Quaderno con annotazioni di spese, molto disordinato. Riporta in modo succinto le somme dovute da vari clienti, spesso addizionate e riferite a div. date. Contiene fra le pag. ff. con annotazioni e altri documenti piegati. Il primo fasc. del quaderno inizia con il "Conto del comune di Besazio verso l'avv. Ant. Rossi per le seguenti competenze e spese" ; seguono dal 1884 i giustificativi delle spese con le somme corrispondenti, su 5 pag. Il secondo fasc. del quaderno ricomincia dal 1878.
Rossi, Antonio, avvocatoIntestazione sul primo f. : Nota della spesa che faccio in fare riparazione La Casa qui del Sign. Giov. Maria Rossi dietro il suo ordine come da lettera
Distinta delle giornate pagate a diversi operai e artigiani per lavori di muratura e carpenteria, da quanto si può dedurre. La casa potrebbe essere situata a Arzo ma di questo Rossi non si sa nulla di preciso.
Atti notarili (in latino) essenzialmente di compravendita riguardanti i fratelli Simone e Andrea Ferrari, figli di Domenico. Un atto riguarda il cugino rev. parroco di Arzo Rocco Ferrari (ca 1568-1625) figlio di Giovan Maria.
Il dossier contiene:
- 1604, 24 giugno. Transazione fra i flli Ferrari e Antonio Giudici fu Ambrogio, loro debitore
- 1607, 18 giugno. "Venditio facta à Simone de Ferrarÿ loci Artÿ cive mediolanensi Jo:Jacobo de Birago, de nonnullis bonis viris , in loco Lazati (?) plebi Sevesi, roga~ à Joanne Baptã Birago m^lni not.° ". Simone Ferrari di Arzo, anche a nome del fratello Andrea vende una proprietà sul territorio della Pieve di Seveso (Lazzate) a Giovanni Giacomo Birago, con rogito di Giovanni Birago notaio milanese. Confinante della proprietà è il presbitero Rocco Ferrari, figlio di Giovanni Maria, loro primo cugino (definito erroneamente nepotum).
- 1607, 9 ottobre. Cristoforo Rodello agente come procuratore del rev. parroco Rocco Ferrari, figlio di Giovanni Maria, riguardo ai beni Ferrari di Lazzate (?) venduti a Giovanni Giacomo Biraghi [copia o minuta di un atto, molto deteriorata, con parti di inchiostro sbiadite, forse manca il f. finale].
- 1608, 1 agosto. [testo sul lato esterno]: "Arbitramenta intra D. Simon^ de Ferraris et Bartholm^ et fr^tes de Ferraris de Artio". Arbitrato riguardante lo sfruttamento di un mulino, fra Simone Ferrari fu Domenico e Bartolomeo Ferrari fu Angelo, che agisce a nome dei fratelli Giacomo e Giovanni Maria, tutti di Arzo. Tabellionato Gabriele Fossati notaio di Meride.
- 1613, 25 maggio. "Venditio Domini Jo:Antonÿ Oldelli notarÿ de Merede sibi facta per dominum Simone~ Ferrarium de Artio pretio librarum ducentum quinquaginta Imp.". Simone Ferrari del fu Domenico vende un terreno in territorio di Arzo nel luogo detto Prato grasso a Giov. Antonio Oldelli figlio di Giovanni, notaio di Meride. Rogito del notaio Nicola Fossati di Meride.
Testo ms (24 ff.) della conferenza. Porta il sottotitolo: "note per conferenza a Società letteraria, Lugano sabato 25 mar. 1933 ore 16:30". Il fasc. contiene anche:
2 articoli della stampa locale sulla conferenza (Corriere del Ticino del 27 mar. 1933; Dovere del 28.3.1933), l' opuscolo "Freigeld und Wirklichkeit" di E. Ackermann (Basel : Druck & Verl. Frobenius, s.d.) e uno scambio di lettere con il collega Paul Rossy, dir. della succursale bernese della Banca naz., che gli aveva prestato il libro "Economie dirigée, économie scientifique" di Charles Bodin.
- Corrispondenza riservata nell'ott. 1924 con i colleghi dei dip. dell'Educazione (Cattori) e del Lavoro (Canevascini) durante la preparazione del messaggio e preventivo 1925 (2 lettere con bozze di risposte ms).
- Lettera di Agostino Soldati che invia le sue osservazioni critiche A R. Rossi riguardo al suo discorso pronunciato ad un raduno agrario (forse Tenero, nov. 1924?) ; R.Rossi risponde con una lunga lettera nella quale difende il suo operato in governo e il programma agrario ( ms e dattiloscr.)
- Documentazione varia (manoscritti e articoli di giornale) riguardante prevalentemente le finanze del cantone:
note per il comizio agrario a Sementina (1925) con a margine la nota ms "pubblicato sul Paese soltanto in seguito"; manoscritto intitolato "La crisi politica ticinese" destinato al Bollettino della Nuova Società Elvetica ma con la nota "non pubblicato" (marzo 1922) ; piccola corrispondenza riguardo alle finanze cantonali e ai riscontri nella stampa ticinese e confederata, in partic. con G. Anastasi corrisp. presso il Journal de Genève per gli affari ticinesi, giornale al quale R. Rossi inviava sovente delle contribuzioni ; intervista al Journal de Genève (18 gen. 1923) e relativo commento di Libera Stampa (27 gen. 1923 "L'oracolo ha parlato") ; articoli del Messaggero, e Popolo e Libertà sull'operato del govereno; articolo "L'opera del rappresentante agrario in governo" (Il Paese 23 mar. 1928) ; articolo "L'esposizione del Direttore delle finanze sulla gestione finanziaria 1925" (Suppl. al Pololo e Libertà, 16.7.1926).
Il fasc. contiene:
la corrispondenza (1931-1945) fra R. Rossi, azionista fondatore della Società Bancaria ticinese nel 1903, con alcuni membri del consiglio di amministrazione, in particolare il presidente D. Giambonini. La corrispondenza tratta della situazione finanziaria della banca, commenta i bilanci, e successivamente le malversazioni compiute dal direttore Mario Piccinino; la relazione del 16 giu 1939 del Consiglio di amministr. agli azionisti sull'anno 1939; un fasc. stampato con il bilancio 1938; "Appunti e critiche 1937-38-39-40" di R. Rossi (ms su una busta,datato 13.3.1940) riguardanti le attività del gerente Piccinino.
Raimondo Rossi fu presidente del Cons. di Amministrazione della Società Funicolare Cassarate-Monte Bré (poi Funicolare Monte Bré) dal 1916 al 1929 ; dal 1930 al 1941 fu presidente onorario. La documentazione da lui raccolta durante gli anni della sua presidenza era suddivisa in varie cartelle tematiche: sotto "Varia" sono raccolti in ordine cronologico i documenti riguardanti la corrispondenza con i membri del CdA e le convocazioni alle assemblee ; i rapporti con la direzione della funicolare, le autorità di sorveglianza e alcuni privati; i consuntivi annuali, le previsioni, la fiscalità; un esemplare dello statuto della società, l'organico della funivia, le assunzioni di personale, un modello di contratto di lavoro, 1 carta topografica in francese "Lugano - Funiculaire du Monte Bré" (1:20000) ; due elogi funebri pronunciati da R. Rossi per la morte di G. Greco e G. Polar, membri del cons. di amministr. Le cartelle tematiche riguardano: Terreni (acquisti e valore degli stessi, perequazione e fondo di rinnovamento, ca 1939-1940); Nuove carrozze 1937 (acquisto con offerte, domande di sussidi federali); Conflitti con un privato alla stazione di arrivo di Bré e susseguente convenzione; Personale (variazioni, regolamento, assicurazione di pensionamento, contratto di lavoro); le Imposte comunali Bré-Castagnola (1918-1941); La Propaganda ( pubblicità per la funivia in Svizzera e all'estero, con una fotogr. della vetrina réalizzata a Parigi nel 1938). Sono pure conservati i rapporti di Gestione 1917-1943 (manca l'anno 1934), il Bilancio 1934, cedole per azioni ordinarie e privilegiate.
Rossi, RaimondoLa società fu creata nel 1907 (rogiti del 2 feb. e 8 apr. 1907 di R. Rossi) con lo scopo di acquistare e vedere terreni situati a Bellinzona in zona Pratocarasso. Soci fondatori: Secondo Antognini, Francesco Carmine, Domenico Giambonini, Dr. Raimondo Rossi, Dr. Silvio Bruni e rag. Mario Molo. Il fasc. contiene una copia del contratto di società (con annotazioni a mano di R. Rossi) e vari documenti e note relativi alla gestione 1907-1946.
Rossi, RaimondoL'amministrazione delle dogane sorveglia gli incontri al monte Generoso, in particolare gli incontri di G. Canevascini con P. Nenni e altri cittadini italiani ; le relazioni dei fermi e dei controlli realiz zati sul confine dono inviate al capo del dip. fed. di giustizia Häberlin. Piccola corrispondenza fra Häberlin e R. Rossi, che fornisce le date sulle assenze di Canevascini, ma sembra anche dubitare dell'esattezza dei riscontri forniti dal capo delle guardie di confine.
Rossi, RaimondoPaolo Francesco Rossi, in risposta alla pubblica grida sulla sostanza del defunto Pietro Calderari raccoglie la documentazione sui creditori e redige in data 20 lug 1819 una "Specifica ossia classificazione dei debiti lasciati dal fu Pietro Calderari di Ligornetto detto del Pizzolo giusta il decreto Mendrisotto".
Rossi, Paolo Francesco