amministratori

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  • Coloro che amministrano, curano il buon andamento degli affari di persone, gruppi, enti, aziende o altre organizzazioni.

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  • Thesaurus del nuovo soggettario. Bib. nazionale centrale di Firenze (online) - http://thes.bncf.firenze.sbn.it/index.html
  • id:1494

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        CH AFR RA.Serie A.c.09 · File · 1897-1911
        Part of Fondo Raimondo Rossi

        Fascicolo contenente un quaderno ms. di rendiconti per l'autorità di sorveglianza sulla curatela amministrativa redatto da R. Ross. Inizia con l'inventario della sostanza spettante ai cinque minorenni Chicherio, di cui la metà in usufrutto alla madre, "approvato dalla Municipalità con risoluzione n. 764 del 19 ott. 1897". Il fasc. contiene in una cartella separata le osservazioni annuali e le dichiarazioni di approvazione della gestione da parte del Municipio.

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        CH AFR RA.Serie A.c.15 · File · 1906-1951
        Part of Fondo Raimondo Rossi

        Angela Chicherio (1890 - 1967) figlia di Silvio é ancora bambina quando i genitori muoiono a pochi anni di distanza (1897, 1901). Il cognato Raimondo Rossi diventa curatore suo e dei fratelli e sorelle minorenni Vincenzo, Maria, Ernesto, Luigi. Angela entra nel collegio delle suore domenicane St. Agnès di Lucerna verso il 1908 dove poi resterà come novizia e suora. Durante la Prima guerra mondiale soggiornerà per diversi anni nei conventi delle Domenicane in Belgio e in Francia come si vede dalla corrispondenza.
        R. Rossi amministra il suo capitale quando è minorenne e in seguito anche dopo la sua maggiore età, fino al 1920 quando la dote e buona parte del capitale ereditato dai genitori vengono trasferiti alla congregazione, in occasione del pronunciamento dei voti definitivi. R. Rossi amministrerà ancora un piccolo capitale che consegnerà nel 1933 al convento di Lucerna. Contenuto distribuito in due sottofascicoli: corrispondenza fra R. Rossi e suor Angela, dove vengono scambiate notizie sulla famiglia, sugli avvenimenti e sulla gestione del patrimonio (1911-1937) ; corrispondenza di R. Rossi con i familiari Chicherio, le amministrazioni pubbliche, la Madre Superiora del convento di Lucerna, alla quale invia i rendiconti annuali della gestione patrimoniale, doc. vari riguardanti il fisco, note spese per l'educazione di Angela, gestione del conto titoli della Società Bancaria ticinese (1908-1938)

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        CH AFR RA.Serie B.01 · File · 1901-1911
        Part of Fondo Raimondo Rossi

        Con testamento dell'8 dic. 1899 (notaio R. Rossi) Gerolamo Vassalli di Riva S. Vitale residente a Tremona lascia alcune proprietà e capitali alle due nipotine Anita e Annunziata, figlie di Pietro Vassalli residente a Firenze, delle quali aveva la tutela. La moglie Coloma rimane l'usufrutto di 1/4 della sostanza che rimane in coproprietà fra le minorenni e l'altro figlio erede, Giacomo. Dopo la morte di Girolamo (1901) il notaio Raimondo Rossi diventa amministratore del patrimonio delle minorenni Vassalli. Il fasc. contiene un quaderno di conti con i resoconti della gestione e le convalidazioni del Municipio di Tremona, molte fatture di artigiani e di commercianti e corrispondenza varia di R. Rossi in particolare con Giacomo Vassalli.

        CH AFR PF.Serie A.19.03 · Sub-file · 1768-1801
        Part of Fondo Paolo Francesco Rossi

        In epoche successive Giovan Maria Rossi dell'Acquavite e i suoi eredi hanno conferito delle procure generali ai parenti per permettere l'amministrazione dei loro beni sul territorio di Arzo e dintorni. Contenuto:

        • 1768, 29 sett. (Arzo): procura rilasciata da Giova Maria Rossi alla madre Sidonia con l' usufrutto dei propri beni durante la sua assenza dalla patria
        • 1786, 10 giu. (Dresda) : procura rilasciata da Giova Maria Rossi al cugino Paolo Francesco Rossi ( sovraccoperta con indirizzo e bolli)
        • 1795, 11 lug. (Dresda) : procura rilasciata da Sofia Elisabetta Rossi al cugino Paolo Francesco Rossi ; convalidata dal notaio Carolus Godof. Mehlig e testimoni
        • 1801, 23 ott: procura generale rilasciata da Giovan Carlo Augusto, in partenza per Dresda, al cugino Paolo Francesco Rossi
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        CH AFR GA.FE.Serie C.c · Sub-series · 1798-1848
        Part of Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Le carte riguardano gli anni immediatamente seguenti alla morte di Giuseppe Simone Ferrari, con i primi resoconti dei beni spettanti alla moglie Maddalena Torriani e al figlio Filippo. L'amministrazione del periodo 1813-1823 è in mano al fratello di Maddalena, il notaio Giovanni Battista Torriani. Il notaio Giacomo Antonioo Rossi interviene in alcune pratiche di cui si era occupato per conto di Giuseppe Ferrari. Alla morte del notaio Torriani egli subentra a pieno titolo come amministratore dei beni della vedova (che morirà l'anno seguente) e dell'erede Fiippo che lo nomina suo procuratore generale, poichè risiede a Cagliari (Sardegna). Viene rivelata la lontana parentela fra il notaio Rossi e Giuseppe Simone Ferrari, che Filippo ignorava. La sottoserie contiene registri e conto di dare e avere, conti e contratti con i massari, confessi e tasse. Due corrispondenze illustrano vicende familiari poco chiare che riguardano Filippo e i cognati Pollini.

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        CH AFR GA.FE.Serie C · Series · 1752-1848
        Part of Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Documenti relativi ai beni immobili e mobili di Giuseppe Simone Ferrari, figlio di Giuseppe Maria e di Giulia Rossi, che comprendono anche l'eredità lasciata al padre dal canonico Carlo Felice Quartironi. Alla morte del padre nel 1751 Giuseppe Simone è l'unico erede maschio, ancora minorenne poichè nato nel 1734, e quindi affidato a dei tutori.
        Secondo quanto disposto dal padre nel testamento egli avrebbe dovuto convivere con la matrigna Benedetta Bardella, o comunque provvedere al suo mantenimento ed eseguire i vari legati per le sorelle. La documentazione riguardante la trasmissione dell'eredità e dei legati è frammentaria (periodo 1751-1753 circa). Più consistenti sono le carte relative all'amministrazione del patrimonio. I documenti posteriori al 1813 (morte di Giuseppe Simone) sono raccolti nella sotto serie C.c e riguardano l'eredità indivisa fra la vedova Maddalena Torriani e il figlio Filippo, unico erede che risiedeva a Cagliari (Regno di Sardegna), amministrata in gran parte dal fratello di Maddalena, Giovanni Battista Torriani, con interventi del notaio Giacomo Antonio Rossi che riprenderà poi l'amministrazione dopo la morte di Torriani nel 1823.

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