Documenti relativi all'eredità ricevuta da Giuseppe Simone Ferrari
Rossi, Giacomo AntonioCesare Bernasconi orig. di Chiasso, commerciante e imprenditore e esponente politico di rilievo del partito liberale-radicale ticinese, muore il 7 aprile 1864 lasciando, con testamento del 6 sett. 1860, una sostanza del valore di più di un milione e mezzo di fr. ai figli maschi Augusto e Luigi, mentre lascia la legittima alla figlia Ersilia. L'eredità del figlio Luigi, ancora minorenne, é affidata alla curatela della madre Virginia e del fratello Augusto. Ad inizio degli anni 1880 l'avv. Antonio rappresenta la famiglia in una causa intentata dagli operai della ditta De Luca Fogliardi, rappresentati da Isidoro Caccia, della quale era socia la ved. Viginia Bernasconi, defunta nel frattempo. Si presume che per i bisogni della causa l'avv. Antonio abbia acquisito i registri dell'amministrazione ereditaria.
Contenuto:
- Resoconto pupillare : entrate e uscita della sostanza degli eredi del fu sign. Cesare Bernasconi amministrata dai tutori testamentari sign.ra Virginia De Marchi ved. Bernasconi e sign. Augusto Bernasconi : in base all'inventario del 30 giu 1864 ...
- Atto di divisione fra gli eredi del 28 nov. 1868 approvato dall'autorità pupillare , la Municipalità di Riva S. Vitale, comune di domicilio della famiglia (copia, con appunti di spese alla fine in posizione bifronte).
- fasc. stampa: Conclusioni dei patrocinatori fu eredi Bernasconi sulla causa pendente in grado di appello fra Berenasconi Chiasso e il sign, Caccia Isidoro. Firmato dagli avv. Pietro Mola e Antonio Rossi, procuratori Bernasconi (fasc. a stampa, titolo manoscr., 22 pag. Lugano, tip. Veladini, 1883)
Contiene fatture e conti raccolti dopo la morte dello scultore e pittore Andrea Salvatore Aglio (avvenuta nel maggio 1786). Paolo Francesco Rossi é inizialmente amministratore della sostanza ereditaria e curatore dei figli minori. Subentrerà poi un nuovo curatore nella persona di Giulio Cesare Roncaioli di Bissone. Non vi sono dettagli sulla famiglia Aglio, salvo il nome della moglie, Dorotea. La famiglia doveva godere di una certa agiatezza, come si può dedurre dalle fatture di commercianti e artigiani saldate subito dopo la morte, dall'inventario degli abiti del defunto e dal fatto che venisse curato non solo dallo speziale ma anche da due medici.
Rossi, Paolo FrancescoL'avv. Antonio Rossi muore il 27 feb. 1893. Nel periodo di transizione prima della divisione dell'eredità paterna, il figlio Raimondo apre un libretto di "Cassa comune" dove annota le spese correnti per la casa, i viaggi e l'abbigliamento della madre Antonietta Formenti e della sorella Caterina residenti ad Arzo, nonché le tasse per le riparazioni nei fondi agricoli e gli interessi pagati ai debitori del padre, fra i quali la zia Giuseppa Gamba e la moglie Bianca Chicherio, la cui dote era stata parzialmente impegnata per pagare i debiti più pressanti del defunto avv. Antonio. Nel quaderno si notano diverse calligrafie, forse della madre Antonietta. Fra le varie spese anche quelle dei viaggi per visitare il "nonno Formenti" al quale Raimondo rende visita tre o quattro volte all'anno a Tavernola (Como) dove si era stabilito con la seconda moglie.
Rossi, RaimondoContiene diversi atti di riconoscimento di debiti contratti da privati con l'avv. Antonio Rossi. Contiene inoltre i debiti che lo stesso avvocato aveva verso la sorella Giuseppina maritata Gamba, dopo che fu stabilita una liquidazione dell'eredità lasciata dal padre Cristoforo ai figli ing. Paolo, avv. Antonio e Giuseppina. Alla figlia viene rimborsata dai fratelli la sua legittima e riceve altri legati con atto notarile del 10 feb. 1873, rogato da Francesco Spinelli fu Giacomo, notaio di Sagno, atto incluso nel fascicolo.
Rossi, RaimondoTagliandi rilasciati dai comuni di Mendrisio, Balerna, Chiasso e Pedrinate per le tasse sui fondi posseduti nei vari territori e per la residenza in Mendrisio (casa Ferrari). I tagliandi erano dispersi in parte fra la corrispondenza di Filippo Ferrari, in parte in altri fasc. relativi a debitori o in libri contabili, senza un nesso con il documento in cui erano inseriti. Si è scelto di riunirli in modo da avere uno scorcio temporale sulla tassazione dei beni Ferrari.
Rossi, Giacomo AntonioI Rossi della Marcona erano marmorini e sfruttavano alcune cave di marmo ad Arzo. Il dossier riguarda i possedimenti di questa famiglia all'inizio dell'800 e in particolare i beni e gli affari di Magno Rossi della Marcona (ca 1750-1813) e la sua successione ereditaria. Contiene appunti ed inventari del liquidatore della sostanza, il notaio Giacomo Antonio Rossi, incaricato con mandato del 19 nov. 1813 dagli eredi del fu Magno Rossi.
In dettaglio:
- Pubblica grida e contraddicenti (15.6.1813)
- Madato del notaio G.A. Rossi per la liquidazione della sostanza (19 nov. 1813)
- Nota dei debiti approvati e nota sul ricavato e spese del defunto
- Obbligo di Elisabetta fu Pietro Ant. Rossi del Giorgino vs. il signr. Provino Rossi [del Paolino] e i suoi fratelli "molto rev. don Agostino, chierico Giacomo e Carlo Giorgio … con esso conviventi" ; credito riscattato da Magno Rossi (18 ag. 1777).
- Cauzione di dote e antefatto in favore di Anna Maria Imperiali moglie di Magno Rossi della Marcona (19 mag. 1793) ; e Testamento noncupativo della medesima (8 lug. 1793)
- Compensazione della dote e scambio di proprietà riguardanti Sidonia Rossi della Marcona fu Giacomo, ved. Andrea Aglio (1787 ; 1806)
- Francesco e Benedetto Imperiali, padre e figlio, creditori vs. Pietro Aglio, poi vs. Magno Rossi della Marcona (periodo: 1793-1814)
- Obblighi fra Carlo Domenico, Paolo e Martino Roncoroni, padre e figli, e Magno Rossi della Marcona (periodo: 1810-1812)
- Debiti di Giacomo Rossi della Marcona vs. il fratello Magno (periodo: 1796-1811)
- Compra del fondo Rappiantino (Saltrio) da parte dei fratelli Magno e Giovan Angelo Rossi della Marcona (13 dic. 1811)
- Credito di Pietro Aglio contro Caterina Rossi del Beltrame, ved. di Giacomo Ant. Ferrari, riscosso e versato agli eredi fu Magno Rossi per saldo di un debito (2 gen. 1812 ;mar. 1814)
- Credito di Stefano Giudice vs. Francesco Allio, ceduto agli eredi fu Magno Rossi della Marcona (1814)
- -31. Conti e fatture di artigiani e commercianti, provenienti dal territorio di Arzo, Saltrio e Viggiù presentati agli eredi fu Magno Rossi della Marcona e riguardanti il periodo 1805-1814.
Il fasc. é composto da un quaderno ms. redatto da R. Rossi, con l'inventario della sostanza del defunto Silvio Chicherio, gli attivi e passivi per ogni anno, il conto interessi, i crediti ancora aperti verso terzi, la liquidazione dei debiti e le spese correnti comuni agli eredi Chicherio. Sono allegate 3 cartelle contenenti: le note sulle imposte dovute, una nota riguardante la divisione del capitale dopo la vendita della casa di famiglia (1915-1916) e le fatture per il monumento funerario, i fiori e le messe in suffragio per gli anniversari di morte (anni 1897-1927).
Rossi, RaimondoDiversi conteggi e annotazioni del notaio G. A. Rossi riguardanti i ricavati spettanti agli eredi Grimaldi:
conto "Vendemia 1829 dei fondi di Mendrisio"; nota s.d. riguardante ricavati e decime sui fondi di Stabio; un f. datato nov. 1833 che elenca gli interessi dovuti dal 1828 al 1833 da un debitore sconosciuto, con vari calcoli a margine ( corno in filigrana) ; 1 f. (315 x 415 mm) piegato in due verticalmente con la scritta "Carte Grimaldi" , senza contenuto (giglio in filigrana); 1 f. (332 x 425 mm) piegato in due verticalmente, con calcoli e note riguardanti il valore di fondi da vendere a Stabio e Mendrisio, ca 1826-1827 (conchiglia in filigrana).