Testo dattiloscr. in 2 copie, non datato; porta la nota " a richiesta di Publicitas".
Pubblicato nel no del 26 marzo 1941 dal giornale Il Dovere (ritaglio stampa)
Sei discorsi pronunciati in Gran Consiglio da R. Rossi negli anni 1921-1926, come consigliere di Stato e direttore del Dipartimento delle finanze:
discorso del 5.9.1921 sulla Gestione 1921 ; discorso del 6.6.1923 sulla Gestione 1923 ; discorso del 25..1925 sulla Gestione 1924 ; discorso del 15.7.1926 sulla Gestione 1925 ; discorso del 22.11.1926 in occasione della discussione intorno al Conto Preventivo 1927
Sottotitolo: "Conférence à la Société d'économie politique et de statistique, à Bâle, le 6 avril 1936". R. Rossi andava particolarmente fiero di questa sua "conferenza di Basilea", sulla situazione economica del canton Ticino e le condizioni economiche della popolazione. Il fasc. contiene inoltre :
- corrispondenza con la Società organizzatrice e con la dir. generale della Banca nazionale ;
- corrispondenza con il Cons. di Stato Isidoro Antognini che riguarda in parte la conferenza (feb. 1935, prestito di documenti); nel dic. 1940 R. Rossi gli annuncia il suo pensionamento da dir. della Banca nazionale a Lugano.
- note e opuscoli per la preparazione della conferenza, fra i quali: "Questioni economiche e rivendicazioni ticinesi" conferenza del Cons. di Stato Isidoro Antognini del 6.6.1937.
- alcune recensioni sulla stampa ticinese e confederata
Lettera datata 8 giugno 1824. La municipalità di Lugano scrive a Paolo Francesco Rossi perché richiami al suo dovere lo scultore e cognato Girolamo Marchesi, autore della statua della Fede [sul piazzale della collegiata di S. Lorenzo] che necessita riparazioni e per la cui manutenzione lo scultore si era impegnato per tre anni. Non riuscendo ad ottenere risposta né dallo scultore né da suo figlio Pompeo, la Municipalità si rivolge a Paolo Francesco Rossi, "nella [di lui] qualità di sigurtà solidale" per richiamare al suo dovere lo scultore. Girolamo Marchesi é il fratello di Apollonia Marchesi moglie di Paolo Francesco. Sii può supporre che quest'ultimo avesse garantito in qualche modo per lo scultore.
Rossi, Paolo FrancescoArticolo per la rubrica"rassegna economica" del Corriere del Ticino, testo dattiloscr. datato 18 dic. 1940 (pubblicato il 19.dic.)
Rossi, RaimondoLa Divina Commedia di Dante Alighieri tratta da quella, che pubblicarono gli Accademici della Crusca l'anno MDXCV. Col comento del m.r.p. Pompeo Venturi della Compagnia di Gesù. Divisa in tre tomi. - In Venezia : dalle stampe di Pietro qu. Gio. Gatti, 1793
Posseduto: Tomo terzo che contiene il Paradiso
La chirurgia completa secondo il sistema de' moderni. Tomo primo [-secondo]. Traduzione prima dal francese, in cui s'aggiungono varie notizie e molte tavole in rame necessarie a' professori per la pratica della chirurgia [di François Planque]. - In Bassano : a spese Remondini di Venezia, 1778.
Posseduto:
1: Tomo primo contenente la descrizione breve, ed esatta delle parti del corpo umano, la spiegazione della sua meccanica, e un'idea generale dei suoi disordini
L'autore riprende il tema della sua conferenza preparata nel 1932, per due presentazioni tenute a Lugano (20 apr. 1939) e a Bellinzona (27 apr. 1939) di fronte all'Associazione svizzera degli impiegati di banca, sezione Ticino. Il fasc. contiene: documenti per la preparazione dei testi, l'opuscolo "Due conferenze ..." annotato, una corrisp. con il presidente della BN Bachmann (sett. 1933) riguardo alla legge federale sulla Banca naz.
Rossi, RaimondoNel 1947 Raimondo Rossi temendo per la sua salute, redige una lettera (datata 10.3.1947) con varie istruzioni per i figli Antonio e Attilio, da seguire in caso di sua incapacità o morte. Lascia indicazioni riguardo ai documenti importanti, al testamento e alle sue esequie. Il 4 maggio aggiunge un inventrio degli oggetti personali e della moglie come pure delle suppellettili che si trovano in casa sua.
Rossi, RaimondoContratti e scritture private che regolano l'affitto del mulino dei Ferrari, situato ad Arzo, nel luogo detto "Mulino dello Zoppo":
- Istrumento del 29.12.1677 che stabilisce il livello per il godimento del mulino di proprietà dei fratelli Domenico, Antonio e Simone Ferrari, figli del fu Stefano dato in godimento a Pietro Masciotti figlio di Francesco e alla moglie Marta Fossati. Sulla 4a di copertina porta una scritta posteriore al rogito, attrib. al figlio di Simone: "Istromento del livelo del Molino del sig. Giuseppe Ferrari".
- Scrittura del 22 gen. 1743 fra Giuseppe Ferrari fu Simone e Giuseppe Ferrari fu Nazaro. Sul f. esterno: "Affito del molino a m[esser] Giuseppe filio di m. Nazaro Ferrari di Arzo sudeto per anni tre".
- Istrumento del 24 feb. 1766 a favore di Francesco Maria Aglio fu Pietro (1766). Sul f. esterno: "Instrumento fatto per il livello perpetuo del Molino d'Arzo nella persona del sig. Francesco Maria Aglio qm Pietro d'Arzo". Si specifica che si costituisce un "livello perpetuo e enfiteusi", contratto che prevede il diritto ad una futura possessione del bene.
- Tre scritture (1767-1777) private, a richiesta di Giuseppe Ferrari fu Giuseppe, che ribadiscono quanto pattuito nei precedenti contratti del Mulino, ossia che il fondo Costa, in territorio di Arzo, è parte del contratto d'affitto del Mulino e non è contenuto nell'atto di vendita di alcuni terreni ai fratelli Rossi del Gigantogno e Imperiali.