Arzo (Svizzera, Ticino). La Pinta

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Tassonomia

Codice

Note relative all'ambito

  • toponimo locale riferito a terreni agricoli

Note sulla fonte

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      Termini gerarchici

      Arzo (Svizzera, Ticino). La Pinta

        Termini equivalenti

        Arzo (Svizzera, Ticino). La Pinta

        • UF (termine non preferito) Pinta (Arzo)

        Termini associati

        Arzo (Svizzera, Ticino). La Pinta

          2 Descrizione archivistica risultati per Arzo (Svizzera, Ticino). La Pinta

          2 risultati correlati direttamente Escludi termini specifici (subordinati)
          CH AFR GA.FE.Serie A.b.06 · Unità documentaria · 1696
          Parte di Fondo Giacomo Antonio Rossi

          Carlo Ferrari fu Giovanni Maria e Carlo Rossi da Sina, fu Gabriele, debitori solidali, vendono un terreno ad Arzo nel luogo detto "La PInta" a Simone Ferrari fu Stefano che stipula anche a nome dei suoi fratelli [Domenico e Antonio non nominati ma che spesso agivano in comunione].

          Senza titolo
          CH AFR PF.Serie A.08 · Unità documentaria · 1792 - 1796
          Parte di Fondo Paolo Francesco Rossi

          Paolo Francesco Rossi annota più volte al mese e per ogni anno fino al 1796 i crediti e i debiti che riguardano l'attività del mezzadro Francesco Robbiani, che in quegli anni coltiva terreni a Arzo (La Pinta) e a Besazio (La Costa, Minaso) e dei mezzadri Giuseppe e Paolo Riva che coltivano il terreno detto “la Murgaleta”, probabilmente situato ad Arzo. Per uno stesso periodo le scritture sono riportate su due pagine a fronte: a sinistra i crediti del mezzadro e a destra i debiti che costui accumula verso il padrone. Nel dettaglio, si tratta essenzialmente di anticipi di spesa in contanti che il mezzadro riceve per l'acquisto di sementi, attrezzi o spese per il bestiame. I crediti vantati verso il padrone sono essenzialmente giornate di lavoro sulla proprietà padronale, destinati a rimborsare gli anticipi ricevuti. Il saldo é sempre negativo a svantaggio del mezzadro.
          Un foglio isolato (non cucito) alla fine del libro, riporta due conti saldati per il 1796 , dei massari Battista Pagani e Francesco Zoppi e una nota di giornate di lavoro fatte da Giovannino Robbiani.

          Senza titolo