Periodo: 31 dic. 1831 - 28 dic. 1833. La corrispondenza continua sempre sui temi del raccolto e soprattutto del vino, con la richiesta di trasferimenti di denaro mediante cambiali. F. Ferrari scrive quasi due lettere al mese e lamenta di non ricevere riscontri rapidi dal notaio. I nipoti Grimaldi visitano la Sardegna e lo assillano con i problemi relativi alla divisione dell'eredità Pollini. Il cugino Giovanni Torriani è sempre ospite di F. Ferrari da lui mantenuto perché privo di mezzi e in litigio con i fratelli riguardo al legato dello zio prevosto Ambrogio Torriani.
Rossi, Giacomo AntonioPeriodo: 10 gen. - 23 dic. 1831. Oltre alle solite domande di F. Ferrari per avere riscontri sui raccolti e sui prezzi di vendita del vino, e le richieste di pagamenti con trasferimento di cambiali, gli altri argomenti riguardano i nipoti Grimaldi che ancora cercano di realizzare la vendita della loro parte ereditaria e le vicende del cugino Giovanni Torriani che, secondo Ferrari, non avrebbe ricevuto la parte corretta dell'eredità familiare.
Rossi, Giacomo AntonioPeriodo: 16 gen. - 30 dic. 1830. Appare il cugino Giovanni Torriani che sarà per diversi anni ospite a Cagliari di Filippo Ferrari e suo debitore insolvente. Il 30 dic. 1830 il notaio Rossi annuncia a Filippo Ferrari la morte dello zio prevosto Ambrogio Torriani nella notte del 15-16 dicembre, informandolo sui legati lasciati ai numerosi nipoti, fra cui lo stesso Filippo.
Rossi, Giacomo AntonioPeriodo: 20 dic. 1828 - 21 dic. 1829. Corrispondenza di difficile lettura, per il trapasso dell'inchiostro sui due lati dei ff. usati da Filippo Ferrari e per il disordine delle minute del notaio a volte quasi indecifrabili. I cattivi raccolti del 1828 preoccupano Filippo Ferrari mentre sembrano migliori quelli annunciati nel 1829. Accenni anche ai nipoti Grimaldi sempre in attesa di realizzare la loro parte ereditaria. Le
Rossi, Giacomo AntonioPeriodo 22 dic. 1827 - 26 dic. 1828. Acune lettere mancano, esiste solo la minuta della risposta. I temi trattati riguardano l'amministrazione dei fondi agricoli e la divisione ereditaria del conte Gaetano Pollini, con i quesiti posti da Filippo sulla parte spettante ai pronipoti Grimaldi.
Rossi, Giacomo AntonioPeriodo 28 feb. 1827 - 27 dic. 1827. La corrispondenza sembra essersi svolta con difficoltà e le risposte del notaio non sono sempre tempestive. Durante l'anno 1827 F. Ferrari chiede e riceve notizie riguardanti i ricavati delle colture e del vino e l'incasso dell'affitto della casa di Mendrisio, e comanda l'acquisto di alcuni biglietti di lotterie proposte da tale Mathias Zollikoffer di San Gallo. Fa inviare da Zollikoffer al notaio Rossi alcuni prospetti che illustrano le vincite previste nella "69ème loterie du Grand-Duché de Hesse divisée en six classes", nel "Gran lotto della vasta signoria Schönwald Peterswald" e in altre lotterie simili (3 lettere con allegati biglietti e offerte delle lotterie). La principale preoccupazione del Ferrari riguarda però la divisione dell'eredità del conte Gaetano Pollini (m. 1820) marito della sua defunta sorella Giulia Ferrari, di cui contesta l'amministrazione affidata ai figli Giambattista, conte Francesco e Giuseppe Pollini. Nella divisione ereditaria Filippo rappresenta i pronipoti Grimaldi, figli della defunta sua nipote Maddalena Pollini.
Rossi, Giacomo AntonioPeriodo luglio 1823 - dic. 1826 .
Nel 1823 muore lo zio Giovan Battista Torriani e nel 1824 la madre Maddalena Torriani vedova di Giuseppe Ferrari. In ambedue i casi, come già per la morte del padre nel 1813, Filippo non rientra a Mendrisio, malgrado le esortazioni del notaio che segnalava la precaria salute della madre. Le ragioni da lui invocate nelle sue lettere sono vaghe e fanno riferimento a problemi personali causati da "persone maligne", rivelando quanto egli fosse restio nel far ritorno a Mendrisio: è verosimile che tale atteggiamento fosse causato dai dissidi con il cognato Gaetano Pollini e i suoi eredi, già evocati in una precedente corrispondenza con lo zio Giovanni Battista Torriani.
La corrispondenza verte sulle pratiche da svolgere per la successione ereditaria e sui redditi e l'amministrazione dei beni. Filippo Ferrari si dice felice di scoprire la parentela con il notaio Giacomo Antonio Rossi del Paolino e suo padre Paolo Francesco , già consiglieri del padre Giuseppe Ferrari e che, dopo la morte dello zio Torriani , si erano occupati dell'amministrazione di casa Ferrari. Viene evocata la procura assegnata in aprile 1824 al notaio Giacomo Antonio Rossi.
Il fasc. contiene i documenti e resoconti riguardanti la tenuta del patrimonio di suor Maria Angela Chicherio, di cui R. Rossi era l'amministratore, la corrispondenza (in entrata e uscita) di Raimondo con la cognata, con la superiora del convento di Sainte Agnès a Lucerna, con le autorità fiscali, con i familiari di suor Angela ai quali erano stati concessi dei prestiti sul capitale personale di Angela e che le dovevano gli interessi. La corrispondenza con la cognata rivela anche aspetti della vita dei familiari, in particolare del fratello Luigi, e rivela avvenimenti locali o internazionali (la prima guerra mondiale, l'attività pubblica del produttore, il suo stato di salute e quello della moglie Bianca, la situazione finanziaria dei familiari, etc.)
Rossi, RaimondoMinute di atti, decisioni e corrispondenza del Giudice di pace della Pieve (poi Circolo) di Riva S. Vitale, Paolo Francesco Rossi. La documentazione è incompleta e non copre in modo omogeneo il periodo in cui il produttore esercitò questa sua attività.
Rossi, Paolo FrancescoLa divisione della successione di Lavinia Rossi si protrae per parecchi anni soprattutto perché nasce un litigio fra alcuni nipoti eredi e il co-esecutore testamentario Serena, marito della sorella Evelina Gabuzzi, che lascerà il suo incarico prima della fine della divisione. Raimondo Rossi intrattiene così una assai abbodante corrispondenza, che riguarda sia i dissensi che gli aspetti pratici e legali, con complicazioni dovute al fatto che molti eredi risiedono in Italia, Francia e Turchia. La corrispondenza è stata suddivisa in tre parti:
- corrispondenza con Evelina Serena Gabuzzi, eredi Edoardo Gabuzzi e ved. Gustavo Gabuzzi;
- corrispondenza con le pronipoti Fanny Croci e Jenny Resta, eredi fu Edoardo Gabuzzi;
- corrispondenza con i figli della defunta Giuseppina Salvatori Gabuzzi, ved. Donizetti.