Il notaio Giacomo Ant. Rossi, erede universale del defunto Filippo Ferrari, esegue le volontà del testatore che aveva disposto un legato di lire 4000 ad ognuno dei cinque nipoti Pollini, figli di sua sorella Giulia, o ai loro eredi; inoltre aveva disposto che fosse saldato il prestito di Lire 7000 che il padre Giuseppe Ferrari aveva contratto presso il genero Gaetano Pollini nel 1791, per la dote della figlia Giulia. Su questo capitale i Ferrari padre e figlio avevano sempre corrisposto gli interessi annui del 4%. A ciascuno dei due figli Pollini superstiti, conte Francesco e cav. Giovanni Battista, spetta quindi la metà del capitale. In questo fasc. sono registrati i conti dare e avere (legato dello zio, la metà del capitale di dote, interessi) e relativa corrispondenza con G. B. Pollini, rappresentato il più sovente dal figlio avv. Pietro. Nel fasc. - incompleto - figura anche la corrispondenza per un litigio risalente agli anni 1859-1863, relativa a interessi dovuti questa volta dagli eredi del cav. G. B. Pollini (deceduto nel 1858) al notaio G. A. Rossi, rappresentato dal fratello Cristoforo Rossi.
Rossi, Giacomo AntonioPrincipali avvenimenti:
Il 29 nov. 1835 Antonio Grimaldi annuncia la morte della madre Antonia (Antonina) Colonna avvenuta il 16 nov.
Nell'estate del 1837 scoppia il colera in Sicilia. Il 5 agosto Antonio Grimaldi invia una lettera - che arrivò ad Arzo con molto ritardo e tagliuzzata per permettere le "fumigazioni" purificanti secondo la credenza del tempo - dove descrive i quasi 2500 morti di Palermo e chiede al notaio Rossi di inviargli d'urgenza del denaro, anche sottoscrivendo un mutuo, poiché il colera ha paralizzato tutto il commercio dell'isola. Nel nov. dello stesso anno Antonio Grimaldi annuncia che due dei figli (Antonia e Enrico, sono oramai maggiorenni mentre l'ultima figlia (Giulia) è in procinto di diventarlo ; ciò significa che egli non eserciterà più la tutela;
il 4 marzo 1838 Giacomo Ant. Rossi scrive ai Grimaldi e annuncia la morte di Caterina Torriani, moglie del cognato e zio Giovanni Battista Pollini, avvenuta il 28 febbraio a Mendrisio, dopo il parto;
il 23 aprile 1838 a Mineo davanti a notaio, viene steso l'atto che assegna al notaio G. A. Rossi la procura per rappresentare gli eredi Grimaldi nella successione ereditaria del conte Pollini in Svizzera. Nel testo sono elencati i nomi dei figli e le loro età rispettive in anni e mesi. Il 13 sett. il cav. Grimaldi chiede un conto generale delle proprietà esistenti in Ticino ereditate dai figli, poiché dice di "avere un'occasione di matrimonio per le donne" e vorrebbe perciò valutare l'ammontare della loro fortuna;
il 3 agosto 1840 il cav. Antonio Grimaldi annuncia la sua intenzione di recarsi in Sardegna per vendere tutti i beni del figlio e delle figlie; viaggio che il figlio Enrico intraprende nel giugno del 1841 con l'intenzione di riscuotere anche il debito di L 15'000 con lo zio Filippo e poi di recarsi a Mendrisio. A fine dicembre Enrico lascia Cagliari, senza esser riuscito nei suoi intenti e in contrasto con lo zio Filippo (lettere di Enrico e Filippo del dic. 1841).