Fascioletto contenete le minute di due lettere scritte da Giovanni Battista Torriani : "Lettera scritta al nipote Ferrari in data del 26 feb. 1814" [seguita da] "Li 25 feb. 1814, Lettera scritta al Sr. Conte Polini".
Giovanni Battista Torriani, zio di Filippo Ferrari, si prodiga in consigli per arrivare ad una conciliazione fra Filippo e il cognato conte Gaetano Pollini, marito della defunta sorella Giulia. Torriani scrive al nipote Filippo perchè preoccupato da quanto ha appreso riguardo ad un conto spese di oltre 60'000 scudi sardi che Filippo avrebbe presentato al cognato Pollini dopo che costui gli aveva affidato dei negozi. Torriani esprime la sua contrarietà per quanto ha appreso e rimprovera il nipote per essere poco esplicito nelle sue lettere. Scrive poi a Gaetano Pollini, per avere notizie precise e conferma dell'accaduto, nel qual caso raccomanda che venga trovata un'intesa.
Su questa vicenda, esiste un documenti nell'archivio di stato di Cagliari: la descrizione dell'unità archivistica accessibile via l'inventario elettronico dei fondi dice: «Si nomina il Giudice della Reale Udienza don Rafaele Valentino-Pilo a delegato speciale per trattare in via sommaria ed economica un amichevole accomodamento sulle differenze insorte tra il detto Pollini ed il di lui cognato Filippo Ferrari».
Maria Domenica Gamba, figlia di Domenico é forse vissuta durante un certo periodo con il fraello don Giacomo parroco di Chiavenna. E domiciliata ad Arzo negli anni 1847-1849 quando riceve notizie dal un suo procuratore o amministratore di Chiavenna, Bartolomeo Vanossi. Si tratta di 3 lettere datate 4 dic. 1847, 20 genn. 1848, 26 febb. 1849
Rossi, Giacomo AntonioTre lettere di Antonio Formenti alla figlia Antonietta e al genero Antonio, una spedita da Garzola oggi quartiere di Como, dove aveva una casa di villeggiatura.
Rossi, Antonio, avvocatoDue lettere dell'av. Abbondio Bernasconi, municipale anziano di Riva S. Vitale, che reclama l'intervento del giudice di pace per accertare delle irregolarità avvenute durante le sedute dell'Assemblea comunale di Riva S. Vitale. Minute delle risposte sui ff. stessi. L'avv. Bernasconi denuncia una manipolazione del registro civico durante la sessione di ottobre 1820 ; l'anno seguente fa appello al giudice perchè si esprima sulle modalità di rinnovo della municipalità a maggiioranza relativa. Le minute delle risposte sono iscritte sui ff. delle lettere.
Rossi, Paolo FrancescoLettere del sig. card. Lanfranco Margotti scritte per lo più ne' tempi di Paolo V a nome del signor cardinal Borghese. Con aggiunta di alcune lettere dal medesimo autore non più stampate. ... . - In Bologna : presso gli HH. del Dozza, 1661
Occhietto: Lettere del sig. card. Lanfranco Margotti
Lettre d'affari indirizzate al notaio Rossi da diversi mittenti residenti a Chiasso: Elena Luraschi, ved. Livio ; Gius. Matti ; Pietro Soldini
Rossi, Giacomo AntonioLuigi Norsa, ingegnere della Breda si rifugia in Svizzera con il figlio per sfuggire alle leggi razziali. Invia una lettera al produttore dalla pensione Stauber di Lugano, dove soggiorna dopo aver passato un mese in un campo di rifugiati a Bellinzona, dicendosi disposto ad incontrarlo. Include la lettera di presentazione di un comune amico, l' ing. Corrado Gaspari di Milano. Non è presente nessuna annotazione che provi una risposta del produttore.
Rossi, RaimondoIl vescovo di Lugano Aurelio Bacciarini, che fu parroco di Arzo (1897-1903) e con il quale il produttore intratteneva un rapporto confidenziale, invia gli auguri e la benedizione per le feste natalizie, promettendo di far loro visita prossimamente.
Rossi, RaimondoLettera del 24 dic. 1852 di Marietta Messina al notaio Rossi, erede di Filippo Ferrari, dove reclama un suo credito verso il defunto, per i servizi resi nei 16 anni durante i quali gli fornì cibo e alloggio in casa propria e, negli ultimi due anni della sua esistenza, in casa della figlia e del genero dove lei stessa dovette ritirarsi "per la decaduta fortuna". Da quanto scrive la donna, F. Ferrari non pagò mai interamente la pensione, ma la sua ospite sperava si sarebbe ricordato di lei nel suo testamento. Riceve invece un modesto legato che non copre, a suo dire, le spese sopportate durante gli anni. Nella lettera sono descritte le abitudini del Ferrari e le sue ristrettezze economiche.
Rossi, Giacomo AntonioLettera indirizzata al Sign. Paolo Francesco Rossi, giudice di Pace. Lo scrivente ringrazia per l'aiuto ricevuto in una causa presso il tribunale di Mendrisio.
Rossi, Paolo Francesco