22 marzo 1824 : confesso dei fratelli Pollini fu Gaetano per il pagamento di L. 200 milanesi all'agrimensore Paolo Francesco Rossi, che aveva misurato e stimato i loro terreni situati nel distretto di Mendrisio, letto dei documenti d'acquisto e rinnovato i contratti con i massari riscuotendo quanto da loro dovuto. Copia del documento non firmata; porta in calce la ricevuta del pagamento rilasciata il 21 sett. 1827 dal notaio G. A. Rossi, figlio dell'agrimensore.
Bifoglio che contabilizza le entrate prodotte dalle masserie e dagli interessi sui capitali prestati. Sul primo foglio, sotto al titolo "Distinta dei crediti producenti interessi con Nome e Cognome del Debitore", vengono indicate le somme prestate e l'interesse annuo; sulla parte interna del bifoglio sono elencate le entrate (foglio sin.) e le uscite (foglio des.) mentre sul quarto foglio si trovano i conti con i massari Crivelli di Mendrisio e Ceppi di Bisio, all'11 novembre 1825, con i loro debiti verso il padrone. Bilancio che riassume lo stato dei redditi di Filippo Ferrari dopo la morte della madre Maddalena Torriani, nell'agosto 1824, che ne aveva in parte l'usufrutto,
Rossi, Giacomo AntonioIl produttore gestisce un conto deposito e titoli presso la Banca della Svizzera Italiana in rappresentanza di Maria Karklins, cittadina lettone residente in Italia. Il fasc. contiene ricevute e corrispondenza bancaria (set. 1939 - gen. 1940) fino alla liquidazione del conto.
La cartella originale (conservata) porta le scritte:
"Karklins Maria, Sta Radegonda 11, Milano e maestro Serafin".
"Ricevuti fr 5000 a Elena Serafin [i.e. Consegnati a Elena S.] presente il maestro Serafin, il giorno 26 maggio 1942. Liquidato". Questa scritta si riferisce a una ricevuta (firmata dal produttore e da Maria Karklins) contenuta nel fasc. e datata 27 giu. 1942, che porta le scritte: "Ricevuto in deposito libero dalla signora Maria Karklin (sic!), suddita lettone, residente a Milano Via Sta Radegonda 11, franchi svizzeri 5000 (cinquemila) che mi obbligo a restituire a richiesta, alla deponente oppure alla signora Elena Serafin." Segue una scritta, in parte cancellata e datata dal produttore 26 mag. 1942: "ricevo per conto di mia sorella Maria Karklins i 5000 fr qui sopra elencati. Elena Serafin".
Nel fasc. è pure contenuta una copia del contratto di locazione di una cassetta di sicurezza presso l'Unione di Banche Svizzere, sottoscritto da Elena Serafin per un periodo di tre anni (1939-1942).
"Nota di tutte le mercedi e incommodi dovutimi dalla Magnifica Pieve dal giorno 25 ottobre 1784 sino al giorno 27 settembre 1785 inclusivi". Su retro il f. porta "Conto ordinario delle mie mercedi" . Foglio non fimato che riporta le spese sostenute da un rappresentante incaricato della pubblicazione delle grida e altri proclami delle autorità svizzere, nonchè delle relazioni con il Landfogto. La calligr. non sembra quella di Paolo Francesco Rossi.
Rossi, Paolo FrancescoResoconti, estratti bancari, attestati, un libretto di conto corrente con note ms (1904-1908). Altri documenti più recenti (1924-1939) riguardano lo stesso conto e il conto della cognata Olga Chicherio (1924-1939) di cui R. Rossi aveva la gestione. Le carte erano conservate in una busta con la scritta : "Figli miei, vi serva la dura esperienza del vostro povero papà, di severo esempio. Pensate che solo il lavoro e il risparmio producono!"
Rossi, RaimondoRaimondo Rossi aveva conservato una gran parte delle comunicazioni della Società Bancaria Ticinese presso la quale aveva aperto un conto titoli a nome di Angela Chicherio, che amministrava. Il fasc. contiene: la lettera di apertura del conto, gli estratti annuali del conto corrente, le notifiche sulla gestione dei titoli e sui versamenti degli interessi per il periodo gen. 1908 - gen. 1943
Rossi, RaimondoManoscritto su carta rigata, pagine num. 1-16.
Titolo a margine: "Contoreso finanze 1922, 29 maggio 1923. Propositi del capo delle finanze"
Lettera del 21 marzo 1849 del Commiss. di governo del distr. di Mendrisio al notaio Giacomo Ant. Rossi ; Lettera su carta bollata firmata dal notaio Giacomo Antonio Rossi, datata 27 luglio 1849 (porta sul retro: "Mendr.o li 1. Agosto 1849, instromento negli atti G. Induni Lug." ) ; minuta della lettera.
In seguito alla soppressione del monastero delle Orsoline di Mendrisio, il 27 giugno1849 il Governo Cantonale fa pubblicare una grida per conoscere i debitori e i creditori del monsastero. Il notaio G. A. Rossi, procuratore di Filippo Ferrari fu Giuseppe, già erede del defunto priore Carlo Felice Quartironi, domanda le restituzione del "censo annuo perpetuo redimibile" di L. 63 creato dal fu priore Quartironi in favore del monastero, per far celebrare in perpetuo una messa festiva settimanale nella loro chiesa.
Il notaio Giacomo Antonio Rossi, dopo aver richiesto e ottenuto la pubblicazione di una grida per conoscere lo stato attivo e passivo del cugino defunto Filippo Ferrari, inoltra tre contraddizioni, a nome proprio per gli emolumenti a lui dovuti come amministratore Ferrari nel periodo 1823-1851 e a nome di due creditori da lui rappresentati, gli eredi del parroco Giuseppe Fontana e gli eredi Grimaldi Pollini, nipoti del defunto. Il fasc. contiene le 3 copie degli atti su carta bollata e una minuta con i testi delle tre contraddizioni (bifoglio).
Rossi, Giacomo AntonioDocumenti e contratti fra R. Rossi e la Guardia di finanza del circolo di Varese, per la sistemazione di una siepe metallica sul confine dei fondi di sua proprietà, per cui l'ammministrazione italiana paga un'affitto. Un primo contratto del 1898 riguarda un terreno denominato Crasso a Saltrio ; un ulteriore contratto del 1904 riguarda due fondi a Clivio denominati Vidisina, mappale 546 e Minascio, mappale 70. Altri contratti di rinnovo per il fondo Vidisina riguardano gli anni : 1931-1940; 1934-1943; 1940-1949.
Rossi, Raimondo