- Copia in tedesco del testamento originale redatto il 18 maggio 1786 ;
- Traduzione dal tedesco in italiano del notaio Antonio Isidoro Rusca, il 23 giugno 1787
Copia del testamento orale (nuncupativo) di Giuseppe Maria Ferrari fu Simone registrato a Medrisio il 21 ott. 1751 dal notaio Giovanni Battista Rusca di Mendrisio, che ne estrae copia dalle sue imbreviature. Giuseppe è "figlio del qdm Simone della Terra di Arzo da molti anni abitante in Mendrisio". Dispone che il suo corpo venga sepolto nella chiesa dei SS Cosimo e Damiano. Lascia legati a titolo di futura dote alle figlie Caterina e Maria Orsola, avute dalla seconda moglie Marta Franchini, con obbligo di rinuncia all'eredità in favore del fratellastro Giuseppe. Nomina usufruttuaria di tutti i beni la quarta moglie Benedetta e erede universale il figlio Giuseppe, ancora minorenne (nato nel 1734 dalla terza moglie Giulia Rossi) per cui vengono nominati suoi tutori Cristoforo Rossi di Arzo e Antonio Quartironi di Mendrisio; tutori pure incaricati di provvedere ai bisogni della figlia disabile Lucia, avuta dalla seconda moglie Marta Franchini, a cui lascia oltre alla legittima un capitale in usufrutto.
Rossi, Giacomo AntonioUlltime volontà, olografe, con modifiche varie fra il 1903 e il 1907; copie parziali ms e dattiloscr. effettuate da Raimondo Rossi.
Con i testamenti del 14.8.1903 e codicillo 20.11.1907, Lavinia nomina eredi i fratelli e le sorelle Giuseppina sposata in seconde nozze con Giuseppe Salvatori, ing. Edoardo, colonnello Gustavo, Evelina (Eva) sposata con Luigi Serena, e il nipote Raimondo Rossi (nominato esecutore testamentario con Luigi Serena).
Lascia poi vari legati alla cognata Silvia Resta, moglie di Edoardo e alle sue figlie, oltre che ad altri nipoti e pronipoti, alla domestica e a diverse opere benefiche. Non dimentica i nipoti da parte del marito Paolo, cioè Caterina Rossi e la nipote Lucrezia Gamba, figlia di sua cognata Giuseppa Gamba Rossi. Il 20 nov. 1907 modifica il testamento lasciando a Gustavo, che non ha figli, solo l’usufrutto della 5a parte a lui spettante, stipulando che alla sua morte questa sarà assegnata al nipote Raimondo.
Testamento di Marta Rodari del fu Giovan Battista di Maroggia, moglie del fu Francesco Fossati detto del Stocco, di Arzo, rogato il 3 set. 1716 da Giovanni Oldelli di Meride. La vedova Fossati lascia tutti i suoi beni all'unica figlia sopravvissuta, Maria Lucia, moglie di Domenico Ferrari fu Simone. Lascia pure dei legati ai nipoti Domenico e Vincenzo Rodari. Sul retro del f. , sotto al titolo, ricevuta dei fratelli Domenico e Vincenzo Rodari rilasciata ai Ferrari, per un anticipo sul legato della zia Marta, datata 15.2.1723.
Allegati al testamento tre note : nota delle spese per il funerale di Marta Fossati (12-13 mag. 1721) ; confesso di Domenico Rodari (8.3.1730) anche a nome del fratello Vincenzo per il saldo del legato; nota datata 1709 intitolata "Nota delli dinari di Maria Lucia, quelli si spendono per suo conto" con l'elenco di alcune offerte fatte alla chiesa; anche se non direttamente collegata al testamento è stata lasciata dove trovata in origine.
Testamento di Simone Ferrari fu Stefano di Arzo, 11 agosto 1696, notaio Alfonso Oldelli di Meride. Simone Ferrari lascia un legato per la dote di ciascuna delle figlie, inteso come liquidazione di tutte le loro pretese ereditarie. Alla dilettissima moglie Caterina Rossi [Rossi del Paolino] lascia l'usufrutto della casa e una rendita in denaro e in natura, che gli eredi dovranno versarle annualmente. Eredi sono i figli maschi don Stefano curato di Arzo, Domenico, Blasio, Francesco e Giuseppe.
Rossi, Giacomo AntonioTesti per l'edizione di un opuscolo con le due conferenze ; testo per il libro scolastico "Vita e lavoro" a cura di Patrizio Tosetti.
Rossi, RaimondoOmelie, sermoni e commenti sulle sacre scritture, attribuibili ad almeno due autori, secondo le calligrafie rinvenute. Alcuni testi sono stati scritti usando la sopraccarta di alcune lettere indirizzate all'arciprete Giovanni Buzzi di S. Giorgio in Borgo di Vico, Como. Non vi é però alcuna certezza che i testi siano di sua produzione. Un'altra sopraccarta porta: "Sig.ra Margherita Franchi serva umilissima di V.I.E". Su altri fogli appaiono alcuni nomi fra le righe (Franchi; Lavizzari; Lorenzo Morandi; Antonio Franchi; Joannes Comini). Il faldone più recente raccoglie ff. della metà dell'Ottocento intitolati "esami di religione".
Contenuto:
- cartella 01 : ff. del primo e secondo faldone, datati (1775-1795) ; ff riuniti sotto la dicitura "Margherita Franchi" ; ff. del primo faldone non datati ;
- cartella 02 : ff. del secondo faldone non datati ; ff. con dicitura "Istruzione in occasione del S. Giubileo 1776", paginati 97-106" ; ff. riuniti con la dicitura "esami di religione" , datati (1839-1843)
Testi manoscritti delle conferenze e note ; corrispondenza con vari interlocutori e con Giovanni Mazza dell'Associazione di propaganda per il risparmio e la previdenza (Milano) ; ritagli di articoli di giornale riguardanti le conferenze, documentazione varia.
Rossi, Raimondo