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  • Thesaurus del Nuovo soggettario, Bib.nazionale centrale di Firenze (online)
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        317 Description archivistique résultats pour Forme

        CH AFR GA.FE.Serie A.c.04 · Pièce · 1709
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Copia del rogito del 30.9.1709 del notaio Giuseppe Martinola di Mendrisio, da lui eseguita.
        Lucrezia Ferrari figlia del fu Simone e moglie di Giovanni Battista Rossi di Arzo sottoscrive la sua liquidazione e rinuncia a qualsiasi eredità familiare, assistita dai parenti prossimi Domenico Ferrari fu Francesco e Giovanni Antonio Ferrari fu Marsilio, in favore del fratello Giuseppe Maria, in comunione con i fratelli don Stefano, curato di Arzo, Francesco, Domenico e Biagio.
        Sull'esterno del fasc. il titolo: " Fine fata di Legreza molia di M.ig~ Gio. Battista Rosi di Arzo a favore di Giuseppe Ferrari suo fratello."

        Rossi, Giacomo Antonio
        CH AFR GA.FE.Serie A.b.02 · Dossier · 1677
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Contratti e scritture private che regolano l'affitto del mulino dei Ferrari, situato ad Arzo, nel luogo detto "Mulino dello Zoppo":

        1. Istrumento del 29.12.1677 che stabilisce il livello per il godimento del mulino di proprietà dei fratelli Domenico, Antonio e Simone Ferrari, figli del fu Stefano dato in godimento a Pietro Masciotti figlio di Francesco e alla moglie Marta Fossati. Sulla 4a di copertina porta una scritta posteriore al rogito, attrib. al figlio di Simone: "Istromento del livelo del Molino del sig. Giuseppe Ferrari".
        2. Scrittura del 22 gen. 1743 fra Giuseppe Ferrari fu Simone e Giuseppe Ferrari fu Nazaro. Sul f. esterno: "Affito del molino a m[esser] Giuseppe filio di m. Nazaro Ferrari di Arzo sudeto per anni tre".
        3. Istrumento del 24 feb. 1766 a favore di Francesco Maria Aglio fu Pietro (1766). Sul f. esterno: "Instrumento fatto per il livello perpetuo del Molino d'Arzo nella persona del sig. Francesco Maria Aglio qm Pietro d'Arzo". Si specifica che si costituisce un "livello perpetuo e enfiteusi", contratto che prevede il diritto ad una futura possessione del bene.
        4. Tre scritture (1767-1777) private, a richiesta di Giuseppe Ferrari fu Giuseppe, che ribadiscono quanto pattuito nei precedenti contratti del Mulino, ossia che il fondo Costa, in territorio di Arzo, è parte del contratto d'affitto del Mulino e non è contenuto nell'atto di vendita di alcuni terreni ai fratelli Rossi del Gigantogno e Imperiali.
        Rossi, Giacomo Antonio
        CH AFR RA.Serie A.a.04.05 · Sous-dossier · 1947-03-03
        Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

        Nel 1947 Raimondo Rossi temendo per la sua salute, redige una lettera (datata 10.3.1947) con varie istruzioni per i figli Antonio e Attilio, da seguire in caso di sua incapacità o morte. Lascia indicazioni riguardo ai documenti importanti, al testamento e alle sue esequie. Il 4 maggio aggiunge un inventrio degli oggetti personali e della moglie come pure delle suppellettili che si trovano in casa sua.

        Rossi, Raimondo
        CH AFR CB.04 · Pièce · 1778
        Fait partie de Libri e stampati

        La chirurgia completa secondo il sistema de' moderni. Tomo primo [-secondo]. Traduzione prima dal francese, in cui s'aggiungono varie notizie e molte tavole in rame necessarie a' professori per la pratica della chirurgia [di François Planque]. - In Bassano : a spese Remondini di Venezia, 1778.
        Posseduto:
        1: Tomo primo contenente la descrizione breve, ed esatta delle parti del corpo umano, la spiegazione della sua meccanica, e un'idea generale dei suoi disordini

        Planque, François
        CH AFR CB.24 · Pièce · 1793
        Fait partie de Libri e stampati

        La Divina Commedia di Dante Alighieri tratta da quella, che pubblicarono gli Accademici della Crusca l'anno MDXCV. Col comento del m.r.p. Pompeo Venturi della Compagnia di Gesù. Divisa in tre tomi. - In Venezia : dalle stampe di Pietro qu. Gio. Gatti, 1793
        Posseduto: Tomo terzo che contiene il Paradiso

        Alighieri, Dante
        CH AFR RA.Serie D.d.03 · Dossier · 1926
        Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

        Sei discorsi pronunciati in Gran Consiglio da R. Rossi negli anni 1921-1926, come consigliere di Stato e direttore del Dipartimento delle finanze:
        discorso del 5.9.1921 sulla Gestione 1921 ; discorso del 6.6.1923 sulla Gestione 1923 ; discorso del 25..1925 sulla Gestione 1924 ; discorso del 15.7.1926 sulla Gestione 1925 ; discorso del 22.11.1926 in occasione della discussione intorno al Conto Preventivo 1927

        Rossi, Raimondo
        CH AFR CB.54 · Pièce · 1783
        Fait partie de Libri e stampati

        Le lamentazioni ossieno le notti d'Odoardo Young coll'aggiunta di altre sue operette. Libera traduzione di Lodovico Antonio Loschi con varie annotazioni. Tomo primo [-terzo]. - In Milano: per Federico Agnelli, 1783.
        Posseduto: Tomo secondo

        Young, Edward
        CH AFR CB.53 · Pièce · 1779
        Fait partie de Libri e stampati

        Le opere di P. Virgilio Marone volgarizzate col testo del Codice Mediceo-Laurenziano e le varianti dei Codici Vaticano, e Palatino.
        Tomo I [-IV]. - Milano : presso Gaetano Motta, 1779.
        Posseduto Tomo I : Bucolica e Georgica

        Vergilius Maro, Publius
        Legato di Fiippo Ferrari ai nipoti
        CH AFR GA.FE.Serie G.10 · Dossier · 1852-1853
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Filippo Ferrari lascia nel suo testamento un legato per i nipoti e pronipoti Grimaldi di Catania e de Cesaroni di Cagliari. Il fasc. contiene la corrispondenza in entrata e uscita (minute delle risposte) che il notaio Giacomo Antonio Rossi, erede universale di F. Ferrari, intrattenne con Enrico Grimaldi e suo cognato avv. Zappalà, e con il cav. Francesco de Cesaroni di Cagliari. Le domande riguardano in particolare la distribuzione del legato fra i superstiti e i loro congiunti.

        Rossi, Giacomo Antonio
        CH AFR GA.FE.Serie G.11 · Dossier · 1857-1858
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Matilde De Cesaroni, figlia unica di Francesco e di Margherita Pollini del fu conte Gaetano, sposò nel 1843 lo zio Giuseppe Pollini, vedovo e di 23 anni più grande. Rimasta vedova nel 1847, Matilde si trovò ad essere l'erede delle parti di legato che il prozio Filippo Ferrari aveva disposto per i suoi cinque nipoti Pollini, figli di sua sorella Giulia e del conte Gaetano Pollini.
        In questo documento, redatto dal notaio Cristoforo Rossi per conto del fratello Giacomo Antonio, si descrivono le modalità dei versamenti a lei dovuti, cioè la parte della sua defunta madre Margherita e quella del suo defunto marito e zio Giuseppe Pollini. La somma venne versata a Matilde Pollini dai fratelli Croci, ai quali il notaio Giacomo Antonio Rossi, erede universale di Filippo Ferrari, aveva venduto ad un prezzo di favore alcuni fondi in Mendrisio, alla condizione che si prestassero ad anticipare una parte delle somme dovute per i legati e i debiti che gravavano l’eredità Ferrari.

        Rossi, Giacomo Antonio