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  • Cose, prestazioni e specialmente somme di denaro che si ha l'impegno di dover restituire a qualcuno

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  • Thesaurus del nuovo soggettario. Bib. nazionale centrale di Firenze (online) - http://thes.bncf.firenze.sbn.it/index.html
  • id: 10339
  • Treccani.it - Encicl. Treccani online - http://www.treccani.it/

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        CH AFR PF.Serie A.05 · Dossier · 1790 - 1851
        Fait partie de Fondo Paolo Francesco Rossi

        Nel “Libro rinovato 1796” sono consegnati i profitti derivati dai terreni agricoli della famiglia ad Arzo, Besazio e Meride e dati da coltivare con contratti a mezzadria. I contratti reelativi a ciascun massaro descrivono le condizioni di lavorazione dei fondi e di divisione del raccolto con il proprietario e l'ammontare dell'affitto per la casa d'abitazione. Generalmente il mezzadro é tenuto a coltivare e a migliorare i fondi e consegna metà di tutti i raccolti al proprietario ; in più può esser obbligato a fornire giornate di lavoro per il trasporto e la lavorazione dei prodotti in casa del proprietario. Costui possiede per metà anche gli animali d'allevamento o da soma, per i quali spesso anticipa i fondi dell'acquisto, mentre la somma a carico del mezzadro viene dedotta dai suoi guadagni. Contrariamente ad altri contratti dell'epoca, Paolo Francesco Rossi concede di dividere a metà anche la perdita di sostanza, in caso di cattivo raccolto o di diminuzione del valore dei prodotti o degli animali.

        • Documenti allegati al libro:
          05/02: contratti e conti con il massaro Francesco Robbiani e i figli Giovanni e Paolo (1791 - 1798)
          05/03: privata scrittura e conto del massaro Domenico Cattò per l'affitto dei terreni Cesmo e Costa a Besazio (1794 - 1801)
          05/04: contratto fra Paolo Francesco Rossi e il massaro Carlo Francesco Vassalli per il terreno Viras, a Meride e proventi ricevuti nelle successive annate (1792 - 1808)
          05/05: conti e contratti riguardanti diversi terreni situati a Besazio e affidati successivamente ai massari Roncoroni, Pocobelli, Allio, Zoppi, Realini ; con una “memoria per sapermi regolare coi mezzadri riguardo alla decima pagata al curato di Besazio” (1804 - 1813)
          05/06: conti e contratti con i massari Robbiani e Zoppi ; affitti, giornate di lavoro, e dei prodotti delle colture e della vigna ricevuti secondo quanto stabilito dal contratto di mezzadria. Decime dovute in territorio di Besazio (1810 - 1817)
          05/07: contratto fra Paolo Francesco Rossi ed i fratelli Francesco e Luigi Zoppi e conti di dare e avere con i massari (1793 - 1835)
          05/08: conti con i massari Quattropani e dettaglio dei fitti e dei prodotti ricevuti (1816 - 1820)
          05/09: memorie, annotazioni e conti riguardanti diversi massari (1811 - 1816)
          05/10: conti con il massaro Realini (1811 - 1842)
          05/11: conti con il massaro Santino Pagani (1832 - 1838)
          5/12: conti con i massari Francesco Robbiani di Arzo, Cattò di Besazio, fratelli Zoppi e Giovanni Fontana di Besazio
        Rossi, Paolo Francesco
        CH AFR PF.Serie A.08 · Pièce · 1792 - 1796
        Fait partie de Fondo Paolo Francesco Rossi

        Paolo Francesco Rossi annota più volte al mese e per ogni anno fino al 1796 i crediti e i debiti che riguardano l'attività del mezzadro Francesco Robbiani, che in quegli anni coltiva terreni a Arzo (La Pinta) e a Besazio (La Costa, Minaso) e dei mezzadri Giuseppe e Paolo Riva che coltivano il terreno detto “la Murgaleta”, probabilmente situato ad Arzo. Per uno stesso periodo le scritture sono riportate su due pagine a fronte: a sinistra i crediti del mezzadro e a destra i debiti che costui accumula verso il padrone. Nel dettaglio, si tratta essenzialmente di anticipi di spesa in contanti che il mezzadro riceve per l'acquisto di sementi, attrezzi o spese per il bestiame. I crediti vantati verso il padrone sono essenzialmente giornate di lavoro sulla proprietà padronale, destinati a rimborsare gli anticipi ricevuti. Il saldo é sempre negativo a svantaggio del mezzadro.
        Un foglio isolato (non cucito) alla fine del libro, riporta due conti saldati per il 1796 , dei massari Battista Pagani e Francesco Zoppi e una nota di giornate di lavoro fatte da Giovannino Robbiani.

        Rossi, Paolo Francesco
        CH AFR GA.FE.Serie C.c.02 · Pièce · 1814
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Fascioletto contenete le minute di due lettere scritte da Giovanni Battista Torriani : "Lettera scritta al nipote Ferrari in data del 26 feb. 1814" [seguita da] "Li 25 feb. 1814, Lettera scritta al Sr. Conte Polini".
        Giovanni Battista Torriani, zio di Filippo Ferrari, si prodiga in consigli per arrivare ad una conciliazione fra Filippo e il cognato conte Gaetano Pollini, marito della defunta sorella Giulia. Torriani scrive al nipote Filippo perchè preoccupato da quanto ha appreso riguardo ad un conto spese di oltre 60'000 scudi sardi che Filippo avrebbe presentato al cognato Pollini dopo che costui gli aveva affidato dei negozi. Torriani esprime la sua contrarietà per quanto ha appreso e rimprovera il nipote per essere poco esplicito nelle sue lettere. Scrive poi a Gaetano Pollini, per avere notizie precise e conferma dell'accaduto, nel qual caso raccomanda che venga trovata un'intesa.

        Rossi, Giacomo Antonio
        Lettera di Filippo Ferrari alla madre
        CH AFR GA.FE.Serie C.c.01 · Dossier · 1813
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Filippo scrive alla madre Maddalena Torriani da Cagliari il 25 sett. 1813 una lunga lettera dopo la morte del padre Giuseppe, deceduto da poco . Si dice addolorato di non aver potuto riabbracciarlo prima della morte, nè di poter essere al fianco della madre per consolarla, evocando "delle circostanze imperiose" che gli impediscono di lasciare la Sardegna. Si dilunga descrivendo un suo disagio, ma senza spiegarne le cause chiaramente "per non accrescere li disgusti e rendermi anche a Lei tedioso massime in questo momento." È probabile che si riferisca alla vicenda dei suoi ingenti debiti con il cognato Gaetano Pollini, al quale aveva provocato un danno finanziario notevole, evocata in altra corrispondenza dello zio Torriani. Il fasc. contiene due esemplari della lettera: una versione con incipit "Sig.ra Madre Carissima" e indirizzo "Alla Sig.ra Maddalena Ferrari nata Torriani, Mendrisio" presenta molteplici tagli orizzontali ; l'altra versione, redatta con maggior cura ma con pochissime varianti , inizia con "Carissima Sig. ra Madre", porta l'indirizzo "Alla Sig.ra Maddalena Ferrari, Mendrisio" e porta il sigillo cartaceo lacerato.

        Rossi, Giacomo Antonio
        CH AFR RA.Serie A.e.01.08 · Sous-dossier · 1913
        Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

        Contiene: un quaderno con l'inventario redatto da Raimondo Rossi; diverse ricevute per i legati; lista dei crediti esigibili, fatture e ricevute in relazione al patrimonio inventariato; contratto d'affitto per l'abitazione di Mendrisio (1907).

        Rossi, Raimondo
        CH AFR GA.FE.Serie G.19 · Dossier · 1847-1861
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Conto del debito dell'oste Giuseppe Fontana verso Filippo Ferrari per il vino vendutogli ; ipoteca generale del 1847 e saldo finale del conto, pagato nel 1861 dal figlio Angelo Fontana al notaio Giacomo Antonio Rossi, erede di Filippo Ferrari. Parte degli incarti sono stati trattati da Cristoforo Rossi, notaio e fratello di Giacomo Antonio.

        Rossi, Giacomo Antonio
        CH AFR GA.FE.Serie A.d.04 · Dossier · 1724-1727
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Contiene:

        • Sentenza del 28 nov. 1724 del consigliere di Lugano Giov. Ludovico Aloisi che condanna gli eredi del fu prevosto Giovan Maria Canetti di Meride (non nominati singolarmente) a versare a Giuseppe Ferrari fu Simone 10 filipponi e la restituzione di una schioppetta, in saldo di un prestito.
        • Allegati: un sollecito del dic. 1724 e dichiarazioni del messo Soldini per la consegna di documenti a Pietro Giuseppe Pozzi di Meride e a sua madre, eredi Canetti (dic. 1726 e nel gen. 1727).
        • Lettera non datata di Giuseppe Ferrari a Girolamo Maderni di Lugano dove gli riferisce di non aver ricevuto nulla dagli eredi Canetti e gli domanda di rappresentarlo di nuovo in tale causa, come pure in un'altro litigio con Prospero e Giovan Maria Allio qm. Antonio, di Arzo.
        Rossi, Giacomo Antonio
        CH AFR GA.Serie B.07 · Dossier · 1833-1858
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Insieme di vari atti, ricognizioni di debito e rimborsi parziali per i prestiti accordati dal defunto parroco di Besazio Giuseppe Fontana ad Agostino Gamba ed ai fratelli Carlo e Francesco Fossati per fondare la loro società di manufatti di marmo. Gli eredi del parroco cioè la sorella Giuseppa Fontana moglie del notaio Giacomo Antonio Rossi sembrano voler recuperare le somme ancora dovute. Il fascicolo é forse incompleto, forse all'origine era annesso ai fascicoli relativi ai fratelli Fossati poichè il contenuto fa riferimento agli altri documenti Fossati-Gamba.

        Rossi, Giacomo Antonio
        CH AFR AN.Serie B.a.02 · Dossier · 1877-1887
        Fait partie de Fondo Antonio Rossi

        CONTI E FATTURE INVIATE:
        Conto dare e avere fra Filippo Quattropani e l'avv. Ant. Rossi ; unita ad una diffida datata 7 ago 1877 consegnata da un usciere alla moglie di Domenico Quattropani fu Andrea, perchè liberi la casa al fiume proprietà dell'avvocato. Il f. porta la nota "Quattropani e famiglia".
        Elenco di varie intimazioni per fatture impagate a vari clienti dell'avv. Antonio, per l'anno 1878.
        RICEVUTE: fattura per prestazione del defunto notaio Pietro Debernardi di Varese , inviata dal liquidatore Guanzani, per istromento del marzo 1877

        Rossi, Antonio, avvocato
        Eredità di Filippo Ferrari
        CH AFR GA.FE.Serie G · Série organique · 1799-1874
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Filippo Ferrari morì il 16 luglio 1851 a Cagliari e nomina suo erede universale il cugino notaio e giudice del trib. d'appello di Mendrisio Giacomo Antonio Rossi, già suo procuratore in Ticino per vari decenni. Il notaio accettò l'eredità con beneficio d'inventario, poiché F. Ferrari finì la sua esistenza con poca sostanza e parecchi debiti. Le carte riguardano le attività del notaio nei mesi immediatamente successivi alla morte di F. Ferrari (pubblicazione di una grida per conoscere lo stato della situazione finanziaria del defunto, esecuzione dei legati, estinzione dei debiti) e poi negli anni successivi quando si eseguirono i legati e si sanarono i debiti. Contengono vari atti e inventari eseguiti in Sardegna e a Mendrisio e corrispondenza varia con l'esecutore testamentario a Cagliari, con i nipoti del defunto e persone terze.

        Rossi, Giacomo Antonio