Minute dei conti tenuti da Giovanni Battista Torriani per il nipote Filippo Ferrari, residente a Cagliari, figlio di Giuseppe Simone e di sua sorella Maddalena. Si tratta di annotazioni spesso assai disordinate, forse previste per essere trascritte in registri contabili non pervenuti. Le carte documentano la parte spettante all'erede Filippo, che lo zio Torriani riscuoteva dai fondi agricoli e dai capitali, e le spese che Filippo doveva sostenere per la casa e gli stabili agricoli ( riparazioni degli stabili, personale, pagamenti al notaio Rossi, ecc.). Dopo la morte di Giuseppe Ferrari, nel 1813, Torriani aiutò la vedova Maddalena nell'amministrazione della sostanza ereditaria, con interventi del notaio Giacomo Antonio Rossi a partire dal 1820.
Rossi, Giacomo AntonioLa corrispondenza è in parte frammentaria. Le lettere hanno un tenore assai formale e si riferiscono per la maggior parte all'amministrazione dei fondi agricoli del Ferrari, che chiede al notaio Rossi dettagli e resoconti su quanto producono e rendono i fondi e i capitali piazzati a prestito. Frequenti anche le sue domande di invio di denaro dal Ticino alla Sardegna, tramite intermediari e cambiali, o le domande di pagamento a terzi per motivi che non sono sempre chiari, forse dovuti ai suoi affari in Sardegna di cui non si conosce il tenore, o per versare gli interessi sui prestiti e saldare debiti. Non fornisce particolari sulla sua esistenza a Cagliari, se si eccettuano le lamentele per la presenza del cugino Giovanni Torriani, che si fece mantenere alcuni anni e diventato suo debitore, o le vicissitudini dell'eredità Pollini spettante ai nipoti Grimaldi, dei quali fu procuratore per un certo periodo. Nelle risposte del cugino notaio vi sono accenni ad avvenimenti familiari o relativi a personalità del luogo e accenni alle epidemie di colera che colpirono il Ticino nel 1836. Filippo Ferrari non è ricco, si può definire agiato quando muoiono i genitori, ma col passare degli anni la sua fortuna sembra diminuire regolarmente e sul finire della sua esistenza traspare un tenore di vita modesto.
Rossi, Giacomo AntonioAtto notarile del 7 aprile 1824 stipulato a Cagliari dal notaio Efisio Piras Meloni, che elegge a procuratore speciale di Filippo Ferrari residente a Cagliari, il notaio Giacomo Antonio Rossi. Con bolli e certifiazioni delle firme di varie autorità italiane e svizzere. Accompagnato da una copia del documento da attribuire al notaio Cristoforo Rossi, fratello di Giacomo Antonio.
Rossi, Giacomo AntonioFascicolo composto da tre documenti relativi agli inventari post mortem di Giovanni Battista Torriani, (15.5.1823), amministratore della sostanza della sorella Maddalena vedova di Giuseppe Simone Ferrari, e della stessa Maddalena, deceduta l'anno seguente (12.8.1824). Incarico spettante al coamministratore della sostanza Ferrari Paolo Francesco Rossi di Arzo, che da procura al figlio notaio Giacomo Antonio. Si nota l'uso de cognome Ferrari-Quartironi che Giuseppe Simone Ferrari aveva adottato in qualità di erede universale di don Felice Quartironi, ultimo discendente di questa famiglia di notabili mendrisiensi.
- Procura di Paolo Francesco Rossi al figlio Giacomo Antonio del 13 sett. 1823 per "fare di concerto cogli eredi del fu Sig. tenente D. Giambattsta Torriani di Mendrisio l'inventario di tutto ciò che esisteva appresso al fu sud.to Sig. Tenente di ragione del sign. Filippo Ferrari qm Giuseppe di Mendr. e specialmente delle carte, documenti di famiglia e di crediti (...)"
- "1823, li 13 settembre. Inventario delle scritture e registri appartenuti alla sostanza del fu Giuseppe Ferrari-Quartironi di Mendrisio esistenti presso il fu Sr. G. B. Torriani di Mendrisio qual coamministratore testamentario insieme al signor giudice di pace Paolo Francesco Rossi di Arzo a cui si consegnarono". Due copie dell'inventario "fatto in doppio originale" e firmato da don Agostino Torriani per gli eredi Torriani, e da Giacomo Antonio Rossi che rappresenta l'erede Ferrari.
- "1824, li 21 agosto: atto di deposito di alcuni effetti preziosi di ragione Ferrari fatti presso li SS. prevosto e priore fratelli Torriani". Primo inventario degli oggetti preziosi della defunta Maddalena Torriani contenuti in casa Ferrari, eseguito dal notaio G. A. Rossi, procuratore di Filippo Ferrari, in presenza dei fratelli della defunta, prevosto don Ambrogio e priore don Agostino Torriani, che ricevono gli oggetti in deposito in una cassetta sigillata. Firmano l'atto il priore Torriani e il notaio Rossi che appone il suo timbro in ceralacca.
M. Tullii Ciceronis epistolarum ad familiares lib. XVI. Ad usum scholarum. - Mediolani : apud Joseph Marellum, 1767.
Cicero, Marcus TulliusUna nota dattiloscritta, sicuramente da leggere dopo la sua scomparsa, con le istruzioni riguardanti gli atti dei notai Giacomo Antonio e Cristoforo (rispett. prozio e nonno), del padre avv. Antonio e di se stesso conservati ad Arzo, con la raccomandazione di consegnare gli originali all'archivio notarile a Mendrisio "perchè nella famiglia manca un notaio".
Rossi, RaimondoI coniugi Giacomo Antonio Rossi e Giuseppa Fontana muoiono nello stesso anno. L'avv. Antonio incarica Giuseppe Ferrari della direzione dei funerali (e sono forse di sua mano le note delle spese) e aggiunge le seguenti annotazioni sui fogli :
"giugno 7 e 8: funerali dello zio Giacomo Antonio Rossi, nato il 20 maggo 1787, morto dopo una malattia di pochi giorni (infiammazione polmonare). Da 12 anni era quasi infermo, da 6 mesi non sortiva dal letto." Un secondo bifoglio porta la "Nota dei fuochi della comune di Arzo" con 153 nominativi di parenti e non parenti che riceveranno un'elemosina di fr. 2 i primi e fr. 1 i secondi, presentandosi al funerale la mattina del 8 giugno 1866.
Il fasc. conserva anche la copia dell'invito che il parroco di Arzo Don Alessandro Verda rivolge il 7 giugno a 19 parroci del territorio (inclusi Viggiù, Clivio e Saltrio) affinché intervengano al funerale "del signor giudice Giacomo Rossi". Sono elencati 19 nominativi di sacerdoti, contrassegnati da crocette e cerchietti, forse a indicare i presenti e gli assenti.
Riguardo a Giuseppa Rossi, l'avv. Antonio annota quanto segue : "1866 ottobre, 10. Funerale della sign. Giuseppa Rossi moglie del notaio Giacomo Ant. Rossi, nata Fontana di Muggio, morta nell'età d'anni 94 per malattia di vecchiaia". Il bifoglio contiene anche una lista di 128 nominativi che si presume abbiano beneficiato della distribuzione 138 Kg di sale acquistati per l'elemosina.
La Camera dei censori segnala che l'archivista di Mendrisio non ha ricevuto alcuna copia dei rogiti del defunto avvocato Giacomo Antonio Rossi per l'anno 1848. Si domanda quindi all'avv. Antonio di mettersi in regola riguardo agli atti del suo defunto zio.
Rossi, Antonio, avvocato1 bifoglio sul quale è elencata in dettaglio la sostanza immobile di Filippo Ferrari (casa civile e masserie con le rispettive misurazioni), le rendite prodotte, il conto dei "miglioramenti e detterioramenti dalla morte del fu Sr. Giuseppe". Contiene le minute del notaio Rossi servite per comporre il documento.
Rossi, Giacomo Antonio