Accordo privato fra il tenente G.B. Torriani, che agisce come procuratore del nipote Filippo Ferrari e Gio. Garobbi e frate Filippo Ferreri, procuratori del convento dei padri Serviti, entrambi dichiaratisi acquirenti di un fondo messo all'asta a Mendrisio, nel luogo detto Le Rime, proprietà degli eredi fu Carlo Marliani. L'accordo prevede che colui che si aggiudicherà il fondo dovrà estirpare tutti le piante di noci e sostituirle con dei gelsi ("moroni") a una distanza prescritta, il tutto entro la S. Martino del 1822.
Rossi, Giacomo AntonioBeni immobili e mobili di Filippo Ferrari, figlio di Giuseppe Simone e Maddalena Torriani, nato Venezia nel 1780 e morto a Cagliari nel 1851 dove risiedeva. L'amministrazione dei suoi beni in territorio ticinese (fondi agricoli, masserie e capitali), essenzialmente frutto dell'eredità paterna e materna venne affidata al lontano cugino notaio Giacomo Antonio Rossi. La documentazione è frammentaria. Si distinguono registri e conti, l'amministrazione delle masserie e quanto riguarda l'amministrazione dei capitali dati o ricevuti in prestito. L'insieme è da collegare alla corrispondenza con il notaio Rossi al quale Filippo Ferrari domandava mensilmente notizie e resoconti dei suoi beni e investimenti, e nella quale si precisano nel dettaglio entrate e spese o riferimenti a eventi associati ai documenti amministrativi.
Rossi, Giacomo AntonioIl fasc. contiene: una raccolta di ricevute rilasciate da vari creditori, fra cui i PP. Serviti di Mendrisio e il canonico Carlo Giuseppe Vassalli di Riva S. Vitale, per gli interessi maturati sui capitali da loro prestati alla famiglia Ferrari, o allo stesso Filippo Ferrari (i motivi dei dei prestiti non sono specificati) ; ricevute di pagamenti effettuati per conto di Maddalena Ferrari, pagamenti effettuati dal notaio G. A. Rossi procuratore di Filippo Ferrari; fatture di artigiani per lavori eseguiti in casa Ferrari e sui fondi agricoli.
Rossi, Giacomo AntonioGiovanni Battista Torriani amministra per conto della sorella Maddalena moglie di Giuseppe Ferrari, i beni personali e della famiglia. Contiene una nota del notaio Giacomo Antonio Rossi, notaio, che registra diverse spese per lavori eseguiti in casa Ferrari nel 1821.
Rossi, Giacomo AntonioMinute dei conti tenuti da Giovanni Battista Torriani per il nipote Filippo Ferrari, residente a Cagliari, figlio di Giuseppe Simone e di sua sorella Maddalena. Si tratta di annotazioni spesso assai disordinate, forse previste per essere trascritte in registri contabili non pervenuti. Le carte documentano la parte spettante all'erede Filippo, che lo zio Torriani riscuoteva dai fondi agricoli e dai capitali, e le spese che Filippo doveva sostenere per la casa e gli stabili agricoli ( riparazioni degli stabili, personale, pagamenti al notaio Rossi, ecc.). Dopo la morte di Giuseppe Ferrari, nel 1813, Torriani aiutò la vedova Maddalena nell'amministrazione della sostanza ereditaria, con interventi del notaio Giacomo Antonio Rossi a partire dal 1820.
Rossi, Giacomo AntonioBifoglio che contabilizza le entrate prodotte dalle masserie e dagli interessi sui capitali prestati. Sul primo foglio, sotto al titolo "Distinta dei crediti producenti interessi con Nome e Cognome del Debitore", vengono indicate le somme prestate e l'interesse annuo; sulla parte interna del bifoglio sono elencate le entrate (foglio sin.) e le uscite (foglio des.) mentre sul quarto foglio si trovano i conti con i massari Crivelli di Mendrisio e Ceppi di Bisio, all'11 novembre 1825, con i loro debiti verso il padrone. Bilancio che riassume lo stato dei redditi di Filippo Ferrari dopo la morte della madre Maddalena Torriani, nell'agosto 1824, che ne aveva in parte l'usufrutto,
Rossi, Giacomo AntonioLettera del 21 marzo 1849 del Commiss. di governo del distr. di Mendrisio al notaio Giacomo Ant. Rossi ; Lettera su carta bollata firmata dal notaio Giacomo Antonio Rossi, datata 27 luglio 1849 (porta sul retro: "Mendr.o li 1. Agosto 1849, instromento negli atti G. Induni Lug." ) ; minuta della lettera.
In seguito alla soppressione del monastero delle Orsoline di Mendrisio, il 27 giugno1849 il Governo Cantonale fa pubblicare una grida per conoscere i debitori e i creditori del monsastero. Il notaio G. A. Rossi, procuratore di Filippo Ferrari fu Giuseppe, già erede del defunto priore Carlo Felice Quartironi, domanda le restituzione del "censo annuo perpetuo redimibile" di L. 63 creato dal fu priore Quartironi in favore del monastero, per far celebrare in perpetuo una messa festiva settimanale nella loro chiesa.
La corrispondenza è in parte frammentaria. Le lettere hanno un tenore assai formale e si riferiscono per la maggior parte all'amministrazione dei fondi agricoli del Ferrari, che chiede al notaio Rossi dettagli e resoconti su quanto producono e rendono i fondi e i capitali piazzati a prestito. Frequenti anche le sue domande di invio di denaro dal Ticino alla Sardegna, tramite intermediari e cambiali, o le domande di pagamento a terzi per motivi che non sono sempre chiari, forse dovuti ai suoi affari in Sardegna di cui non si conosce il tenore, o per versare gli interessi sui prestiti e saldare debiti. Non fornisce particolari sulla sua esistenza a Cagliari, se si eccettuano le lamentele per la presenza del cugino Giovanni Torriani, che si fece mantenere alcuni anni e diventato suo debitore, o le vicissitudini dell'eredità Pollini spettante ai nipoti Grimaldi, dei quali fu procuratore per un certo periodo. Nelle risposte del cugino notaio vi sono accenni ad avvenimenti familiari o relativi a personalità del luogo e accenni alle epidemie di colera che colpirono il Ticino nel 1836. Filippo Ferrari non è ricco, si può definire agiato quando muoiono i genitori, ma col passare degli anni la sua fortuna sembra diminuire regolarmente e sul finire della sua esistenza traspare un tenore di vita modesto.
Rossi, Giacomo AntonioLista dei debitori di Filippo Ferrari con il rispettivo capitale e gli interessi in Lire milanesi. Redatta il 10 set. 1821 da Giacomo Antonio Rossi. Non sono indicate le date di sottoscrizione dei prestiti ma è verosimile che una buona parte se non la totalità provenissero dall'eredità del padre Giuseppe Simone Ferrari deceduto nel 1813.
Rossi, Giacomo AntonioAtto notarile del 7 aprile 1824 stipulato a Cagliari dal notaio Efisio Piras Meloni, che elegge a procuratore speciale di Filippo Ferrari residente a Cagliari, il notaio Giacomo Antonio Rossi. Con bolli e certifiazioni delle firme di varie autorità italiane e svizzere. Accompagnato da una copia del documento da attribuire al notaio Cristoforo Rossi, fratello di Giacomo Antonio.
Rossi, Giacomo Antonio