Affichage de 26 résultats

Description archivistique
1 résultats avec objets numériques Afficher les résultats avec des objets numériques
CH AFR PF.Serie A.19.03 · Sous-dossier · 1768-1801
Fait partie de Fondo Paolo Francesco Rossi

In epoche successive Giovan Maria Rossi dell'Acquavite e i suoi eredi hanno conferito delle procure generali ai parenti per permettere l'amministrazione dei loro beni sul territorio di Arzo e dintorni. Contenuto:

  • 1768, 29 sett. (Arzo): procura rilasciata da Giova Maria Rossi alla madre Sidonia con l' usufrutto dei propri beni durante la sua assenza dalla patria
  • 1786, 10 giu. (Dresda) : procura rilasciata da Giova Maria Rossi al cugino Paolo Francesco Rossi ( sovraccoperta con indirizzo e bolli)
  • 1795, 11 lug. (Dresda) : procura rilasciata da Sofia Elisabetta Rossi al cugino Paolo Francesco Rossi ; convalidata dal notaio Carolus Godof. Mehlig e testimoni
  • 1801, 23 ott: procura generale rilasciata da Giovan Carlo Augusto, in partenza per Dresda, al cugino Paolo Francesco Rossi
Rossi, Paolo Francesco
Parenti Torriani
CH AFR GA.FE.Serie F · Série organique · 1749-1853
Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

La serie raccoglie una documentazione frammentaria che riguarda la famiglia di Giovanni Battista Torriani (1757-1823), zio per parte materna di Filippo Ferrari. Vi si riscontrano scritture private e rogiti notarili riguardanti l'eredità di G. B. Torriani divisa fra i sette figli, e più particolarmente la settima parte ereditata dal figlio Giovanni (fondi agricoli nel territorio di Como e Mendrisio). La parte più importante e coesa riguarda la corrispondenza fra Giovanni Torriani e il cugino Filippo Ferrari, e fra Torriani e il notaio Giacomo Antonio Rossi, procuratore di Filippo Ferrari, che fu anche procuratore di Giovanni Torriani per una decina d'anni (1831-1840). Oggetto della corrispondenza sono quasi sempre i litigi di Giovanni con i fratelli durante la divisione ereditaria paterna e materna o le sue richieste di denaro. Le carte illustrano le attività del notaio nell'amministrazione dei beni ereditati da Giovanni Torriani a Mendrisio ("Chioso Bosia") e in territorio comasco (settima parte dei fondi di Cermenate e Bregnano e fondi della Breggia, sui comuni di Piazza, Cernobbio e Monte Olimpino), e i suoi sforzi per risolvere i numerosi debiti accumulati da Giovanni verso i familiari, verso il cugino Filippo Ferrari e verso terze persone, che portò alla graduale alienazione dei fondi.

Rossi, Giacomo Antonio
CH AFR RA.Serie A.c.09 · Dossier · 1897-1911
Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

Fascicolo contenente un quaderno ms. di rendiconti per l'autorità di sorveglianza sulla curatela amministrativa redatto da R. Ross. Inizia con l'inventario della sostanza spettante ai cinque minorenni Chicherio, di cui la metà in usufrutto alla madre, "approvato dalla Municipalità con risoluzione n. 764 del 19 ott. 1897". Il fasc. contiene in una cartella separata le osservazioni annuali e le dichiarazioni di approvazione della gestione da parte del Municipio.

Rossi, Raimondo
CH AFR RA.Serie A.c.15.03 · Sous-dossier · 1910-1949
Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

Quaderno contabile delle entrate e uscite di Angela Chicherio per il periodo 1910-1913. Nota di R. Rossi sul primo foglio: "libro consegnato nel dic. 1909 a Angela Chicherio con istruzioni perchè impari a tenere la sua amministrazione. Io continuo a tenere le registrazioni sul libro in uso già. R. Rossi". Le annotazioni di suor Angela si interrompono nel 1913, probabilmente quando viene mandata a Namur per il noviziato.
Il libro contabile a cui si riferisce R. Rossi non è pervenuto e copriva gli anni 1919-1933, registrando gli investimenti e i rendimenti annuali del capitale di Suor Angela dedicato alla sua dote e del capitale personale. Dal 1934 R. Rossi riprende a registrare l'andamento dei capitali sul quaderno di suor Angela. Si tratta verosimilmente di note personali che venivano poi riportate nei rendiconti annuali destinati alla superiora del convento S. Agnès di Lucerna e alla cognata. L'ultimo documento nel quaderno è un dattiloscritto firmato da Angela Chicherio (17.6.1949) che libera l'anziano cognato dall'amministrazione del suo capitale dotale, da quel momento affidato all'amministrazione della congregazione St. Agnès di Lucerna, in titoli e contanti. Un piccolo capitale personale viene trasferito ai familiari.

Rossi, Raimondo
CH AFR GA.FE.Serie C.c.16 · Dossier · 1823-1824
Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

Fascicolo composto da tre documenti relativi agli inventari post mortem di Giovanni Battista Torriani, (15.5.1823), amministratore della sostanza della sorella Maddalena vedova di Giuseppe Simone Ferrari, e della stessa Maddalena, deceduta l'anno seguente (12.8.1824). Incarico spettante al coamministratore della sostanza Ferrari Paolo Francesco Rossi di Arzo, che da procura al figlio notaio Giacomo Antonio. Si nota l'uso de cognome Ferrari-Quartironi che Giuseppe Simone Ferrari aveva adottato in qualità di erede universale di don Felice Quartironi, ultimo discendente di questa famiglia di notabili mendrisiensi.

  1. Procura di Paolo Francesco Rossi al figlio Giacomo Antonio del 13 sett. 1823 per "fare di concerto cogli eredi del fu Sig. tenente D. Giambattsta Torriani di Mendrisio l'inventario di tutto ciò che esisteva appresso al fu sud.to Sig. Tenente di ragione del sign. Filippo Ferrari qm Giuseppe di Mendr. e specialmente delle carte, documenti di famiglia e di crediti (...)"
  2. "1823, li 13 settembre. Inventario delle scritture e registri appartenuti alla sostanza del fu Giuseppe Ferrari-Quartironi di Mendrisio esistenti presso il fu Sr. G. B. Torriani di Mendrisio qual coamministratore testamentario insieme al signor giudice di pace Paolo Francesco Rossi di Arzo a cui si consegnarono". Due copie dell'inventario "fatto in doppio originale" e firmato da don Agostino Torriani per gli eredi Torriani, e da Giacomo Antonio Rossi che rappresenta l'erede Ferrari.
  3. "1824, li 21 agosto: atto di deposito di alcuni effetti preziosi di ragione Ferrari fatti presso li SS. prevosto e priore fratelli Torriani". Primo inventario degli oggetti preziosi della defunta Maddalena Torriani contenuti in casa Ferrari, eseguito dal notaio G. A. Rossi, procuratore di Filippo Ferrari, in presenza dei fratelli della defunta, prevosto don Ambrogio e priore don Agostino Torriani, che ricevono gli oggetti in deposito in una cassetta sigillata. Firmano l'atto il priore Torriani e il notaio Rossi che appone il suo timbro in ceralacca.
Rossi, Giacomo Antonio
Giuseppe Simone Ferrari e eredi
CH AFR GA.FE.Serie C · Série organique · 1752-1848
Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

Documenti relativi ai beni immobili e mobili di Giuseppe Simone Ferrari, figlio di Giuseppe Maria e di Giulia Rossi, che comprendono anche l'eredità lasciata al padre dal canonico Carlo Felice Quartironi. Alla morte del padre nel 1751 Giuseppe Simone è l'unico erede maschio, ancora minorenne poichè nato nel 1734, e quindi affidato a dei tutori.
Secondo quanto disposto dal padre nel testamento egli avrebbe dovuto convivere con la matrigna Benedetta Bardella, o comunque provvedere al suo mantenimento ed eseguire i vari legati per le sorelle. La documentazione riguardante la trasmissione dell'eredità e dei legati è frammentaria (periodo 1751-1753 circa). Più consistenti sono le carte relative all'amministrazione del patrimonio. I documenti posteriori al 1813 (morte di Giuseppe Simone) sono raccolti nella sotto serie C.c e riguardano l'eredità indivisa fra la vedova Maddalena Torriani e il figlio Filippo, unico erede che risiedeva a Cagliari (Regno di Sardegna), amministrata in gran parte dal fratello di Maddalena, il notaio Giovanni Battista Torriani, con interventi del notaio Giacomo Antonio Rossi che riprenderà poi l'amministrazione dopo la morte di Torriani nel 1823.

Rossi, Giacomo Antonio
Fondo Giacomo Antonio Rossi
CH AFR GA · Fonds · ca 1580 - ca 1874

Faldoni e carte sparse raccolte o create dal notaio G. A. Rossi, o a lui attribuibili con certezza. Con l'aggiunta di un sub-fondo "Ferrari" proveniente da un'eredità tardiva del notaio. Nell'ultimo decennio della sua esistenza venne coadiuvato dal fratello più giovane notaio Cristoforo che agiva anche come suo procuratore.
Comprende:

  • documenti relativi alla gestione dei beni della famiglia, della moglie e di varie famiglie imparentate con i Rossi del Paolino, che includono a volte documenti più antichi raccolti come documentazione allegata;
  • documenti relativi all'attività notarile;
  • documenti conservati separatamente anche se non totalmente ordinati, relativi alla cosiddetta "amministrazione Ferrari", cioè l'attività svolta dal notaio come amministratore dei beni di Filippo Ferrari, figlio di Giuseppe Simone, famiglia di Arzo stabilita a Mendrisio con la quale i Rossi del Paolino avevano una lontana parentela. Filippo Ferrari, morto senza eredi e ultimo discendente della famiglia, nominò suo erede universale il notaio Rossi. Per questa ragione tutta la documentazione della famiglia Ferrari, raccolta e conservata verosimilmente dall'antenato Giuseppe Maria Ferrari, venne recuperata dal notaio.
Rossi, Giacomo Antonio
CH AFR GA.FE.Serie F.07 · Dossier · 1825-1840
Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

Corrispondenza fra Giovanni Torriani e Giov. Battista Calvi, periodo 18 lug. 1825-16.6.1826; con due lettere di Calvi al notaio Rossi (1838, 1840). Durante alcuni anni (probabilmente dal 1824 al 1830 circa) Giovanni Torriani affidò l'amministrazione dei fondi ereditati dal padre e denominati "della Breggia" in territorio comasco, nelle mani all'amico notaio Giov. Battista Calvi. Il fasc. comprende le lettere di Calvi che rende conto al Torriani delle rendite conseguenti alla vendita di grano e altri prodotti agricoli, provvede a inviargli denaro di cui Giovanni è sempre bisognoso, e invia notizie dei familiari e degli avvenimenti locali. In quel periodo Giovanni si trova a Milano "in Casa del sign. Pietro Noè" e sembra essere in cattiva salute. Ordina a Calvi di vendergli un fondo a Cermenate, affare che non sembra realizzarsi.
Il fasc. conteneva anche due lettere più recenti di Calvi al notaio Rossi (diventato nel frattempo procuratore di G. Torriani) con le quali rivendica certi arretrati sui suoi emolumenti di ex-amministrazione Torriani, che il notaio gli contesta, come procuratore di Giovanni Torriani. Nelle lettere Calvi fa anche cenno allo stato di insolvenza dell'avv. Carlo Emmanuele Torriani, fratello di Giovanni, verso il quale sia Giovanni che lo stesso Calvi vantavano dei crediti.

Rossi, Giacomo Antonio
Famiglia Chicherio
CH AFR RA.Serie A.c · Sous-série organique · 1789-1960
Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

I documenti di questa sottoserie riguardano la famiglia di Silvio Chicherio, fu Tommaso, suocero del produttore del fondo Raimondo Rossi. I fasc. coprono il periodo 1897-1940, con l'aggiunta di un fasc. di carte più antiche riguardanti terreni appartenuti alla famiglia di Silvio Chicherio (fine sec. XVIII-sec, XIX). Raimondo Rossi si occupa della successione ereditaria del suocero morto nel 1897 e amministra il patrimonio dei figli minorenni assieme alla madre Amalia Chicherio. Dopo la sua morte nel 1901, R. Rossi diventa curatore unico dei figli ancora minorenni fino al 1908, quandi l'ultimo figlio raggiunge la maggiore età. Continua a gestire la parte di patrimonio famigliare rimasta indivisa e il recupero di alcuni crediti (ca.1916-1920) e rimane amministratore del patrimonio di Olga Chicherio e di Angela Chicherio diventata suor Maria Angela fino al 1939.

Rossi, Raimondo
Eredi Grimaldi Pollini
CH AFR GA.FE.Serie E · Série organique · 1824-1851
Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

Il 30 sett. 1820 moriva a Cagliari il conte Gaetano Pollini , originario di Mendrisio (Svizzera) e da vent'anni vedovo di Giulia Ferrari fu Giuseppe. Lasciava come eredi i figli Francesco che ereditava il titolo di conte, Giovanni Battista e Giuseppe (detto Peppino), la figlia Margherita maritata de Cesaroni e gli eredi della figlia defunta Maddalena maritata con il cavaliere Antonio Grimaldi di Catania (da cui il nome Grimaldi Pollini usato dai figli). Il figlio Enrico e le figlie Antonia e Giulia Grimaldi erano ancora minorenni e vennero rappresentati dal padre e dallo zio Filippo Ferrari, nominato procuratore generale dei Grimaldi per ovviare alla distanza che separava le famiglie e svolgere tutte le pratiche necessarie alla divisione. Le carte non contengono gli inventari dei beni del conte, che erano considerevoli in Sardegna e in territorio svizzero a Mendrisio e dintorni, né una distinta di quanto dovesse spettare ai Grimaldi, ma dalle lettere di Filippo Ferrari e di Antonio Grimaldi con il notaio Rossi risulta che le relazioni con gli zii Pollini, che gestivano la massa ereditaria, era assai teso. Il cav. Grimaldi li accusava di amministrare in modo disinvolto il patrimonio, di mancati riscontri sulle rendite e le proprietà da dividere e implicitamente di ledere gli interessi dei figli. In questo contesto la divisione ereditaria si protrasse fino al 1827 anno in cui finalmente venne rogato l'atto di divisione a Cagliari (13 luglio 1827) che non è presente in queste carte. Fra il 1827 e il 1828 il notaio G. A. Rossi ricevette due mandati dai Grimaldi per rappresentarli in Svizzera, allo scopo di finalizzare la divisione delle proprietà, dissipare i malintesi riguardanti gli interessi sulla massa ereditaria e, successivamente, di compiere tutti gli atti necessari a riscuotere i crediti e vendere i beni ereditati in Svizzera, che i Grimaldi desideravano al più presto trasformare in capitali da rimpatriare in Sicilia. Le liste e inventari sommari di quanto fosse stato assegnato ai Grimaldi, compresi alcuni crediti di difficile riscossione, suggeriscono che la divisione avvenne piuttosto a svantaggio della famiglia.

Rossi, Giacomo Antonio