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Description archivistique
CH AFR GA.FE.Serie A.b.16 · Dossier · 1721
Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

Tre decisioni rilasciate dai capitani reggenti di Lugano su istanza di Stefano Ferrari e suoi eredi, che contestavano ai cugini Giuseppe e Domenico fratelli Ferrari fu Simone la costruzione di una stalla confinante con una loro abitazione, che avrebbe tolto loro la luce. Decisionid del 17 e 25 giugno 1720, e 8 agosto 1721.

Rossi, Giacomo Antonio
CH AFR GA.FE.Serie A.d.05 · Dossier · 1727
Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

Due arbitrati e una contestazione sulla divisione ereditaria riguardante i figli maschi del fu Simone Ferrari:

  • 1727 maggio: Arbitrato fra i fratelli Ferrari fu Simone e i cugini Ferrari fu Stefano. Arbitrato fatto dal capitano reggente di Lugano. Testo riassuntivo in latino e italiano, per mano del notaio Giuseppe Rusca. Sull'esterno della carta la nota ; "Ai sign, Antonio e Simone fratelli Ferrari qdm Stefano di Arzo". I fratelli Giuseppe e Domenico Ferrari fu Simone sono condannati a versare ai fratelli Biagio e Francesco residenti a Roma parte di un legato lasciato dallo zio paterno Antonio (n. 1639). Sono inoltre condannati a versare ad Antonio e Simone, figli del fu Stefano [loro cugini] parte degli interessi ricevuti da un debitore Allio, e a rispettare un arbitrato che intimava di levare le opposizioni alla trasformazione di un'abitazione dei flli Ferrari fu Stefano. Unita una lettera di Giuseppe Ferrari a Gerolamo Maderni, riferita all'arbitrato.
  • 1730, 19 ott. Copia dell'atto originale, autentificata dal notaio Giovanni Oldelli di Meride. I fratelli Biagio e Francesco Ferrari del fu Simone, che convivono a Roma reclamano ai fratelli Giuseppe e Domenico, conviventi ad Arzo, la parte dell'eredità paterna e materna, nochè quella del defunto fratello Stefano curato d'Arzo; domandano inoltre i conti dell'amministrazione di quei beni che i due fratelli di Arzo hanno goduto in comune. Sono nominati arbitri il notaio Giovanni Oldelli di Meride, confidente dei fratelli Biagio e Francesco, e il cognato Giovan Battista Rossi, di Giacomo confidente di Giuseppe e Domenico. L'arbitrato "per togliere le controversie, odiose spese e liti" assegna ai fratelli di Roma 1600 scudi da versare in acconti di 400 scudi ogni due anni, dal 1730 al 1736, senza interessi ma con sanzioni previste in caso di mancato pagamento.
  • 1737, 23 gen. Decisione del Landscriba Beroldingen riguardo alla protesta dei fratelli Blasio e Francesco Ferrari per la parte loro spettante sulla proprietà di Bisio e riguardo al loro credito verso il fratello Giuseppe [l'altro fratello Domenico era deceduto nel 1730]. Copia destinata a Giuseppe Ferrari, che nota sull'esterno del f. : "25 genar 1737. Mi è stato consegnata la presente copia"; [sottostante, con altra calligr.¨]: "La quale coppia verte anche sopra la possesione di Bisio"
Rossi, Giacomo Antonio
CH AFR GA.FE.Serie A.c.03 · Dossier · 1703-1719
Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

Fascicolo composto da vari atti notarili che regolano i diritti ereditari, la dote e la rinuncia alla successione di Maria Lucia Fossati fu Francesco, moglie di Domenico Ferrari fu Simone, ambedue di Arzo, assistita da vari parenti :

  1. 1703, 10 mag. [1 foglio con testo sul retro]: "Consulta per la dote di Costanza sorella di Maria Lucia". Parere richiesto a Johannes Maria Paranchino di Lugano sui diritti di Maria Lucia Fossati di ricevere parte della dote prevista dal padre per la sorella defunta Costanza (testo in latino con spiegazione sottostante in italiano).
  2. 1703, 4 giu. Rogito di Alfonso Oldelli, copia autentificata dal figlio Giovanni a richiesta di Domenico Ferrari, 11 ag 1706. "Renuntiatio facta per D.nam Maria Luciam Fossatam, uxorem D. Dom.ci Ferrarÿ qmd. D. Simeonis Artÿ, fauori D. Fran. Fossati qmd. Silvestri eius consobrini d: loci". Maria Lucia fa rinuncia alla successione ereditaria in favore del primo cugino Francesco Antonio Fossati.
  3. 1703, 4 giu. Rogito di Alfonso Oldelli, copia autentificata dal figlio Giovanni 11.12. 1708. "Dos cum antifacto Dnae Mariae Luciae Fossatae ux.is D. Dom.ci Ferrarÿ qmd. Simeonis de Artio à do. eius marito". Cotratto per la dote e antefatto di Maria Lucia Fossati.
  4. 1703, 4 giu. Rogito di Alfonso Oldelli, copia autentificata dal figlio Giovanni 11.12. 1708. "Assignatio D. Dom. Ferrarÿ qm. D. Simeonis Artÿ à M.tro Fran. Fossato qm. Silv.tri d: loci". Il cugino Francesco Antonio Fossati cede a Domenico Ferrari marito di Maria Lucia due crediti verso terzi rappresentante una parte della dote della cugina Maria Lucia.
Rossi, Giacomo Antonio
CH AFR GA.FE.Serie A.b.02 · Dossier · 1677
Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

Contratti e scritture private che regolano l'affitto del mulino dei Ferrari, situato ad Arzo, nel luogo detto "Mulino dello Zoppo":

  1. Istrumento del 29.12.1677 che stabilisce il livello per il godimento del mulino di proprietà dei fratelli Domenico, Antonio e Simone Ferrari, figli del fu Stefano dato in godimento a Pietro Masciotti figlio di Francesco e alla moglie Marta Fossati. Sulla 4a di copertina porta una scritta posteriore al rogito, attrib. al figlio di Simone: "Istromento del livelo del Molino del sig. Giuseppe Ferrari".
  2. Scrittura del 22 gen. 1743 fra Giuseppe Ferrari fu Simone e Giuseppe Ferrari fu Nazaro. Sul f. esterno: "Affito del molino a m[esser] Giuseppe filio di m. Nazaro Ferrari di Arzo sudeto per anni tre".
  3. Istrumento del 24 feb. 1766 a favore di Francesco Maria Aglio fu Pietro (1766). Sul f. esterno: "Instrumento fatto per il livello perpetuo del Molino d'Arzo nella persona del sig. Francesco Maria Aglio qm Pietro d'Arzo". Si specifica che si costituisce un "livello perpetuo e enfiteusi", contratto che prevede il diritto ad una futura possessione del bene.
  4. Tre scritture (1767-1777) private, a richiesta di Giuseppe Ferrari fu Giuseppe, che ribadiscono quanto pattuito nei precedenti contratti del Mulino, ossia che il fondo Costa, in territorio di Arzo, è parte del contratto d'affitto del Mulino e non è contenuto nell'atto di vendita di alcuni terreni ai fratelli Rossi del Gigantogno e Imperiali.
Rossi, Giacomo Antonio
CH AFR GA.FE.Serie A.b.12 · Dossier · 1717-1724
Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

Tre scritture di riconoscimento di debiti contratti da tre privati con i fratelli Giuseppe e Domenico Ferrari fu Simone, di Arzo:

  1. 1717, 25 agosto: polizza contro Antonio Maria Morniroli di Brusata per Lire 105. (Comporta le ricevute dei rimborsi in denaro e in natura e con giornate di lavoro, fino al 1728).
  2. 1723, 15 luglio: polizza di Lire 37:3:3 contro Nazaro Rossi fu Gabriele detto di Sina (comporta le ricevute dei versamenti fatti fino al 1727).
  3. 1724, 2 agosto: obbligo di Bartolomeo Cometta fu Gaspare di Campora, abitante a Monte, pieve di Balerna (oggi comune di Castel S. Pietro) verso i fratelli Giuseppe e Domenico Ferrari per la somma di L. 250 in garanzia della quale Cometta impegna un terreno.
Rossi, Giacomo Antonio
CH AFR GA.FE.Serie A.d.03 · Dossier · 1723-1731
Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

Il dossier contiene due testamenti redatti in date diverse ma aventi lo stesso beneficiario, Giuseppe Maria Ferrari fu Simone:

  • Testamento di Maria Lucia Fossati moglie di Domenico Ferrari fu Simone, 21 aprile 1723, notaio Giovanni Oldelli fu Alfonso di Meride.
    Maria Lucia Ferrari, nata Fossati del fu Francesco detto del Stocco di Arzo, fa testamento orale nella camera dove è degente, davanti al notaio Giovanni Oldelli e diversi testimoni. Lascia come legato a Maria Eleonora, figlia del cugino Francesco Fossati del Stocco, un terreno a Arzo detto alla Selvetta ; condona al cugino Francesco un vecchio debito; lascia al marito l'usufrutto di tutti i suoi beni, vita natural durante, e nomina suo erede universale il cognato Giuseppe che viveva nella stessa abitazione. Maria Lucia morirà però diversi anno dopo, il 15 aprile 1730, all'età di circa 53 anni.
  • Testamento di Domenico Ferrari
    Domenico Ferrari muore il 31 dicembre 1730 (registri parrocchiali di Arzo) dopo aver fatto testamento orale (noncupativo) all'età di 62 anni, già vedovo di Maria Lucia Fossati premorta qualche mese prima. Il testamento (o la copia) porta però la data del 29 dic. 1731, autentificato con il tabellionato del notaio Giovanni Oldelli di Tremona. Sul retro del foglio figura il contenuto: "Artÿ, 1731, die 29a mis, Xbris,. Testm. D. Dom.ci Ferrarÿ qmd. D. Simoni Artÿ à morte confirmata"; in basso, con data 22.12.1731 il notaio da ricevuta del prezzo del rogito a Giuseppe Ferrari. Appare evidente che si tratta di una copia ma non si spiegano le date.
    Allegati 5 foglietti con le ricevute dei parroci che celebrarono le messe in suffragio (rilasciate in agosto e in ottobre 1731, a conferma che la data sulla copia del testamento è errata) e quelle dei parenti destinatari dei legati.
    Domenico era molto legato al fratello Giuseppe con il quale condivideva l'abitazione e gli affari di famiglia. Lo nomina erede, lasciando numerosi legati : ai fratelli Blasio e Francesco che risiedevano da anni a Roma ; alle sorelle Lucia, sposata con Giovanni Ferrari di Tremona, e Lucrezia sposata con Giovanni Battista Rossi detto del Giustina, fu Giacomo ; alla cognata Marta Caterina Franchini, moglie di Giuseppe ; ai numerosi nipoti, figli e figlie del fratello e delle sorelle, legati da assegnare quando saranno in maggiore età. Per il futuro nascituro della cognata Marta Caterina allora incinta, un legato a seconda se il figlio sarà maschio o femmina, da versare alla maggiore età. Non dimentica la domestica Margherita Albisetti di Balerna alla quale si dovrà versare, oltre al legato, un mese di stipendio dopo la morte del testatore.
Rossi, Giacomo Antonio
CH AFR GA.FE.Serie A.b.14 · Dossier · 1720
Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

Rogito del 29 marzo 1720, notaio Giovanni Oldelli di Meride. Francesco Ignazio Melchioni, fu Stefano, residente in Baviera incarica la moglie Clara Fossati fu Antonio di Meride, di realizzare la vendita di un terreno detto Fontana Busnone in territorio di Meride, per estinguere un precedente debito. Acquirenti i fratelli Giuseppe e Domenico Ferrari di Arzo. Unito all'atto un confesso di Clara Melchioni che riceve nel giugno 1720 il saldo della vendita.

Rossi, Giacomo Antonio
CH AFR GA.FE.Serie A.b.13 · Pièce · 1719
Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

Due rogiti di Giovanni Oldelli del 30 gen. 1719 per la compensazione della dote di Marta Rodari vedova fu Francesco Fossati del Stocco, che riceve terreni e un capitale, e successiva vendita con patto di grazia di uno dei terreni ai fratelli Ferrari:

  • "Assig.° Martae uxoris r.n. qm. D. Francisci Fossati de Stocco à M.tro Franc. Ant. Fossato parit. d: del Stocco qm. Silv.tri de Artio ". Marta Rodari riceve un capitale e i terreni Alla Zocca a Tremona, Rongio a Besazio e Selveta a Arzo, da Francesco Antonio Fossati del Stocco, nipote del marito defunto.
  • "Vend.o gratia D.D. fr.um Ferrarior[um] qmd. D. Simeonis Artÿ à Marta Rodaria uxe. r.n. qmd M.tri Fran.ci Fossati del Stocco d.Loci". Retrovendita del terreno Alla Zocca situato a Tremona, con possiblità di riscatto, fatta da Marta Rodari vedova di Francesco Fossati del Stocco a favore dei fratelli Domenico e Giuseppe Ferrari che agiscono anche a nome degli altri fratelli Francesco e Biagio.
Rossi, Giacomo Antonio