del rag. Stabile ad Antonio Rossi e la corrispondenza di quest'ultimo con l'avvocato Tacconi.Dopo la morte di Antonio si notano anche interventi del figlio avv, Raimondo Rossi che paga gli avvocati e cerca invano di recuperare parte del capitale.

Rossi, Antonio, avvocato
Note preparatorie per una petizione
CH AFR AN.Serie B.a.01 · Pièce · ca 1884
Fait partie de Fondo Antonio Rossi

Note probabilmente destinate alla preparazione di una petizione a sostegno di un certo Sacchi che rivendica il possesso di un orto contestato da un certo Riva (forse ambedue di Besazio). Introdotti fra le pag. e usati come minute, una carta da lettera intestata dell'avv. Antonio, e una scheda per la votazione fed. dell' 11 mag. 1884. La data del documento é dedotta dalla scheda di voto.

Rossi, Antonio, avvocato
CH AFR GA.FE.Serie A.f.16 · Pièce · ca 1710-1733
Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

Minuta di una lettera con molte correzioni, non datata, non firmata, destinata a un'autorità religiosa alla quale lo scrivente si rivolge con la formula "V.S. Il.ma e Rev.ma" , chiedendo di intervenire presso il sacerdote Francesco Ferrari, per indurlo a non ostacolare il passaggio su una strada campestre, che spetterebbe di diritto al cugino Giuseppe Ferrari. L›intervento viene richiesto al fine di scongiurare un ricorso presso il Capitano Reggente di Lugano. Sul verso del f. la nota: "Lra per Sr. Gius. Ferraris d'Arzo".
Le persone citate sono molto probabilmente Giuseppe Maria Ferrari figlio di Simone (1674 – 1751) e il cugino germano rev. Francesco Maria figlio di Stefano (1688-1772). Il redattore potrebbe essere un notaio, poichè definisce Giuseppe Ferrari d'Arzo "suo cliente". Databile al primo terzo del Settecento, prima che Giuseppe Ferrari si trasferisse a Mendrisio (1733 ca).

Rossi, Giacomo Antonio
CH AFR RA.Serie A.b.24 · Dossier · 1942
Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

Nel 1941 R. Rossi concede un taglio di bosco sul suo fondo Vedesina-Pradaccio in territorio di Clivio (Saltrio, Italia) ad Antonio Rinaldi.
Il contratto è una semplice dicharazione senza misurazioni esatte. Di conseguenza il Rinaldi taglia un settore appartenente ad un altro proprietario. Dovendolo rimborsare si rivolge a R. Rossi che però rifiuta di risarcirlo. Il fasc. contiene la corrispondenza e alcune riproduzioni approssimative del mappale.

Rossi, Raimondo